Prime Esperienze
Gli imprevisti di quella prima volta

13.12.2022 |
1.705 |
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"Mi ritrovai presto sul pavimento, freddo e duro, infreddolita e scomoda..."
Finalmente in camera. Non vedevo l'ora di fare una doccia. Uscire prestissimo la mattina non era un problema per me, ma comunque le tante ore in giro si facevano sentire. Mentre Fabrizio sceglieva un po' di musica e si assicurava che tutto fosse perfetto io ero già avvolta dal telo bagno morbido . Come mia abitudine cominciai a spalmarmi l'olio di mandorle, senza tralasciare un centimetro di pelle. Naturalmente non ebbi il tempo di chiedergli di aiutarmi per la schiena. Voltandomi lo trovai ad osservarmi. Era già scalzo, la camicia per metà sbottonata. Il suo torace era calamita per i miei sensi. Liberò i miei capelli dall'asciugamano e le sue dita cominciarono a tracciare la rotta della navigazione. Sarei stata in balia del suo desiderio, mi piaceva lasciarlo fare. Per noi era sempre eccitante andare " a braccio" . Mi ritrovai presto sul pavimento, freddo e duro, infreddolita e scomoda. Avrei potuto lamentarmi, e lui avrebbe provveduto a portarmi sul letto. Eppure quella brusca decisione di avventarsi su di me era terribilmente predominante. Mentre la sua bocca si cibava di un mio capezzolo sentii forte la penetrazione di due dita. Un sussulto mi fece mancare il respiro e qualche sillaba soffocata fu il tentativo di farlo rallentare. Non funzionò. Non riuscimmo a gustarci i preliminari. Quando ci vedevamo a distanza di qualche mese era sempre così. Dovevamo scoparci di brutto e subito. Non parlavamo molto in quel primo amplesso e non mi disturbava per nulla. Assaporavo quell' orgasmo veloce ,affamata del suo morso, della sua lingua, della cappella gonfia e bollente che mi scioglieva la tensione del ventre voglioso in poco tempo. Le mie gambe avvinghiate a lui non mi facevano comunque essere abbastanza forte da decidere i tempi. In un rapido vortice di spinte e di soste crudeli la mia carne irrorata e la sua durezza si fusero. Allagati e pulsanti, come due animali che si erano ricorsi a lungo, godemmo violentemente. Schizzai di colpo, fiotti caldi sulle cosce. Lo supplicai di starmi dentro, di chiamarmi nei modi più sconci, gli sussurrai che avevo fantasie più indecenti di quelle confessate già. Lo provocai ancora e ancora. Strinsi le gambe e contrassi la fica per tenerlo dentro me. Oh che goduria assoluta, bruciavo e tremavo. " Sei la mia magnifica puttana, tesoro mio adorato. Il mio cazzo non ti basta mai. Mi fa impazzire questa cosa. Sarai premiata come meriti"
" Dimmelo sempre, dimmelo ancora porco mio, amore mio "
Fermi e complici ci guardammo per qualche secondo. Era quello il momento in cui mi sentivo pervasa da ciò che lui era per me, oltre il sesso e le trasgressioni. E non lo nascondevo. Mi bacio' teneramente, e in una mossa tecnicamente perfetta mi fece ritrovare sopra di lui a cavalcioni. Stringevo le cosce mentre colavo ancora sulla sua pancia, e la voglia di muovermi era incontenibile. Il suo cazzo ancora duro mi avrebbe posseduta per la seconda volta. Ma fu in quel momento che mi disse :
" Ora ti prepari, come abbiamo concordato, ed anche se è presto per andare in quel locale, usciamo e ci scaldiamo un po' "
Oddio, un brivido lungo la schiena fino all' osso sacro. Libidine e lussuria. Gli sorrisi. " Certo tesoro, ma abbiamo ancora tempo"
Speravo mi facesse godere ancora. Ero febbricitante.
"So a cosa stai pensando, monellaccia. Stasera per noi deve essere speciale. Quindi fai come ti ho detto"
Il tono della voce mutò. Non era rimprovero, lui non lo faceva mai. Era più che altro un tono deciso e ci trovai un non so che di dolcemente arrapante.
Mi alzai , talmente accaldata dall'amplesso non avevo più sentito freddo ma ora mi ritrovavo a tremare. Un'altalena di emozioni, non ero meravigliata. E lui sapeva spingermi con grande maestria.
( Fine seconda parte )
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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