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Gay & Bisex

il mio vicino troppo vicino


di nazario89
17.10.2018    |    3.870    |    7 9.4
"Mi alzai anche io per togliere del tutto i pantaloni e la felpa e mi avvicinai al suo viso, gli cinsi il volto con entrambe le mani e lo avvicinai per..."
Io ancora oggi ,a distanza di cinque anni, non riesco a spiegarmi cosa mi successe in quel gennaio,dopo due mesi di astinenza esplosi in una ricerca spasmodica di uomini.
Non riuscivo a selezionare granchè:mettevo in bocca il mio cazzo a giovani sposati ,mi facevo scopare da ragazzetti che finito il calcetto passavano da casa mia preannunciandosi con un semplice sms, a volte anche mattina e pomeriggio….avevo una rubrica talmente ricca di maschi che appena sveglio evitavo perfino di segarmi,sicuramente qualcuno srebbe presto venuto per farmi venire.Ma tutto ciò ancora non mi bastava! Stavo sempre e comunque in chat a cercare e cercare,per la prima volta in vita mia ero persino incurante della mia privacy inviando foto a destra e manca. Chattavo sia con chi in maniera esplicita chiedeva varie cose e sia con chi con tentativi educati e formali finiva per chiedere sempre lo stesso incontro certo non per fare l’uncinetto.
Fra questi ultimi mi colpì particolarmente un ragazzo “geolocalizzato” ad appena un km da casa mia,più grande di me di soli 3 anni ma mostrava iun volto da adolescente quasi imberbe con uno sguardo dolce , la sua foto profilo ricordava l’essenza del bravo ragazzo semplice e trasudante purezza e moralità.
Occhi grandi e castani capelli corti ,non eccessivamente magro…così sembrava in quel completo blu arricchito da un cravattino grigio perla. Io così assatanato all’epoca e privo di ogni freno inviai immediatamente un messaggio:”ciao…bellissimo” e lui rispose :”non chatto con chi non ha foto profilo”,allora inviai la ia foto e lui rispose:”sembri carino”e io:”beh,potremmo conoscerci di persona visto che siamo così vicini…” questo messaggio non ebbe risposta. Ma chi se ne frega! Io avevo voglie continue non c’era tempo e spazio per le attese o le suppliche. Motto dell’epoca? “avanti un altro”.
E poi quel pomeriggio aspettavo con ansia claudio, un ventitreenne fidanzato che ogni martedì accompagnava la sua ragazza ad un corso di non so cosa a cosenza centro, arrivavano da una città sul mare poco distante e puntualmente lui faceva il suo solito squillo e puntualmente correvo ad aprire il cancello difettoso di sotto e il portone del condominio accostavo la porta di casa e mentre lui saliva al quinto piano io mi trovavo già come piaceva a lui: in boxer ai piedi di quel divanetto foderato di pelle grigia a bocca aperta pronto a succhiare quell’uccello enorme che puntualmente mi ritrovavo dopo poco piantato nel culo proteso verso i suoi addominali ben poggiato sui braccioli del divanetto. Claudio ormai era venuto riversando la sua sborra su tutta la mia schiena e come sempre mi salutò “come sempre mi raccomando! A martedì” e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
Andai a fare una doccia e sfinito mi accasciai davanti alla TV. Messaggio sul cell.:” scusa se non ho risposto prima, comunque ci potremmo organizzare,io sono francesco” ed io risposi:” piacere , io sono Federico….domani magari possiamo prendere un caffè” sinceramente sfondato come ero da claudio che scopava a sferzate potenti non avevo voglia di caffè(qualsiasi interpretzione si voglia dare a questa espressione).
Il mattino seguente mi alzai,erano le otto circa, non avevo nulla da fare…presi il cellulare e trovai il buongiorno di enrico un uomo sulla quarantina che qualche settimana prima cercava un cazzo da succhiare per la prima volta, gli offrii il mio e prese così a gusto che mi feci spompare volentieri altre tre/quattro volte ma ancora aveva molto da imparare…e io quella mattina non avevo voglia di tenere la lezione.
Scrisse anche francesco quel giorno:”buongiorno!caffè?” e io risposi:”possiamo incontrarci a metà strada al bar vicino la farmacia ,oppure se non ti imbarazza fai tu qualche passo in più e vieni a casa”. Con mio grande stupore scelse di venire a casa, gli diedi tutte le istruzioni per raggiungermi e gli chiesi di temporeggiare un’oretta prima di incamminarsi.
In tempo record feci doccia e barba e mi vestiì senza neanche badare molto a cosa mettessi indosso. Fumai a tiri radi una sigaretta, una di quelle sigarette accese dai pensieri che occupano fra questi poco spazio consumandosi piuttosto al vento che quella mattina invernale ma tersa soffiava spostando nervosamete quelle tende bianche ricamate che stavano coì bene in quella mia vecchia casa da studente così bella anche questa, teatro di innumerevoli scopate in quei quattro anni trascorsi lì.
I pensieri svanirosno quando francesco al telefono mi comunico che era quasi al portone…non volli neanche scendere per accoglierlo come era mio solito,gli dissi che poteva salire al quinto piano e che l’avrei atteso alla porta.
Eccolo francesco con quel viso d’angelo e quel sorriso estatico ,tolti gli occhiali disse “buongiorno federico” e io quasi impaziente risposi:” buongiorno a te, trasa!(entra)”,e indicandogli il divano gli dissi di accomodarsi e iniziai a preparare il caffè…lui sbottò:”così vicini non ti ho mai visto!” e io risposi: ”neanche io sicuramente ,ti assicuro che un ragazzo come te non mi sarebbe sfuggito”. Lui arrossì.
E dissi la verità perche in effetti Francesco aveva qualcosa negli occhi ,così languidi e dolci ma che trasudavano qualcosa di esotericamente eccitante quasi proibito…in certi istanti il suo sguardo si intensificava così prepotentemente come quelli di uno stregone della mitologia norrena, che avevo immaginato nelle mie letture adolescenziali, intento a pronunciare l’anatema finale di un rito sacro.
L’effluvio di caffè ormai aveva bussato alle nostre narici ricordandoci che era il momento di sorseggiare… riversai il caffè in due tazzine e ne porsi una a francesco e l’altra la tenni in mano sedendomi accanto a lui sul divano;alla TV davanti a noi scorrevano le vecchie immagini di un fil anni ’70 che avevo rivisto mille e mille volte ma che ancora aveva il potere di far smettere il mio zapping e francesco assorto mi chiese:”ma che razza di film guardi?” e io sorrisi…eravamo sull’orlo del precipizio: trovare un argomento valido per continuare lla conversazione o tentare un approccio. Deciso a giocare il tutto per tutto mi girai verso di lui e gli chiesi:”beh in chat hai detto che sembravo carino…sembro?” e lui sarcasticamente rispose:” si si sembri carino e in parte lo sei” ,acquisito il dato in modo secco e senza preamboli gli dissi:”allora non ti dispiacerà succhiarmi la minchia?”protesi la mia mano verso il suo viso per accennare una carezza in realtà con il pollice sfioravo quelle labbra carnose e rosee come annurche e mi rispose:”certamente! Toglilo fuori che inizio subito!”. Scesi quel pantalone di tuta blu fino alle caviglie e in un lampo mi ritrovai francesco che senza neanche toccarlo con le mani prese il mio cazzo in bocca avvicinandolo usando solo la lingua.
Succhiava profondamente discendendo e ascendendo rigirava la lingua intorno alla mia capocchia mille volte …io ero in estasi gemevo e respiravo affannosamente e mi eccitava da morire vederlo con il mio cazzo in bocca mentre mi fissava con quegli occhi con le mani ben ancorate alle mie cosce.
Con un tono da comandante di plotone gli dissi “spogliati” e lui senza nessuna remora obbedì,rimase con uno slippino a righe che a fatica conteneva il cazzo già eretto. Mi alzai anche io per togliere del tutto i pantaloni e la felpa e mi avvicinai al suo viso,gli cinsi il volto con entrambe le mani e lo avvicinai per baciarlo…un bacio strepitoso! Gli poggiai una mano sullo slip e gli chiesi :” posso?” e lui rispose:”accomodati”,mi risedetti avendo il suo pacco davanti, gli abbassai lo slip giusto quel po’ per fare uscire fuori quella meraviglia che feci scomparire subito fra le mie labbra. Francesco si stava godendo quella pompa in piedi con le mani poggiate sulla sua testa che lasciavano vedere quei bei pettorali segnati da due capezzoli grandi e turgidi.
Lo stavo pompando con vigore quando mi interruppe dicendomi :”ora tocca di nuovo a me” e io gli dissi: ” andiamo in camera”….mi distesi sul mio lettino a gambe aperte e francessco me lo lavorava sapientemente alternando mani e bocca seduto nudo sul ciglio del materasso, d’improvviso alzo il culo senza togliersi di bocca il mio cazzo e sistemò il suo culo sopra la mia faccia ….mi avvicinai il suo cazzo con una mano e dopo due succhiate si inarcò verso avanti facendomi intuire che del suo culo avrei dovuto prendermi cura.
Allargai quel culo bianco e morbido stringendo le chiappe con forza e dopo solo qualche colpetto di lingua sentivo i mugugni di francesco ostacolati dal mio cazzo, allora decisi di fargli vedere che si poteva fare di meglio:allargai ancora di più le chiappe per farmi strada e gli conficcai la lingua in profondità roteandola il più possibile! Quando mi staccavo per riprendere fiato soffiavo leggermente per rinfrescarlo un po’.
Gemeva così profondamente che lasciò il mio cazzo e si sedette più comodamente sulla mia faccia e ripeteva in continuo “si, si sncora,così”,gli stringevo il culo con le mani come se fossero limoni da spremere e ad ogni suo sussulto facevo corrispondere una tuonante sculacciata,avevo la bocca piena di culo e saliva…ne presi un po’ fra le dita e ripresi a limonargli il culo, con una mano gli scapocchiai il cazzo e con le dista insalivate iniziai a giocherellare con il suo prepuzio come fanno quei suonatori di bicchieri in cristallo. Francesco ormai era fradicio e gemeva come una troia!
Decisi che era il momento di cambiare musica e dolcemente gli infilai il dito medio in culo,improvvisamente smise di ansimare e disse:” nooo niente dita! Scegli tu o continui così o mi ci metti il cazzo”,nonostante avessi poca dimestichezza con il ruolo gli risposi:” mettiti a pecora” in un attimo ci ritrovammo io in ginocchio sul letto e lui a quattro zampe ,lo afferrai per i fianchi e gli strusciai il cazzo nella fessura giocando sul suo buchetto…lui tuonò:”stai tranquillo,con il lavoretto di prima entrerà senza problemi…ficcamelo”non aveva neanche finito la frase che ero appena entrato e lui fra un gemito e l’altro ripeteva “spingi ,spingi”,eravamo incollati e iniziai a scoparlo dolcemente e subito lui:”mi devi fottere con forza,dai!”,gli detti uno schiaffo sul culo talmente forte che lasciò il segno e iniziai a sfondarlo con colpi poco rapidi ma forti, gli diedi una botta così forte che si accasciò sul letto poggiando la testa sul cuscino e il mio cazzo fuoriuscì…”rimettilo subito” disse allargandosi le chiappe con le sue stesse mani…mi rinfilai dentro con le braccia ben distese e rigide…a colpi profondi stavo ancora scopando quel culo divaricato.
“fra un po’ vengo” gli dissi e lui :”no ti prego” e io :”sto per scoppiare” e lui “allora sborra…in faccia!” lo tolsi fuori,due schizzi andarono a finire sulla sua schiena e in corner riuscii a schizzare altre due volte sulla sua faccia.
Quelle labbra erano macchiate di seme caldo e viscoso,si ripulì con un braccio e prese a masturbarsi sborrando dopo poco sul suo addome.
Ci ripulimmo in fretta, si alzo si rivestì e mi disse:” quando ti va chiamami che ripetiamo” e io gli dissi:” domani è troppo presto?” e lui subito:”che ne dici se passo stasera per un pompino o un 69?” e io gli dissi “ok a stasera”.
Con francesco giocammo quasi tutti i giorni per circa due mesi…trascorrevamo mattinate intere a letto a scopare di continuo,eravamo arrivati al punto che anche vedendoci a petto nudo ci stimolava così tanto che era obbligatorio per me scoparlo o fami scopare come accadde più di una volta.
un giorno lo stavo aspettando…entrò in casa e io scesi i miei boxer e lui sbottò”sai potremmo fare questa vita per sempre…inizio a provare qualcosa per te” e io risposi spietatamente” non sono pronto per certe cose so solo che mi piaci molto”. Lui si inginocchiò e disse :”non c’è fretta ne parleremo…intanto inizio a pomparti”

si era presentato il problema relazione seria…lui ci aveva pensato io neanche un po’.
La soluzione era semplice :troncare e non vedersi più.
Ma come facevo a rinunziare a quel ragazzo così arrapnte? Dovevo trovare una soluzione ,un modo per continuare a farci sesso senza coinvolgimenti.

La soluzione dopo un po’ di riflessioni mi sovvenne ….ma questa è un’altra storia!
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