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SONO MAGGIORENNE ESCI
tradimenti

IRENE


di MAIRAKOS
14.06.2024    |    112    |    0 6.0
"Era rimasta una decina di minuti a rimuginare su cosa fare, poi alla fine aveva deciso di non dire nulla ad Alberto, anche se era consapevole di tradire il loro patto di dirsi tutto..."
Alberto era seduto a bordo piscina, mentre beveva una birra osservava Irene che accanto a lui era sdraiata sul lettino a leggere ed abbronzarsi. Anche se indossava il costume, osservandola per Alberto era come se la vedesse nuda, aveva socchiuso gli occhi ripensava alla sera prima rivedeva i suoi seni, il suo sesso, aveva ancora in mente la sensazione piacevole di poter succhiare i suoi capezzoli, ricordava le sue mani che accarezzavano il sesso, la stupenda sensazione quando lentamente la penetrava , il suo respiro affannoso seguito poi dai suoi gemiti il suo corpo che si inarcava per riceverlo tutto dentro ed infine gli spasmi dei loro orgasmi che mi avevano lasciati esausti. Irene aveva 42 anni, 6 meno di lui, ma il suo corpo dava dei punti a tante trentenni, i suoi capelli biondi il suo dolce viso, il suo seno la sua figura snella ed infine il suo meraviglioso sedere. Alberto si era eccitato a quei pensieri, avrebbe voluto essere in uno di quei locali trasgressivi che avevano frequentato per poter iniziare a baciare Irene e poi fare l’amore incurante della gente intorno. Ma li non si poteva, erano a casa di Irene in una località turistica del veneto, un appartamentino con soggiorno cucina camera bagno ed altra piccola cameretta, all’esterno un piccolo giardinetto dove il barboncino di Irene poteva correre indisturbato.
Ormai era da due anni che convivevano e, stranamente, pur avendo più possibilità avevano diradato le loro “uscite” trasgressive. Non che avessero deciso di non averne più, ma solo che avendo tutto il tempo a disposizione preferivano l’occasione giusta con persone che li intrigassero. I pensieri di Alberto erano stati interrotti da delle voci che li salutavano. Passando davanti a loro, a salutarli erano stati due ragazzi polacchi, gemelli, e nuotatori professionisti. Stavano passando un periodo di ferie nel villaggio e quando la piscina era poco affollata facevano lunghe nuotate di allenamento. Il vero allenamento lo facevano la sera tardi quando la piscina era riservata solo a loro. Avevano 22 anni ed erano identici come 2 gocce d’acqua, erano molto belli, e grazie ai loro allenamenti avevano un d fisico che chiunque avrebbe invidiato. Ancora una volta Alberto aveva fatto osservare a Irene che i 2 ragazzi non smettevano mai durante la giornata di ammirare il suo corpo. Lei pur lusingata ogni volta liquidava la battuta di Alberto con la frase
- Ma figurati se guardano me che potrei essere la loro madre, quando tante ragazze gli sbavano dietro. Tutte le ragazze del villaggio non fanno altro che corteggiarli.
Nonostante il suo schernirsi, Irene sapeva che le parole di Alberto erano vere. Anche lei aveva notato gli sguardi dei ragazzi e fin dal primo giorno ne era rimasta lusingata, erano molto belli ed avevano un fisico pazzesco, ma troppo giovani per i suoi canoni, anche se più di una volta in uno scambio di sguardi aveva percepito che il suo sesso si bagnava. Sicuramente il un altro posto ed in un altro contesto probabilmente ci sarebbe stato un finale diverso. Aveva rivolto lo sguardo verso di loro, anche loro la osservavano e si erano scambiati un leggero sorriso.
Il resto del pomeriggio era passato velocemente, la sera erano usciti a cena poi avevano fatto una passeggiata sul lungomare e preso un gelato. Lei era vestita in modo molto sex, aveva un vestito di seta azzurrino che gli lasciava le spalle totalmente scoperte e un lungo spacco lasciava intravedere una buona porzione delle sue cosce. Alberto se la mangiava con gli occhi e gli faceva notare che tutti l’ammiravano, a lei la cosa non dispiaceva affatto ne era lusingata ed in parte eccitata. Una volta rientrati lei non si era nemmeno cambiata ma aveva preso il barboncino e lo aveva portato a fare i suoi bisogni in una piccola passeggiata dentro il villaggio. Alberto gli aveva chiesto se avesse tardato, con il tono con cui glielo aveva chiesto era palese che l’aspettava per far l’amore, anche lei ne aveva voglia e non lo avrebbe deluso.
Aveva portato il barboncino nel parchetto all’interno del villaggio, gli aveva fatto fare i bisogni e poi si era incamminata verso casa. Forse era destino, ma appena fuori del parchetto aveva incontrato i due gemelli polacchi, l’avevano salutata facendogli i complimenti, poi avevano iniziato a camminare accanto a lei. Tutto accadde all’improvviso, probabilmente aveva messo il piede in una buca, aveva inciampato e stava per finire per terra, uno dei ragazzi l’aveva subito afferrata prima che cadesse per terra, nel trattenerla una mano era andata sul suo seno mentre l’altra era appoggiata sulla schiena nuda. Aveva avvertito un brivido lungo tutto il corpo, come se una scossa di corrente l’avesse colpita. La mano del ragazzo che era appoggiata sul seno aveva indugiato un po' ed Irene aveva sentito una forte eccitazione, quando lui l’aveva staccata lei ne era quasi dispiaciuta. Si erano informati se si era fatta male, li aveva rassicurati che non si era fatta nulla e visto che erano arrivati all’imbocco del viale della sua casa, li aveva ringraziati e salutati.
Al suo rientro come era previsto l’aspettava a letto, lei lo aveva subito raggiunto e gli aveva raccontato dell’incontro con i due ragazzi e del fatto che aveva rischiato di cadere per colpa di una buca non vista
- Beh se eri impegnata a guardare loro logico che non vedevi buca
- Stupido. Non l’ho vista perché era buio. Ma devo dirti che vale pena guardarli sono davvero belli.
Quando, nuda, si era stesa accanto ad Alberto, lui aveva iniziato a baciarla ed accarezzarla. Come gli succedeva spesso Alberto aveva iniziato fantasticando a raccontargli come avrebbe potuto essere un incontro insieme ai due ragazzi. Lei era già eccitata per i brividi provati al contatto delle loro mani, cosa che aveva tralasciato di dire ad Alberto. Lui dal canto suo era in grado, con le sue fantasie a farla eccitare maggiormente. Adesso il racconto di fantasia di Alberto sembrava prendesse corpo e diventasse reale. La sua eccitazione era arrivata al limite e lo aveva pregato di prenderla. Era bastato sentirlo dentro di sé per avere il primo orgasmo dei tanti che si erano susseguiti, ma quello che l’aveva lasciata senza fiato era stato quando aveva sentito Alberto venire dentro di lei. Poi dopo aver ripreso respiro, mentre Alberto la coccolava e lei era abbracciata a lui, con tono serio gli aveva detto.
- Amore se davvero ti intrigano, possiamo cercare divedere se sono disponibili.
- Sono intriganti, ma preferisco di no, te l’ho detto sono troppo giovani, dei ragazzini. Mi sembrerebbe di farlo con mio figlio, sarebbe diverso se li avessimo incontrati in qualche locale.
Avevano chiuso il discorso, e come sempre avevano continuato a coccolarsi fino ad addormentarsi.
Il giorno dopo era stata una giornata infernale, oltre al caldo c’era un leggero vento di scirocco che dava la sensazione che la temperatura reale percepita fosse maggiore di quanto fosse nella realtà. Avevano passato tutta la giornata a mare. La sera erano andati a cena in un ristorante caratteristico, all’interno del locale, con aria condizionata si stava bene, ma fuori un caldo umido ti faceva sudare fino a inzupparti i vestiti. Avevano rinunciato alla solita passeggiata ed erano rientrati a casa. Si erano subito cambiati, mentre lo facevano era stato Alberto a dargli l’idea di indossare il costume, così quando portava fuori il cagnolino avrebbe potuto fare un tuffo in piscina per rinfrescarsi, aveva indossato il costume, anche se avrebbe aspettato ancora prima di portare il cane fuori. Avevano iniziato a guardare un film in tv, era così avvincente che aveva rimandato a portare fuori il cane fino a che il film non era finito.
Quando era uscita, era quasi mezzanotte, aveva fatto giro veloce nel parco ed appena il cane aveva fatto i suoi bisogni si era diretta in piscina. Quando era arrivata in piscina, aveva legato il cagnolino alla recinzione aveva messo su una sdraio il telo mare che si era portato e dopo aver tolto il pareo che indossava era entrata in acqua. Era stato a quel punto che aveva notato che dentro la piscina c’erano i gemelli polacchi. Si erano subito avvicinati a lei a salutarla. Una strana sensazione a quel punto si era impossessata di Irene, era molto strano sentiva sensazioni contrastanti, un misto di piacere e di paura. Piacere perché nonostante continuasse a dire no, i ragazzi la intrigavano e parecchio, paura per quello che poteva succedere se lei non fosse stata razionale e si fosse lasciata andare. Per un po' erano rimasti a chiacchierare, poi come fanno i ragazzi avevano iniziato a scherzare spruzzandosi l’acqua.
Avevano continuato a scherzare, poi ad un certo punto, senza nemmeno sapere come fosse successo, Irene si era trovata in mezzo ai due ragazzi a stretto contatto. Uno era davanti a lei e la fissava sorridendogli, l’altro era alle sue spalle con le mani appoggiate sulle sue spalle. Quando il ragazzo davanti a lei si era avvicinato e gli aveva appoggiato le labbra sulle sue, aveva socchiuso le labbra, adesso si stavano scambiando un bacio. Irene aveva sentito lo stesso brivido della sera prima. Aveva continuato a baciarlo mentre l’altro da dietro la baciava sulle spalle. Non si erano limitati ai soli baci, le loro mani avevano raggiunto il suo seno ed il suo sesso. Voleva fermarsi e correre a casa ma era troppo bello, quello alle sue spalle, trafficando, e senza togliergli il costume ma solo scostandolo era riuscito a penetrarla. Aveva avuto subito un orgasmo, aveva allungato la mano ed aveva afferrato il sesso di quello che aveva davanti a sé mentre continuava a ricambiare i baci. All’improvviso era ritornati alla realtà altra gente era arrivata, un gruppo di una decina di ragazzi ci era tuffato in piscina, si erano staccati prontamente, Irene in cuor suo sperava che nessuno si fosse accorto di quello che succedeva. Era subito uscita dalla piscina e senza nemmeno salutare i ragazzi aveva sciolto il cane e di corsa si era diretta verso casa.
Irene era a una decina di metri da casa con uno stato d’animo in subbuglio, si era fermata, non era nella situazione ideale per presentarsi davanti ad Alberto. Aveva iniziato a pensare, doveva dire subito tutto ad Alberto? Come l’avrebbe presa lui dopo che lei il giorno prima aveva rifiutato la sua proposta di tentare un approccio con i ragazzi? Era consapevole si essersi messa in un bel casino. Era rimasta una decina di minuti a rimuginare su cosa fare, poi alla fine aveva deciso di non dire nulla ad Alberto, anche se era consapevole di tradire il loro patto di dirsi tutto. A sua scusante, si era autoconvinta che era stato solo un approccio iniziale e non c’era stato un rapporto completo, anche se in coscienza sapeva che non era vero.
Al rientro, Alberto era già a letto, lo aveva raggiunto, stranamente stava già dormendo, aveva avuto un sospiro di sollievo, forse non sarebbe riuscita a nascondere quello che era successo se lui gli avesse fatto delle domande vedendola in uno stato d’animo leggermente alterato. Il pensiero di quello che era successo gli tornava alla mente, rivedeva l’accaduto, sentiva le emozioni, l’eccitazione era salita nuovamente, era bagnatissima, la voglia di godere aumentava sempre dNi più, era stata tentata di toccarsi e godere, per far assopire la sua voglia. Alberto era steso accanto a lei, nudo, come sempre quando erano a letto, aveva appoggiato il suo capo sul suo petto e con la mano aveva iniziato ad accarezzare il suo sesso. Dopo un attimo lo aveva svegliato non solo il sesso ma anche lui che aveva gradito tanto. Era scesa con le labbra e aveva preso il sesso in bocca, era come assatanata, il gradimento di Alberto si capiva dai gemiti e mugugni che emetteva. Aveva voglia di godere, era andata sopra di lui ed aveva accolto il suo sesso dentro di sei. Era stato un amplesso intenso e veloce e gratificante che li aveva calmati entrambi, si era stretta forte a lui, non pensava più a nulla si era addormentata con la volontà di cancellare dalla sua mente tutto quello che era successo quella sera, sarebbe rimasto soltanto un suo segreto.
Il mattino dopo Irene era serena e di buon umore, sembrava essere riuscita a lasciarsi tutto alle spalle, ma quando Alberto gli aveva comunicato che quella sera doveva partecipare a una cena di lavoro e che quindi doveva rientrare in città, lei aveva cercato di convincerlo a non andare, ma non ci era riuscita, la cena sicuramente si sarebbe protratta a lungo e visto che c’erano quasi 2 orette di tragitto in macchina, si sarebbe fermato e rientrato il mattino dopo. Irene aveva avuto come un presentimento, aveva cercato in tutti i modi di convincere Alberto a non andare, ma poi aveva capito che se avesse insistito ancora, Alberto gli avrebbe chiesto il motivo delle sue insistenze. Non aveva più insistito, si sentiva abbastanza forte e razionale da riuscire a controllare la situazione affinché non succedesse nulla come la sera pima.
La giornata era trascorsa nella normalità, anche se la prospettiva di passare la notte da sola metteva in angoscia Irene, aveva la sensazione che forse non avrebbe resistito alle tentazioni, proprio perché il suo corpo non voleva resistere. Erano rientrati dal mare in anticipo, Alberto era in bagno a prepararsi, quando era andato sotto la doccia, Irene lo aveva seguito, cosa inusuale, aveva voluto far l’amore con lui, che alla fine dopo che erano usciti dalla doccia guardandola sorridendo gli aveva detto
- Sai amore, ho avuto la sensazione che hai voluto scaricarmi per evitare che cada in tentazione.
- Beh sicuramente a cena ci saranno delle belle donne, non si sa mai.
- Ammetto che mi piacciono le belle donne e lo farei volentieri. Ma sai bene che un’altra donna se non ci sei tu insieme a me non mi attira affatto. Se non ho te accanto non mi interessa.
Quelle parole a Irene erano arrivate come una stilettata al cuore, l’avevano ferita e fatta star male con senso ci colpa, Il suo umore era cambiato, Alberto non ci aveva fatto caso pensava che fosse per il fatto che lei non gradiva particolarmente che lui andasse a quella cena. Alberto era partito, Irene si era ripromessa di stare a casa. Avevano cenato da sola, poi aveva iniziato a guardare la TV. Verso le 22 aveva deciso che forse era meglio portare prima il cagnolino a fare i bisogni, non voleva correre il rischio ce succedesse come la sera prima, al rientro si sarebbe chiusa in casa guardare qualche film o a leggere.
A volte il destino è bastardo, ti mette nelle situazioni che tu hai cercato di evitare. Appena entrata nel parchetto su una panchina da una ventina di metri c’erano seduti i due ragazzi, la sua mente gli aveva subito detto, girati e torna a casa, ma il suo corpo si comportava al contrario, in cuor suo continuava a dire devo ornare indietro; invece, i suoi piedi continuavano ad andare avanti. I ragazzi l’avevano salutata ed invitare a sedere con loro, lei si era seduta. Gli aveva comunicato che per loro era l’ultima sera di vacanza, il mattino dopo sarebbero partiti per ritornare i Polonia. Irene ne era rimasta dispiaciuta, ma allo stesso tempo aveva tirato un sospiro di sollievo, da domani non ci sarebbero state più tentazioni, ma purtroppo la notte era lunga da passare. Si era fatta forza e si era alzata per andare via, I ragazzi si erano alzati per salutarla, uno di loro appoggiandogli la mano su un fianco gli aveva proposto, visto che era l’ultima sera, di uscire con loro e di andare in qualche bar a bere qualcosa insieme. Il contatto della mano del ragazzo appoggiata sul suo fianco, gli aveva fatto sentire un brivido come la prima volta, aveva un subbuglio dentro, ed a un certo punto con sua enorme meraviglia dalle sue labbra era uscita la frase
- Non posso uscire perché il mio compagno e dovuto partire per un impegno di lavoro e torna domani, non voglio farmi vedere in giro senza di lui. Potete venire da me a bere qualcosa.
Irene si era subito resa conto dell’enorme cazzata che aveva fatto, ma era troppo tardi i ragazzi avevano subito accettato. Aveva iniziato a dirsi che stava combinando una cazzata ma di quelle veramente grosse, il buon senso gli diceva di dirgli, forse non è il caso e chiuderla li, ma il corpo come era successo prima non rispondeva e si era incamminata con loro accanto. Nella sua mente pensava che l’indomani, come aveva fatto la sera prima, avrebbe cancellato tutto dalla sua mente, i ragazzi sarebbero partiti e non li avrebbe mai più visti, ed Alberto non avrebbe mai saputo nulla. Arrivati a casa non era servito né bere né parlare, tutte e 3 sapevano cosa sarebbe successo, in pochi attimi erano tutte e 3 nudi stessi sul letto. Avevano fatto sesso e goduto a lungo, poi verso la 1 di notte, i ragazzi erano andati via visto che avevano poche ore di sonno prima di partire, Irene si era addormentata distrutta e soddisfatta.
Il mattino dopo, Irene si era svegliata con una strana sensazione, la serata con i due ragazzi era stata molto soddisfacente dal lato sessuale, solo che adesso sentiva come un vuoto dentro di sé. Quando si era alzata mentre andava in cucina aveva visto la porta della cameretta socchiusa era certa che la sera prima l’aveva chiusa, si era avvicinata a sbirciare dentro. Era stato un attimo ed il mondo gli era crollato addosso, su uno dei lettini Alberto stava dormendo, aveva subito capito perché, era impallidita e non riusciva nemmeno a muoversi, forse Alberto aveva percepito la sua presenza e si era svegliato dicendogli
- Buongiorno, è già pronto il caffè?
- Mi sono appena svegliata anche io adesso un attimo e lo metto su.
Irene era come in trance, aveva preparato la caffettiera e messa sul fuoco, quando si era sentito l’odore del caffè Alberto era arrivato, aveva indossato il costume e seduto a bere il caffè
- Poi non sei rimasto dopo cena con colleghi?
- La compagnia non era delle migliori ed ho preferito rientrare.
- Sei arrivato tardi? Perché non sei venuto a letto in camera?
- Non troppo tardi. Ho dormito in cameretta perché ho pensato ci fosse poco spazio visto l’affollamento, poi non volevo disturbare e non ero stato invitato.
- Senti amore posso spiegarti tutto ed hai perfettamente ragione a essere incazzato.
- Ti prego, per favore, non adesso. Non voglio parlarne voglio solo elaborare e capire.
Irene aveva notato la grande sofferenza che provava Alberto e lo capiva, anche lei soffriva da cani sapendo che la causa di tutto il dolore che provavano era stato il suo comportamento. Non aveva saputo trattenere le lacrime, si era chiusa in bagno ed era scoppiata a piangere. Dalle frasi di Alberto era chiaro che era rientrato quando era insieme ai ragazzi, li aveva scoperti, ma non aveva fatto scenate. La mattinata era trascorsa in modo surreale, nessuno dei due parlava, eran andati in spiaggia, prendevano il sole e facevano finta di leggere ma nei loro cuori c’era l’inferno, la mattinata sembrava non finisse mai, il silenzio di Alberto faceva più male di una coltellata al cuore, Irene non ce la faceva più aveva bisogno di chiarirsi, era consapevole che per il loro rapporto era stato un colpo tremendo e lei era consapevole della colpa.
Finalmente dopo pranzo, quando lei aveva finito di sparecchiare Alberto aveva parlato
- Da stanotte non faccio che pensarci. Quando sono arrivato vi ho visti, non ci volevo credere. Devo ammettere che in un primo momento era stato eccitante ed ero tentato di farti sorpresa ed aggregarmi a voi. Poi ho pensato che forse non mi avresti voluto, i giorni prima ero stato io a proportelo e mi avevi risposto sempre negativamente. Sono stato malissimo, ma non era gelosia, non capivo come mai pur avendo il mio consenso avevi fatto tutto a mia insaputa. Non chiedo di giustificarti, non servirebbe, da te voglio sapere soltanto. Perché?
- Amore, credimi che non volevo succedesse e non trovo nemmeno io un perché ma è stato un susseguirsi di avvenimenti che mi hanno travolta ti prego di ascoltarmi mentre ti racconto tutto.
Irene aveva iniziato a raccontare tutto dall’inizio, ogni minima cosa, ogni più piccolo particolare, non voleva nascondere più nulla. Il racconto era durato a lungo perché il pianto aveva il sopravvento sulle parole. Alla fine, Alberto l’aveva guardato a lungo in silenzio poi l’aveva abbracciata e gli aveva detto
- Promettimi che fra noi non ci saranno mai più segreti. Nessun segreto nemmeno sulle tue fantasie.
Irene era scoppiata in un pianto liberatorio, continuava a promettere fra le lacrime mentre Alberto la rassicurava, sapeva che lui l’aveva perdonata ma il senso di colpa era enorme, mentre piangeva prometteva anche a sé stessa che da quel giorno avrebbe meritato il suo perdono e che sarebbe stata molto più comprensiva sui suoi bisogni. Reprimere sempre i desideri porta ad esaudirli da soli e questo il motivo principale delle crisi di coppia. Quando si era calmata aveva guardato Alberto e gli aveva detto
- Hai detto che dobbiamo dirci tutto vero? Sia nostri desideri che fantasie.
- Certo ho detto questo. Non dobbiamo avere più segreti.
- Allora ti dico che ho voglia di far l’amore. Mi correggo ho voglia di fare una bella scopata con te
La conclusione è facile immaginarla non c’è bisogno di descriverla.
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