Prime Esperienze
Gli imprevisti di quella prima volta

10.12.2022 |
2.285 |
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"Mi prendeva come nessuno aveva mai fatto, e cominciava a farlo proprio con lo sguardo..."
A pensarci bene fu proprio ideale come prima volta. Non riuscimmo a programmare nulla di preciso, non volevamo neanche farlo in realtà. Era divertente immaginarlo, mentre i nostri corpi si possedevano perdutamente. Era eccitante parlarne mentre le lingue sorseggiavano il piacere in ogni parte del corpo. Sorridevamo già solo al pensiero di voler provare e così ogni volta il discorso finiva li, quasi smorzato perché la voglia di goderci in quel momento era troppo forte. Mi portava al limite dell'orgasmo facendomi descrivere la scena e poi si fermava. Restava dentro di me , forte e bollente. Sentivo il suo pene che padroneggiava non solo la mia carne ma anche il mio cervello. Mi teneva ferma , in una tortura che odiavo ma che mi faceva poi schizzare ,su di lui, come un fiume di lava. Lasciavamo fuori tutto, anche quei complici ideali che tiravamo in ballo nelle nostre fantasie. Mi prendeva come nessuno aveva mai fatto, e cominciava a farlo proprio con lo sguardo. Stargli vicino era micidiale già da quando arrivava in aeroporto e salivo sulla sua auto. Durante il volo ero un fermento continuo.
Cosa aveva organizzato stavolta? Dove mi avrebbe portata?
L'avremmo fatto in un luogo comodo o ci saremmo lasciati andare all' ' esibizionismo e alla pulsione del momento?
Pregustando tutto questo ero già avvolta dai suoi sorrisi, e le prime domande di rito :
"Come è andato il volo?"
" Hai fame?"
La mia mente faceva fatica a restare lucida. Oltre la tua giacca vedevo già il torace su cui avrei consumato la lingua tutto il giorno, tutta la notte e il giorno dopo. Il mio sguardo si posava discreto sui suoi jeans e già il battito del mio cuore accelerava. Sentivo il calore del mio ventre crescere e pulsare. Sentivo le mie gambe tremare e sulle labbra una smania senza fine. Di solito ci salutavamo con un bacio se salivo direttamente in auto , ed era spesso così perché non parcheggiavi quasi mai l'auto . Sapevo dove aspettarti e al volo montavo su" . Ma se ,invece, lasciava l'auto in sosta e mi venivi incontro, la tua pacca sul sedere e la tua lingua in bocca era il miglior benvenuto che potessi desiderare. Sapevo già che avremmo scopato da matti, sapevo già che non ci saremmo risparmiati. Certe volte lo facevamo così tante volte che per giorni restavo arrossata e infiammata. Certo era un " prezzo " che pagavo volentieri, cavalcarti era il delirio totale e averti sopra , prepotente e duro, mi portava in una dimensione di orgasmi insoliti e sconvolgenti. Mi mordeva il clitoride e le natiche, lasciandomi i segni. Mi penetrava con didle sempre più grossi . Mi portava sempre a un livello più alto ed io lo seguivo con la bravura e la complicità che poi mi riconosceva , stravolto e stanco, svuotato e abbandonato, profumato di sperma e di saliva.
Nei mesi in cui non lo vedevo sognavo il suo corpo, la sua bocca , il suo cazzo, il suo modo di farmi sentire spudoratamente libera . Gestiva i miei tempi con sapienza e certe volte prolungava l'attesa portandomi in giro per la città, e facendomi vivere nuove esperienze.
" Ci fermiamo a mangiare qualcosa da queste parti, ti va? "
" Volentieri, ho una fame assurda "
Era vero, era così tra noi. Estremamente vero , ed era questo che mi stregava di lui . Sapeva dosare dolcezza e perversione, tenerezza e libidine. Tirava fuori la gatta che c'era in me, e la troia da amare e possedere. Era unico in questo , ed unico resterà .
E così, seduti al ristorante, mentre il cameriere arrivò con l'acqua , mi chiese a bruciapelo:-
" Allora tesoro, stavolta lo facciamo sul serio ? Ho già visto il posto adatto. Hai portato l'occorrente? Avrò il piacere di vederti all'opera finalmente? Quanta astinenza dobbiamo colmare ?"
Una vampata di calore mi avvolse, e proprio sul punto di ordinare.
Oh si' che lo avremmo fatto stavolta! Era troppo tempo che quella fantasia aleggiava tra noi. Ero decisa, ero vogliosa, ero smaniosa. In poche parole ero pronta. Mi sentii pervadere da un brivido, gli slip erano umidi, volevo stringere le gambe per sentirlo più forte quel fuoco . Lo feci. E intanto lo guardavo, sorridendo. Lo immaginavo alle prese con la situazione e l'idea mi esaltava.
" Voglio vederti mentre qualcun altro mi osserva, mi desidera, mi sfiora e voglio vedere come gestirai tutto questo " . Pronunciai quella frase come l'avessi studiata a lungo. Invece era arrivata così spontanea. Ero seriamente desiderosa di vedere fino a che punto il nostro legame era forte. Volevo scoprire se eravamo davvero capaci di superare quel confine, e arrivare a un primo traguardo.
" Tu non sai quanto io voglio vedere come sarai mia complice. E se non hai portato qualcosa di eccitante e seducente sei nei guai "
Lo adoravo ancora di più quando faceva così. Mi sfidava e lo amavo per questo . Non ci annoiavamo mai, noi due un perfetto connubio.
" Ho portato tutto , stai tranquillo "
Finimmo di mangiare senza gustare il cibo. Ormai eravamo intenti a sentire altri sapori, altri odori. Stavamo fantasticando insieme, in un mondo di trasgressione e piacere da esplorare.
Pagare il conto e andarcene era imperativo.
Ci aspettavano due giorni strepitosi. Orgasmi nuovi e sogni da mettere in atto. Colavo già alla sola idea. Il profumo della mia eccitazione mi arrivava alle narici. Adoravo essere così dolce e porca, e con lui lo ero sempre un po' di più.
( Fine prima parte )
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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