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Usato e demolito.


di bogol
25.03.2023    |    16.571    |    13 9.3
"Lentamente inizia a scopare, lo affonda bene, spingendo in modo che le sue palle finiscono a sbattere sul mio naso, e sul mio labbro superiore..."
Quel mattino mi sarei trovato a Roma con la mattinata libera e la stanza d’albergo a disposizione, sicché venne logico e spontaneo cercare di organizzarmi un incontro porco, come piace a me.
Mi misi d’accordo quindi con Tom, un caro vecchio amico che mi scopa e mi usa da quasi diciotto anni, come ha detto una volta un amico qui del sito “quasi una relazione”. In realtà è una bella amicizia, ovviamente solo sessuale, ma conoscendoci da così tanto tempo gli incontri sono sempre più caldi, perché sappiamo tutti e due cosa piace all’altro, cosa gli piacerebbe, cosa non gli piace, ecc. E questo ci ha portato a godere sempre di più, anche andando oltre i primi giochi e le personali preferenze. Sia chiaro, io sono sempre stato assolutamente passivo e lui totalmente attivo, quello che cambia giocando è la modalità di esprimere le nostre attitudini. Lui ormai apprezza il mio essere troia sottomessa e un po’ masochista, laddove i primi tempi dovevo guidarlo e sembrava quasi a disagio.
La nostra amicizia particolare è nata da semplici pompini, poi si è evoluta con la penetrazione anale, e attualmente facciamo di tutto.
Tornando a quel mattino, lo aspetto in camera, lui c’era già stato e sapeva dove venire, è un posto tranquillo senza portineria e assolutamente riservato. Io ero già nudo e pronto all’uso.
Quando è alla porta, bussa discretamente e lo faccio entrare. Al solito apprezza il fatto che io sia già pronto, e si dirige verso il divano iniziando a spogliarsi. Leva il giubbino, la maglia, e mentre si sfila il pantalone della tuta esclama: “Ma guarda, oggi ti volevo dare un po’ di cinghiate, ma cavolo mi sono messo la tuta…” e ride. Io non perdo l’occasione per fare la troia, che poi quello di essere colpito con la cinta è una cosa che mi eccita molto e con lui se n'è parlato non l’ho mai fatto. “Be’ ma ti do la mia cinta, se è per quello!”
Lui ride e continua a spogliarsi, intanto io vado nell’altra stanza e prendo la cinta sfilandola dai miei pantaloni. Torno di là e poggio la cintura sul divano di fianco a Tom, che sta finendo di spogliarsi.
Quando finalmente è nudo, col pisello ancora moscio, mi dice di inginocchiarmi e prenderlo subito in bocca. Lui adora quando lo prendo in bocca così, e lo faccio indurire pian piano nella mia bocca.
Mentre inizio a darmi da fare golosamente, lui prende la cinta con noncuranza.
Io adoro il cazzo, il suo poi mi fa impazzire, perché risponde subito alle sollecitazioni, e in breve inizia a indurirsi. E proprio quando sto titillando con delicatezza la sua cappella che si indurisce, vengo colpito sul culo con la cintura. Uno schiocco, un male terribile, ma una rapidissima eccitazione che mi da un brivido al mio pisello moscio. E mugolando dal piacere continuo ad adorargli il cazzo. Lui approva, e continua a colpirmi, colpi secchi e distanziati di qualche secondo l’uno dall’altro. Io mi eccito sempre di più, e il suo cazzo intanto diventa d’acciaio.
A un certo punto lui scoppia a ridere: “Se continuo mi sa che ti lascio dei segni. Ma ci pensi che figura di merda se ti faccio il culo a strisce e tua moglie se ne accorge?” dice. Io rispondo col pisello in bocca, da vero maleducato: “Tu continua, poi vediamo se sono rimasti segni… farò in modo di non farle vedere il culo”.
Lui ride e mi dà un altro colpo molto forte, io sussulto ma continuo a spompinare.
Dopo un po’ mi prende la testa con le mani e tenendola ferma inizia a scoparmi la bocca, lentamente ma inesorabilmente. Sa che mi piace, adoro essere usata e tra il calore delle cinghiate e il suo cazzo che pian piano mi entra in gola, sento che il mio pisellino comincia a indurirsi. Ogni tanto succede, soprattutto quando vengo scopata in gola, o sculacciata come si deve, e raggiungo erezioni spettacolari e inaspettate per una troia come me. Ma la cosa in genere non mi fa né caldo né freddo, non lo tocco e non sopporto che venga toccato, io sono solo una troia passivissima.
Dopo tanto scopare la gola Tom si stufa e vuole cambiare posizione. Gli chiedo se mi incula, ma lui risponde oggi no, che va di fretta. Si sdraia sul divano e io mi metto in ginocchio di fianco a lui, volgendo il culo verso di lui, e riprendo a spompinarlo.
La posizione gli permette di avere il mio culo a portata di mano, e lui inizia subito a carezzarlo, sprimacciarlo, ogni tanto una sculacciata, poi allunga le mani fino alle mie palle e le afferra. Le strizza vigorosamente, facendomi gridare, e io in quell’attimo mi infilo il suo cazzo totalmente in gola.
A lui piace possedermi in quel modo, mentre mi fa male, e anche io amo tantissimo sentirmi in suo potere, e sentire il male che mi fa, e intanto infilare il suo cazzo sempre più in fondo.
Alterna le strizzate di palle a qualche sculacciata, e ogni tanto mi dà uno schiaffo alle palle, facendomi saltare, io a ogni colpo o strizzata bado a infilarmi il suo cazzo fino in fondo.
Lo sento godere, so bene che la sensazione del cazzo duro che entra nella gola è bellissima. Dopo tutto sono un maschio, anche se non esercito da lungo tempo!
Dopo un lasso di tempo che non saprei quantificare, mi dice di mettermi con le gambe sulla spalliera del divano e la testa in giù, sporgente dalla seduta. Io ho un brivido di piacere, vuole scoparmi la gola per davvero!
Mi metto in posizione, lui posiziona il cazzo durissimo e lo infila nella mia bocca. Lentamente inizia a scopare, lo affonda bene, spingendo in modo che le sue palle finiscono a sbattere sul mio naso, e sul mio labbro superiore. Pian piano aumenta il ritmo della scopata, e allunga le mani, carezza le mie gambe e mi tocca il mio pisello che è ancora duro.
Tom è l’unico da cui mi faccio toccare, sarà per la confidenza di vecchia data che abbiamo. Lui è attivissimo, ma gli piace ogni tanto toccare il mio pisello, e gli piace segarlo, ogni tanto insiste per farmi venire, ma è una cosa che succede veramente di rado.
Mentre scopa con vigore la mia gola, di colpo mi colpisce le palle con uno schiaffo. Io ho un brivido pazzesco che mi percorre tutto il corpo, ma non faccio niente, sono lì passivissimo, una gola da scopare. E lui continua a scopare, e mi sega un po’ il pisello e poi mi dà un altro schiaffo alle palle.
Io grido, se si può chiamare grido quel verso che esce dalla mia gola piena di cazzo. Tom continua a scoparmi, e continua ad alternare un po’ di sega e un po’ di schiaffi alle palle.
Il mio pisello stranamente è durissimo, e devo dire che mi sto godendo la sua sega. La mia testa gira, piena di piacere mentale e fisico.
Tom scopa sempre più forte, la mia gola è la sua fica, e mi sega e mi schiaffeggia le palle. Ormai il dolore è lancinante ma non posso fare niente, sono sotto di lui, impotente. Però stavolta è un’impotenza strana, perché il mio pisello è sempre più duro e sapientemente segato da lui, che riesce a gestire benissimo la scopata in gola e la sega, non disdegnando di schiaffeggiarmi le palle ogni tanto.
Tutto questo mi sta mandando fuori di testa, e infatti sento l’orgasmo che sale. Ritrovando una forza bruta maschile che non sapevo più di avere riesco a cacciare fuori dalla mia gola il suo cazzo e a spostare la testa, e gli dico: “Guarda che così mi fai sborrare…!”
Lui per tutta risposta mi dà un altro schiaffo alle palle e prosegue a masturbarmi, e in quel momento io vengo. Godo, ho un orgasmo fortissimo, intenso, doloroso, che ben si accosta allo schiaffo appena ricevuto.
Tom continua a masturbarmi, facendo schizzare il mio sperma fino all’ultima goccia, e dopo un po’ inizia a spalmarlo sulla mia pancia dove era finito. È sempre soddisfatto quando riesce a farmi venire, dice spesso che non gli piace il fatto che lui sborra a volontà e io non godo mai. Anche se gli ho detto spesso che il mio godimento è di culo ma soprattutto di testa.
Comunque sia, quando il mio pisellino è tornato moscio, lui si sposta, il suo cazzo vibra, durissimo. È un cazzo di acciaio temprato, e adesso reclama il suo godimento.
Mi pulisco velocemente con alcuni fazzoletti, intanto lui si sdraia sul divano, quindi mi metto in ginocchio e mi dedico a farlo godere con un pompino appassionato.
È eccitatissimo, nonostante ciò ci vogliono quasi dieci minuti di lavoro intenso per farlo arrivare all’orgasmo, e quando sborra con una mano mi tiene ferma la testa e con l'altra mi colpisce violentemente il culo, mentre mi riempie la bocca. La sua sborrata è sempre intensa, abbondante, saporita, e io bevo, bevo con passione.
Quando finisce di schizzare io resto con la bocca sul suo cazzo, come faccio sempre, per ripulirlo e coccolarlo, certe volte posso continuare anche mezzora a lambire, titillare, leccare, assaporare. Delicatamente, ovvio, che tutti sappiamo quanto può essere sensibile un cazzo che ha appena sborrato.
Finché Tom mi assesta un ultimo schiaffo sul culo e dice: “Adesso devo proprio andare.”
Si riveste, mentre parliamo un po’, si dice molto contento di essere riuscito a farmi sborrare, io dico che non ne vado matto ma stavolta ho apprezzato, però la prossima vorrei sentire la sua sborrata nel culo. Lui ride, e se ne va.
Io rimango lì, nudo, col il culo e le palle doloranti, e il pisello svuotato. Niente sega liberatoria stavolta, ma devo ammettere che mi sono davvero divertito.
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