tradimenti
Elena,mia moglie;schiava di un porco...Cap.7

17.04.2025 |
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7
"La mia femmina, resasi conto di ciò che l'aspetta, inizia a urlare:
-“No, Vi prego, no..."
Dal tronco di questo strano attrezzo di tortura sporgono in fuori la testa e tutto il basso ventre e di conseguenza, le natiche. Mia moglie ha già idea di ciò che sta per accadere e che è stata totalmente affidata alle cure dei due uomini di colore.Uno dei due le si para di fronte a pochi centimetri dalla sua bocca. Elena può sentire l’odore di selvaggio che quella mazza emana. La cappella lucida, grossa e dalla mia postazione non posso fare a meno di pensare che tutta quella carne dura è veramente enorme, vicina ai 25 centimetri con una circonferenza di quasi 15 centimetri. Credo che la mia femmina ne sia quasi terrorizzata; inoltre, la sua congenita convinzione di non amare i gradire per nulla i rapporti interrazziali, la spingono a manifestarlo ad alta voce:
-“No. No. Non voglio. Fermatevi, lasciatemi vi prego.”
L’uomo la prende per la coda e inizia a strusciare la cappella sul viso, sul collo, sulle labbra e a nulla valgono le urla di protesta di Elena.
-“Bastardo, porco, smettila, fermati. Piero, Salvatore, fatelo smettere, fermatelo vi prego.”
Sentirla urlare e implorare mi eccita nuovamente e vederla alla mercè di quegli spietati e luridi porci, costretta a sottomettersi a individui che lei quasi odia, fa emergere tutto il mio sadismo e sono sovraeccitato per quello che a breve le riserveranno.
L’altro uomo le sputa sul buco del culo e vi passa le dita per lubrificarla, nonostante sia già pronta per essere penetrata. Poi con due grosse dita della sua mano la penetra in fica, strappandole un gemito di piacere e inizia a scoparla così, lento e profondo. Ben presto l’eccitazione ha il sopravvento e quel cazzo che le sfiora insistentemente le labbra ha per lei un osceno e lussurioso richiamo e, finalmente, apre la bocca e inizia a leccare quella grossa cappella, tentando di succhiarla, infilandola in bocca. L'uomo, a quel punto, l’asseconda e prova ad infilargli il suo cazzo in bocca. Elena spompina come può e con grandissimo ardore.
Le libera le mani in modo che lei possa impugnare quel gran bastone di carne con entrambe e dedicarsi anima e corpo a quella sorta di pompa imperiale.
Intanto, dietro di lei l’altro maschio le appoggia la cappella in fica e nel volgere di qualche istante è già tutto dentro di lei. Per un istante Elena abbandona quel randello di marmo per urlare il suo dolore. Ma da ciò che dice, capisco che in quel momento sta adorando quel maschio che le ha letteralmente violato la fica.
-“Ahaaaaa. Questo bastardo mi ha quasi spaccata. Sììììììì, ohoooo…”!
Salvatore che sta seguendo ogni scena di quell’abuso incita il pubblico.
-“Cazzo la troia gode. Osservate, la puttana sta provando piacere. Chissà cosà ne pensa suo marito in questo momento. Forse sta apprezzando anche lui la performance della nostra cagna in calore.”
Valeria mi affianca e in maniera riservata mi consegna una maschera facciale che copre fronte, occhi e naso e mi intima:
-“Indossala così non ti riconosceranno e non segarti più perché tra un po’ toccherà a te!”
Abbozzo col capo una risposta, indosso la maschera e torno a concentrarmi su quanto accade sul palco. Il pubblico urla:
-“Troia. Cagna, Vacca, puttana, stai godendo!”
Uno di loro lascia il pubblico e si avvicina per urlarle contro:
-“Lurida pompinara, deve piacerti troppo la minchia. Forse tuo marito il cornuto non te ne dà abbastanza? Questi due stalloni ne hanno a sufficienza e tu te le stai proprio godendo.”
Elena lo guarda di sottecchi senza smettere di sbocchinare il mandingo. E intanto geme senza sosta perché l’altro nero la sta aprendo in due, facendola arrapare come una vacca.
All’improvviso la voce di Salvatore rompe il parossismo di quei gemiti di piacere e con tono stentoreo ordina:
-“Stop! È ora di riempirla per bene questa troia. Procedete, quindi, e concludiamo questo spettacolo per il nostro pubblico.”
L’uomo che le scopava la fica si stacca da lei e, aiutato dal suo partner, sistema al centro del palco un tavolo rettangolare mentre due del pubblico salgono sulle pedane e la prendono per le braccia e le gambe, sollevandola da quella strana cavalcatura. Intanto, il mandingo col cazzo asinino si distende sul tavolo e attende che i due del pubblico impalino Elena su quel gran cazzo. La mia femmina, resasi conto di ciò che l'aspetta, inizia a urlare:
-“No, Vi prego, no. Mi spaccherà è troppo grosso e non entrerà nella mia fica. Vi scongiuro, Piero, Salvatore, aiutatemi.”
Da pubblico si levano urla di scherno:
-"Piero deve essere il marito. Sì, Piero aiutala. Fai che i due stalloni neri non spacchino in due la tua troia; oppure piace anche a te porco, perverso e cornuto. Vai a leccarle la fica così la prepari per i due cazzoni neri."
Leggo tensione, paura, eccitazione negli occhi di Elena nel momento in cui incrociamo i nostri sguardi e la voglia di perversione si impossessa di me e del mio cazzo duro da un po'. Mia moglie lo intuisce e quella paura che ho percepito diventa rabbia. Dal suo labiale traduco "porco, bastardo, depravato!" E quello che non dice lo immagino perché smette di urlare ad alta voce esclama:
-"Luridi maiali volete la violenza? Allora guardate a ammirate razza di bastardi segaioli."
Poi rivolta ai due mandinghi neri.
-"Voi due, dimostratemi quanto siete maschi; vi voglio duri, violenti, animaleschi!"
-"Bene, la troia è pronta, impaliamola a dovere questa vacca!"
É Salvatore che dà l'ordine e i due che la tenevano sospesa per braccia e gambe l'adagiano lentamente, ma inesorabilmente sulla grossa minchia nera. Le urla di Elena salgono di tono man mano che quel grosso palo di carne la trafigge, fino a quando non lo vedo sparire tutto dentro la fica. Per un attimo non respira e non appena le grida di giubilo del pubblico la incitano, lei riprende fiato e inizia a cavalcare quel maschio nero che l'afferra per i fianchi e la asseconda nei movimenti. I gemiti di piacere della mia donna si alzano sempre più forti nell'aria e inizia ad insultare il suo maschio, provocandolo perché la spacchi in due. Intanto, l'altro mandingo è dietro di lei, la costringe ad abbassarsi e le infila due dita nel
culo mentre Elena non smette di leccare. Il suo amante nero sul viso, sul collo, sul torace. É proprio una cagna in calore. Mi guarda e dopo una smorfia che sembra un ghigno di soddisfazione, prima sputa in bocca all'uomo, poi cerca e trova la sua lingua e gliela succhia e la spompina come fosse un cazzo. Questa sua libertà di agire dura poco. L'altro maschio le ha puntato la cappella nel culo e glielo trapana facendole sentire le sue palle sulle natiche. La sento urlare per i dolore ma ormai per lei dolore e piacere si mischiano e mentre mi rivolge ancora lo sguardo di sfida, inizia a urlare:
-"Si, Si, Si. Sfondatemi, spaccatemi culo e fica. Le voglio sentire tutte le vostre minchie. Voglio godere sui vostri cazzoni!"
Alfredo che sembrava sparito, riappare col cazzone duro in mano e afferrando Elena per i capelli le ordina:
-"Succhia lurida cagna! Spompina il tuo signore come una puttana da strada."
Elena galvanizzata da quegli insulti esegue l'ordine e non smette di fissarmi provocatoria. Eppure tutto questo non fa altro che eccitarmi sempre di più e lei lo ha capito. All'improvviso gli occhi roteano e per qualche secondo si vede solo il bianco delle cornee, poi esplode in un urlo liberatorio, godendo come una troia e pisciando sborra dappertutto. Rapida riprende il cazzo di Alfredo in bocca e solo dopo pochi istanti lo sente rantolare per il godimento, facendosi riempire la bocca di sperma che non riesce a trattenere. I due neri seguono a ruota e, mentre Elena ancora freme e trema per l'orgasmo appena raggiunto, anche loro la riempiono di sborra, urlando insulti verso la mia donna. A quel punto tra urla e applausi di tutti i presenti, entra in scena Salvatore che a gran voce esclama:
-"Adesso il clou della serata. Chiameremo il marito della signora Elena a completare questa meravigliosa e perversa rappresentazione erotica. Venga avanti Piero. Indossando la maschera che Valeria mi aveva dato e sospinto da lei, salgo sul palco e immediatamente parte l'ordine del nuovo padrone della mia donna.
-"Lecca per bene tua moglie in fica e culo e falla godere, ma prima baciala in bocca!"
Non avrei mai pensato di dover subire anch’io questa umiliazione e la vergogna che provo è solo pari all'eccitazione che mi pervade in ogni fibra. Elena seduta sul bordo del tavolo prima mi attira a sé e mi bacia con lascivia, lussuria e perversione; poi mi allontana e mi ordina.
-"Lecca la sua schiava, lappa bene come una cagna, cornuto e fai godere la schiava del suo padrone."
Si distende sul piano del tavolo e stando, io in piedi, mi prende la testa con entrambe le mani e mi obbliga a leccarla tra le cosce e le natiche ancora calda e piena di sborra. Lo sdegno iniziale é subito sopraffatto dall'eccitazione che quella umiliazione mi provoca, ma ancora di più perché Valeria si inginocchia e impugnando il mio cazzo mi dedica una sorta di pompa imperiale, facendomi impazzire di piacere. Lecco e succhio la fica e il clitoride della mia donna come un forsennato e in breve, entrambi raggiungiamo il, piacere contemporaneamente, urlando e rantolando senza esserci resi conto che almeno quattro uomini del pubblico dopo essersi segati ci riempiono di sborra calda, aumentando la lussuria e la oscena perversione che si respira in quell'ambiente.
In pochissimi minuti rimaniamo da soli in quel locale che adesso sembra enorme. Valeria ci accompagna in camerino e dopo qualche minuto ci raggiunge Salvatore che con un tono neutro ci dice:
-"Siete stati bravi. Siete una coppia affiatata e potremmo organizzare altre serate cosi."
Va subito via senza attendere risposta e non avremmo trovato le parole per farlo. Ci guardiamo con Elena, ritrovandoci ancora più incerti e confusi di quando siamo arrivati.
Fine?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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