A volte accade ...

Non potevo certo biasimarlo.
Il suo disappunto era più che giustificato e quel messaggio dai toni un po' risentiti aveva la sua ragion d’essere.
Le cose stavano esattamente come diceva lui ed io condividevo lo stesso rammarico, ma come recita un vecchio proverbio, “tra il dire ed il fare …”

Ma andiamo con ordine a beneficio del lettore che si chieda, giustamente, di cosa stia parlando.

Il messaggio sulla chat me lo aveva inviato un uomo con il quale già da qualche mese intrattengo una piacevole conversazione, fatta per lo più di confidenze e fantasie riguardo giochi più o meno spinti che ci sarebbe piaciuto fare con il coinvolgimento attivo e partecipe della mia signora.

L’approccio avvenne parecchio tempo fa a seguito di suoi frequenti commenti alle foto di mia moglie pubblicate su questo sito e sin dal primo momento dimostrò una forte attrazione verso le forme morbide della mia dolce metà e da li la richiesta di un contatto tramite il quale avremmo potuto approfondire la conoscenza.

Dopo i primi messaggi tutto sommato abbastanza soft e decisamente garbati da parte sua, le conversazioni proseguirono su toni decisamente più piccanti, man mano che scoprivamo di avere gli stessi desideri ed essere entrambe molto eccitati all’idea che mia moglie fosse partecipe e sessualmente coinvolta in questo ipotetico e tanto desiderato menage a trois.

Ovviamente mia moglie sapeva del mio desiderio di coinvolgere un altro uomo nei nostri rapporti e, a dire il vero, ne era molto eccitata, ma come accade spesso, passata l’eccitazione, l’argomento tornava a sopire sotto la cenere del “vorrei ma … “.
Figurarsi arrivare a confidarle di essere già in contatto con una persona con la quale, seppur in maniera virtuale, fantasticavamo su mille porcate nelle quali coinvolgerla.

Per farla breve la situazione era in stallo, senza grandi speranze di fare il passo successivo e per questa ragione trovai assolutamente giustificabile il messaggio che lessi quella mattina sulla chat.

"Buongiorno caro" esordiva il messaggio "se hai tempo questa mattina, vorrei parlarti un po' seriamente della questione che ci accomuna … la tua magnifica (non smetterò mai di sottolinearlo) signora. Fammi sapere se puoi. Ciao a dopo"

Lessi il messaggio e compresi che il gioco virtuale fatto di fantasie e buoni propositi, era probabilmente giunto al termine, ma mi concessi un pò di tempo prima di dare seguito alla sua richiesta, pertanto risposi con un laconico
"Buongiorno a te. Certamente nessun problema, dammi solo il tempo di smaltire alcune pratiche in ufficio e sono … tutto tuo"

Il “tutto tuo” preceduto dai puntini di sospensione era un vezzo che avevamo preso nel corso delle chat e che richiamava il reciproco desiderio di riservarsi delle attenzioni bisex nel corso dei sospirati incontri a tre, alla presenza e per la libidine di mia moglie che, nelle confidenze tra noi, aveva sempre manifestato la curiosità di vedermi donare piacere orale all’ipotetico uomo che avessimo fatto entrare sotto le nostre lenzuola.

Lasciai che scorressero lentamente un paio d’ore, durante le quali mi occupai svogliatamente di qualche urgenza d’ufficio, sempre con il pensiero rivolto ai possibili scenari che lui avrebbe potuto presentarmi.
Purtroppo, per quanto tentassi di dare improbabili spiegazioni, tutto mi portava ad un’unica considerazione, vale a dire che si era stufato ed intendeva darmi l’out-out, o dentro o fuori da questa storia.

Verso le undici del mattino, presi coraggio e aprii la chat
"Ciao caro, eccomi … tutto tuo come promesso. Ho tolto qualche scartoffia dalla scrivania ed ora ho un po' di tempo libero. Dimmi tutto" digitai, premetti invio ed attesi risposta.
Dopo qualche minuto doppia spunta di avvenuta consegna e lettura e la fatidica “sta scrivendo” che lampeggiava nella parte alta dello schermo.

Evidentemente aveva tanto da scrivere o forse era incerto su come formulare il messaggio, tant’è che il suo messaggio mi apparve dopo molti minuti, durante i quali la scritta lampeggiante in alto non aveva mai smesso di informarmi che dall’altra parte il mio interlocutore stesse continuando a digitare.

"Eccomi caro … tutto tuo anche io" esordì "innanzitutto perdonami per il messaggio particolarmente lungo, ma quello che ho da dirti non può essere riassunto in poche succinte parole"
"Ti premetto che le nostre conversazioni sono ormai diventate per me un appuntamento fisso particolarmente gradito. Mi piace parlare con te ed ascoltare le tue fantasie che, sai bene, mi eccitano oltremodo, come so accada anche a te. Senza parlare di quanto mi piaccia tua moglie. Sai, in un mondo reale, potrei seriamente affermare di essermi invaghito di lei, la desidero con tutto me stesso"
"Ma attenzione, non la desidero come potrei desiderare qualsiasi altra donna, ma la desidero perchè è la moglie di un uomo che ho imparato ad apprezzare e rispettare. Un uomo con cui mi sentirei sereno nel confessare qualsiasi atto libidinoso, sapendo di trovare la sua accondiscendenza ed approvazione. Un uomo che prova piacere nel condividere la propria donna in un gioco che va al di là del semplice sesso. Oserei definire il nostro potenziale rapporto a tre, una sorta di poliamore in cui nessuno si nega agli altri. Devo anche riconoscerti che hai dimostrato molta fiducia nei miei riguardi, mostrandomi le foto di tua moglie senza censura, malgrado viviamo nella stessa città e neanche tanto distanti"

Mentre leggevo le sue parole, continuavano ad arrivare altri messaggi, segno evidente del suo desiderio di chiarire senza incomprensioni quanto aveva da dirmi.

"Fiducia che, peraltro, spero di essermi meritata con un comportamento da perfetto gentiluomo, come scrivesti in una delle prime chat. Premesso questo, devo però girare la medaglia e valutare quel che mi si presenta davanti. Io desidero fortemente tua moglie, desidero fortemente poterla condividere con te, gioire del suo piacere e donarle tutto me stesso insieme a te. Vorrei poter vivere quelle emozioni e quei gesti che tanto bene abbiamo descritto nelle nostre conversazioni, ma tutto ciò ha bisogno della presenza di un elemento che, a tutt’oggi manca ossia la piena consapevolezza di tua moglie e la sua approvazione a condividere con noi questo gioco nel ruolo di assoluta regina alla quale noi dedicheremmo noi stessi con ardore e passione. Sono certo che lo vorresti anche tu ed ho ben compreso cosa ti frena"

"La tua non è banale codardia, ma è amore, quello assoluto che provi nei confronti di tua moglie e che ti fa temere che un gesto sbagliato possa incrinare un rapporto quasi perfetto. Lo capisco e lo rispetto, ma …. ovviamente tutto ha un ma.
Continuare così non ha senso, ci facciamo solo del male, quindi a malincuore e con rammarico, sono costretto a darti un ultimatum. Non ti giudicherei in alcun modo se non accettassi, ma per me è ormai diventato importante sapere"

Eccola, era arrivata, la parola che tanto temevo.

Lessi e rilessi i lunghi messaggi, con sconforto per quest’ultima parte, ma consapevole che era la cruda realtà. Aveva sacrosanta ragione ed io, seppur profondamente deluso, non avevo argomenti da opporre ne promesse che avrei potuto mantenere.

Impiegai quindici minuti prima di formulare un messaggio di risposta, anche se non sapevo bene cosa dire, pertanto mi limitai a dire
"Comprendo perfettamente le tue considerazioni che in parte condivido. Non ho argomenti apprezzabili con cui convincerti del contrario, ma se ho imparato a conoscerti in questi mesi, ho la sensazione che hai qualcosa da propormi, lasciando a me la scelta se accettare nel tentativo di uscire da questo empasse, o ritirami in buon ordine abbandonando ogni velleità riguardo il concretizzarsi di quanto ci siamo raccontati. Sbaglio ?"

Evidentemente stava aspettando con impazienza una mia considerazione su quanto mi aveva scritto, infatti quasi immediatamente la dicitura “sta scrivendo” riprese a lampeggiare.

"Eh si caro, ormai mi conosci bene. Ho una proposta da farti. Vuoi ascoltarla ?"

"Ci mancherebbe, magari fosse una proposta perseguibile che ci permettesse di uscire fuori da questo vicolo cieco"

"Allora ascolta bene, anche perché tu non dovrai fare praticamente nulla"

"Tempo fa mi parlasti di una serata a cui eravate stati tu e tua moglie, se ben ricordo per festeggiare il compleanno di un’amica e, sempre se la memoria non mi inganna, mi dicesti che era a nord di Roma, zona Tor di Quinto mi pare, correggimi se sbaglio"

"Memoria impeccabile" ammisi "e magari ricordi anche il nome del locale"

"Quello mi sfugge, ma potrebbe essere la chiave del gioco. Intendo dire che ora ti esporrò il mio piano e, se lo troverai realizzabile e vorrai provare a metterlo in pratica, il tuo modo di accettare sarà il comunicarmi il nome del locale. Ci stai ?"

"Va bene" dissi senza aggiungere altro, ma fortemente curioso di ascoltare quello che aveva da dirmi.

"Perfetto" rispose "Ora, sempre se la memoria non mi gioca brutti scherzi, mi pare di ricordare che in quella serata tua moglie si divertì moltissimo. Mi hai raccontato che le è piaciuto il locale, il cibo e le bevande, la musica, la bella gente che lo frequenta, insomma ne è rimasta davvero entusiasta. Mi hai anche raccontato che dopo qualche bicchiere ha iniziato a ballare in maniera sensuale, facendosi notare e notando a sua volta la gradevole fauna umana di sesso maschile a cui avrebbe concesso ben più che languide movenze. Prova ne è che, malgrado siate rientrati quasi all’alba e lei fosse particolarmente brilla, appena entrata a casa ha voluto fare sesso che, mi hai raccontato, essere stato particolarmente passionale, quasi selvaggio. Sono stato sufficientemente preciso nella ricostruzione ?"

"Perfetto in ogni dettaglio" ammisi.

"Veniamo ora a quello che ho da proporti, se sarai d’accordo. Non appena avrò la tua approvazione che, ti ricordo, avverrà semplicemente riferendomi il nome del locale, io mi adopererò per prenotare due tavoli, pensavo per il primo sabato di Marzo. Avrò cura di chiedere due tavoli vicini, uno per te e tua moglie ed uno per me ed un amico che mi servirà di copertura. Sai, un uomo solo in un locale come quello che mi hai descritto, darebbe troppo nell’occhio e risulterebbe quantomeno inconsueto"

"Non devi preoccuparti per il mio amico, è un collega con il quale sono in buoni rapporti, ma che non sa nulla di tutto ciò che riguarda il mondo della trasgressione e con il quale di tanto in tanto esco per una birra o per andare a ballare, ma nulla più"

"Potrai anche decidere di non venire se non te la sentirai, lo capirò sul posto quando vedrò che nessuno occupa il tavolo accanto al mio. Ne sarei deluso, ma capirei. Nel caso, lo spero vivamente, decidessi di buttarti in questa avventura, il tuo unico compito sarà quello di informare tua moglie che hai pensato di regalarle una serata divertente in quel locale, visto che ne era rimasta particolarmente colpita e poi … fare in modo che il suo abbigliamento sia adeguato alla serata e ad un auspicabile dopo serata. Intendo dire che mi farebbe piacere se indossasse un vestito, magari con una generosa scollatura e te ne spiego la ragione"

"La scollatura generosa mi fornirà un utile appiglio per dimostrarmi particolarmente interessato a lei. Lo capirà dai miei sguardi insistenti ed ammiccanti, dal fatto che le starò sempre molto vicino quando andrà o andrete a ballare. In poche parole farò in modo da farmi notare, ma con garbo senza esagerazioni. Ovviamente in questa fase la tua complicità è indispensabile. E so già che saprai farlo nel modo migliore, però voglio darti una sorta di regola. Se e quando capirai che tua moglie è ben disposta, diciamo ricettiva, al mio corteggiamento, la stuzzicherai chiedendole di sfilarsi lo slip, non al bagno, ma lì sotto il tavolo"

"Mi hai raccontato che avete già fatto questo gioco, per cui se ha raggiunto il giusto stato di coinvolgimento, non sarà sorpresa per la tua richiesta. Ti spiegherai ora perché preferisco che indossi un vestito"

"Questo gesto, che avrò cura di non lasciarmi sfuggire, sancirà la tua disponibilità a proseguire, la sua a giocare in maniera maliziosa ed intrigante e mi permetterà di tentare un approccio più diretto con buone possibilità di successo"

Man mano che ricevevo i messaggi con le varie fasi di quel progetto, immaginavo l’evolversi della situazione, trovandolo non solo eccitante, ma anche perseguibile e fui lui stesso con il successivo messaggio a sottolineare le potenzialità di questo scenario.

"Come vedi, quanto ti ho esposto, ti mette nelle condizioni di essere sempre tu quello che deciderà cosa può accadere e cosa no, a cominciare da adesso. Se mi dirai il nome del locale vorrà dire che vuoi tentare, viceversa avrai scelto di non rischiare. Ammesso che decidessi di provare, potrai sempre non dirlo a tua moglie e quindi non venire, oppure trovare una scusa per la sera stessa e lasciare le cose come sono, perdendo un’opportunità aggiungerei, ma sono troppo di parte per giudicare"

"Poi ancora, potrai decidere di non chiedere a tua moglie di togliere lo slip, fermando di fatto ogni mia possibile mossa successiva, perché capirò che per te il gioco può fermarsi a quel punto. Sappi però che se chiederai a tua moglie di togliere lo slip al tavolo e lei lo farà, allora metterò in gioco tutte le armi in mio possesso per farla capitolare e mettere finalmente in pratica tutto, ma proprio tutto, quello che ci siamo raccontati"

"Ricorda che io DESIDERO TUA MOGLIE più di qualunque altra cosa, DESIDERO condividerla con te in mille giochi senza freni o inibizioni, DESIDERO farla e vederla GODERE come mai le è capitato in tutta la vita. Non avrò freni"

"Non devi necessariamente rispondermi ora, riflettici. Sono sicuro che qualunque decisione prenderai sarà sofferta, ma sicuramente quella che ritieni più opportuna per te e tua moglie"

Lessi e rilessi quei messaggi più e più volte. Cercai di valutare pro e contro, senza lasciare che l’eccitazione prendesse il sopravvento.
Provai ad essere freddo e rilassato, cercando di ricondurre quanto mi aveva detto ad una dimensione più realistica, ma più ci pensavo e più mi convincevo che si … si poteva tentare … avevo mille scappatoie … non era un dentro o fuori, ma un forse si o forse no fin quasi all’ultimo momento.

Forse solo quel "non avrò freni" mi metteva un pò di ansia, ma era proprio il motivo di maggior eccitazione. Ricordavo con piacere quanto si fosse divertita mia moglie in quella sera del compleanno della sua amica, come guardasse con tanto interesse i tanti maschi presenti e poi … quella magnifica scopata dopo essere tornati a casa.

Continuando a guardare lo schermo del computer, avvicinai le mani alla tastiera e digitai …

“MOONLIGHT”

Se avete avuto la pazienza di leggere sin qui, malgrado in tutto il racconto non vi siano descrizioni di mirabolanti scopate o di grandi troie disposte a chissà quali giochi perversi, non ci sono maschi assatanati o cuckold sottomessi, insomma non c’è nulla di quello che solitamente si legge in queste pagine, allora voglio dirvi che la storia ha un seguito, ma che sarebbe stato troppo lungo da scrivere tutto di seguito. Voglio anche sottolineare che la storia è assolutamente vera e la persona di cui narro è presente sul sito e può confermare. Spoiler … alla serata ci siamo andati e ci siamo divertiti tantissimo. In quali modi ci siamo divertiti ? Lo scoprirete nel capitolo successivo. Buona lettura.