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IL RESIDENCE AL MARE - seconda parte: Loredana, mammina veneta


di Membro VIP di Annunci69.it Shoganai65
15.11.2021    |    22.601    |    6 8.6
"Mia moglie all'inizio non era d'accordo perché durante la settimana doveva ancora lavorare ma la rassicurai dicendole che avrei badato io a tutto mentre lei ci..."
È passato un anno e io mi sento un marito sempre più porco che questa volta ha la fortuna di avere tra le mani un'altra bella mammina troietta, un'italiana, anzi veneta doc: si chiama Loredana.

Una bella mora, capelli lunghi e ricci, sul metro e 75, 37 anni, con un corpo ancora tonico, una bella quarta di seno ed un culo fantastico. E ci sa maledettamente fare con la bocca. In questo istante sono seduto sul divano di casa sua e si sta lavorando il mio uccello con passione, con la lingua e tanta saliva, come se non ci fosse un domani. Lo succhia partendo dalle palle, poi lo scappella, lo ammira, mi guarda e se lo infila in gola.
D'altra parte il marito non si vede quasi mai e lei se ne sta tutta l'estate in questo loro appartamento al mare con la figlioletta di 5 anni e quell'arpia della suocera.

In realtà l'avevo già notata la scorsa estate. Trascorreva tutti i giorni a bordo piscina con dei bikini da urlo, la pelle cosparsa di olio abbronzante, occhiali da sole Gucci dietro cui però si celava un'espressione piuttosto annoiata. La bimba non sapeva ancora nuotare per cui non poteva lasciarla mai da sola. La suocera per conto suo non le dava mai il cambio: sembrava fosse lì solo per controllare la nuora per conto del figlio.

Un paio di volte, mentre mia moglie era in spiaggia a camminare come suo solito, avevo provato ad attaccare bottone con Loredana e mi era sembrata subito molto aperta e disponibile, ma non appena intravedeva la suocera aggirarsi nei dintorni ritornava seria e faceva finta di non conoscermi. Nonostante questo, ogni volta che capitava di incontrarsi tra i viottoli del Residence ci lanciavamo degli sguardi ammiccanti che erano tutto un programma.
Dovevo assolutamente studiare una strategia per averla!

Così quest'anno ho deciso di anticipare la mia settimana al mare con le mie due bambine e di venire a Lignano a metà giugno, con la solita scusa che il sole in questo periodo è meno forte e c'è meno gente. Mia moglie all'inizio non era d'accordo perché durante la settimana doveva ancora lavorare ma la rassicurai dicendole che avrei badato io a tutto mentre lei ci avrebbe sempre potuto raggiungere nel weekend.

Come avrete intuito lo avevo fatto perché ero quasi certo che avrei ritrovato Loredana e sarebbe stato più semplice escogitare un modo per rimanere un po' da soli.


Ed eccoci qui.
Siamo arrivati al Residence oggi pomeriggio e ho notato subito che nel parcheggio condominiale c'era la sua auto. Ho scaricato i bagagli, cercando di fare più corse avanti e indietro per far capire a chi di dovere che ero arrivato. Ho detto alle mie bimbe che se volevano potevamo andare subito in piscina e così, dopo dieci minuti eravamo già lì, le figlie in acqua ed io in attesa, seduto sul lettino, come un avvoltoio che brama la sua preda.

Forse Loredana ha sentito che sono arrivato, forse mi aspettava anche lei (non credo), fatto sta che mezz'ora dopo si è palesata in piscina con Greta, sua figlia, mora e riccia come la mamma. Loredana in un anno è diventata ancora più figa. Ha perso un paio di chili sui fianchi ma ha conservato splendidamente tette e culo. Al solo vederla mi è diventato duro.

Mi sono alzato dal lettino e l'ho accolta con un ampio sorriso.
"Ciao Greta! Buongiorno Loredana! Anche voi già a Lignano quest'anno..." ho buttato lì per tastare il terreno.
"Buongiorno, che sorpresa! Di' buongiorno al signore Greta - ha detto rivolta alla figlia - e poi vai a giocare assieme alle sue bimbe. Ti ricordi vero che erano qui anche la scorsa estate?" e in men che non si dica tutte e tre erano già in acqua.

"Anche voi a Lignano a giugno, avete anticipato le ferie?" mi ha chiesto incuriosita.
"In realtà mia moglie ancora lavora, sono io che ho preferito venire prima assieme alle figlie. Adesso c'è meno gente e si può stare più tranquilli" le ho risposto dandole in un colpo due informazioni in codice.
"Anche io questa settimana sono sola con Greta. Mia suocera ha avuto un piccolo incidente domestico e non potrà farmi compagnia almeno fino a sabato prossimo, e mio marito... beh forse verrà un paio di giorni per accompagnarla ma non ci giurerei" ha concluso con un malcelato sorriso negli occhi.

"Mi dispiace molto per la suocera" le ho detto mentendo, col cazzo già in tiro per la bella notizia.
"Se devo essere sincera, a me no" mi ha risposto tuffandosi civettuola in acqua.

La faccenda stava prendendo un'ottima piega...

Ho dato un occhio alle bimbe che giocavano tranquille in un angolo e mi sono tuffato anch'io per raggiungerla sott'acqua. Eravamo solo noi in piscina ma nonostante il desiderio crescente non volevo compromettere tutto con una condotta troppo avventata.
Abbiamo cominciato a nuotare affiancati, raccontandoci un po' quello che era successo nei 12 mesi precedenti, ma soprattutto quello che ci aveva colpito l'un l'altro l'estate scorsa. Anche lei, mi ha confessato, avrebbe voluto approfondire la conoscenza ma non voleva interferire col mio matrimonio e temeva soprattutto la vigilanza della suocera.
"Per fortuna questa settimana siamo soli!" ho esclamato con gioia.
"Perciò dobbiamo organizzarci. I giorni volano, e le notti pure..." ha aggiunto lei facendomi l'occhiolino.

Siamo usciti dall'acqua per chiedere alle rispettive figlie se per caso volevano cenare tutte assieme in giardino quella sera. Naturalmente loro erano ben felici di poter continuare a giocare anche dopo la piscina.

Alle 19.30 eravamo tutti nel giardino di Loredana. La tavola apparecchiata con piatti e bicchieri di plastica, aranciata per le bimbe e un paio di birre gelide per noi.
La cena prevedeva pizza per tutti ma, più della fame, avevamo il desiderio di stare insieme e giocare.
Io e Loredana facevamo la spola tra il giardino e la cucina, e ogni volta la nostra complicità aumentava, i nostri corpi si sfioravano, ed il desiderio diventava sempre più palpabile. Dovevamo solo attendere che le bambine crollassero dal sonno.
L'attesa per fortuna non fu lunga. Al primo sbadiglio le presi in braccio una alla volta e le sistemai nel lettone al piano di sopra, tutte e tre assieme. Il tempo di un bacio ed erano già nel mondo dei sogni.


Sogni che invece per me e Loredana stanno per trasformarsi in realtà. Lei mi aspetta in salotto, al piano di sotto. Ha abbassato le luci ed acceso lo stereo. Un lento di Mina in sottofondo e lei sul divano, scalza, coi capelli sciolti. Le prendo la mano e la invito a ballare. Voglio sentire il suo profumo, stringerla a me, perdermi per un attimo tra i suoi capelli. Le cingo i fianchi, assaporando la sua fragranza. Comincio a baciarle il collo e mi lascia fare. Chiude gli occhi e si stringe più forte a me. Scivolo col viso verso le sue labbra, dischiuse, in attesa. Le umetto con la punta della lingua seguendone il profilo.
"Baciami, non indugiare..." mi dice sporgendosi verso di me.
Ci baciamo così, in piedi uno di fronte all'altro come due adolescenti, finché Mina non termina di cantare. D'altra parte i baci sono le chiavi che aprono la porta del Paradiso e non sono mai abbastanza.

Nel frattempo battito cardiaco, pressione arteriosa e desiderio di scopare sono aumentati vertiginosamente.
"Loredana ti desidero" le sussurro all'orecchio.
"Anch'io ti voglio, adesso! È dall'anno scorso che ci penso... Me lo sono sognata cento volte".

Comincio a sfilarle il vestitino nero che aveva indossato per la cena. Rimane con un reggiseno a balconcino ed un mini perizoma che la rendono ancora più sexy del solito. Lei baciandomi il petto mi sbottona la camicia, poi passa ai pantaloni che fa scivolare per terra lasciandomi in boxer. Il cazzo era duro da prima. Lo stringe con la mano calda da sopra la stoffa per poi farlo uscire in tutto il suo splendore. Tenendolo in pugno mi fa indietreggiare fino al divano. Una volta seduto si inginocchia e comincia a ciucciarmelo.
"Adoro il tuo cazzo" mi dice. "Mio marito non mi scopa più e io invece vorrei prendere un uccello ogni giorno".
"È quello che ti voglio regalare per tutta la settimana, alla faccia di quel becco di tuo marito e di quella strega di tua suocera".
Eccitato come non mai la stendo sul divano e comincio a leccarle la figa già bella bagnata.
"Mmmmmhhhh" mugola di piacere. "Lo voglio dentro, tutto!".
Mi pare di capire che non c'è più tempo per i preliminari, ci penseremo un altro giorno.
Le afferro le caviglie, le divarico le gambe, punto la cappella violacea verso quella splendida fessura invitante. Le sue grandi labbra avvolgono le pareti del mio uccello come un guanto. Una volta penetrata fino fondo cominciò a stantuffarla con virulenza. Le stuzzico i capezzoli con le dita, glieli lecco, intanto entro ed esco dalla sua vagina. Con i talloni piantati sulle mie natiche mi stringe a se dandomi il ritmo. È calda e generosa come me l'ero immaginata.
"Scopami! Cavalcami! Sbattimi!" mi implora all'orecchio.
Accelero le spinte, si fanno sempre più profonde, penetranti, rapide. Le vene del cazzo pulsano, Loredana ansima dal piacere. Stiamo spingendo allo stesso ritmo, come due animali sincronizzati. Ancora due, tre colpi decisi. Adesso stiamo per venire, entrambi, insieme...

Vorrei urlare di piacere, gridarle che mi fa impazzire, ma non posso: le bambine sono di sopra che dormono beate, dobbiamo fare attenzione, godere in silenzio, che non si sveglino.

Nonostante questo continuo a pensare che sono proprio un porco fortunato. Questo è solo l'inizio ed abbiamo ancora una settimana di vacanza!!!
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