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Al Sauna Park: casualmente in tre


di Membro VIP di Annunci69.it Shoganai65
02.12.2021    |    10.944    |    10 9.7
"Uscimmo dall'acqua coprendo con il telo l'imbarazzante stato dei nostri uccelli in tiro..."
Avevo pubblicato un Last minute il giorno prima:
"Domani (mercoledì) al Sauna Park di Portorose.
C'è qualche donna o coppia giocherellona disponibile?".
Diversi avevano successivamente visitato il mio profilo ma solo una coppia di Trieste mi aveva inviato un messaggio sibillino:
"... Forse 😉".

Controllai: non era nella lista dei miei amici. Diedi un'occhiata al loro profilo. Era una coppia di mezza età, lei bisex, lui etero, aperta a nuove esperienze e situazioni piccanti. Amanti delle saune, della natura, dei privee'. Preferivano incontrare donne bisex o coppie loro pari ma non escludevano a priori i singoli. Era già qualcosa.

Sfogliai con curiosità le foto pubblicate e devo ammettere che mi eccitai subito a vedere lei in varie pose seducenti, al mare, in spiaggia, in camera da letto; sola, in compagnia del suo uomo, assolutamente ben dotato, ma anche con diverse donne singole o accompagnate.
Erano su questo sito da diversi anni e avevano accumulato diverse esperienze, pensai.
Decisi pertanto di inviargli un messaggio di risposta restando sul vago, per non essere invadente.
"Mi farebbe molto piacere incontrarvi. Vi aspetto 🤗".
Poi più niente.

Il giorno dopo preparai la borsa, sempre con l'idea di andare effettivamente in sauna dopo l'ufficio. Speravo che nel corso della mattinata la coppia si rifacesse viva con un nuovo messaggio, e invece nulla.
Mi stavo demoralizzando, avevo quasi cambiato idea. Poi verso le 15.00 guardando fuori dalla finestra vidi che il cielo si stava annullando, e la Bora aveva iniziato a soffiare gelida. Meglio andare al caldo che uscire a camminare, mi dissi.

Presi l'auto e in mezz'ora raggiunsi Portorose. Alla cassa optai per un ingresso di tre ore al Sauna Park con la possibilità di usufruire di tutte le piscine ma anche dell'ampia zona con bagno turco, saune varie, jacuzzi e stanza del sale e del ghiaccio, situate al piano superiore.

Mi spogliai e, coperto dal telo prelevato all'ingresso, mi diressi verso le docce e poi subito verso la zona relax. Occupai un lettino in posizione strategica da cui avrei potuto tenere sotto controllo quasi tutta l'area comune.
Essendo un pomeriggio feriale non c'era molta gente. Alcune coppie tedesche ospiti dell'hotel, qualche singolo sloveno, due ragazze, una coppia slovena avanti con gli anni. Nessuno che assomigliasse alla coppia vista nelle foto del profilo. Pazienza, non restava altro che ottimizzare il tempo e cercare di godere di quanto la struttura aveva da offrire.

Mi diressi verso il bagno turco. Appesi il telo all'esterno e, completamente nudo entrai. I vapori e la luce fioca non permettevano di vedere bene all'interno ma mi accorsi che non c'era nessuno. Mi accomodai nel posto più lontano dalla porta, vicino alla fontanella e girai la clessidra dei 15 minuti.

La sabbia era scesa per un terzo ed iniziavo a sudare copiosamente quando sentii entrare due persone. Aprii gli occhi e vidi nella nebbia che si trattava di una coppia. Non riuscivo a distinguere bene i loro lineamenti. Si sedettero dalla parte opposta parlando sotto voce tra di loro. Dopo un paio di minuti lui uscì lasciando lei da sola con me. "Si sarà dimenticato qualcosa" pensai senza darci troppo peso.y

"Shoganai...?" la donna pronunciò quel nome titubante.
"Si, sono io" risposi cercando di cogliere qualche dettaglio in più in mezzo a quei vapori.
"Allora sei venuto, non era un pacco" prosegui' avvicinandosi lentamente e mettendosi sotto il faretto da cui giungeva una luce fioca ma sufficiente per vedere meglio chi avevo di fronte.
"Oramai credevo non foste interessati a venire neanche voi" le risposi. "Sono felice siate qui".
Adesso che la potevo osservare da più vicino si trattava di una bella donna, sui 45 anni, castana, un viso dolce, labbra sensuali, un seno sodo con le aureole dei capezzoli scure, fianchi rotondi ma non grassa.
Si alzò e venne a sedersi al mio fianco.
"Posso?" mi chiese senza aspettare risposta.
"Ci mancherebbe, è un piacere!" farfugliai mentre sentivo già il contatto delle sue cosce con le mie, sufficiente per stimolarmi un principio di erezione.
"Anche le foto del profilo sono vere e aggiornate" continuò.
"In realtà quella scattata al mare è della scorsa estate ed ho preso un paio di chili in questi mesi" risposi imbarazzato.
"Non parlavo di quella foto, il soggetto era lui" disse sorridendo e indicando con un cenno del viso il mio uccello che nel frattempo aveva deciso di mettersi in proprio per farsi bello e sfoggiava un'erezione fuori luogo.
"Perché bluffare se non c'è bisogno?" risposi ringalluzzito dal suo lusinghiero commento.
"Ti dispiace se faccio rientrare mio marito? Anche lui era curioso di conoscerti..." disse aprendo per un attimo la porta ed invitando il suo uomo a raggiungerci.

"Piacere, Shoganai"
"Piacere di conoscerti" ricambiò sedendosi al fianco di lei che si ritrovò piacevolmente incastrata fra noi due.
La situazione si stava facendo bollente e non solo per i vapori del bagno turco.
Notai che anche lui aveva un bel batacchio tra le gambe. Aveva una leggera pancetta ma era piuttosto muscoloso. Lei appoggiò le sue mani sulle nostre cosce accarezzandole e stringendole per un attimo sufficiente a farmi venire i brividi. I nostri cazzi risposero a quella sollecitazione mettendosi sull'attenti. Li dentro però non c'era modo di andare oltre.
Guardai la clessidra in cui la sabbia era oramai agli sgoccioli.
"Che ne dite se usciamo da qui e ci immergiamo nella jacuzzi?" propose lui.
"Mi sembra un'ottima idea" risposi sollevato.

La jacuzzi era sufficientemente grande per accogliere anche sei persone ma le due ragazze che erano immerse e giocavano tra di loro, quando videro che ci volevamo immergere anche noi, si alzarono cedendoci il posto.
Ci accomodammo tra le bolle e gli schizzi d'acqua lasciando come sempre Lei al centro. Eravamo seduti abbastanza distanziati per non insospettire l'addetto del Sauna Park che ogni 10 minuti faceva il giro di tutta l'area per tenere sotto controllo la situazione. Sott'acqua però i nostri piedi, le gambe e poi le mani cominciarono a sfiorarsi, a toccarsi, a intrecciarsi. Non capivamo esattamente di chi era la parte del corpo sfiorata ma in quella confusione c'era tutto il piacere di quell'incontro al buio. Ci guardavamo con sorrisi maliziosi, carichi di desiderio e fantasie.

Un po' alla volta ci facemmo tutti più audaci. Fu Lei a prendere l'iniziativa e a catturare con le sue mani il cazzo di entrambi. Con la destra stringeva il mio e iniziò a segarlo dolcemente sott'acqua. Faceva dei movimenti lunghi e impercettibili per chi ci guardava da fuori. Col pollice indugiava sulla cappella e poi scendeva con tutte le dita facendo pulsare il sangue sotto i polpastrelli. Aprì le gambe e ne appoggiò una sulla mia coscia e una su quella del marito il quale mi fece cenno di accarezzarla. Cercando di non farmi notare iniziai a risalire con la mia mano lungo il suo interno coscia. Lui faceva altrettanto. Ogni tanto stringevamo la presa, oppure ci spingevamo vicino all'inguine senza mai andare oltre. A lei piaceva. Era al centro delle attenzioni. Lui conoscendola dirigeva le operazioni e io mi lasciavo guidare alla scoperta dei loro desideri che si fondevano con i miei. Oramai eravamo seduti tutti e tre vicini. Lei continuava a masturbarci tenendo i cazzi stretti tra le sue mani, e noi eravamo lì lì per infilarle un dito nella figa che immaginavamo bagnatissima ed accogliente. Non potevamo resistere ancora per molto.

"E se andassimo in sauna?" fu sempre Lui con perfetta scelta di tempo a proporre la giusta soluzione.
Uscimmo dall'acqua coprendo con il telo l'imbarazzante stato dei nostri uccelli in tiro. Eravamo come dei ragazzini sulle giostre proiettati verso la nuova attrazione che eravamo sicuri ci avrebbe riservato ulteriori emozioni.
Di saune all'interno del Park ce ne sono diverse. Decidemmo di entrare in quella Bio, un po' meno calda di quella finlandese. Lui si andò a sdraiare sulla panca nell'angolo più lontano e meno visibile dalla porta d'entrata. Lei lo raggiunse.
"Tu per adesso è meglio se resti vicino alla porta a controllare che non arrivi nessuno" mi disse. "Se fai il bravo poi tocca a te".
Detto questo Lei si inginocchiò e cominciò a fargli un bel pompino. Lo prendeva in bocca guardando un po' lui e un po' me. Le piaceva sentirsi osservata, dimostrarmi quanto era brava e porca. Lui ammirava la passione e la foga che ci metteva e ogni tanto si voltava sorridente verso di me, facendomi capire che poi sarebbe arrivato il mio turno e non me ne sarei pentito. Io d'altra parte ammiravo quella scena erotica segandomi l'uccello e controllando di tanto in tanto che non arrivasse nessuno.
Era tutto un intreccio di sguardi e desideri, emozioni e fantasie. Sembrava uno "stallo alla messicana" come nei film di Sergio Leone.
Eccitata dalla situazione e dai miei sguardi vogliosi Lei accelerò le sue ciucciate e portò il suo Lui fino al limite tanto che dopo un attimo esplose nella sua bocca con una serie di spinte, sussulti e spruzzi che lei seppe accogliere ed inghiottire con lussuriosa avidità.

"Sei stato paziente e rispettoso del tuo ruolo" mi disse Lui invitandomi a prendere il suo posto "ti meriti un premio".
Mi accomodai sulla stessa panca, nella sua stessa posizione. Lei ammiro' ancora il mio uccello che fino a quel momento aveva potuto solo toccare e prendere in mano. Attese un cenno di assenso da parte di Lui che si era messo di guardia all'ingresso.

Iniziò a girare attorno alla cappella con la lingua. La avvolse con le labbra. Alternava leccate lunghe a piccoli colpetti con la punta. Aprì la bocca e lo assaporo' nella sua lunghezza. Scorreva da su in giù, lo copriva di saliva, lo stringeva con la mano per poi farlo sparire in fondo alla gola quasi a soffocare.
Lui la guardava con dolcezza. Capiva quanto le piaceva e non era geloso ma complice. Ammiravo il loro equilibrio, la loro intesa, il rispetto reciproco. E ne traevo piacere, per me e per loro.
Tutti questi pensieri, la sua bravura, la situazione, il rischio che arrivasse il custode e ci scoprisse fecero sì che mi eccitai sempre di più. Stavo per venire.
La avvisai ma non mollò la presa, anzi. Lo strinse ancora più forte, lo agitò con maggiore irruenza e mi fece godere nella sua bocca, riempiendosi di sborra calda che inghiotti' famelica e sorridente.

Poi si alzò e raggiunse il marito che si era masturbato tutto il tempo.
"Purtroppo noi adesso dobbiamo andare, stasera abbiamo un impegno. Comunque sei un bell'uomo, educato e rispettoso. Sei stato bravo. Uno di questi giorni ti mandiamo un messaggio e magari ci rivediamo presto" dissero e uscirono dalla sauna.
Ci misi un paio di minuti a riprendermi e a connettere. Poi corsi fuori.
"Ditemi almeno come vi chiamate" urlai.
Ma oramai se ne erano andati.





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