La tentatrice (parte prima)

Dopo l’ondata di furti che aveva investito la zona dove abitiamo decidemmo di installare un impianto di videosorveglianza molto più efficiente. Piazzammo telecamere a rilevazione di movimento praticamente ovunque, tranne che ovviamente in alcune zone in cui volevamo mantenere la privacy.
Dico ciò perché ho benedetto/maledetto cento volte questo nuovo impianto, e vi spiego perché.
Alessandra è la nostra magnifica donna delle pulizie. Alta, mora, due gambe da modella, un culo incredibile, seno prominente, viso molto somigliante a Rosario Dawson. Insomma una bellezza latina mozzafiato di quarant’anni che tuttora metterebbe in fila tantissime ventenni.
L’ho conosciuta in periodo post Covid, quando ero ancora in smart-working e quindi a casa. Anche mia moglie è stata in smart working, per cui ogni volta che Alessandra veniva a casa non eravamo mai soli.
Prendemmo subito confidenza, lei è una persona spigliata e socievole. Con il passare del tempo poi la confidenza si fece sempre pi ampia, ed i nostri discordi, anche se sotto forma di battute, spesso erano orientati ad argomenti sexy. Spesso, quando Alessandra aveva finito le pulizie, ci sedevamo sul divanetto davanti alla tv per chiacchierare del più e del meno, alla presenza di mia moglie.
Mi accorgevo che era molto divertita e alle domande rispondeva in maniera sincera. Notavo però che spesso, dopo una risposta piccante mi cercava con gli occhi e mi inviava occhiate molto intriganti.
Mia moglie Sonia è la classica donna di casa, carina, non bellissima, statura media, ma con un corpo tutte curve molto sexy. Ha sempre saputo di essere sexy ma non ha mai amato questo fatto, anzi, è sempre stata abbastanza “tradizionale” per quanto riguarda il sesso.
Una volta mia moglie fu richiamata in ufficio, e mi ritrovai da solo con Alessandra. Quel giorno credendo che non ci fosse nessuno in casa Alessandra si presentò con un paio di attillatissimi leggins, una canottiera corta in vita che scopriva l’ombelico e i suoi magnifici e lunghi capelli neri legati. Quando entrò in casa (le lasciammo le chiavi in quanto godeva della nostra massima fiducia) fu sorpresa nel trovarmi.
Le offrii un caffè in cucina, e dopo un po’ decisi di provarci, al massimo mi sarei preso uno schiaffo…
Ebbene mi avvicinai, la strinsi per la vita e feci scivolare prima una mano e poi l’altra sulle sue chiappe, marmoree ed allenate. La strinsi verso di me e lei oppose un po’ di resistenza. “Ti prego, lasciami” mi sussurrò con una voce poco convinta. Io nel frattempo avevo cinto la sua vita con un braccio e messo l’altra mano nelle sue parti intime. Continuava a chiedermi di fermarmi, ma sapevo bene che era una richiesta di facciata. Voleva che andassi oltre, tant’è che aprì bene le gambe e permise a due dita della mia mano destra di entrare nella sua figa, già ben lubrificata. Incominciai un fantastico ditalino, sollazzandole anche il clitoride, e lei guardandomi negli occhi mi disse: “sei un porco, e ora che facciamo?”
Il mio cazzo era diventato di metallo, e lei se ne accorse sbottonando i miei pantaloni, togliendosi i leggins alla velocità della luce e sedendosi al volo sul tavolo. Aprì le gambe mostrandomi la sua bellissima figa, curata al massimo, con un piccolo boschetto sul monte di venere. “Ora ti voglio dentro!” esclamò, e io non mi feci ripregare. Mentre la stantuffavo come se non ci fosse un domani, ecco che squilla il suo smartphone: era mia moglie che le stava facendo una videochiamata! Il panico si impossessò di lei, io scattai immediatamente fuori dalla cucina con i pantaloni scesi, e lei dopo pochi secondi rispose alla videochiamata di mia moglie. Era in evidente stato di eccitamento, le sue guance erano rosse e si vedeva benissimo anche tramite smartphone.
“cosa ti è successo?” chiese mia moglie
“nulla, ho fatto tardi e sono arrivata di corsa, ancora devo riprendermi” rispose Alessandra.
Io nel frattempo mi ero ricomposto e stavo maledicendo la sfortuna!
Quando finì la videochiamata lei mi chiamò e mi disse: “non abbiamo mica finito, dai, dacci sotto!” e si rimise sempre sul tavolo, a gambe aperte mostrandomi tutto quel ben di Dio.
Io ricominciai da dove avevo interrotto, ma prima volli assaggiare la sua splendida figa. Gli umori le davano un sapore dolce, un liquido denso che mi faceva impazzire.
Sentivo il suo ansimare sempre più frequente, finché mi pregò di infilare di nuovo il cazzo. Non mi feci pregare, una decina di colpi e sentii un fiume in piena uscire dalla sua figa. Un orgasmo enorme che ovviamente innescò anche il mio. Solo quando cacciai il cazzo per eiacularle addosso, solo allora mi resi conto di aver corso un grosso rischio perché non avevo minimamente considerato la possibilità di indossare il preservativo.
Ci guardammo per almeno trenta secondi dritti negli occhi, io e Alessandra. I nostri fiati si mischiavano, ci baciammo e poi scoppiammo in una fragorosa risata. Era stato sicuramente uno dei momenti più incredibili di tutta la mia vita sessuale. Un episodio sì breve, ma di un’intensità incredibile.
Ci ricomponemmo e lei andò via. Io mi sdraiai confuso sul divano davanti alla tv confuso come non mai. Avevo tradito mia moglie con una donna incredibilmente attraente. Dovevo pentirmene? Dovevo dirglielo? Dovevo far finta di niente?
Ma come andò a finire la storia lo saprete nel prossimo episodio…