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Prime Esperienze

La sorella di mia zia (seconda parte)


di Compagnidiscuola78
20.05.2025    |    29    |    0 8.0
"Mentre avevo la tazza in mano , Silvia si appoggiò sul lato del letto e sposto’ il lenzuolo che mi copriva..."
Come anticipato nella parte precedente, durante la vacanza da ospite a casa di mia zia, iniziai un rapporto intimo con la sorella Silvia Dalle prime toccatine fugaci inizio un periodo durato anni in cui Silvia diventò la mia musa ispiratrice in ogni occasione utile a dare sfogo a tutte le curiosità legate al sesso. Iniziai a darmi da fare dal giorno dopo che per gioco le strizzai le tette e lei non reagì. La mattina spesso rimanevamo in casa da soli e quindi ne approfittavo per dedicarmi ad esplorare la sua fighetta stretta e a giocare con le sue tettine. Erano pomiciate interminabili durante le quali, inesperti, ci strusciavamo con i vestiti addosso simulando un amplesso. Anche nei pomeriggi,quando a casa non eravamo più soli, trovavamo scuse per defilarci a pomiciare. Io mi davo da fare con le dita facendola gemere appoggiandomi da dietro tra le sue chiappette …ma sempre con i vestiti.addosso. L’evoluzione dei nostri approcci sessuali ci fu una sera, dopo 5-6 giorni dall’inizio dei nostri giochini, In casa c’erano due televisori, uno a piano terra in sala e uno nella stanza di Silvia. Quella sera in tv davano un bel film ed io ne approfittai per andare a vederlo nella sua stanza. . Il fratello Giuseppe rimase nella nostra stanza a leggere un topolino , ma ogni sera dopo 10 minuti si addormentava russando come un trattore.che si sentiva anche dalla stanza di Silvia che era in fondo al corridoio. Quando lo sentimmo russare mi alzai dalla poltroncina e mi avvicinai al letto iniziando a giocare con Silvia con le mani e con la bocca. Ricordo che aveva una sottoveste beige senza reggiseno e delle mutandine velate rosa. Eravamo tutti e due ancora vergini, ed era la prima volta che avevo l’occasione di vedere una donna completamente nuda in un letto . Le alzai la sottoveste e le abbassai le mutandine ammirando per la prima volta una figa dal vivo. Iniziai a giocarci allargandole le labbra e giochicchiando con il grilletto. Avevo il cazzo durissimo e non volevo attendere oltre per provare la mia prima scopata. Con il senno di poi penso che era meglio se continuavo a giocare e ad esplorare il suo corpo , invece , preso dall’eccitazione le sali sopra e le infilai la cappella tra le labbra della figa. Provai una sensazione sconosciuta e meravigliosa ed appena appoggiai la cappella e sentii il suo calore sborrai sui suoi peli come un coglione dopo averle dato soltanto due colpi . Preso dallo sconforto mi sollevai e mi ripulii alla meglio ritornando nella mia stanza deluso e senza proferire parola. Di notte non presi sonno facilmente perché ero preoccupato di averle sborrato dentro ed aver combinato un guaio. Il mattino dopo, quando tutti uscirono per andare al lavoro, Silvia venne nella mia stanza portando un vassoio con caffellatte e biscotti. Mentre avevo la tazza in mano , Silvia si appoggiò sul lato del letto e sposto’ il lenzuolo che mi copriva. Rimasi di stucco perché lo fece con una naturalezza sconvolgente e subito dopo mi abbassò l’elastico del pantaloncino afferrando il mio cazzo scappellandolo iniziando una lenta sega. Le sorprese non finirono lì perché con una maestria da pornostar sì abbasso con la bocca inizialmente baciandomi la cappella e subito dopo imboccandolo fino alla radice. Aveva 13 anni ma la sua esperienza mi sconvolse e infatti tempo dopo mi raccontò che da un paio d’anni aveva iniziato a giocare con un cugino molto più grande che le faceva fare di tutto preservando pero’ la sua verginità…che la sera prima avevo preso io. Mi confesso che guardava di nascosto i giornaletti porno del fratello mettendo in pratica con il cugino le immagini che vedeva. Il cugino era sposato ma non perdeva occasione di fare da maestro e la istruì all’arte del sesso…senza penetrazione. Era diventata brava in tutti i preliminari ed attendeva solo di scoprire il vero sesso. Il cugino si faceva spompinare e la istruì a leccare bene le palle mentre lo segava. La faceva godere strisciandogli il cazzo tra le labbra della figa e spennellandola con la cappella sul grilletto, oppure da dietro strisciandogli la cappella tra le natiche e strigliandogli i capezzoli. Le cose che mi erano rimaste in esclusiva e vergini erano la sua figa, il culetto e il pompino con l’ingoio. Silvia concludeva i suoi pompini facendosi sborrare sul viso o sulle tettine. Di certo la situazione con il cugino ed i vincoli morali che aveva avuto a lasciarla vergine non avevano più senso, dopo che Silvia aveva scopato la prima volta con me, infatti ogni volta che ci vedevamo era più porca e disinibita della volta precedente. (Continua)
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