Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > Prime Esperienze > La prima volta con un uomo
Prime Esperienze

La prima volta con un uomo


di aVolteAnna
22.11.2024    |    704    |    6 9.2
"Dimostrando di saper gestire la situazione di emergenza meglio di lui bloccai il suo tentativo di alzarsi da letto tendendogli un palmo aperto sullo sterno E..."
“C’è una prima volta per tutto” recita un noto adagio. In effetti anche io andavo in cerca della “prima volta”. Come spesso accade, questo tipo di esperienze si fa in adolescenza quando difficilmente la tempesta ormonale che travolge inevitabilmente ragazze e ragazzi riesce in qualche modo a essere placata. Nel mio caso l’adolescenza era passata da un pezzo, tuttavia.
La più tradizionale “prima volta” con una ragazza era ormai un ricordo; nonostante fosse ancora presente nella mia mente era ormai piuttosto sbiadito a causa del passare degli anni. Avevo infatti superato da poche settimane l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione e questa “prima volta” riguardava il primo rapporto con un uomo.
All’epoca non avevo una relazione stabile con una ragazza e come spesso capita si è maggiormente inclini a sperimentare. Un modo di sperimentare tuttavia più ragionato, non paragonabile a quello dell’adolescenza, motivato soprattutto dalle incontrollabili pulsioni giovanili. La mia era soprattutto curiosità: nonostante avessi già avuto parecchie relazioni più o meno durature con ragazze, quell’esperienza mi mancava. Fino dalle elementari il mio bravissimo maestro mi aveva sempre incoraggiato a provare curiosità per le cose e tale curiosità, declinata nelle varie vicende della vita, era ormai parte di me. In questo caso si trattava letteralmente di curiosità del cazzo. O meglio, di curiosità per il cazzo. Mancava l’occasione però per provare.
Può succedere che durante gli anni universitari — chi è stato studente potrà sicuramente ricordare le immancabili serate di sesso più o meno promiscuo esaltato da qualche bicchiere di alcool di troppo — capiti di trovarsi faccia faccia con un cazzo invece che di una figa. Nel mio caso ciò non era mai accaduto e quindi non potevo neppure cercare di rintracciare i “corpi” che facevano capo a tali cazzi per proporre il mio piano. Era necessario che mi muovessi autonomamente.
In quegli anni la Rete già offriva siti di incontri per mettere in contatto domanda e offerta in campo sessuale. Leggendo gli annunci, tutti molto espliciti sia per i contenuti che per le foto, non trovai nella zona da me frequentata nulla che mi potesse stuzzicare. Parevano tutti troppo esperti. Non che l’esperienza sia di per sé negativa, anzi. Io cercavo tuttavia un ragazzo più o meno coetaneo, riservato, non troppo navigato e ovviamente attento alla salute.
Dirottai le mie attenzioni su un sito di annunci locali. Qui pareva tutto più soft, almeno all’apparenza. Creai un indirizzo e-mail ad hoc e pubblicai qualcosa del tipo:
“Ragazzo 25 enne, etero con curiosità bisex cerca ragazzo più o meno coetaneo pari requisiti, per prima esperienza soft. Astenersi mercenari e troppo navigati.”
Con l’innocenza di chi si affacciava per la priva volta verso un approccio così diretto, rimasi stupito dalle decine di risposte ricevute. Moltissimi cinquantenni che spesso senza remore avevano allegato foto dei loro membri svettanti, qualche coetaneo fin troppo navigato, un paio di coppie mercenarie, una transessuale e purtroppo poche altre risposte garbate degne di considerazioni.
Tra di esse, tuttavia, ci fu quella di un 35 enne, sposato con pochissime esperienze bisex solo come attivo e con moglie spesso via per lavoro. Mi colpì il tatto con il quale aveva scritto l’e-mail, senza allegare nulla di volgare e quasi con l’intendo di tranquillizzarmi. Fin da subito mi fece un’ottima impressione! Era lui il prescelto, colui che molto probabilmente mi avrebbe fatto provare il cazzo per la prima volta. Ci scambiammo qualche messaggio di posta per sincerare che le nostre idee fossero in sintonia e pianificammo un incontro da concretizzare nei giorni seguenti.
Nonostante fossimo entrambi sicuri di interloquire con una persona non conosciuta e assolutamente affidabile, preferimmo non scambiarci i numeri di cellulare. Nessuno dei due aveva una SIM dedicata e in tal modo pensavamo di preservare ancora di più la privacy. Non sempre ciò è consigliato perché spesso il modo di presentarsi via e-mail è opposto a quello che poi avviene nella realtà. Ma tant’è che l’imprudenza del novellino mi fece agire in quel modo. In ogni caso ciò rendeva tutto ancor più terribilmente interessante.
Venne il giorno dell’incontro, una giornata piovosa con un vento di tramontana che sferzava implacabile. Poche decine di minuti prima dell’orario stabilito mi scrisse un’e-mail con l’indirizzo esatto. Il cuore batteva a mille. Stavo per realizzare finalmente la mia fantasia e appagare la mia curiosità. Anche avessi voluto trovare un filo logico ai pensieri che affollavano la mia mente avrei fallito miseramente il compito. Che tipo sarebbe stato? In effetti non avevamo scambiato alcuna foto limitandoci a una descrizione piuttosto generica dei nostri fisici. Non parlammo neppure di dimensioni.
Il turbinio delle emozioni mi aveva letteralmente fatto perdere la cognizione del tempo e ormai mi trovavo davanti al suo portone. Citofonai al numero civico che mi aveva dato e una voce rassicurante mi disse: “Ciao, sali pure. Secondo piano”. Non ebbi nemmeno il tempo di salutare e a dirla tutta quasi non sarei riuscito a farlo, mi limitai a un: “Ok, salgo”. Non presi neppure l’ascensore e feci quei pochi scalini quasi d’un sol fiato. Arrivato davanti all’uscio, la porta si aprì dopo un instante (probabilmente dallo spioncino volle vedere chi stesse per fare entrare in casa). Finalmente ero davanti a lui.
Forse per imbarazzo ma penso anche per discrezione, dopo avermi fatto entrare, richiuse la porta ancor prima di stringermi la mano e presentarsi. “Piacere sono Marco”, disse poco dopo. Era un ragazzo alto poco più di me ma con fisico più robusto, volto con barba di un giorno, occhi chiari e un viso simpatico. “Sai che mi piaci proprio? E poi dimostri anche meno di 25 anni!”. Forse lo ingannò il mio viso pulito senza barba che mi conferiva un aspetto quasi adolescenziale. Di certo nonostante fossi deciso a proseguire ero consapevole di avere le guance in fiamme. Lui certamente se ne accorse e dall’alto dei suoi dieci anni in più, avvicinò le sue labbra alle mie e delicatamente, visto che non opposi alcuna resistenza, introdusse la lingua quasi a cercare la mia. Il bacio durò veramente pochi secondi perché fu chiaro che quello che per lui poteva essere naturale per smorzare l’imbarazzo per me non lo era affatto — per inciso quello fu anche l’unico bacio con un uomo. Non lo allontanai esplicitamente ma con il palmo della mano destra aperto andai a cercare la patta dei suoi pantaloni notando un inizio di erezione. Lui si staccò dalle mie labbra intuendo quello che gli avevo fatto capire circa il bacio e a sua volta avvicinò la sua mano ai miei genitali i quali, a differenza dei suoi, erano già in piena erezione.
Ormai il ghiaccio era rotto: in un attimo mi tolsi giaccone, scarpe e seguii lui in direzione della camera da letto. Passarono alcuni istanti e rimanemmo in boxer e t-shirt entrambi accanto al letto matrimoniale. Ora anche lui era in piena erezione e la sagoma del suo cazzo segnava chiaramente il suo intimo. Senza che nessuno dei due dicesse alcuna parola io, quasi istintivamente, mi abbassi piegando le ginocchia, arrivando col viso all’altezza dei suoi genitali. Afferrai lateralmente con due mani i suoi boxer e li abbassai lasciandoli cadere a terra tra i suoi piedi. Con piacere notai che il pube era abbastanza rasato e le palle depilate. Il suo cazzo non era enorme ma certamente più grande del mio specie nel diametro e presentava una marcata curva verso l’alto. Avvicinai la bocca in modo da avere le mie labbra a contatto della sua asta e così facendo il mio naso si trovò all’altezza della sua cappella. Fu un insieme di sensazioni mai provate fino ad allora e difficilmente descrivibili. Poco più di quindici centimetri di pelle calda che, a contatto con le mie labbra ancora fredde per la giornata invernale, parevano di fuoco; una cappella che era pulita, come del resto lui, ma tradiva un odore di maschio chiaramente diverso da quelle delle tante fighe che avevo leccato fino ad allora; stare accovacciato davanti al cazzo di un perfetto sconosciuto fino a poco prima palesava quasi una sottomissione al maschio.
Non bastava stare a faccia a faccia col cazzo, era il momento di mettere in pratica quello che avevo fantasticato e di saziare la mia curiosità. Dalle ragazze avevo già ricevuto parecchi pompini, qualcuno più piacevole, altri nemmeno degni di menzione, quindi sapevo bene come piaceva riceverli a me e, perciò, come mi sarebbe piaciuto farlo ad altri. Mi abbassai ancora un po’ e con la lingua iniziai a leccare le palle a Marco. Essendo depilate la mia lingua scorreva senza trovare nulla che facesse resistenza. Non avevo fretta, non era mia intenzione risalire velocemente per prendere il cazzo in bocca. Tutto doveva essere fatto con calma, sia per assaporarmi quella nuova situazione nella quale mi trovavo, sia perché una fellatio fatta come si deve non deve deviare verso la fretta che spesso noi maschietti abbiamo. Scesi con la punta fino al perineo e agii come si fa di solito sul clitoride quando ci si avvicina ad esso: delicati colpetti di lingua inframezzati a brevi attimi di attesa. Il mio lavoro sembrò lasciare di stucco Marco: “Non è possibile che tu non l’abbia mai fatto! Cazzo se ci sai fare!”. Inclinando leggermente la testa verso l’alto raggiunsi lo sguardo verso di lui e gli lanciai un’occhiatina maliziosa. Ormai la timidezza iniziale sembrava distante anni luce e pareva mostrassi un’esperienza quasi degna di una puttana di lungo corso.
Ripresa la posizione, proseguii con la lingua sulle palle; questa volta però alla punta preferii tutta la superficie della lingua cercando di abbracciare il più possibile la pelle dello scroto lasciando alla punta il compito di insinuarsi nel solco dell’inguine, ora a destra, ora a sinistra. Il respiro di Marco si faceva più profondo, segno chiaro che il mio lavoro fosse molto gradito. Con calma risalivo di poco a ogni colpo di lingua, preso da quella nuova situazione non cronometrai certamente il tempo, ma sicuramente ci vollero minuti prima di raggiungere la punta passando per l’asta. Con le mani ormai calde abbassai lentamente il prepuzio e con la lingua andai a stuzzicare il frenulo. Ormai la cappella era scoperta e qualche goccia di liquido preseminale luccicava alla luce del lampadario della camera. Tentai con la mano di piegare leggermente il cazzo verso di me per poterlo agevolmente accogliere con la mia bocca ma la curva piuttosto pronunciata non mi permise di farlo agevolmente.
“Marco, perché non ti sdrai sul letto e lasci che io te lo succhi di fianco?” - dissi io e Marco replicò: “Vuoi mica fare un 69? Io sono più attivo e non so se mi va di ricambiare il favore”. Infine io: “Stai tranquillo, mi metto di fianco e succhio io”.
Fummo d’accordo e dopo che Marco si mise supino sul letto con due cuscini sotto la testa, io mi misi al suo fianco con la testa in direzione opposta. Ora sì che la posizione era quella ideale! Misi la destra con il pollice alla base dell’asta e le altre dita a massaggiare davanti le palle. Aprii la bocca quel tanto che bastava per arrivare con le labbra a contatto della sua cappella e iniziai poco alla volta a scivolare verso il suo cazzo. Non lo feci tutto di un colpo ma pian piano avvolgendo il suo pene con la mia lingua il più possibile. Potevo sentire distintamente il gusto leggermente salato del suo pre-eiaculato. Era un gusto nuovo per me ma la cosa non mi dispiacque. Arrivai più in fondo possibile, compatibilmente con la curva del suo cazzo, e nel contempo cercai di aumentare la salivazione per rendere il pompino davvero degno di nota.
“Cazzo se fai così non duro nulla!” - esclamò Marco con voce ansimante. Mollai un attimo il suo pene e, volgendo per un secondo lo sguardo verso di lui, dissi: “Stai tranquillo, non mi interessa quanto ci metterai a venire, basta solo che mi avvisi prima perché non voglio ingoiare”. E proseguii nel pompino andando su e giù con la bocca sull’asta e lavorando con la lingua sulla cappella. Memore di quel suo monito non succhiai con foga ma seppi modulare i tempi in base alle reazioni che percepivo dalla durata e profondità del suo respiro.
Dopo qualche secondo squillò il cellulare che Marco aveva lasciato sul comodino. Io interruppi la fellatio e lui allungò una mano per afferrarlo. “Noooo è Sabrina! Mia moglie!!!” - urlò quasi in preda al panico. D’istinto chiuse la chiamata.
“Ma scusa, non avevi detto che era fuori regione per lavoro?” - dissi io. “Ma sì infatti però cazzo se mi becca sono fottuto!” - replicò. Dimostrando di saper gestire la situazione di emergenza meglio di lui bloccai il suo tentativo di alzarsi da letto tendendogli un palmo aperto sullo sterno E suggerii con sangue freddo: “Marco, richiamala dicendo che eri nell’androne di casa e che hai preferito chiudere la comunicazione per evitare che si interrompesse nell’ascensore per mancanza di campo. Intanto cerca di capire, senza dare nell’occhio, se è ancora fuori regione, così sappiamo se rivestirci o finire cosa abbiamo iniziato”. E così decise di fare, quasi rincuorato dalle mie parole, dopo essersi rimesso supino sul letto.
Improvvisamente si accese una lampadina nella mia fervida e a volte diabolica immaginazione. Attesi che la chiamata iniziasse: “Ciao amore scusa ma stavo per entrare nell’ascensore e… “ e poi mi accomodai ai piedi del letto. Dopo aver rivolto lo sguardo verso di lui, gli feci l’occhiolino e ripresi con ancora più lentezza la leccata a scroto e asta che avevo iniziato quando ancora ero accovacciato. Tentò con una mano di toccarmi la testa chiedendo di smettere ma difficilmente mi sarei perso un’occasione del genere. Non avrei certamente aumentato il ritmo rischiando di farlo scoprire dalla moglie ma allo stesso tempo decisi che quella situazione doveva proseguire! Un boccone troppo ghiotto per non essere assaporato lentamente.
Come se si trattasse di una sorta di inconsapevole contrappasso per punire il marito fedifrago, la telefonata non si concluse in pochi secondi e, da quel che riuscii a capire, la moglie gli stava riassumendo le disavventure accadute durante quei giorni di lavoro fuori regione. Facendo uso di tutta la poca esperienza con il cazzo che avevo maturato in quei pochi minuti e assumendo una posizione quasi innaturale, cercai di riprendere il pompino mantenendo un contatto visivo con il suo sguardo. I movimenti del suo capo palesavano un grande godimento per il sapiente lavoro svolto dalla mia bocca e la sua voce a stento riusciva a prendere le redini della situazione dissimulando la palese eccitazione.
Per sua fortuna la moglie lo congedò e Marco: “Sei proprio una gran puttana! Sai che per un attimo pensavo che mi volessi far venire mentre ero al telefono?!” “Stai tranquillo” - risposi con malizia io, “non era mia intenzione metterti nei casini. Volevo semplicemente rendere la situazione più interessante! Mi vuoi forse dire che non ti sto facendo un bel pompino?” E ancora prima di sentire la sua risposta, proseguii aumentando la salivazione e l’effetto ventosa che un bel pompino deve assicurare. Marco non riuscì a dire nulla di chiaro, si sentì solo un: “Aaahhhh…” accompagnato da profondi respiri e mugolii di piacere.
Quella situazione non andò avanti nemmeno un paio di minuti quand’ecco che con un fil di voce mi disse: “Ancora poco…e vengo…”. Allentai la bocca sul cazzo e tenendolo con una mano alla base, diressi la punta verso la sua pancia; nel frattempo titillai il prepuzio con la punta della lingua e con due dita dell’altra mano gli massaggiai il perineo. Un ultimo lento respiro e poi un liberatorio: “Aaaahhhh…godooooo…” Continuai a stimolare con la punta della lingua il suo frenulo, le sue gambe ormai non riuscivano a stare più ferme per l’orgasmo e tre o quattro poderosi schizzi di sborra gli imbrattarono la t-shirt fino quasi al collo. Se avessi voluto quello sarebbe stato il momento di ripulirgli il cazzo con la bocca, ma non era mia intenzione. Mi abbassai e proseguii ancora un po’ con la lingua sullo scroto mentre Marco pian piano riprendeva respiro.
“Cazzo sei stato bravissimo! Nemmeno quando scopo con Sabrina godo così tanto!” - disse lui. “Dai non ci credo che sia il primo tuo pompino questo!” - aggiunse.
Io replicai quasi con aria sconsolata: “Eh sì, mi spiace dirtelo ma è stata davvero la prima esperienza con un cazzo”.
“Tu non sei venuto però, vuoi che ti metta un porno sul pc così ti seghi?” - proseguì.
“Guarda” - replicai - “una sega me la faccio anche a casa da solo se mi va. Magari la prossima volta se vorrai rivedermi, proverai a segarmi tu oppure a succhiare”. Dall’espressione del suo viso quella proposta non lo stuzzicò affatto. Aggiunsi ancora: “Se per caso a te e Sabrina venisse la curiosità di provare una cosa a tre, chiamami pure. Per me sarebbe la prima volta ma… Come hai visto sono un bravo ragazzo educato e pulito. Ovviamente lei non saprà mai nulla di quello che è accaduto oggi tra noi.”
Mentre lui si cambiò la maglietta sporca di sborra, io mi rivestii e dopo averlo salutato uscii da casa sua.
NON VI È ALCUNA CERTEZZA CHE I FATTI NARRATI SIANO FRUTTO DELLA FANTASIA DELL’AUTORE, SIANO IL RACCONTO DI FATTI REALMENTE ACCADUTI OPPURE UNA LORO RIELABORAZIONE. PERTANTO IL RIFERIMENTO A LUOGHI, FATTI O PERSONE POTREBBE ANCHE NON ESSERE PURAMENTE CASUALE.
IL LETTORE APPASSIONATO PERCIÒ PRENDA LA NARRAZIONE TAL QUALE SENZA DOVER NECESSARIAMENTE SCOVARE PARTICOLARI CORRELAZIONI E SENZA RICERCARE UNA LINEA TEMPORALE TRA QUESTO E ALTRI RACCONTI DA ME PUBBLICATI.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.2
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per La prima volta con un uomo:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni