Usato in gruppo.

Quell’esperienza sulla spiaggia mi aveva sconvolto. Nei giorni successivi continuai a pensarci, indeciso sul fatto di provare a tornare oppure no. L
’estate era inoltrata, il caldo soffocante e questo non contribuiva a diminuire la voglia.
Per questo motivo una domenica pomeriggio decisi di tornare in quel posto, agitato, emozionato ma anche determinato. Scelsi un costumino bianco, ridottissimo, che metteva in risalto il culo rotondo e sodo, indossai una maglietta e dopo un’ora ero disteso su quella spiaggia, ora piuttosto affollata.
Passai un po' di tempo disteso, godendomi il solo, quando, all’improvviso, sentii una mano sulla coscia. Aprii gli occhi e vidi lui, che mi guardava sorridendo
“Bentrovato caro. Devo dire che è un piacere vederti”
Arrossii senza rispondere e abbozzai un sorriso.
“Sai, devo dire che dall’ultima volta ti ho pensato e sono contento di averti ritrovato. Che dici se ci spostiamo a casa mia? E’ qui vicino”
Intanto lo vidi digitare sul telefonino mentre mi parlava.
“Io..credo..credo..si potrebbe” balbettai con il cuore in tumulto.
Si alzò e mi fece alzare, prendendomi con la mano. Iniziò a camminare e, senza parlare lo seguii. Nonostante le molte persone la sua mano si poggiò sul mio culo, palpandolo senza curarsi degli sguardi, fino a che arrivammo a una villetta in un viale alberato poco distante dalla spiaggia. Mi condusse all’interno sempre senza parlare, introducendomi in una sala piuttosto spaziosa, con un grosso divano nel centro.
“Benvenuto nella mia modesta dimora caro” e mi fece un inchino sorridendo.
Mi fissò poi, senza dire niente, si abbassò il costume, il suo corpo massiccio e peloso in vista, davanti a me. Si avvicinò e prese un fazzoletto dal divano
“Girati” sussurrò, subito dopo legandomi il fazzoletto sugli occhi e, lentamente calandomi il costume mentre il suo cazzo ancora moscio strusciava sulle mie natiche sode e lisce.
Per diversi minuti le sue mani esplorarono la mia schiena, il mio culo, mentre la lingua passava sul collo, poi sentii una porta che si apriva. Di scatto cercai di voltarmi ma lui mi bloccò.
“Vedi di stare ferma, troia”
Percepii dei passi, poi sentii parlottare e mi resi conto che accanto a me c’erano altre persone. Dopo alcuni, lunghi secondi mi slaccio il fazzoletto e aprii gli occhi. Davanti a me, sorridenti, c’erano due uomini, forse sulla sessantina, calvi, possenti. Mi guardavano sorridendo.
“Effettivamente avevi ragione, un gran bel bocconcino” disse uno
“Forza” disse l’altro, vedi di metterti in ginocchio” e nello stesso momento entrambi si calarono i costumi, mostrandomi due cazzi lunghi e enormemente larghi, venosi e già durissimi.
“Il viagra aiuta, mica potevamo fare una figuraccia con questa puttanella” disse uno di loro e tutti scoppiarono a ridere.
Senza dire niente mi misi in ginocchio e, subito, tre cazzi furono vicini alla mia bocca mentre quelli, ridendo e guardandomi, se li menavano con lentezza.
L’odore forte dei cazzi mi colpì le narici ma subito uno mi prese dietro la nuca e mi spinse la cappella sulle labbra “apri quella cazzo di bocca” disse con tono deciso e, subito, il cazzo mi affondò in gola. Mi scopò senza riguardi mentre respiravo dal naso, poi sentii un’altra mano girarmi e un cazzo che si faceva largo nella bocca. Si alternarono nella mia bocca, insultandomi e ridendo, per almeno 10 minuti, poi mi presero e mi sbatterono sul pavimento, guardandomi, in piedi, intorno.
“Ora direi che è l’ora del culetto vero?” disse il padrone di casa prima di alzarmi e, in malo modo, sbattermi sul divano, girandomi subito sulla pancia.
“Per..favore..piano” cercai di dire mentre sentii due mani che mi allargavano il culo.
“Mamma mia guardate che bel culetto stretto. Sarà una goduria montarlo” sentii dire e, subito, avvertii la pressione di una cappella mentre altre due mani mi tenevano la testa sul divano.
“Alza bene il culetto troia, su, da brava” e, appena cercai di ubbidire, sentii la pressione del cazzo. Mugolai sul divano mentre sentivo dietro le mani dell’uomo sui miei fianchi e il suo alito sul coll.
“” Da bravo cazzo, rilassati ceh ti devo sfondare” mugolò prima di spingere e infilare l’enorme cazzo, per metà, nel culo.
Un altro mi prese la testa,me la girò e mi guardò negli occhi “apri cagna” e il suo cazzo entrò nella bocca spingendosi dentro fino alle palle, mentre il viso diventava rosso e paonazzo e quellodietro iniziava a muoversi spingendolo con forza.
Dopo avermi pompato in quella posizione mi fecero alzare. Vidi il terzo uomo in terra, il cazzo eretto
“avanti bello, vai a prenderlo” mi disse il padrone di casa, spingendomi in basso. L’uomo in terra mi prese, e con decisione, mi girò, spingendomi verso il basso.
Urlai quando il suo cazzo penetrò dentro di me. Gli altri due ai lati strusciavano i cazzi sulla mia faccia, masturbandoli.
Dopo pochi minuti li sentii grugnire
“Cazzo..è troppo eccitante questa troia, direi che per questo primo incontro possiamo anche riempirla”
Mi presero e mi sbatterono sul pavimento, mettendosi in piedi attorno a me e masturbandosi
Dopo poco sentii le loro sborrare copiose, dense coprirmi viso, bocca, capelli. Aprii la bocca mentre. Il viso si ricopriva di sperma denso. Mi guardarono, esausti, ridendo mentre leccavo la sborra. Il padrone di casa raccolse quella che era in terra e mi porse la mano sporca.
“Lecca bene cagnetta” Apprii la bocca e inizia a leccare, ingoiando lo sperma denso che mi scivolò nello stomaco. In terra, sorridendo, la lingua che raccoglieva le ultime trace di sperma, li guardai sorridendo