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Elena, mia moglie; schiava di un porco… Cap.5


di Clelia_Rocco_coppia
17.04.2025    |    11.661    |    7 9.9
"L’orgasmo ci travolge entrambi, nello stesso istante e mentre svuoto le mie palle cariche di sborra nella sua fica, la sento urlare per il..."
Durante il tragitto in macchina nessuno dei due apre bocca, ma si percepisce un’atmosfera tesa, carica d’elettricità come se qualcosa stesse per esplodere. Appena entrati in casa Elena si dirige subito in bagno come per evitare qualunque possibilità di dialogo, ma io, non riesco più rimanere in silenzio e la seguo, dicendole:
-“Elena dobbiamo parlare di ciò che è successo in quel locale.”
Neanche mi guarda e risponde:
-“E di cosa vorresti parlare? Non ti è chiaro quello che è successo? Mi hai venduta a Salvatore per un pompino.”
Lo dice con una punta di profonda amarezza e a quel punto sbrocco.
-“Dici sul serio? Sono settimane che coltivi dentro di te il desiderio di gettarti tra le braccia di Salvatore; mi hai implorato perché ti portassi da lui e sapevi già quello che sarebbe successo.”
-“Quindi è colpa mia se tu da mesi semini nella mia mente il germe per farmi diventare una troia, anzi la “sua”, la sua puttana e la sua schiava?”
-“Se è accaduto è certamente qualcosa che abbiamo condiviso insieme e con le stesse responsabilità ma tu oggi ti sei comportata come una cagna in calore, una vacca da monta, da lurida succhiacazzi, godendo come una zoccola navigata.”
Glielo urlo con tutta la rabbia che ho in corpo e con grande terrore sono costretto a constatare che il mio cazzo è di nuovo duro.
-“Ma io sono una puttana, io sono una troia, io sono una cagna in calore e sarò anche la schiava di Salvatore e questo ti deve entrare in testa, porco, perverso, bastardo. Perché tu, era questo che volevi e, ora che l’hai ottenuto, sei pentito?”
Mi urla di rimando e a quel punto la mia rabbia esplode, è già completamente nuda, l’afferro per i capelli e la costringo a piegarsi sul lavabo e col cazzo già in piena erezione, la penetro in fica, trasgredendo agli ordini di Salvatore che erano di non toccarla.
-“No, bastardo!, Porco, smettila, tira fuori dalla mia fica quel cazzo, non voglio, stronzo.”
Cerca di sottrarsi, ma intuisco che invece, è proprio quello che desidera, che abusi di lei, che le usi violenza, che la sottometta e, qualche secondo dopo, dai movimenti dei suoi fianchi, ne ho la conferma.
-“Troia, cagna, lurida puttana. In realtà è questo che vuoi, che ti fotta così, con violenza, ti arrapa troppo essere sessualmente abusata e sto appagando questo tuo insano e osceno desiderio di essere sbattuta, profanata, trapanata in tutti i buchi e in ogni modo”.
Non voglio solo insultarla, voglio umiliarla e mortificarla perché so che la eccita molto, ma quello che è vero più di tutto è che devo ammettere che eccita molto anche me.
-“Sì, Sì, Sì. Bastardo, perverso e porco. Fottiti questa puttana, chiava questa lurida troia, umiliala, mortifica la mia carne e la mente; monta la tua vacca, aprimi la fica e fammi godere come quel grandissimo cornuto che sei diventato e che hai sempre desiderato essere.”
Entrambi abbiamo perso ogni barlume di lucidità e quello che prevale in quel momento è il nostro istinto animalesco. Io sono il mastino e lei è la cagna in calore pronta a farsi montare. Gemiti e urla di piacere si mescolano, la costringo a girare il viso indietro e non appena spalanca la bocca le sputo dentro più volte, leccandola e succhiandole la lingua proprio come due animali.
L’orgasmo ci travolge entrambi, nello stesso istante e mentre svuoto le mie palle cariche di sborra nella sua fica, la sento urlare per il godimento:
-"Ahahahah. Sì, Sì, Sì. godo adesso ohohohohohohoho.”
Trema e freme in ogni parte del corpo e travolto dal piacere, le lascio i segni di questo parossismo, mordendola sul collo, sulla spalla, sulla schiena, forte, provocandole dolore che per lei si trasforma in puro piacere. Restiamo così, io piegato su di lei mentre boccheggia nel lavabo, i capelli le ricadono sulle spalle e sul viso devastato dall’orgasmo lunghissimo che le ha scosso la carne e l’anima.
Poi mi costringe a uscire dalla sua fica e mentre entra nella doccia mi comunica la sua decisione:
-“Quanto è appena successo lo dirò a Salvatore e ne subiamo insieme le conseguenze.”
Lo afferma con convinzione e alla mia osservazione che non è costretta a farlo, mi risponde piccata.
-“Forse non hai ancora capito che ormai appartengo a lui e tu sei diventato solo il mio cuckold o il “marito cornuto” nel linguaggio comune. Non sei esentato dall’eseguire i suoi ordini, ne sei succube quanto me.”
La sua risposta mi lascia esterrefatto, ma devo anche constatare che ha perfettamente ragione e mentre questi pensieri ci affliggono entrambi, sul cellulare di Elena arriva un messaggio lapidario di Salvatore. “Vieni puntuale alle 19:30 al locale perché devi prepararti e per le 21.00 essere pronta per la tua esibizione”.
Lei mi lancia uno sguardo carico di tensione e a quel punto provo ancora a saggiare la sua convinzione nel voler perseguire su questa strada che abbiamo intrapreso, insieme.
-“Sei sempre in tempo a rinunciare a tutto anche adesso.”
-“Sai bene che non ci penso per niente. Ormai ci siamo dentro entrambi ma, se tu sei pentito, puoi tranquillamente defilarti perché io andrò fino in fondo!”
Lo dice, rilanciando sulla mia provocazione e a quel punto ho la certezza che non tornerà più indietro e che la sua e la nostra vita subirà un cambiamento radicale.
All’orario stabilito siamo di nuovo al locale, Valeria la conduce in un camerino, intimandomi che da quel momento in poi potrò solo guardare che gli avvenimenti si susseguano senza poter intervenire. Con un cenno del capo manifesto il mio assenso e a quel punto lei e un’altra donna si dedicano alla preparazione di Elena.
La denudano completamente e la costringono a sdraiarsi su un lettino simile a quello di uno studio ginecologico; le sistemano le gambe sui supporti, aprendoli al massimo e spalancando completamente le sue cosce. La fica di Elena adesso è letteralmente aperta, bellissima, rosea, con le prime stille di rugiada. 
Quella che sembra essere una estetista inizia a depilarla dei residui di peluria su tutta la fica fino alla zona anale. Poi inizia a spalmarle un unguento su tutto il corpo, soffermandosi sul pube e agli inguini. Ad ogni passaggio le sfiora le labbra, fino a quando non inizia a massaggiarle la fica con la mano aperta, aprendole la fessura e facendola gemere per l’eccitazione che ha ormai pervaso Elena.
A un cenno di Valeria la donna interrompe il massaggio e la valchiria, con in mano una paletta di cuoio, comincia a percuotere la fica della mia femmina. Lei trasalisce per la sorpresa e per il dolore, ma quella troia non smette di colpirla sempre più è forte, finché la vulva e le labbra, compreso il clitoride non sono arrossate e gonfi per le percosse.
-“Ti vogliono con la fica gonfia e arrossata ma non abbiamo ancora finito con la tua preparazione.
Lo dice perché così si possa preparare alla fase successiva che riguarda la pulizia del suo intestino.
La sua assistente, passando dell’olio su una cannula del diametro di circa un centimetro, si accinge a penetrare nel culo di Elena, forzando appena lo sfintere. Lei geme ma la lascia fare e, chiudendo gli occhi, si rilassa godendosi i movimenti di quel surrogato di cazzo che la penetra. È super eccitata e le contrazioni del suo ventre insieme a impercettibili movimenti dei fianchi ne sono la dimostrazione. Per non parlare degli umori che iniziano a colare dalla sua fica. La donna insiste col movimento della cannula teso ad allargare lo sfintere poi senza preavviso collega un tubo alla cannula, invadendo l’intestino di Elena con tanto, molto liquido. Un lungo e profondo gemito sgorga dalla bocca della mia donna e non è di fastidio. Quella troia meravigliosa si sta proprio godendo quel trattamento.
Completata questa fase le impongono di restare immobile e di trattenersi il più; quindi, dopo essersi liberata la donna la fa accomodare sul bidet provvedendo lei stessa a lavarla indugiando sul suo culo e sulla sua fica e procurando ad Elena ulteriore eccitazione.
Sono sbalordito nello scoprire un'altra piccola perversione della mia donna e non posso fare a meno di eccitarmi.
A quel punto dopo averla truccata come una puttana di lusso, Valeria le dice che è pronta per la serata. Le fanno indossare una tuta in latex nera che lascia scoperti seni, fica e culo. Tacco vertiginoso e trucco da grandissima troia. Una mascherina sempre in latex che lascia scoperti i suoi bellissimi occhi, ma che le conferiscono un’aria selvaggia, da gatta in calore. I lunghissimi capelli neri vengono raccolti alti sulla nuca e questo accentua ancora di più il suo aspetto animalesco. Adesso è pronta ed è uno schianto di femmina. 
Alle 21:00 in punto Valeria ci conduce in uno spazio chiuso e raccolto di forma circolare su un lato del quale è stato montato un piccolo palco e attorno una tribunetta che accoglie una ventina di persone tra coppie, ma anche singoli.
Al suo ingresso un intenso brusio l’accompagna. Dal soffitto, al centro del palco, simile a un’altalena, pendono due robuste catene con delle polsiere. 
Due magnifici uomini di colore, imponenti e simili a statue greche, fanno il loro ingresso. Sono totalmente nudi e la pelle tirata a lucido al punto che brilla sotto la luce dei faretti; indossano un sottilissimo perizoma che copre a stento un membro di notevoli dimensioni. Valeria affida Elena alle loro cure e costoro, le legano le mani alle polsiere. 
il brusio in quella grande sala diventa un eccitato chiacchiericcio. Le luci illuminano solo la sua figura e un raggio di due metri attorno alla mia donna, tutto il resto dell’ambiente è in penombra. Valeria mi fa prendere posto in mezzo a quel pubblico in una posizione anonima ma molto vicina al palco. I due stalloni si mettono in disparte, in modo che sia Elena ad occupare la scena. 

Continua...
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