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Racconto diverso


di mentiparallele
02.12.2023    |    4.069    |    6 9.5
"Immaginavo la sua solitudine..."
Era da qualche giorno che il figlio del vicino mi spiava, ormai me ne ero accorta, ovunque io andassi e qualsiasi cosa facessi lui era lì che mi guardava.
Mi incuteva paura con quel suo modo di fare e quello sguardo di ghiaccio. Sembrava così freddo che potevo provarne addosso quella sensazione fredda, quasi metallica.

...Mi ricordo quando arrivarono lui e suo padre...

Mia madre che è il telegiornale del quartiere sapeva tutto.

La madre li aveva abbandonati che lui era piccolo, per seguire il suo giovane amante haitiano che con i suoi muscoli e la sua lussuria depravata le faceva dare spettacolini davanti al figlio.
Già a quanto pareva lei, la madre, lo allattava al seno mentre lui la scopava rudemente e più la allargava e più lei sentiva il bisogno della bocca del figlio sul seno, a suggere il latte e darle sollievo con la stimolazione orale della ciucciata.
Il marito era un cronista di guerra e a casa non c'era praticamente mai quindi lei, poverina, si sfogava come poteva.

La mamma, la mia intendo, era prodiga di particolari nel descrivere le cose che aveva saputo su quella famiglia e scendeva nei dettagli più vivi... Non saprei se certi dettagli piccanti erano reali oppure frutto delle sue frustrazioni sessuali, dato che papà a causa di una paresi di qualche anno prima sembrava non poterla accontentare, ma il membro risentiva di quei racconti conditi...

Io...

Che dire di me, sono una che si batte per i valori dei più piccoli, che per me dovrebbero essere tutelati sempre, forse perché anche la mia era stata diversa fredda dovevo crescere velocemente non c'era spazio in una famiglia che andava di fretta.

Quindi quando c'era la rappresentazione di mia madre a tavola mi alzavo e me ne andavo, pensando a quel povero bimbo che aveva avuto un'infanzia così terribile.

Immaginavo la sua solitudine.
Il suo bisogno di essere abbracciato e coccolato, fin quando le coltri del sonno non lo accogliessero.
Non credo che invece volesse essere parte integrante del quadretto volgare di famiglia bagnata e viziata a cui la madre lo sottoponeva.

Più di una volta mi sono scoperta a fantasticare di essere io quella che lo coccolava, gli accarezzava i capelli castano chiaro che scendevano morbidi fino alle spalle, fino a farlo rilassare e addormentare tra le mie braccia. Ma da qualche recondita parte del mio cervello ne avevo paura e forse in fondo, sapevo che non sarebbe stato un bene trovarmi da sola con lui.

Cosa che invece accadde, una sera.

Era una sera tarda di fine giugno, le finestre erano aperte a causa del caldo che quell'anno era eccezionale. Eravamo a cena e mamma si era lanciata in uno dei suoi soliti monologhi sulla famiglia di...

(Userò il nome di Andrea, visto che sul sito ce ne sono tanti. Ma non vi sentite presi in carico per cortesia, il racconto è di pura fantasia, mi sta scivolando giù dalle dita e non so fino a quanto durerà)

...Andrea e di suo padre.
Ero così stanca di quella commediola nauseante e di quella tortura auricolare che mi alzai da tavola sbattendo il tovagliolo sul ripiano di legno e le urlai contro.

" Basta!! Non ce la faccio più, ogni sera la stessa storia ogni sera un particolare in più... Ma non ci pensi a quel povero bimbo, traviato da una madre volgare, che non ha vissuto la sua infanzia perché il sesso era più importante dell'amore????
Quelle povere carni in evoluzione che invece di essere fonte dall'amore e dalla protezione, vivevano così martoriate?
Ma perché non vai a fargli da madre tu!!
Che pensi di essere così brava? Magari il padre di Andrea è urtato dal comportamento della moglie e ancora é vivido in lui il desiderio di vendetta, e magari puoi trovare la soddisfazione di stare con un uomo intero!''

Vomitai tutto il discorso con astio era stancante e non ce la facevo più e davvero pensavo a quella famiglia lanciata nell'oblio per un po' di carne haitiana.

Mia madre rimase inebetita dalle mie parole era rimasta con le mani sollevate all'altezza della bocca, come se stesse per uscire da lì un intero pollo farcito, forse voleva rispondermi a tono ma le era rimasto tutto in gola, mentre mio padre forse per la prima volta svettava felicemente eccitato all'idea di assistere...

"Che schifo!"

Volsi le spalle alla scena e corsi via sul patio frugando nervosamente nelle tasche della salopette dove sapevo di avere una sigaretta rubata a mio padre mesi prima... Avevo voglia di libertà e volevo fumarmi la prima sigaretta della mia vita, ma non avevo da accendere, cogliona pensai fra me e me...

Fú lì che Andrea mi venne in aiuto.
Con un bagliore improvviso che illuminò quella porzione di patio

" Vuoi un po' di fuoco bella bambina?"
I suoi occhi taglienti mi scucivano gli abiti di dosso che mentalmente cadevano dal mio corpo lasciandomi nuda e senza difese...

"Co cosa ci fai qui?" Farfugliai tremante indietreggiando impacciata, come se davvero ai miei piedi ci fossero gli abiti caduti dal mio corpo.

" Ero venuto a prendere lezioni sulla mia vita, sembra che tua madre ne sappia più di me stesso"
Mi guardava e avvicinò la fiamma dell'accendino al mio viso.
Certo il suo intento era quello di aiutarmi ad accendere la sigaretta ma l'unica cosa che gli riuscì, fu di farnela.cadere in terra, seguendo un tremolio nervoso, dovuto al suo viso troppo vicino al mio.

"Accidenti" mormorai stizzita e nervosa mentre il buio tornò rapidamente ad abitare quell'angolo esterno della casa.

Passarono dei momenti che mi parvero lunghissimi di silenzio e pace irreali ma d'improvviso mi sentii prendere per le spalle e poi sotto le braccia in maniera violenta e veloce e mi trovai stretta dalle sue braccia sulla schiena, contro il suo petto maschio e forte e la bocca impastata nella sua bocca piena di sapori che non avrei saputo descrivere mentre la sua lingua toccava le mie tonsille....

Dietro di me il ruvido angolo del patio che mi impediva di ricacciarlo indietro e di poter fuggire... Mi sentivo svenire


Continuerà? Ai lettori dirlo

Scritto tutto di un fiato senza nemmeno correggerlo per paura di perderlo o che la pagina di chiudesse.
8 dici. 23 credo di essere riuscita a correggerlo,aggiungendo spazi e un minimo di ambient.
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