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ANGELA LA COGNATA


di MAIRAKOS
08.09.2021    |    983    |    1 8.0
"La troia mi guardava con un sorriso soddisfatto stampato sul viso, ancora eccitato gli avevo detto - Non credere che mi basti una sveltina per soddisfarmi..."
Avevo accettato l’invito di mio cognato, che con la moglie avrebbero passato il weekend in un centro termale. Lui professore universitario di 55 anni, aveva sposato, Angela una sua assistente 20 anni più giovane, bella donna, intelligente. Noi avevamo pensato che lo avesse fatto per interesse, ma non eravamo mai entrati nel merito. Il centro termale era bellissimo, un grande lago con acqua a 35 gradi, all’estremità c’erano 2 piccole grotte. Ci eravamo sistemati al limite, ad una ventina di metri dalle grotte, la giornata era calda ed eravamo sdraiati al sole ad abbronzarci.
Angela, aveva un bikini molto succinto, era davvero una bella figa, invidiavo Manuel mio cognato, che sembrava non la degnasse di uno sguardo. Lei al contrario continuava a osservare tutti i maschi in vista, sembrava quasi li valutasse, si era accorta che gli osservavo il suo bel culo, aveva solo sorriso ai miei sguardi. Accanto a noi c’era una coppia sulla cinquantina, mi ero accorto che fra Angela e lo sconosciuto c’erano stati parecchi sguardi eloquenti anche se lui era prudente per non farsi scoprire dalla moglie.
Ad un certo punto, Angela si alza ed entra nel laghetto, dopo una decina di minuti anche il vicino di sdraio entra, a me viene qualche sospetto e cerco di controllarli. Si guardano ma non si parlano, restando a debita distanza, poi in modo indifferente Angela si avvia verso le grotte ed entra nella più piccola, lo sconosciuto la segue e dopo essersi guardato in giro in modo circospetto entra anche lui. Incuriosito decido di andare a vedere cosa succede, entro in acqua e lentamente anche io mi avvio verso la grotta, ormai da quando sono entrati saranno passati una decina di minuti.
La grotta è in penombra, illuminata da piccoli faretti, al centro c’è un grosso masso, sicuramente saranno dietro visto che non riesco a scorgerli. Quando giro dietro al masso resto a bocca aperta, l’uomo è appoggiato con le spalle al masso, Angela piegata davanti a lui gli sta facendo un pompino, afferrò con una mano la spalla di Angela e gli dico
- Ma che cazzo fai sei impazzita?
L’uomo scappa velocemente, alzandosi il costume, Angela mi guarda sorpresa
- Ma sei tutta scema? Pensa se al posto mio fosse arrivato tuo marito.
- See quello non mi guarda neanche. Non gli frega nulla di me.
- Anche se fosse? Pensi sia normale mettersi a fare pompino al primo sconosciuto che incontri? Sei fuori di testa.
- Meglio a uno sconosciuto che a chi mi conosce. Se lo facessi a uno che mi conosce potrebbe parlare e sputtanarmi. L’alternativa è uno sconosciuto oppure qualcuno che avrebbe più interesse di me a tenere la bocca chiusa.
Mentre diceva queste parole aveva allungato una mano e dopo avermela infilata dentro il costume aveva afferrato il mio cazzo che iniziava a diventare duro. Ero basito, non sapevo cosa rispondere, mentre il cazzo nella sua mano diventava sempre più duro.
- Sono giovane ed ho le mie esigenze, Manuel mi cerca si è no una volta al mese. Quindi o lo faccio con uno sconosciuto o l’alternativa è con te.
- Non provocarmi. Potrei non rispondere delle mie azioni.
A questo punto mi aveva tirato fuori che era eccitato al massimo, lo aveva preso in bocca ed aveva iniziato a succhiarlo. Era bravissima, ormai non me ne fregava di nulla avevo perso tutte le remore, avevo solo voglia di farmela
- Guarda che io non mi accontento di un pompino
- Allora cosa aspetti, scopami fammelo sentire dentro.
- Sei proprio una troia. Ti scopo adesso, speriamo non arrivi nessuno.
- Certo sono troia, se lo vorrai sarò la tua troia.
L’avevo fatto appoggiare al masso, leggermente spostata, in modo da controllare se arrivasse qualcuno, poi spostandogli il costume glielo avevo infilato in figa. Era bagnatissima, aveva una figa caldissima ed il cazzo gli scivolava dentro.
- Sbattimi forte fammi godere, ma sbrigati sta per arrivare gente.
- Certo troia, toccati la figa così godi prima.
A una decina di metri 4 persone si dirigevano verso di noi, continuavo a sbatterla non avrei smesso nemmeno se fossero arrivati, sentivo le contrazioni della sua figa
- Adesso, sborrami dentro sto godendo… si sborrami godi con me.
Gli avevo sborrato in figa, svuotando dentro tutto, avevo fatto in tempo a sfilargli il cazzo e sistemare costume che le persone erano entrare, noi velocemente eravamo usciti e diretti verso le nostre sdraio mentre Manuel stava ancora prendendo il sole. La troia mi guardava con un sorriso soddisfatto stampato sul viso, ancora eccitato gli avevo detto
- Non credere che mi basti una sveltina per soddisfarmi. Voglio altro.
- Lo spero proprio. Anche io ho voglia, la notte è lunga.
- Si certo ma dimentichi Manuel?
- Tranquillo a lui ci penso io, assecondami e non te ne pentirai.
Eravamo ritornati come se nulla fosse successo, lo sconosciuto ci aveva visto arrivare, ci aveva rivolto le spalle e chiacchierava con la moglie, era in palese disagio, per noi andava bene così. Manuel era ancora a prendere il sole, Angela appena arrivati, gli aveva proposto per la serata di cenare fuori, lui era restio a uscire, preferiva cenare nel residence, avevo insistito anche io ed aveva accettato. Dopo un’oretta eravamo rientrati, le nostre camere era comunicanti in una fila di appartamenti, Angela mi aveva fatto occhiolino quando ci eravamo lasciati, io ero entrato nella mia camera a fare la doccia e prepararmi e loro nella loro.
Era passata più di un’ora quando mi avevano chiamato per andare al ristorante. Mentre Manuel parcheggiava Angela mi aveva detto che lo aveva fatto scopare, adesso mi chiedeva di farlo bere un po’ di più, visto che le gocce contro l’emicrania che prendeva insieme all’alcol gli facevano effetto di sonnifero. Fra me e me pensavo che sicuramente non era la prima volta che lo faceva addormentare, ma non me ne fregava più di tanto, pensavo solo a quando l’avrei scopata ed il cazzo era di nuovo duro. Avevamo bevuto una bottiglia di vino, io un bicchiere lo avevo fatto durare per tutta la cena il resto aveva bevuto quasi tutto Manuel, quando Angela a fine pranzo gli aveva dato medicine lui mi aveva detto:
- Visto che ho bevuto parecchio e che le medicine mi fanno venire sonnolenza forse è meglio che guidi tu. Io inizio ad avere sonno appena torniamo mi sa che crollo.
La troia di Angela aveva fatto un sorrisetto soddisfatto, poi si era seduta dietro mentre Io guidavo. Quando eravamo arrivati Manuel stava quasi dormendo, lo avevo sorretto e portato dentro poi dalla porta comunicante ero entrato nella mia camera. Avevo appena fatto in tempo a spogliarmi e lavare i denti che lei era arrivata, aveva solo una sottoveste trasparente sotto era nuda, dovevo ammettere che era davvero una figa notevole, si era sdraiata sul letto e mi aveva fatto cenno di avvicinarmi, mi aveva baciato in bocca, nella grotta non lo aveva fatto, baciava benissimo ed il mio cazzo era diventato subito duro, avevo allungato le mani a toccargli la figa ma lei mi aveva stoppato dicendomi
- Come ti ho detto quando mi hai scopato se lo vuoi sarò la tua troia, farò tutto quello che vorrai, scopero’ solo con te, ma devi promettermi di scoparmi tutte le settimane
- Fammi vedere quanto sei troia. Devi meritarmelo il mio cazzo.
Si era fiondata sul mio cazzo iniziando a succhiarlo, non si era limitata solo al cazzo ma mi aveva succhiato anche le palle, poi quando ci eravamo messi a 69 anche il culo
- Che troiona che sei, sei bravissima a succhiare, quanti pompini hai fatto
- Tantissimi, mi piace un sacco sentire un cazzo in bocca. Quando devi fare qualcosa di fretta ed in posti non sicuri il pompino è la cosa migliore
- Vorresti farmi credere che non ti sei fatta scopare? Difficile crederlo
- Certo che mi sono fatta scopare, anche io ho voglia di godere. Dai mettimelo dentro e scopami, hai un bel cazzo, fammi godere tanto.
Avevo iniziato a scoparla, lei gemeva sempre più forte, avevo paura svegliasse Manuel
- Cazzo trattieni se urli così potresti svegliarlo.
- Tranquillo non si sceglierebbe nemmeno se gli fossimo accanto. Scopami
- Certo che ti scopo troia, poi ti sborro in bocca e nel culo.
- Si mi piace se mi sborri in bocca. Nel culo no, ho paura non l’ho mai preso.
- Tranquilla, faccio piano non sentirai male, vedrai ti ti piacerà
- Sbattimi, più forte dai sto godendo fammelo sentire
- Adesso godo anche io non resisto voglio sborrare
A questo punto la troia si era staccata mi aveva preso il cazzo in bocca ed aveva ingoiato tutto, poi aveva continuato a succhiarlo fino a che età stato moscio.
- Cognatino hai un cazzo stupendo mi hai fatto godere tanto
- Beh, siamo soli all’inizio, voglio scoparti ancora.
Mi aveva raccontato, delle sue avventure, sempre con sconosciuti nei luoghi più disparati, effettivamente di scopate non ne aveva fatte tante, intelligentemente, aveva sempre rifiutato di seguire gli sconosciuti a casa loro, ma di pompini ne aveva fatti a centinaia. Aveva iniziato di nuovo a succhiarmi il cazzo, mentre facevamo un 69 gli avevo infilato prima uno e poi 2 dita nel culo, all’inizio si era contatta un po’, poi ci aveva preso gusto. L’avevo scopata in figa, poi l’avevo fatta mettere a bordo del letto, i suoi piedi sulle mie spalle, quando gli avevo leccato il buco del culo aveva emesso un gemito di piacere. Avevo continuato a lungo a leccarglielo e mettere fino a 3 dita dentro, gli piaceva sentirselo leccare era eccitatissima
- Che porco che sei mi hai fatto venire voglia di prenderlo. Dai proviamo, ma fai piano
Gli avevo fatto alzare le gambe il più possibile, poi gli avevo appoggiato il cazzo ed avevo spinto, aveva urlato quando gli era entrata la cappella
- Fa male? Vuoi che lo tolgo?
- Cazzo se fa male, ma non toglierlo ormai e dentro.
Mi ero fermato un po’, poi piano piano avevo spinto fino a che non ero entrato tutto.
- Senti ancora male?
- Si un po’, ma e anche molto piacevole, spingi piano ed entra
- Guarda che lo hai tutto dentro fino alle palle
- Davvero è tutto dentro, azz. Fa un po’ male ma è una goduria
- Adesso ti scopo se senti male me lo dici che mi fermo. Toccati la figa così godi.
Era bastato che iniziassi a pomparla bene, che aveva iniziato a godere
- Dai così scopami, è bellissimo, non pensavo fosse così bello mi fai sborrare.
Aveva goduto, adesso potevo tirare fuori il cazzo e poi rimetterglielo senza che si lamentasse, alla seconda sborrata, mi aveva chiesto di toglierlo, gli bruciava troppo. Eravamo andati in bagno, lei aveva fatto un bidet ed io avevo sciacquato il cazzo nel lavandino, poi ci eravamo sdraiati a fumare una sigaretta.
Avevamo continuato a chiacchierare, sentivamo Manuel russare, lei mi aveva indicato tutti i giorni e le ore in cui potevo passare da casa sua a scoparla, essendo parenti, non ci sarebbero stati sospetti. Era raggiante e non smetteva di toccare e succhiare il mio cazzo, era molto tardi ormai e quando gli avevo detto
- Dai facciamo l’ultima scopata poi dormiamo
- Ok però adesso mi scopi in un posto che dico io
Mi aveva preso per mano e portato nella loro camera, Manuel dormiva profondamente, lei si era sdraiata sul bordo del letto dicendomi
- Mi eccita da morire se mi scopi qui accanto a lui
- Ma sei scema? Se si dovesse svegliare sai che casino
- Fidati di me, non si sveglia. Ti prego scopami qui.
Sapevo che era una pazzia, ma glielo avevo messo dentro ed avevo iniziato a scoparla lentamente per non far rumore temendo il risveglio di Manuel, continuavo a baciarla, per evitare si sentissero i suoi gemiti, non mi ero trattenuto, volevo finisse presto, quando i miei schizzi gli avevano riempito la figa lei aveva urlato, mi ero spaventato perché Manuel si era mosso, ero rimasto immobile, fino a che il mio cazzo afflosciandosi non gli era uscito dalla figa, lei mi teneva stretto continuando a baciarmi poi mi ero staccato
- Adesso è meglio se ci mettiamo a dormire io vado di la
- Io resto a dormire così. Stanotte voglio dormire piena della tua sborra. Ah cognatino, mi prometti che domani sera mi scopi ancora o preferisci che faccio qualche pompino?
- Sei una grandissima troia. Ma mi piaci. Ti farò diventare più troia di quanto pensi
- Lo spero proprio. Vorrei per tutta la notte il tuo cazzo dentro
- Lo vorresti nel culo.
- Anche, non pensavo fosse così bello. Grazie per avermi inculato.
Il giorno dopo e la notte dopo era stata la continuazione, da allora, ho mantenuto la promessa, tutte le settimane o in pausa pranzo o la sera, trovo sempre un paio di ore per scoparla. Lei diventa ogni giorno più troia, più cazzo prende più ne ha voglia. Parlando con amici mi hanno fatto venire idea, presto voglio sperimentare quanto è troia.

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