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Gay & Bisex

UN NIPOTINO SERVIZIEVOLE


di antineo_
18.08.2017    |    22.039    |    8 9.6
"Luca mi implorava di incularlo, mi guardava come un cagnetto che aspetta l’osso, non potevo deluderlo..."
In una calda mattinata estiva, rimasto solo in casa decisi di dare una pulita a quel bidone di spazzatura ambulante che chiamo macchina (questa è la definizione che generosamente ne da mia moglie). Quindi con addosso solo un paio di pantaloncini andai in garage e tirai fuori il bolide: cazzo oltre ad essere sporca da fare schifo aveva anche una gomma a terra. Tra mille imprecazioni preparai l’attrezzatura necessaria, quando sento arrivare uno scooter. Era Luca un ragazzo di 21 anni amico di mio figlio.
“Ciao Luca, come mai da queste parti?”, “wei Zietto, mi dovevo incontrare con quel disgraziato di tuo figlio, sta ancora in camera a dormire?” mi disse lui con aria allegra.
Lo aggiornai dicendogli che era uscito a fare acquisti con la mamma e che non sarebbe rientrato prima del tardo pomeriggio. “E che cazzo, si è dimenticato che dovevamo andare a pesca insieme…..oppure ha tentanto di contattarmi ma ho il cellulare incasinato e non mi funziona”.
Nel frattempo parcheggiò il motorino e si avvicino per vedere cosa facevo. Non avete idea che splendore di ragazzo avevo di fronte. Anche lui indossava un pantaloncino piuttosto striminzito, che gli metteva in evidenza un sedere mozzafiato e gli sagomava sul davanti un pacco niente male. Sopra aveva una canottiera molto larga che nulla nascondeva dello splendido fisico, asciutto e ben definito, con un torace glabro e due capezzoli scuri e appuntiti. Il giovanotto aveva due gambe da atleta, ricoperte di una leggera peluria, alto come un modello di quelli che sfilano sulle passerelle di moda, con un’abbondante capigliatura non propriamente riccia ma scompigliata e mossa, che gli dava quell’aria da ragazzo ribelle. Insomma il classico maschietto spaccafica che tutte le ragazze sognano ma che solo la migliore si porta a letto….o comunque in un posto adatto ad una scopata.
Guardando la gomma bucata mi disse: “zietto abbiamo una gomma a terra, abbiamo preso un bel chiodo...non è che ti serve una mano per montare quella di scorta?”. Un po divertito, e sicuramente molto eccitato gli dissi scherzando “se mi chiami ancora una volta zietto mi sa che il chiodo te lo metto dove non ti farebbe piacere”.
“Eddai zietto, non potrei essere il tuo nipotino? In fondo con l’età ci siamo, e poi avere uno zio che mi istruisca mi farebbe solo bene, mi conosci da tanto e lo sai quanto sono scapestrato, quindi un adulto che mi rimetta in riga e mi punisca quando lo merito con una sculacciata sulle chiappe mi ci vuole proprio”.
Luca stava usando un tono piuttosto malizioso e aveva un sorriso provocante. Continuando con il suo tono aggiunse: “allora te la cambio questa ruota o no, tanto visto che tuo figlio mi ha dato buca non ho niente da fare?”. A questo punto indagai: “non hai nulla da fare? Perché non esci con la ragazza, magari porti lei a pescare”.
“no per carità, e poi lei è partita per le vacanze con i genitori, almeno per un paio di settimane mi lascia respirare…..sai noi uomini abbiamo bisogno anche dei ns. spazi” disse lui.
Con l’intenzione di provocarlo gli dissi: “ammazza che parole grosse, ora ti definisci un uomo, ma se ancora non ti si infoltisce la barba”. Lui rispose: “mi hanno insegnato che quando ti crescono i peli sulle palle e sul culo allora si diventa uomini, e ti assicuro che le mie palle sono belle pelose e anche il mio buco del culo lo è”.
Cazzo il ragazzo sapeva proprio come provocarmi, a questo punto prese l’attrezzatura e chinandosi a 90 gradi manovrò con il crick e le chiavi e sostituì la ruota. Io mi godetti lo spettacolo...guardavo i suoi muscoli tendersi….il culo in mostra in una posa a 90 gradi...l’uccello compresso dentro i pantaloncini. In pratica mi ritrovai con il cazzo duro che premeva per uscire fuori e che i miei calzoncini non riusciva a non evidenziare.
Finito il lavoro presi due birre e ci sedemmo insieme sul dondolo del giardino per rinfrescarci.
Allora gli chiesi: “come va con le ragazze? Ora che la tua donna è fuori chissà che combini”
“Zietto non combino nulla, quanto a donne mi basta la mia, non voglio avere casini con le altre, poi parlano tra loro e ti mettono in croce...sai essere uomini è una responsabilità” disse lui.
Io lo incalzai: “ancora con sta storie di essere uomini, ma quanti peli hai sulle palle che ti senti così uomo”. Lui provocato dalle mie parole si scostò i pantaloncini e mostrandomi i coglioni mi disse:”giudica tu, sono abbastanza pelose per sentirmi uomo?” Senza scompormi risposi: “in effetti sono pelose, confrontiamole con le mie” così mi abbassai i pantaloncini e i boxer mostrando il cazzo duro e le mie palle”, lui rimase spiazzato, allungò la mano e mi prese il cazzo in mano dicendomi che non stavo messo male.
Oramai il passo era fatto, quindi gli dissi: “dai nipotino fammi vedere se sai leccare il gelato dello zio”. Lui tutto eccitato si chinò sul mio cazzo e lo prese in bocca prima delicatamente, massaggiando la cappella e l’asta con la lingua, poi sempre con più foga, fino a riempirsi la gola.
Io intanto allungai la mano sul suo pacco e tirandogli fuori il pisello cominciai a segarlo.
Ad un certo punto, sbattendomi con i denti sulla cappella ebbi un sussulto, lui disse scusami zietto, scusami, non volevo farti male, perdonami. Vedendo la sua reazione quasi esagerata, capii il gioco e con voce arrabbiata gli dissi: “sei un nipote maldestro che non sa fare nemmeno i pompini...meriti di essere punito”, così dicendo lo denudai completamente e lo feci allungare sulle mie gambe, cominciando a sculacciarlo sulle chiappe.
Ad ogni sberla lui gemeva di dolore e mi incitava a continuare sempre più forte.
Ad un certo punto con entrambe le mani si allargò le chiappe e mi disse: “guarda il mio buco zietto è ancora vergine, ti prego inculami, fammelo sentire dentro, voglio che mi scopi come una puttana”
Non credevo alle mie orecchie….Luca mi implorava di incularlo, mi guardava come un cagnetto che aspetta l’osso, non potevo deluderlo. Lo feci girare e mettere a 90 gradi così da avere il culo in mostra, innanzitutto mi chinai sul suo orifizio e cominciai a leccarlo per lubrificarlo e con il dito lo dilatavo. Lui cominciò a gemere per il piacere e mi implorava di passare subito al cazzo: “zietto dai inculami, fammelo sentire dentro lo voglio”.
Non lo feci aspettare più, puntai la cappella sul suo ano e cominciai a spingere, prima incontrai un po di resistenza, ma lui insisteva perché continuassi e con un colpo deciso gli fui tutto dentro.
Dolcemente prima, con sempre maggiore intensità poi lo pompai a lungo, mentre con la mano gli segavo il suo cazzo che era diventato di marmo.
Il “nipotino” gemeva e si dimenava come una troia e mi incitava a continuare, quando capi che stavo venendo mi supplico di spruzzargli in bocca il mio seme, così tolsi il cazzo dal culo, lo puntai sul suo viso e schizzai abbondantemente la mia sborra. Lui agitava la lingua e cercava di non perdere nemmeno uno schizzo, mentre con la mano si segava il suo uccello.
Tutto quel movimento aveva messo sete anche a me, quindi mi chinai sulle sue gambe e presi in bocca il suo cazzo, per farlo sborrare tra le mie labbra.
Dopo che entrambi avevamo goduto ci baciammo e ci succhiammo a vicenda la lingua, e lui ridendo mi disse: “voglio essere il tuo nipotino adottivo, ho bisogno di uno zietto che abbia cura della mia educazione”.
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