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Gay & Bisex

Un palo in riva al mare 1


di Megaciccio
19.07.2015    |    19.533    |    2 8.3
"Sembrava uno spettacolo da strip-club, in particolare quando si passò la protezione sui glutei che sembravano sodi e muscolosi come piacciono a me..."
L’estate era ormai iniziata.
Il supplizio del calore delle giornate era bilanciato solo dai vestiti estivi sfoggiati dagli uomini in cerca di refrigerio.
Magliette attillate e pantaloncini corti mettevano in evidenza pettorali e gambe allenate durante l’inverno, facendo ribollire i mie ormoni.
Io ed il mio ragazzo pensammo di prenderci una comune giornata di ferie per cercare refrigerio al mare, evitando la calca dei week-end.
Per dirla tutta decidemmo di fare anche un po’ di esplorazione e, tradendo il nostro classico stabilimento balneare, guidammo per alcuni chilometri verso una famosa spiaggia della zona, immersa nella natura selvaggia e lontano dagli schiamazzi dei ragazzini scalmanati, dalle radio a tutto volume ed i vucumprá insistenti.
Trovammo effettivamente una spiaggia incantata dove poter rilassarci prendendo un po’ di sole, fare qualche bagno e, perché no, anche qualche porcata…..
I nostri pruriti però restarono tali.
Per quanto isolata, la zona non era deserta e ogni tanto qualcuno passeggiava sul bagnasciuga negandoci la privacy necessaria.
Poco male, ci saremmo goduti il sole, il mare e la tranquillità. E questo facemmo fino a pranzo.
Poi, mentre mordevamo qualche panino per placare la fame, notai un uomo poco più grande di noi, sui quarant’anni, venire nella nostra direzione e fermarsi poco prima posando a terra zainetto e telo da mare.
“Ohi Davide, guarda che bono” dissi al mio ragazzo. Il nuovo arrivato, infatti aveva un fisico possente e ben piazzato; potevamo già osservare le gambe muscolose e pelose, di un pelo scuro, e quando si tolse la maglietta rivelò un torace muscoloso e villoso al punto giusto.
“Fregno” mi rispose Davide.
Ma restammo entrambi a bocca aperta quando, togliendosi i pantaloncini, rivelò di non indossare nulla, restando completamente nudo sotto il sole estivo.
Non so per quanti minuti rimasi con la bocca spalancata osservando la bistecca che portava tra le gambe, mentre Davide continua a dire “ma quanto è grosso!”
Cercammo di riprenderci. Non potevamo certo restare tutto il pomeriggio a fissarlo, anche se io l’avrei fatto più che volentieri!!!
Il tizio sistemò il telo da mare e si sdraiò, spalmandosi per bene di crema solare su tutto il corpo. Sembrava uno spettacolo da strip-club, in particolare quando si passò la protezione sui glutei che sembravano sodi e muscolosi come piacciono a me.
“Cazzo ci ha visto” dissi notando che l’uomo si girava nella nostra direzione “ma quello è matto? Non è mica una spiaggia per nudisti questa!! E ci sono anche diverse persone”
“Forse non lo è, ma ho i miei dubbi che se qualcuno chiamasse la polizia arriverebbe veramente qualcuno. Non hai visto come siamo isolati”
Mi rimisi a prendere il sole, cercando di non pensare a quel corpo nudo così vicino ma così irraggiungibile. Ogni tanto lanciavo un’occhiata e potevo vedere la cappella di quel cazzo enorme appoggiata sulla coscia che, a momenti alterni, puntava nella nostra direzione piuttosto che nell’altra.
“Davide, ho un problema”
“Che c’è Andrea”
“Mi sta scoppiando il cazzo!!!” Avevo il pisello duro ormai da tanto ed iniziava a farmi male. La situazione mi eccitava troppo.
Mi accostai a lui restando a petto in giù, appoggiandomi di tre-quarti sulla sua spalla “senti quanto è duro”
Coperto dal mio corpo, Davide allungò la mano stringendo la mia mazza nel suo palmo.
“si, è proprio duro!” disse con un mezzo sorriso.
“dai, fammi una sega”
“ma sei matto? Ci vedono!! E poi il tizio è vicino, lo capisce subito se guarda in qua!!!”
“Dai, ti prego, non c’è la faccio più!!!! E poi non era un po’ anche il progetto originale? Trastullarci un po’ in spiaggia? Se resto così non vede niente nessuno!!!”
Non ci misi molto a convincerlo, del resto se stavamo insieme era anche perché avevamo una grande intesa sessuale.
Mi afferrò il pisello ed iniziò ad accarezzarlo come solo lui sapeva fare, sfiorandomi lentamente la cappella per poi masturbarmi con decisione.
Approfittando di un momento di tranquillità scostai un poco il mio costume per introdurvi una mano e sfiorarmi appena il buchetto inumidito dal sudore della giornata al sole e dall’eccitazione.
Venni con pochi colpi della sapiente mano di Davide, schizzando il mio sperma sulla sabbia e reprimendo i miei mugolii di piacere.

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