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Gay & Bisex

galeotta e mail ( 2 )


di pinghe69
17.08.2012    |    3.015    |    0 8.6
"Sono ancora a poltrire nel mio lettone, c'è ancora un miscuglio di odori e profumi che mi ha lasciato Giovanna (la moglie) con il suo rito mattutino di un..."
Non era stato facile farsi raccontare da Marcello le proprie esperienze, lui, infatti, amava nei messaggi e succesivamente nelle telefonate coinvolgermi in situazioni che sembravano essere in presa diretta. Sono ancora a poltrire nel mio lettone, c'è ancora un miscuglio di odori e profumi che mi ha lasciato Giovanna (la moglie) con il suo rito mattutino di un godurioso sessantanove, così Marcelllo cominciava una delle sue telefonate. Chiudo gli occhi e aspetto che dalla porta socchiusa entri il mio grande amore (sarei io), lo aspetto ( continuava e la sua voce diventava implorante) ma è tanta l'emozione che il cazzo è diventato di nuovo duro, lo massaggio chiamandoti, invocando che tu faccia in fretta a venire, il piacere del cazzo non mi basta, prendo il vibratore lo sistemo al centro del letto, mi ci impalo gridando il tuo nome, seguivano parole biascicate in cui era comprensibile solo il mio nome ripetuto come un lamento fino al grido finale: sborro, sborro, raccoglieva il suo seme che gli colava dal petto e rivolgendosi a me che l'ascotavo eccitato, vorrei che la sborra che assaggio fosse la tua. Il più delle volte a quel punto anch'io arrivavo al piacere.
Nelle sue telefonate Marcello dava l'idea di un grande attore che sapeva coinvolgere l'ascoltatore in storie poco credibili per una mente fredda e razionale, ma tremendamente coinvolgenti in quanto riuscivano a scatenatre uragani ormonali. Le cose che mi disturbavano erano il fatto che raggiunto l'orgasmo Marcello era portato ad interrompere la telefonata e il fatto che non mi permetteva di porgli delle domande, dovevo solo godere dello spettacolo che mi offriva. Decisi di mandargli una e mail molto dura, in cui con un linguaggio da incazzato gli contestavo il suo comportamento.
Marcello rispose scvusandosi e promettendomi un comportamento diverso.
Ero a letto, dormivo, suona il mio telefonino, assonnato a tastoni lo trovo sul comodino, leggo il nome di Marcello, apro la telefonata. Sento parlare ma non c'è nessuno che risponde al mio "pronto". Dopo un momento di smarrimento realizzo: Marcello mi ha messo in comunicazione per farmi partecipare a il suo amplesso on Giovanna. All'inizio è Marcello che chiede alla moglie di dirgli quali sono i suoi desideri, lei risponde in maniera automatica senza friscico:" vuole essre leccata". Marcello, intuisco, che si mette all'opera. Giovanna chiaramente si scalda, la sua voce, all'inizio neutra, diventa sibillante, scopro come scarsa è la fantasia in queste situazioni :" continua, contidua, dai, dai, ah, ah, ah, ah" è il repertorio vocale di una moglie leccata. Ora Marcello da servitore diventa servito, Giovanna si presta servizievole a prendergli il cazzo in bocca, Marcello vuole che gli metta anche un dito nel culo, lei ubbidisce. Marcello mi fa la cronaca del pompino che gli sta facendo la moglie, la sua cronaca è sicuramente meno spontanea perchè lui sa che sono in ascolto, tuttavia nel complesso la situazione è eccitante e ancora una volta mi masturbo fino a godere.
Riflettendo su questa esperienza decido che devo forzare una situazione che sistematicamente è fuori dal mio controllo. Parte un'altra e mail, questa volta gli pongo delle precise condizioni per continuare il nostro rapporto: voglio essere invitato a un incontro a tre, in cui possa incularmi sia lui che Giovanna, ma prima, deve farmi capire il perchè di questi suoi comportamenti, del suo bisogno di terminare i propri giochi erotici impalandosi seduto su un cazzo.
Per più di tre settimane non ho avuto risposta, avevo già dato per concluso il nostro strano rapporto, quando inaspettatamente controllando il mio indirizzo di posta elettronica trovai la confessione che ho riportato nel primo capitolo. Il suo racconto continuava. Famiglia, parroco si fecero in quattro per recuperare quel figlio che si era avviato su una cattiva strada. Fu sottoposto a un continuo lavaggio del cervello, dove si alternavano minacce riguardanti sia la perdita dell'anima ma anche il pericolo di malattie, a blandizie su come poteva essere bella una vita senza follie. Marcello,che non aveva un cuore di leone, si arrese, si laureò, si sposò con una giovane dai sani principi, il passato era sepolto nell'oblio (continua)
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