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Gay & Bisex

prima volta con un coetaneo part 3


di valerio72
08.11.2019    |    1.073    |    2 9.6
"Il gioco più comune era quello che in due mimando un azione e dicendo la lettera iniziale bisognava far indovinare il verbo, andando in camera con una..."
La domenica spesso giocavamo nei boschi e tra le cascine, il gioco era caccia alla lepre. I piccoli formavano due gruppi, di cani da caccia e lepri, i più grandi erano i cacciatori. I cani potevano solo individuare le lepri, erano i cacciatori a catturarle. Io d accordo col mio amico che era cacciatore fui subito catturata e portata in una cascina dove lui rimase di guardia. Sapevo che mi sarei fatto scopare da lui ma volevo fosse lui a volerlo, e malgrado avessi buchetto pulitissimo e lubrificato e indossassi sotto collant e mutandine da donna, feci la preziosa parlando del gioco. lui aveva intenzioni diverse, infatti estrasse il suo cazzo duro e scappellato e mentre ero seduto su una balletta di fieno me lo spinse improvvisamente in bocca. Era irruento.come se la mia bocca per lui fosse solo un buco e così il pompino non mi piaceva farlo, appena si calmò un attimo mi alzai e limonammo, abbracciati io lo segavo e lui mi palpava forte il culo, scopri che portavo i collant e che sotto vi era un buchetto scivoloso molto voglioso. Bussò improvvisamente la porta, era per altre lepri catturate. Ora era impossibile continuare malgrado la nostra voglia, approfittavamo ogni tanto del momento che correvamo tutti verso l'unica finestrelle, per vedere se arrivavano gli altri, rimanevo dietro e lui mi si appoggiava al culo, convincemmo gli altri piccoli a guardare cosi a lungo che quasi riusci, in un occasione a mettermelo nel culo, lo avevo sul buco da parecchio ma pensai per inesperienza, malgrado spingesse non riusci a entrare. Penso che eravamo cosi in calore che se mi fosse entrato il suo cazzo, avremmo continuato nascosti da una coperta. Di li ha poco, tutte le lepri furono catturate e il gioco fini. Vedevo il mio amico dispiaciuto e pensai alla notte insonne che avrei passato pensando a lui. Stavamo scendendo verso il paese, io continuavo inconsciamente a rimanere indietro, a volte non vedevo più il gruppo, ad un certo punto mi raggiunse e presomi per mano mi disse "torniamo alla cascina, ho raccontato di aver dimenticato l'accendino" correva forte ma la cascina era lontana e in salita. Fermiamoci tra i cespugli gli dissi, la cosa gli sembrò giusta, avremmo avuto più tempo. Voleva il mio culo, ne pompino ne limonate mi diceva mentre si calava i calzoni, gli dissi di aspettare che fossi pronta, mi calai a metà gamba tuta e collant, spostai di lato le mutandine e ancora in piedi mi feci un ditalino per spalmare la crema messa molte ore prima, poi mi appoggiai ad un albero e dissi "dai scopami". Mi strusciò diverse volte il cazzo voglioso nel solco tra le chiappe, prima di riuscire a trovare l'entrata, entrò lamentandosi per il male al cazzo ma poi ci godette e tanto, sborrò parecchio e mi lasciai cadere sulle foglie con ancora lui che mi scopava, avevo il culo di burro morbido e rilassato, era il mio primo verginello. Diceva di volermi ancora, parlava di amore, ma devo dire che del gruppo era il più bruttarello, grande e grosso e un po imbranato, infatti non aveva ragazze, malgrado devo dire avesse il cazzo più grosso di tutti. Gli dissi che avrei anche limonato con lui ma che io volevo solo sesso, niente amore e gelosia annessa, gli promisi che appena possibile mi sarei fatto scopare di nuovo, e tornammo in paese. Il giorno dopo sul pullman della scuola era arrapato di nuovo, nell'andare lo senti appoggiato al mio culo per tutto il viaggio, nel ritorno, scesi quasi tutti, mi convinse a raggiungerlo in fondo al pullman, lui in piedi girato e io seduto gli succhiai il cazzo, col rischio di farci scoprire, ancora non sapevo che l'autista mi teneva d'occhio, comunque mi sborro presto in gola e mi feci promettere ancora prima di succhiarlo che dopo non mi avrebbe importunato per un pò. Sul finire della settimana ricevetti un biglietto, dove mi diceva che lui e altri della sua classe salivano in cascina con delle ragazze, a giocare ma lo scopo era provare a far sesso, se gli altri avevano speranza di combinare qualcosa, lui sapeva già di non averne e forse per questo o perche davvero gli piacevo mi voleva con loro. Concordai con lui che avrei finto di andare per funghi e mi sarei fatto trovare nei pressi della cascina, e poi con la scusa di offrirmi una bibita mi avrebbe invitato nei loro giochi. Nel gruppo c'era il nipote del proprietario e cosi, oltre al fienile avevamo accesso al piano di sotto, dove oltre ad una piccola stalla per le pecore c'era una cucina e una stanza con un letto. Il gioco più comune era quello che in due mimando un azione e dicendo la lettera iniziale bisognava far indovinare il verbo, andando in camera con una ragazza era l'occasione per provarci mentre si sceglieva cosa mimare, con lui appena in camera dovetti prenderlo in bocca, poi uscendo il verbo era S e finiva per are, era sculacciare, si alternarono diverse coppie che spesso tardavano a rientrare, anch'io con altri ragazze e ragazzi, uno poi mi piaceva ma era troppo "preso" dalle femmine e anche se mi buttai sul letto penso solo al gioco. Col mio amico usci la seconda volta e mi butto subito sul letto per vedermi il culo, indossavo un collant ormai vecchio e gli dissi di romperlo sulle chiappe, si eccitò ancora di più e mi lecco mandandomi in calore, uscimmo e iniziale ancora S finale are la parola era sgroppare, io cavalcavo lui, indovinarono a fatica. Il gruppo inizio a disgregarsi, ci si appartava, io raggiunsi il mio amico sulla cima del fienile senza farmi notare, il fieno era soffice e dal basso non ci potevano vedere, inizia un lento pompino come piace a me, senza fretta, succhiando e leccando, aveva fretta di farmi il culo ma lo convinsi ad aspettare che tutti si "imboscassero" per poter fare tutto in tranquillità. Era molto eccitato e neanch'io volevo finisse con l'ennesimo ingoio di sperma da parte mia, ma quando eravamo ormai pronti alla scopata sentimmo un vociare dalla finestrella, erano le ragazze che se ne stavano tornando in paese, classiche stronzette che avranno lasciato i ragazzi eccitati sul più bello pensai, aspettiamo, qualcuno le segue, restano in due che salgono in fienile a salutarci. Non pensano certo che stiamo facendo sesso, anzi il mio amico vuole che stia nascosto e racconta che stava guardando un giornaletto porno, la scusa non regge perche ci scoprono. Guardi il porno ma intanto hai chi te lo succhia gli dicono ridendo, il mio amico ha il cazzone duro e non è riuscito a ricomporsi e io sono a culo nudo, capisco che rischio lo sputtanamento in paese e gli dico, lo succhio anche a voi se volete, ok, ma andiamo giù, il fieno mi da fastidio dice uno. Sussurro al mio amico, aspettami, faccio presto a farglielo e torno subito. In camera si sdraiano tutti e due con solo gli slip sul letto, li vedo duri sotto la mutanda e non vedo l'ora di assaggiarli, li spompino alternandomi con la sega pensando di farli sborrare in fretta, però uno si alza mentre succhio l'amico e mi spoglia il culo iniziando a tastarmi il buco, non voglio fargli capire che lo do volentieri, e mi lamento quando mi entra col dito per farlo desistere, forse non sono stata convincente o forse sarebbe uguale, fatto è che mi incula senza permesso e poi anche l'altro, che ormai non riesco a tenere in bocca per lo scuotimento che mi da il cazzo nel culo, ci entra dopo e sborra nel mio ano come appena fatto dall'amico, soddisfatti se ne vanno canticchiando. Fuori dalla cascina accucciato cerco di espellere le due sborrate che ho dentro prima di tornare dal mio amico sul fieno. Come è andata mi chiede, come ti ho detto, li ho fatti sborrare in bocca e poi ho sputato nel fazzoletto, sembra contento però non vuole fare lingua in bocca perche dice che c'è l'odore degli altri cazzi, per eccitarlo gli racconto che il suo cazzo è il più grosso e che pensavo a lui giù di sotto . Si riprende e decidiamo di scendere sul letto, la cascina verrà chiusa l'indomani, in cucina bevo una coca cola cosi che possa baciarmi mentre mi scopa, perche: cosi isolati, su un letto e finalmente in pace ho voglia di farmi scopare come fossi una donna abbracciata al suo uomo e non sempre a pecora come gli animali, mi trova il buco cedevole, parecchia sborra dei due ragazzi è rimasta dentro, lo convinco che è un nuovo lubrificante preso apposta per il suo grosso cazzone. Per la posizione o perchè mi riempie completamente faccio un paio di scoregge, ridiamo, mi sborra dentro ma quando si leva da sopra o sborra sul collant che mi copre il pisello, lo voglio sopra per succhiargli l'ultima sborra e penso al mio cazzo che ha sborrato per la prima volta.
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