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IO E LIA


di MAIRAKOS
05.07.2023    |    89    |    0 6.0
"Pensavo si spostasse invece lo aveva tenuto in bocca aveva ingoiato tutta la sborra e lo aveva tenuto in bocca fino a che non si era ammosciato..."
Erano i primi anni 70, agli inizi di agosto, come ogni anno i piccoli paesini del meridione si animavano con l’arrivo di decine e decine migranti. Tutti sfoggiavano belle macchine, vestiti all’ultima moda per palesare il benessere raggiunto. A fine estate molti si portavano con loro qualche parente per dargli la possibilità di un lavoro e di un avvenire migliore. Al tempo io avevo 16 anni, i miei genitori, tutte e due dipendenti statali, mi facevano essere uno dei pochi fortunati che poteva continuare a studiare, avevo appena concluso il 2 anno di Liceo. Anche a casa mia avevamo migranti, mia Sorella Lia, ci dividevano 10 anni di differenza ma eravamo attaccatissimi. Mio cognato lavorava in una tessitura, faceva i turni, per arrotondare nel garage di casa aveva installato un telaio e dopo i turni lavoro continuava a casa. Lia si era sposata giovanissima, il matrimonio con Alfio era come dire un po' combinato, lei dopo che lui lombardo di nascita, era venuto in vacanza lo aveva conosciuto ed alla fine c’era stato il breve fidanzamento anche se lei aveva 18 anni e lui 30. Nonostante tutto, sembrava molto contenta, stavano bene lui guadagnava abbastanza e lei non era obbligata a lavorare, l’unico cruccio era che non poteva avere figli, questo problema l’aveva fatta attaccare di più a me, mi viziava come un figlio che non come il tanto amato fratellino
Quando quell’anno come premio al mio buon rendimento scolastico, sia lei che il marito Alfio avevano insistito con miei genitori, di lasciarmi partire con loro e fare il mese di settembre in vacanza al nord io ero al settimo cielo. Quando lo avevo detto agli amici ero stato invidiato da tutti, non partivo per lavorare ma per una vacanza. Era il sogno di tutti, bei posti, discoteche ragazze emancipazione e libertà, mi sentivo al settimo cielo. Il viaggio era stato lunghissimo, ma per ne non era stato affatto pesante, osservavo i posti che attraversavamo con tanta curiosità. Durante il viaggio mia sorella mi aveva parlato di una ragazza della mia età vicina di casa a cui aveva parlato spesso di me. e sarebbe stata contenta di farmi compagnia.
Lia e Alfio abitavano in un grande condominio, l’appartamento aveva un soggiorno, un cucinino il bagno e due camere da letto. La ragazza di cui mi avevano parlato, Carmen, abitava nello stesso palazzo. L’avevo conosciuta il giorno dopo mentre eravamo nel giardino condominiale. Era carina anche se un po' cicciottella, ma per me andava bene. Mi ero fatto un sacco di seghe mentali ma quando ci eravamo incontrati ero stato timido e goffo. A dirla tutta, ero abituato allo scambio di sguardi ed al corteggiamento a distanza come succedeva in meridione, il fatto che lei si era fermata a chiacchierare con me e poi mi aveva invitato ad andare il giorno dopo a prendere il sole al fiume mi aveva trovato impreparato.
Il giorno dopo eravamo andati al fiume, c’erano delle spiaggette dove molto gente, soprattutto famiglie con bambini, erano stesi al sole ad abbronzarsi. Io non ne avevo bisogno, dopo 3 mesi al mare in meridione avevo un’abbronzatura invidiata da tutti. Carmen aveva scelto un angolino appartato, avevamo chiacchierato per tutto il pomeriggio, io avevo fatto il bagno, lei non sapeva nuotare, mi aveva chiesto se gli insegnassi a nuotare, e per me toccarla era come essere in paradiso, era la prima volta che toccavo la carne nuda di una ragazza. Quando ci preparavamo al rientro e nella spiaggetta non c’era quasi nessuno, senza preavviso lei mi aveva dato un bacio in bocca. Avevo sentito la sua lingua spingere a forzare le mie labbra ma ero rimasto impietrito, non avevo mai baciato una ragazza, lei dopo aver preso la borsa mi aveva preso per mano e ci eravamo avviati verso casa. Mi sembrava di camminare fra le nuvole, una ragazza mi aveva baciato ed adesso camminavamo per strada mano nella mano come due innamorati. Tuto andava aldilà di ogni mia aspettativa, ero al settimo cielo e mia sorella Lia lo aveva capito.
Eravamo stati un’altra volta al fiume, avevo pregato Carmen se mi avesse portato in discoteca, avrebbe accettato ed avevamo organizzato per la domenica pomeriggio quando potevano andare i minorenni. Il bacio non si era più ripetuto, ma io non facevo altro che pensare alla domenica e non avevo nemmeno fatto caso che per 2 giorni Carmen non si era fatta viva. Fin dalla domenica mattina ero super eccitato, Lia dopo pranzo mi aveva aiutato a scegliere vestiti, dovevamo uscire per le 15 ma io già alle 14 ero pronto. Mentre andavamo mi era sembrato che Carmen non fosse molto felice di entraci con me; infatti, quando eravamo giunti all’ingresso mi aveva detto di non offendermi se lei fosse andata dai suoi amici, che tanto ci saremmo rivisti lo stesso. Mi era dispiaciuto un po' ma l’eccitazione della prima volta in una vera discoteca faceva passare tutto in secondo piano. Tutto era come avevo immaginato o visto in televisione, mi guardavo intorno a bocca aperta, pensavo all’invidia che avrebbero provato i miei amici quando glielo avessi raccontato. Avevo ballato da solo a lungo, avevo girato in giro, avevo quasi dimenticato Carmen, quando l’avevo intravista seduta su delle poltroncine, mi ero avviato verso di lei, ma poi mi ero bloccato. Un ragazzo l’aveva abbracciata ed iniziato a baciarla, lei sembrava ricambiasse, Mi ero sentito di merda, ero anche incazzato, ero uscito in anticipo dalla discoteca e mi ero avviato a casa. Mentre ritornavo rimuginavo, ma poi controvoglia avevo preso atto che effetti io la conoscevo solo da pochi giorni e lei sicuramente aveva tanti amici, cecavo di farmene una ragione ma mi sentivo ferito nell’orgoglio.
Per quasi tutta la settimana successiva non avevo rivisto Carmen, io non l’avevo cercata né lei si era fatta viva. Mia sorella Lia mi aveva chiesto se fosse successo qualcosa ma io l’avevo tranquillizzata. Poi un giorno, forse aveva incontrato lei Carmen dopo che Alfio era andato a lavoro nel pomeriggio, dopo aver sistemato la cucina era venuta a sedersi accanto a me sul divano. Era chiaro che voleva parlarmi, di solito prendeva la scusa di togliermi i punti neri sul viso anche stavolta aveva avuto stesso approccio. Mi aveva tolto 2 punti neri sullo zigomo e poi guardandomi aveva detto
- Madonna mia quanti ne hai, sei pieno, aspetta mi metto comoda e te li tolgo.
Si era messa a cavalcioni sopra me, con ginocchia su divano. Poi aveva iniziato sempre con punti neri, ma era chiaro che non era quello il motivo, lo avevo chiesto quando all’improvviso mi aveva chiesto
- Dimmi la verità, ma tu hai mai baciato una ragazza?
- Ma che chiedi? certo che si! Ho baciato anche Carmen.
- Te lo chiedo proprio perché ho parlato con lei. Mi ha detto che è stata lei a baciarti e che tu non sai baciare lei è convinta che per te era la prima volta. Poi siete usciti spesso insieme e tu non hai mai tentato qualche approccio. In parole povere mi ha detto che sei imbranato.
Avevo balbettato qualcosa, poi sapendo che era la verità ero rimasto muto. Lia aveva insistito con le domande ed alla fine visto che con lei ci confidavamo tutto, con un po' di vergogna avevo ammesso che in effetti non avevo mai baciato una ragazza e che era vero che con Carmen era stato la prima volta, lei mi aveva abbracciato stretto e mi aveva baciato sulla guancia e poi mi aveva detto.
- Non preoccuparti non fartene un problema. Le ragazze sono tutte un po' stronze ma a te ci penso io. Adesso con calma ti insegno come si bacia una ragazza e fregatene di Carmen ne troverai sicuramente di molto più belle e non ciccione come lei.
Mi aveva spiegato come si fa a baciare, mi aveva spiegato che si dovevano tenere labbra socchiuse e che dovevo mettere la lingua nella bocca della ragazza e che mentre la baciavo dovevo accarezzarla
- Adesso che ti ho spiegato facciamo la prova.
Senza preavviso mi aveva baciato, mi aveva inserito la lingua in bocca. Avevo avuto la sensazione che una scossa elettrica avesse attraversato il mio corpo. Nemmeno con Carmen avevo avuto questa sensazione. Il bacio era stato molto lungo, a volte si fermava a riprendere fiato e poi ricominciava. Io ero a disagio non tanto per il bacio ma perché il cazzo mi era diventato duro. Lei era a cavalcioni su di me e la sua figa era proprio sul mio cazzo non poteva non sentire che mi ero eccitato. Poi in una pausa
- Non devi solo limitarti baciare la ragazza, con una mano devi anche accarezzargli le tette.
Detto questo mi aveva preso la mano ed infilata sotto la maglietta. Era senza reggiseno ed adesso la mia mano era su una sua tetta ma non facevo nessun movimento allora era stata lei a dirmi
- Non devi tenerla immobile devi accarezzarla dolcemente, soprattutto il capezzolo. Dai prova.
Aveva iniziato di nuovo a baciarmi, ed io avevo iniziato ad accarezzargli le tette. Il mio cazzo diventava sempre più duro e lei aveva iniziato ad avere respiro sempre più affannoso. Ormai non capivo più nulla cercavo di gustarmi le sensazioni che provavo. Lei aveva iniziato a strusciarsi sopra di me, ogni tanto emetteva un piccolo gemito, poi si era fermata mi aveva guardato sorridente e mi aveva detto
- Vedi sei molto bravo, ci sai fare. Ma non devi limitarti alle tette, devi mettere la mano sotto e toccare anche li, ma ricorda sempre devi essere molto delicato.
Mi aveva preso la mano e me l’aveva portata alla sua figa. Non ne avevo mai vista una ne tantomeno toccata, avevo iniziato a toccarla da sopra le mutande poi lei mi aveva consigliato di scostare le mutande, continuava a darmi indicazioni su come fare. Quando seguendo le sue istruzioni gli avevo infilato un dito dentro, i suoi gemiti erano diventati più frequenti, poi anche il suo corpo sembrava avesse ricevuto la scossa e mi aveva stretto forte e continuato a baciare. Dopo un po' era scesa si era seduta accanto, aveva gli occhi lucidi e mi sorrideva continuava ad accarezzarmi poi mi aveva chiesto
- Sei tanto eccitato vero?
- Eh si sono molto eccitato. Mai stato tanto eccitato.
- Normale che succeda la prima volta. Dai mi fai vedere quanto sei eccitato? Tira fuori il cazzo.
Ormai ero così preso che non pensavo a nulla. Ti ero alzato avevo sceso pantaloni e slip ed il mio cazzo era saltato fuori. Lei mi aveva guardato stupita ed a bocca spalancata dicendo
- Fratellino sei eccezionale hi un cazzo stupendo. Farai felice tutte le donne e quella cretina di Carmen ha perso la grande occasione di essere la prima ma io non me la faccio sfuggire.
Aveva allungato la mano e lo aveva afferrato, lo accarezzava mi toccava anche le palle, a quel punto stavo quasi per venire. Se mi avesse toccato ancora un altro minuto avrei sborrato ero stato a dirgli
- Se vuoi farmi la sega prendiamo q qualcosa per pulire, se continui così sborro subito
- Tranquillo lasciati andare e sborra pure ci penso io non preoccuparti.
Appena aveva finito di parlare si era abbassata e mi aveva preso il cazzo in bocca, appena lo aveva succhiato io avevo sborrato. Pensavo si spostasse invece lo aveva tenuto in bocca aveva ingoiato tutta la sborra e lo aveva tenuto in bocca fino a che non si era ammosciato.
- Lo sai che hai un cazzo stupendo? -Molti uomini pagherebbero chissà cosa per averlo grosso e lungo come il tuo. Ed in futuro vedrai quante donne ti correranno dietro appena lo vedranno.
Io ero rimasto per un po' zitto poi in un attimo di lucidità gli avevo chiesto.
- Ma e normale fare questo fra fratello e sorella? Tutti dicono che è perversione
- Ascolta tesoro, se fra congiunti si hanno figli c’è grande possibilità che nascono deformi. Ma io non posso avere figli. Basta tenere il segreto e possiamo farlo prometti che sarà il nostro segreto. Non devi dirlo nemmeno al tuo migliore amico. Se si dovesse sapere ci arresterebbero e papà ci ammazza. Sarebbe una tragedia.
- Non lo diro a nessuno te lo prometto. Ma lo faremo ancora? Mi è piaciuto tantissimo.
Non mi aveva rispostomi aveva preso per mano e mi aveva portato in camera da letto
- Hai mai visto una donna nuda?
- Sui giornalini porno. Li si vede di tutto.
Non aveva detto nulla, si era spogliata lentamente fino a restare nuda. Io la guardavo affascinato, poi si era avvicinata a me e mi aveva spogliato. Mi aveva fatto stendere sul letto e si era stesa anche lei
- Ti è piaciuto tanto quando ti ho succhiato il cazzo?
- E’ stato bellissimo non avevo mai provato tanto piacere.
- Bene adesso te lo succhio di nuovo. Ma devi sapere che, come a voi, piace avere succhiato il cazzo, a noi donne piace che ci venga leccata la figa.
- Fare un 69 vuoi dire?
- Bravo vedo che le cose le sai
- Beh sui giornalini porno si vede di tutto. Non averli mai fatti non vuol dire che non li so
Ci eravamo stesi a 69, la figa aveva un sapore particolare, mi piaceva. Mentre gliela leccavo lei mi succhiava il cazzo. Era bastato poco e mi era venuto di nuovo duro. Le mi raccomandava di non godere, di dirglielo nel caso che si sarebbe fermata. Aveva goduto di nuovo ed in bocca mi era arrivata una scarica. Era bagnatissima. Ero convinto che mi avrebbe detto di sborrargli in bocca, quando invece si era girata, si era stessa sul letto e facendomi cenno con le mani mi aveva detto.
- Adesso sarò io a sverginarti. Vienimi sopra mettimelo dentro e scopami.
La sorpresa era stata grande, finalmente avrei scopato. Mi aveva guidato ed il mio cazzo era entrato tutto dentro la sua figa. Sentivo un calore che lo avvolgeva ed una sensazione piacevolissima.
- Vedi, anche se lo hai bello grosso. Se lecchi bene una donna poi gli entra dentro senza dolore. Adesso scopami, ma fai lentamente. Deve essere una cosa dolce.
Avevo iniziato a muovermi seguendo le sue istruzioni, il piacere era molto intenso, lei continuava a ripetermi di trattenermi quando godeva lei avrei potuto godere anche io. Piu di una volta mi ero dovuto fermare perché ero al limite. Mi rilasso qualche attimo e poi riprendevo poi all’improvviso
- Adesso sbattimi più forte sto per godere. Fammelo sentire tutto. Adesso sto godendo. Dai amore sborra anche tu riempimi la figa.
Avevo goduto anche io provando un piacere indescrivibile. Eravamo rimasti a letto abbracciati lei continuava a baciarmi ed a spiegarmi cosa dovevo fare quando scopavamo. Mentre parlavamo continuava a toccarmi il cazzo ed alla fine era venuto di nuovo duro. Aveva guardato l’orologio e aveva detto
- Abbiamo ancora una oretta di tempo prima che torni Alfio. Vuoi scoparmi ancora?
- Certo che lo voglio. E’ bellissimo stare dentro la tua figa.
Mi era venuta opra aveva preso il cazzo e se lo era infilato in figa. Stavolta mi aveva detto di non trattenermi. Aveva iniziato a muoversi lei, era bellissimo, ma dopo un po' aveva voluto cambiare posizione, si era messa a pecorina. L’avevo iniziato a sbattere con più forza ed in poco tempo avevo sborrato.
La sera avevamo cenato facendo finta di nulla, poi eravamo usciti a prendere il gelato e poi eravamo andati a letto. Ero crollato subito nel sonno. Il giorno dopo mi aveva svegliato tardissimo. Anche loro si erano alzati tardi. Io e Lia avevamo fatto solo colazione, Alfio visto che doveva andare al lavoro aveva pranzato. Lia gli aveva detto che nel pomeriggio mi avrebbe portato a vedere un santuario così potevamo fare una bella passeggiata ma per quando tornava lui saremmo stati a casa. Ero seduto sul divano a guardare la televisione, Lia aveva finito di fare la cucina poi era andata in camera
- Vuoi davvero andare a vedere il santuario, oppure preferisci questo di santuario?
La voce di Lia mi era arrivata alle spalle, mi ero girato era sulla porta della camera completamente nuda
- Se vuoi scopare e imparare nuove cose sul sesso vieni. Altrimenti mi vesto e usciamo.
Mi ero subito fiondato in camera in un baleno ero nudo, ero andato su letto e gli ero andato subito sopra. Aveva allargato le gambe e mi aveva invitato a metterlo dentro. Aveva emesso un leggero grido di dolore
- Tranquillo è stato colpa mia avevo troppa voglia e non ero bagnata abbastanza.
Avevamo scopato di nuovo tutto il pomeriggio. Poi mi aveva ricordato che la settimana dopo Alfio faceva il turno di notte e che avevamo la notte a disposizione. Nelle pause fra una scopata e l’altra mi aveva raccontato come era la sua vita. Alfio la scopava un paio di volte a settimana, ma lei aveva sempre voglia di cazzo. Alle mie domande aveva ammesso che ogni tanto con qualcuno aveva scopato, ma non aveva nessuna relazione. Di solito andava in città, c’era sempre qualcuno che la corteggiava, se gli piaceva e lo considerava sicuro andavano o al cinema o in qualche albergo e scopavano, Non aveva mai dato telefono o suo vero nome a nessuno. Aveva solo voglia di cazzo non di una relazione. Un giorno che era particolarmente eccitata aveva voluto provare a prenderlo nel culo. Aveva procurato la vaselina e facendo piano ero riuscito a metterglielo tutto dentro, gli avevo anche sborrato nel culo ma lei non aveva goduto.
Ormai quando eravamo soli non uscivamo più di casa, appena Alfio usciva ci mettevamo subito a scopare, avevamo scopato in tutti i luoghi della casa. In camera, in sala, sul tavolo della cucina, dentro la doccia. Ed una notte avevamo fatto la pazzia di scopare sul balcone. per fortuna era tardissimo e nessuno ci aveva visto. Lia aveva detto che sarebbe bello che se tornassi per le vacanze di Natale e lui ne era contento. Poi gli aveva detto che anno seguente potevo venire su anche appena finita la scuola. Voleva togliermi dall’ambiente del paese e farmi vivere al nord, Alfio si era detto d’accordo.
Con Lia la storia continua ancora. Lei ha la sua vita io la mia. Lei ogni tanto trova qualcuno che la scopi ma quando c’è la possibilità di incontrarci e di restare 5minuti da soli il mio cazzo è dentro la sua figa. Ormai è qualcosa più forte di noi, non riusciamo a resistere senza scopare ed è bellissimo.
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