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Gay & Bisex

I 3 giorni,della visita di leva


di valerio72
11.10.2020    |    1.974    |    5 9.7
"Ripassai dalla sala visite per uscire e ora i ragazzi erano per lo più a pene molle e notai che tanti lo avevano piccolo come il mio, corsi a rivestirmi perché..."


In tanti ci sarete passati dai tre giorni della visita di Leva di qualche anno fa, io ci andai con leggerezza senza pensare cosa avrei dovuto fare o al timore di dover poi fare il militare, il primo giorno fu solo di registrazione dati e conoscenza degli orari e regole da rispettare, la notte in camerate grandi da 50 persone tutto fu tranquillo, malgrado si dicesse che era usanza andare a prostitute. la prima sera eravamo evidentemente tutti stanchi per il viaggio e stressati e nessuno usci. Il giorno dopo subito dalle 8,30 ci aspettava la visita medica che io mai avrei immaginato fosse così senza pudore. In centinaia di ragazzi già nelle camerate ii fu ordinato di spogliarci di pantaloni e mutande, e con la sola maglietta che ci copriva e ciabatte ci incamminammo un po' a passi lenti lungo un'interminabile corridoio, all'inizio la fila era scomposta, m'accorsi che dietro di me si bisticciavano il posto. Mi vergognavo del piccolo pisello e tenevo tirato in basso la maglietta col guaio di scoprire il culetto ed era per questo che i maschi dietro facevano a gara a tampinarmi, in gruppo mi senti spesso palpare senza poter sapere chi era, comunque dopo un po di avanzamento la fila si compose e invece delle mani mi senti subito un cazzo duro sul culo.Avanzavamo pianissimo, già ci dissero che le code sarebbero durate ore, i peni che vedevo davanti anche se alcuni belli grossi erano tutti mosci, mi girai e ne vidi altri duri, eravamo in tanti è la distanza tra noi davvero minima ed era quasi inevitabile avanzare piano piano e sentirsi spesso tamponare da quello dietro, non era normale invece sentirmelo spesso tra le chiappe.Prima di entrare nella stanza visita il corridoio faceva diverse curve, l'amichetto che avevo dietro ne approfittava per farmelo sentire nel solco e anche sul buchino, ma non spinse mai deciso per fottermi, neanche quando diverse volte con una mano lo tenni puntato spinse.m'accorsi di un po di parapiglia dietro e notai diversi spintoni e alla fine dietro avevo un altro maschietto,sembrava più deciso, eravamo nel lungo corridoi e s'incrociavano spesso militari in divisa e oltre che temermelo puntato sul buco o strusciarlo voglioso e duro tra le natiche non poteva fare,ma ormai eravamo prossimi ad una curva,avevo il buco pulsante per la voglia di riceverlo dentro, fu deciso e mi infilzo al primo tentativo ancor prima della curva, morsi il labbro per non gridare, lo senti grosso entrarmi nel culo e salirmi il budello, era una grossa dotazione,Ahimè, girato l'angolo scoprimmo che era l'ultima ed eravamo in direzione sala visite per fortuna non c'erano finestre e gli ultimi metri erano in penombra, cosi li feci con lui che mi fotteva, ero schiacciato al ragazzo davanti a cui chiesi scusa,non fini o perlomeno non mi sborrò nel culo,malgrado riuscimmo a lasciar passare un paio di ragazzi,col rumore simile di quando si stappa una bottiglia mi sfilai, era il mio turno visita e lasciai il bel cazzone deluso, nei 5/6 metri in stanza il mio buco ebbe il tempo di richiudersi.la visita era eseguita da due medici militari, uno giovane in piedi controllava la parte alta,orecchie,occhi ,guardava in bocca ecc.. un altro più anziano da seduto su una sedia controllava mani,piedi e organi riproduttivi e a vista soltanto allargando le chiappe l'ano, cosi avevo visto fare ai ragazzi davanti a me.La mia visita fu al quanto imbarazzante non per il pisello più o meno grosso che dopo lo scappucciamento fatto dal medico fu considerato normale,ma per i testicoli che soprattutto per il freddo si erano ritirati,la palpazione fu prolungata e un testicolo scese subito, poi il vecchio medico militare mentre con una mano mi premeva il pube per far scendere la seconda pallina con l'altra mano mi tasto l'ano e non so come mai, forse lo trovo cedevole e scivoloso da prima o forse per un vero scopo medico mi entro con tutto un dito,un entrata e uscita veloce quasi impercettibile per gli altri. comunque malgrado anche il secondo testicolo poi scese nello scroto invece di farmi uscire come gli altri mi indicò un'altra porta, sbirciai la fila dietro e non vidi il ragazzo di prima aveva probabilmente scalato qualche posto probabilmente per calmare un po' l'eccitazione, comunque i prossimi ad entrare erano tutti a cazzo un po' duro e scappellato,tutti belli. Nella stanzetta c'era solo un lettino e una scrivania, arrivò subito il maresciallo medico e un po burbero mi disse di sdraiarmi sulla cuccetta, mi venne a fianco mi disse di piegare le due gambe e di alzarmi completamente la maglietta, prese lo stetoscopio iniziò ad auscultare cuore polmoni ecc poi con una mano inizio ancora la palpazione dei testicoli ma quasi subito con un dito mi penetrò l'ano, sembrava tutto professionale fino che mollato lo stetoscopio, si sbottono la patta della mimetica tirando fuori un bel cilindro di carne dura che mi spinse in bocca, obbligandomi prima a girarmi su un fianco,continuo a farmi il ditalino ora a 2 dita,mentre io ricevetti quasi subito la sborra in gola. Subito ricomposto andò alla scrivania e mi informò che si era accorto che avevo già preso cazzi nel culo e mi chiese quanti e gli dissi:un pò, mi informò che se volevo potevo dichiararmi omosessuale ed evitare la naja, gli dissi che non era mia intenzione e uscii un po' sculettando perché sapevo che mi guardava il culo. Ripassai dalla sala visite per uscire e ora i ragazzi erano per lo più a pene molle e notai che tanti lo avevano piccolo come il mio,corsi a rivestirmi perché pensavo che per quel giorno avevo già dato e ricevuto,a tal proposito la sborrata ingoiata frettolosamente mi aveva messo appetito ed essendo ormai mezzogiorno andai in mensa. Mentre pranzavo dei ragazzi vicino mi chiedevano in che camera stavo ed altri chiedevano la stessa cosa in giro. La seconda sera in caserma non fu come la prima, La maggior parte dei ragazzi uscì in libera uscita, io ne approfittai del poco affollamento per andare a farmi la doccia, speravo che di notte qualcuno venisse nel mio letto per fottermi bene,impazzivo di voglia nell'immaginare quanti bei cazzi avevo visto quel giorno. Le docce erano tutte singole e abbastanza appartate ma non avevano porte e da ognuna vedevi in almeno altre tre, entrai che non c'era nessuno ma dopo l'insaponatura guardando fuori in ognuna delle 3 vidi un ragazzo eccitato che si smanettava e si insaponava, non pensai subito che erano eccitati per me o perché mi avevano visto inculato facilmente dal ragazzo in fila, ma quando il primo mi entrò in doccia e agevolato dal sapone mi penetrò facilmente in culo mentre mi schiacciava in piedi contro le piastrelle, si misero militarmente in fila.I cazzi nel mio bollente buchino si susseguirono velocemente con nessuna pausa, non li contai pensai fosse una scopata lunghissima, mi sorprendeva solo l'entrata del susseguente se era più grosso del precedente, l'acqua tiepida ci tenne lavati e puliti e parecchi mi sborrano dentro e provai una goduria pazzesca, siccome tutto era fatto senza preservativo mi godetti le sborrate incandescenti che senti salirmi in culo. Tornato in camerata pensai solo al bisogno di dormire profondamente, la voglia di cazzo mi era passata, avevo sborrato anch'io diverse volte quando gli spruzzi di sborra dei cazzi lunghi erano in profondità. Vicino a me parecchi ragazzi nella brande sì smanettano il cazzo duro e bisbigliano di voler essere spompinati,per un attimo penso di farne felice almeno uno, giusto per addormentarmi col gusto della sborra,per fortuna c'è qualche altro ragazzo che almeno di bocca li soddisfa al posto mio e mi addormento.L' ultimo dei 3 giorni è dedicato ai test attitudinali e altre cose barbose da scuola elementare, la sera lasceremo la caserma è un po' mi spiace, nel pomeriggio mi stuzzica l'idea di rincontrare quel ragazzo che in fila attratto sola dal mio culo mi scopo anche se brevemente, ricordo il suo "ingresso deciso e prepotente"da vero maschio e ne ho voglia,lo rintraccio e così scopro che anche lui mi cercò. Facendo conoscenza con rammarico vengo a sapere che abitiamo lontanissimi e non avremo più un'altra occasione se non in quel pomeriggio, così su suo consiglio lo seguo nella sua camerata completamente vuota e rischiando, perché di giorno non c'è il permissivismo notturno. Andiamo nell'ultimo branda in fondo e facendo un po' di argine con altri letti ci mettiamo in terra con un paio di materassi, la voglia è tanta e mentre da sdraiato si spoglia io già gli succhio e lecco il cazzo, non so se è fidanzato e se qualcuno gli ha già fatto i pompini fatto è che dopo poco ricevo tutto il suo succo in bocca, ma so che sarà solo l'inizio infatti poi ci abbracciamo e limoniamo moltissimo con le lingue, finché riprende l'erezione con vigoria e mi vuole fottere, peccato solo che mi vuole fare alla pecorina perché mi dice eccitato molto dal mio culetto, io avrei volentieri limonato ancora mentre mi inculava. Comunque mi scopa davvero bene e anche da lui ricevo il seme mentre sudato sulla mia schiena lo sento mordermi il collo come fanno tanti animali per tenere ferme le femmine mentre eiaculano, naturalmente la sborrata è meno densa dopo il pompino ma essendo sborra nuova è caldissima e fa sborrare anche me. Ohi ohi,ora il culetto mi fa male, penso che per oggi il mio l'ho già dato abbastanza ci apprestiamo a lasciare la caserma facendo i bagagli e tanti sono già partiti le camerate sono quasi vuote e da domani arriveranno altri ragazzi, vengo chiamato da un militare e lo devo seguire per cosa non ho capito bene ma eseguo, entro in una stanza metà ufficio perché c'è una scrivania e meta salotto perché ci sono delle poltrone e un divano, entra il maresciallo medico a cui ho già succhiato il cazzo, e mi lusinga per il mio bel culo oltre che per come succhio, me ne andrei volentieri, ma sembra davvero dispiaciuto se almeno non può vedermi il culo nudo un altra volta, cedo e mi spoglio non possono non accontentare un ammiratore mentre lui si siede e si tira fuori il cazzo duro e si masturba,gli sculetto per pò ma poi mi fa chinare in avanti per guardarlo mi dice e inizia a leccarmi il buchino molto bene, così bene era da anni non mi succedeva, anzi in quei tre giorni pensai nessuno lo aveva fatto, avevo incontrato stupratori più che amanti, così mi fu naturale cadere prono sul divano e lasciarmi poi inculare profondamente anche da lui.Già sulla metro che mi portava alla stazione, da dove avrei preso il treno, pensai con malinconia a quanto successo e al periodo lunghissimo del militare che avrei fatto, dubbi e paure che scacciai subito, di fronte a me si sedette un attempato uomo di colore con gli occhiali e libro in mano che iniziò a leggere, non ero abituato a vederne abitando in un paese di montagna, era un uomo enorme e seduto a gambe larghe lo guardai proprio lì,immaginai a come doveva avere il cazzo e mi sembrò che il pantalone ne disegnasse la forma, quando si gratto l'inguine per il prurito la forma prese concretezza e il cazzone nero mi apparve nella sua maestosità seppur coperto dal tessuto, ero ipnotizzato e a fatica distolsi lo sguardo, da sopra il libro mi stava guardando, vidi vicino ha lui appoggiato una bella borsa marrone e la giacca,tornai subito a guardarmi il cazzone da cavallo con l'acquolina in bocca, non m'importava se capiva che ne era attratto.
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