La sorella di mia zia (prima parte)

Era un settembre di tanti anni fa. Avevo appena compiuto 14 anni e stavo iniziando a scoprire il sesso. Fino ad allora mi ero limitato a toccatine, baci e strusciamenti. Avevo iniziato a toccare qualche figa ma senza andare oltre. Fu durante quella estate che la situazione inizio’ a cambiare. Mio zio, che abitava in un altra regione per lavoro, era in procinto di sposarsi ed io con la mia famiglia avremmo partecipato al matrimonio. Durante l’estate ci aveva fatto conoscere la futura moglie e la sua famiglia. La mia futura zia aveva una sorella che si chiamava Silvia (nome di fantasia) mia coetanea, longilinea, un bel culetto e le tettine appena pronunciate. Durante il loro soggiorno a casa nostra i nostri rapporti erano stati cordiali ma non coinvolgenti. Alla fine della loro visita, la mia futura zia mi invito a salire da loro 15 giorni prima del loro matrimonio. Sarei stato ospite della sua famiglia per i preparativi mentre mio zio ci avrebbe raggiunto la sera all’uscita dal lavoro Durante il giorno rimanevo a casa con Silvia e il fratello Giuseppe (più grande di noi di 4 anni) che in realtà era sempre in giro con gli amici durante gli ultimi scampoli di vacanze prima della ripresa delle scuole. Mia zia e i suoi genitori lavoravano fino al primo pomeriggio. Io dormivo in stanza con il fratello Giuseppe , mentre Silvia dormiva nella sua stanzetta. Mia zia ed i genitori dormivano al piano terra della loro villetta ed I primi giorni trascorsero in modo anonimo. La mattina dopo colazione stavo davanti la tv e il pomeriggio uscivo con mia zia per le ultime incombenze. Fu verso il 3/4 giorno che le cose iniziarono a prendere una piega diversa. Giuseppe era uscito ed io e Silvia siamo rimasti a casa da soli . Dopo colazione siamo andati in giardino e abbiamo iniziato a giocare contendendoci un pallone in un misto di calcio e rugby. Fu proprio mentre cercavo di rubargli la palla che, preso dalla concitazione, per farle mollare la presa, le strizzai una tetta. Lei mi guardò senza protestare e mi lascio fare ed io non ricevendo diniego approfittai nell’esplorazione delle sue tette. Le feci cenno di entrare dentro casa e ci sistemammo sul divano. In silenzio e senza scambiare parola continuai a giocare con i suoi capezzoli ed iniziammo a baciarci. Dopo un po’ iniziai a scendere con la mano dentro i suoi fuseaux spostando l’elastico delle sue mutandine cercando la sua fighetta vergine. Era bagnatissima e strettissima ma le mie dita scivolarono dentro ed iniziai a muoverle ritmicamente. Mentre eravamo sul più bello sentimmo il cancello elettrico che si apriva ed avemmo solo il tempo di ricomporci rimandando di approfondire la nostra conoscenza…a breve (continua)