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Prime Esperienze

La mia prima volta gay


di Leon_0069
21.01.2015    |    13.413    |    5 9.5
"Non vorrai mica vedermi nudo per davvero?" - abbozzo imbarazzato..."
Avevo 16 anni, all'epoca ero poco consapevole delle diverse sfumature della sessualità, vivevo con la convinzione che le ragazze rappresentavano l'unica possibilità per un ragazzo, ma all'interno di questa convinzione ero molto incuriosito comunque dal corpo maschile e non perdevo occasione di allungare l'occhio, nelle rare occasioni dato che ero molto pudico, verso i piselli dei miei amici o compagni, convinto che l'unico interesse fosse un innocuo confronto.
All'epoca dei fatti per guadagnare qualcosa lavoravo a tempo perso e compatibilmente con i miei impegni scolastici presso un hotel di proprietà di alcuni miei parenti. I proprietari dell'albergo avevano acquistato un'ulteriore struttura in una nota località sciistica che stavano risistemandola, e mi proposero di supportare il futuro gestore nella settimana in cui erano sarebbero arrivati le diverse forniture di mobili e accessori, dato che sarebbe arrivato tutto in contemporanea ed per una sola persona era impossibile controllare tutto. Il lavoro mi sembrava semplice e accettai, senza sapere che cosa mi sarebbe aspettato!
A fine ottobre, saltando alcuni giorni di scuola con la benedizione dei miei genitori mi recati al paesino montano dove incontrai il futuro direttore che chiamerò Andrea. Andrea era un uomo di 45/50 anni moro con un filo di barba, alto, dal fisico curato, di corporatura media non eccessivamente muscoloso. Un uomo normale, non un adone ma sicuramente un uomo fascinoso. Non era particolarmente espansivo, molto concentrato sul lavoro, un uomo concreto che non si perdeva in chiacchiere e non si sottraeva anche al lavoro fisico, aiutando i vari montatori di mobili anche se di certo non gli competeva. Nonostante il suo carattere asciutto era molto gentile, sapeva metterti a tuo agio e apparire molto simpatico.
Al secondo giorno sorge un problema all'impianto di riscaldamento, o forse era già programmata la sospensione ora non ricordo, fatto sta, che le camere erano fredde e ed erano disponibili solo poche stufe elettriche. Per comodità concordammo che avremmo usato una sola stanza. Decidemmo di trasferirci in quella di Andrea in quanto più ampia della mia.
A fine giornata, quando gli operai si congedarono, ci ritirammo in camera. Fu il primo a fare la doccia, appena finito, mi infilai l'accappatoio, mi affacciai in camera e dissi:
I: "mi asciugo i capelli e ti lascio il bagno"
Andrea: " è tardi, rischiamo di trovare il ristorante chiuso, mi lavo mentre ti asciughi i capelli"
Non faccio in tempo a rispondere che Andrea entra in bagno, si spoglia velocemente fino a rimanere in mutande, che toglie, mostrandosi di spalle, in modo lento forse un filo imbarazzato dalla mia presenza. Io intanto continuo ad asciugarmi i capelli e lo osservo dallo specchio senza dire una parola. Andrea aveva proprio un bel corpo: il sedere era alto sodo e gabbro, e non avevo ancora visto il meglio, appena si volta, noto un fisico asciutto anche se con un filo di pancetta appena accennata, pochi pelo sul petto e un cazzo che trovo subito meraviglioso: un filo barzotto emergeva incorniciato da una folta peluria nera, saranno stati 12/15 cm a semiriposo, perfetto, parzialmente scappellato. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, anche quando era in doccia e il vapore creava un filtro vedo non vedo, ero imbambolato a fissare l'opaca ombra del suo cazzo. A questa visione reagisco con una spettacolare erezione che fatico a nascondere, quindi appena finito di usare il fon, prima che lui possa accorgersi dalla mia reazione, esco dal bagno e mi vesto.
"Vedo che sei già pronto" mi dice Andrea quando esce in accappatoio dal bagno "dammi un secondo e ci sono". Si posizione in un angolo della camera e si toglie l'accappatoio rimanendo nudo, ma aveva scelto una posizione tale che non mi permetteva di vedere bene il suo magnifico pisello e visto la mia reazione di prima fui contento della pessima visuale e per non mi rischiare di fare figuracce, mi girai dall'altra parte e mi metto a giocare.
Andrea mi fa una serie di domande sulla scelta della cena, io rispondo senza mai alzare lo sguardo dal display del cellulare.
"Ti imbarazza vedermi nudo?" mi chiede Andrea a bruciapelo "Se così da domani mi vesto in bagno, non voglio che ti senta a disagio!"
-"No, figurati, in realtà non sono molto abituato, sono un po' pudico, ma figurati nessun problema". Rispondo un poco balbettando
-"dovresti essere più libero, tra maschi è l'unica occasione che hai di essere te stesso senza menate". Mi dice avvicinandosi, indossava solo delle mutande bianche che mettono in evidenza le curve del pacco, da cui non riuscivo a togliere lo sguardo.
- Hai ragione, ma mi intimidisco subito, ma ovviamente sentiti libero di stare come vuoi, non mi dai fastidio" e aggiungo sottovoce "anzi..."
- "Comunque dovresti superare tutto ciò" mi dice mentre si infila i pantaloni mostrandomi il suo culo- "proposta: stanotte dormiamo nudi!".
-"ahahaha, non esageriamo! e poi dobbiamo dormire nello stesso letto, non se ne parla! piuttosto andiamo che facciamo tardi!"
La cena scorre veloce tra battute e racconti vari, senza alcun riferimento al discorso affrontato in camera, anche se non riuscivo a togliermi dalla mente il corpo nudo di Andrea in particolare il meraviglioso cazzo che ho intravisto in bagno.
Arrivati in camera ci mettiamo comodi, Andrea si spoglia rimanendo in mutande e maglietta, mentre io mi infilo una tuta, e iniziamo a giocare a carte.
"allora niente nudismo?" mi chiede Andrea con tono scherzoso
"Fai pure" gli rispondo con sicurezza
"facciamo così chi perde questa partita si mette nudo"
"..ehm ma cosa dici!?!no no..."
"hai paura? di che ti preoccupi, poi magari vinci tu..."
"va bene dai, aggiudicato" - rispondo un filo inconsapevole.
La partita prosegue molto bilanciata e io mi sentito stranamente eccitato, volevo vincere a tutti i costi per rivedere il cazzo di Andrea, non desideravo altro...Purtroppo le carte non la pensavano come me e sul finale persi alla grande!
Ero eccitato e imbarazzato, volevo scappare....
"beh dai...non vorrai mica vedermi nudo per davvero?" - abbozzo imbarazzato.
" le scommesse vanno pagate!!! Nudo, nudo, nudo!" disse canticchiando
Cosi mi sfilo la tuta rimanendo in boxer e maglietta...va bene cosi?
"non fare il furbo togli tutto!"
"ok, ok...." dissi risedendomi alla sedia, mi sfilo la maglietta e poi le mutande rimanendo coperto dal tavolo.
"Bravo! vuoi la rivincita?"
"beh...direi di si, tocca a te dare le carte".
Mentre Andrea mischia le carte, mi guarda sorridendo:
" Come ti senti nudo?"
"Bene, anche se molto imbarazzato!"
"Imbarazzato? non dovresti visto che ti nascondi, in pratica è come se tu fossi vestito!" disse ridendo " Hai paura del mio giudizio? oppure nascondi segreti imbarazzanti?".
Io divento rosso, l'argomento mi imbarazza decisamente e il pensiero che il mio pisello è celato dalla vista di Andrea solo dal piano del tavolo mi eccita e il cazzo è già duro. Per tale ragione non mi muovo dalla mia posizione sperando che l'erezione passi.
Andrea continua a punzecchiarmi in modo scherzo e quando meno me lo aspetto con un gesto rapito sposta il tavolo, non faccio in tempo a realizzare per coprirmi e il mio cazzo si erge libero e rigido verso di lui.
Andrea rimane un secondo in silenzio senza togliere lo sguardo dalla mia erezione, poi alza lo sguardo e mi fissa negli occhi, un secondo che mi sembrava un eternità, fino a scoppiare a ridere di gusto.
"Ahahah, ti nascondevi perché ti vergognavi! ma è normale le prime volte eccitarsi un po' quando stai nudo, mi ricordo anch'io le prime volte che giravo in casa nudo avevo sempre il cazzo duro!"
Sorrido un filo rilassato, e ci scambiamo sguardi di complicità senza dire nulla. Finché Andrea rompe il silenzio
"Sai una cosa, mi ricordi me quando ero giovane...ah che erezioni! il solo ricordo ha fatto eccitare anche me" disse alzandosi e avanzando il bacino per mostrare il pacco gonfio celato dalle mutande. "vuoi vedere?" mi chiede guardandomi negli occhi e invitandomi con un gesto verso le sue mutande.
Non riesco a dire nulla, mi alzo lasciando che mi guardi bene la mia erezione, non mi rendevo neanche conto di ciò che facevo, mi avvicino, mi posiziono davanti a lui e con una mano infilo il dito tra il suo ventre e le mutande, tirando l'elastico verso di me fino a sbirciare all'interno. I nostri piselli erano a pochi centimetri di distanza, il suo cazzo, ancora parzialmente compresso dal tessuto delle mutande, mi mostrava la cappella che sembrava luccicare.
"tiralo fuori, liberalo" mi esorta Andrea con tono dolce e deciso
Abbasso i suoi slip e il cazzo di Andrea svetta libero alla mia vista. Ero perfetto, ed io in estasi a godermi la sua vista, sarà stato 20 cm con una modesta circonferenza, la cappella rosea era umida e lucente, era completamente scappellato, per ammirarlo meglio, faccio un passo in dietro. Vedo Andrea in tutta la sua figura, sta sorridendo compiaciuto, il suo pene svetta tendendo leggermente verso sinistra da sotto la maglietta, i coglioni sono quasi privi di pelo, sembrano depilati.
Non riesco a trattenermi e dico:
"Complimenti"
"Anche tu non sei messo male.....se vuoi toccalo pure"
Mi avvicino, mi posiziono alla sua sinistra, perpendicolare al suo corpo, lui si gira un secondo verso di me, e i nostri cazzi si sfiorano, ho un sussulto di piacere, ma il contatto dura una frazione di secondo, allungo la mano e inizio accarezzo il suo pisello, sento la pelle liscia e una sensazione di caldo, mi chino e stringo la mano lungo la sua mazza, sono inebriato dal suo profumo, stringo più forte, e posiziono l'altra mano sotto i testicoli come per soppesarli. Non penso a nulla sono un automa, mollo la presa e con le dita accarezzo la cappella.
"vedo che ti piace" mi dice osservando la mia erezione, il pisello sembra esplodermi, è rosso come non mai. Dicendo così allunga la mano sulla mia asta, il suo tocco è delicato, passa la mano lungo l'intera asta, si sofferma alla base del cazzo e stringe forte. Io rimando in estasi e mi lascio sfuggire un gemito di piace, tolgo le mani dal suo pisello ma continuo ad osservarlo avidamente. Andrea, usando il pisello come un timone, mi posiziona davanti a lui, faccia contro faccia, pisello contro pisello, apre la mano e stringe entrambi i cazzi in mani e inizia un sega lenta. Mi sento in paradiso, riesco a distinguere il calore del suo pene sul mio, per un secondo chiudo gli occhi e appoggio la mano destra sulla sua, accarezzando con le dita un po' il mio cazzo un po' il suo.
Andrea lascia la presa, i nostri cazzi duri continuano ad essere in contatto, mi mette le mani sul culo e mi spinge a se con forza, schiacciando i nostri cazzi tra le nostre pance e mi abbraccia forte. Nessuna parola, solo il silenzio accompagnava i nostri gesti. Stiamo cosi qualche secondo, forse anche un minuto, poi si stacca, fa un a passo indietro, si prende il cazzo tra le dita e lo fa lentamente ruotare, il suo sguardo è eccitato, la sua fisionomia sembra cambiare sotto il peso del piacere. Osservo tutta la scena, mi inginocchio davanti a lui e mi metto in contemplazione del suo enorme cazzo, lo guardo con una curiosità incontenibile, come se fosse un oggetto sconosciuto, lo osservo nei minimi particolari, movendo la testa per non perdermi neppure un centimetro quadrato della sua pelle. Lui in silenzio mi osserva compiaciuto. Si muove fino a posizionare il suo pene davanti alla mia bocca. Io in automatico lo bacio, prima a metà dell'asta, poi all'attaccatura con il corpo, dove i peli mi solleticavano le labbra, infine al centro della cappella. Alzo gli occhi e incrocio il suo sguardo che sembra chiedermi di non smettere. Non lo voglio deludere, è il mio maestro, la mia figura autorevole, e continuo a riempire l'asta di baci. Mi rialzo, gli afferro di nuovo il cazzo e inizio a fargli una sega, sentire il suo pisellone scivolare all'interno della mia mano aumentando, se mai possibile, la mia eccitazione, ci stringiamo, anche lui afferra il mio pene, siamo uno contro l'altro, lui nel frattempo si è tolto la maglietta, è completamente nudo come me, il ritmo aumenta, Andrea ansima e io con lui. Ancora un paio di colpi, sento il pisello di Andrea sobbalzarmi tra le mani, sento tutto il suo corpo rigido, un tremore e mi colpisce la pancia un getto copioso caldo, cedo anch'io tremo dal piacere, la gambe quasi non mi reggono e gli ricambio il favore. Ci abbracciamo forte, sento il suo cazzo ancora semirigido contro la mia coscia.
Andrea mi prende per mano e mi porta in doccia, dividiamo il piccolo box doccia, impossibile evitare ogni tipo di contatto, ci insaponiamo a vicenda, stretti in un abbraccio delicato e inevitabilmente ci ritroviamo ancora eccitati. Continuo a lavagli quella meravigliosa mazza, mentre strofino l'asta mi abbasso per averlo davanti agli occhi, strofino e sciacquo in continuazione, Andrea rompe il silenzio:
"sai? ha un buon sapore....perché non lo provi. non c'è nulla di male..." Io apro la bocca e inizio a fare entrare la sua cappella, faccio aderire le mie labbra sul glande e subito lo sfilo della bocca, mi piace la sensazione della sua pelle sulla mia bocca e ripeto l'operazione un paio di volte prima di prendere coraggio e infilarmelo fino a metà bocca, il mio naso è solleticato dai suo peli e i miei occhi vedono solo il suo ombelico
"pensa di avere un ghiacciolo in bocca....prova a gustartelo a fondo". Obbedisco e succhio il prelibato "pasto", mi appassiono, lui spinge fino in fondo, ho uno colata di vomito, mi ritiro, lui ride e io riprendo. Ancora un paio di risucchi e il suono dell'acqua che cade su di noi è mascherato dai gemiti di Andrea. Di colpo di fa alzare, prende entrambi i cazzi con le sue mani e inizia a segarli contemporaneamente a velocità sostenuta. Inutile dire che dopo pochi colpi veniamo in contemporanea!
Usciamo ci asciughiamo e Andrea ancora una volta rompe il silenzio che ci avvolgeva.
"Stanotte dormiamo nudi o ti imbarazza?". Scoppiamo a ridere rumorosamente e ci buttammo sotto le coperte.....
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