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Parliamoci Chiaro


di ilmassaggiatore1
30.08.2017    |    2.833    |    0 9.8
"“Non avrei nulla in contrario e mi farebbe piacere condividere con Angela la mia fortuna di avere te, in parole crude se te la scopassi non mi darebbe..."
Parliamoci chiaro
Meno male me ne accorsi in tempo, il pavimento sotto la postazione dell'inculata era tutto impiastricciato dgli umori di Alice, colato dalle gambe sino a terra (un laghetto), rapida passata di mocio, mentre Ali apparecchiava.
Sentimmo lo scatto dell'apricancello, dopo poco entrò Luisa, “Ho il tempo della doccia?”, “certo Mà, chi ci corre dietro?”, “Nessuno, Angela, la mia vecchia amica ci aspetta dopo le 14:30 nel suo giardino per un pomeriggio nella piscina, mi ha detto che hanno fatto la zona idromassaggio” e si incamminò a docciarsi.
Tornò giù con una corta vestaglietta sopra metà coscia, e tette libere.
Il pranzo si svolse regolarmente (cioè con Ali che mi massaggiava col piede le palle e la minchia da sotto la tavola. Meno male arrivò Mirko a prenderla, il tempo che si vestì ed uscirono.
Io e Luisa, arrivammo a casa di Angela verso le 15:00 con i costumi già sotto gli abiti, confesso che ero leggermente a disagio, non conoscendo nessuno.
Ci aprì Enrico, il marito di Angela, un tipo bassino con pancia prominente che ci fece accomodare. “Accomodatevi prego, Angela è già bordo piscina, conosci la stada vero Luisa? Vado un attimo dentro casa e vi raggiungo”. Mentre si allontanava notai che era più largo che alto, lo dissi a Luisa che scoppiò in una fragorosa risata, mentre scendavamo lungo il vialetto che degradava verso il prato piscina, “ed ha il cazzetto piccolo piccolo”, la guardai male, “tu che ne sai? Non l'avrai mica imboccato per caso?”, “naaaaaaa, confidenze tra amiche”
Angela ci venne subito incontro, alta quanto me, slanciata, coscie ben tornite e tette al vento, rifatte, ma niente a che vedere con quelle di Luisa però.
Anche lei sulla 50na, vedendomi a disagio, si mise tra me e Luisa prendendoci sottobraccio ci accompagnò ai lettini, non trascurando di strusciarmi una tetta sul braccio. Aveva il sotto del costume trasparente e bagnato che aderiva perfettamente alla figa depilata mettendone esattamente in risalto la sagoma.
Luisa si spogliò subito, io tergiversai un attimo perchè Angela un po di subbuglio tra le gambe me lo aveva procurato e non sapevo come saebbe stata la situazione nel mio costume una volta sfilati i jeans, avevo si il costume a boxer con la retina, ma non sapevo quale sarebbe stata la tenuta, così annunciai la mia volontà di tuffarmi subito per poi asciugarmi al sole. Dopo.
Badando di dare le spalle alla signore li sfilai, in effetti il bozzo si notava, così sempre dando loro le spalle mi immersi.
Mentre nuotavo su e giu per la piscina mi accorsi che le due amiche, tra un sorso e l'altro dai loro bicchieroni, parlottavano e ridevano, seguendomi sempre con lo sguardo.
Mi immersi e riaffiorai bordo piscina, proprio davanti i loro lettini spruzzandole con l'acqua “Cosa avete da ridere, vi ho visto, stavate sparlottando di me”, “No Paolo, Luisa mi stava tessendo le tue lodi, e la tua resistenza, ha ha ha”, al mio sguardo interrogativo Luisa: “Non te la prendere, è la mia migliora amica più di una sorella, tra di noi non ci sono segreti. Le ho raccontato di quella volta che in autostrada ho cominciato a spompinarti a Cesena e mi sei esploso in gola a Gallarate urlando: AAHHAAA SANTO TELEPASS”.
La presi a ridere anche io: “Si, una pompa da record, durata 340km e 3 ore, ha ha ha”, “Una Sfida! Lei che voleva farmi venire prima possibile ed io che cercavo di resistere. Dopo sono stato tre giorni con la cappella indolenzita”, scoppiammo tuti e tre in una fragorosa risata, mentre si tuffavano anche loro due sopragiungeva Enrico: “Bene, vedo che vi divertite”, Angela: “Lasciamo perdere Enrico, non è roba per te”.
Nuotammo sino alla zona idromassaggio per rilassarci e trovare refrigerio, ci sedemmo sulla seduta dove c'erano le bocchette, così fù, ci rilassammo ad occhi chiusi con la nuca poggiata al bordo piscina. Ruppe il silenzio Luisa: “Vedi Paolo, Angela è la mia unica vera amica, quasi una sorella, condividiamo tanti segreti, ecco perchè mi sono permessa di parlargli di te nei particolari, ed intendo anche di quello che hai in mezzo alle gambe e di come lo usi. Sono fortunata, lei no, Enrico non è all'altezza, o meglio non è alla lunghezza.” Non capivo dove volesse arrivare anche se avevo una mezza idea, intanto Luisa aveva infilato la mano nel costume e comincò ad accarezzarmi svegliando la bestia appena sopita.
“Non avrei nulla in contrario e mi farebbe piacere condividere con Angela la mia fortuna di avere te, in parole crude se te la scopassi non mi darebbe fastidio e non lo considererei un tradimento perchè lo so e ne sono a conoscenza” ci guardammo negli occhi e restai ammutolito, ma il mio cazzo tradì l'emozione.
“Bene, da quel che sento qua giù penso che non avresti nulla in contrario se anche Angela allungasse la mano” la baciai mentre gli sfilavo il sopra del costume e platealmente presi una mano di Angela e me la portai in mezzo le gambe mentre mi sfilavo i boxer e li poggiavo bordo piscina.
“Uhhussignur!!! che bestia è questa? Senti com'è duro!!!!” Angela mi stava misurando il diametro con i polpastrelli di pollice ed indice, poi soppesò lo scroto e cominciò ad accarezzarmi nel senso della lunghezza, “Ma non finisce maiii, quant'è lungo?” Mentre mi stava slinguando l'orecchio Luisa mi bisbigliò: “Scopala, se vuoi...”, “si ma tu resta qui attaccata a me” e le carezzai prima un capezzolo e dopo la figa infilandole la lingua in bocca.
Aiutato dall'acqua, sollevai Angela, la portai su di me e la misi a sedere con le gambe aperte, poi gliele chiusi sul mio cazzo svettante in mezzo, appena le sfiorai i capezzoli cominciò a muoversi avanti e indietro massaggiandosi la fica: “Altro che i miei cazzi di gomma, senti come pulsa, roba che vengo all'istante, mhmmm”, le strizzai una tetta sino a farle male e si calmò, la sollevai un po' “Luisa scostale il costume”, capi al volo, non solo scostò gli slip di Angela, afferrò il cazzo e lo imboccò nella sua figa, la lasciai di botto e si trovò impalata, aprì la bocca ma non uscì nessun suono tranne un “hooooo” , cominciò a tremare percorsa da brividi, le sue contrazioni mi stavano facendo un pompino con la figa, nel frattempo stavo sditalinando Luisa a coscie larghe, di fianco a me, quando afferrai entrambi i clitoridi e li strizzai udii un unico grido liberatorio, vennero all'unisono “V-e-n-g-o-dmmmmmmh haaaahaaa, sìiiiii anch'iooooo”
Enrico sotto l'obrellone, abbassò il giornale, ci guardò e vedendo gli schizzi e la schiuma dell'acqua pensò scherzassimo, “Godetevelaaa”, urlò Enrico, “già fattooo Enrico” risposi a bassa voce e scoppiammo a ridere.

Le due porche avevano goduto, ma io ero ancora carico ed in tiro, Luisa si alzò, poggiò i piedi sulla seduta dell'idromassaggio mi cinse dietro la testa e si accovacciò su di me impalandosi sino all'utero, poteva slinguarmi a piacere mentre le pastrugnavo le tette vicino a noi Angela se la sgrillettava allegramente, tra un sospiro e l'altro: “Grazie ragazzi, mi avete fatto un bel regalo, mi ci voleva una sana goduta con un cazzo vero, un signor cazzo”, lasciai le tette di Luisa e portai le mani sui suoi fianchi impostando un ritmo lento al suo impalarsi. Tra una slinguata e l'altra, gurdandoci negli occhi, “Grazie per avermi voluta vicina e partecipe, ti amo per questo”, “sappi che non sono gelosa, ma non sopporto il tradimento, le cose di nascosto, come ha fatto il pirla che si è anche fatto scoprire subito”, tra un su e giù e l'altro, “ti piace una troia e te la vuoi fare, dimmelo”, si fermò con tutto il cazzo dentro, mi guardò negli occhi e mi mise la lingua in bocca, cominciai a succhiarla, fece altri due sue giù, si fermò di nuovo tutta impalata, roteò due volte il bacino come a volermi svitare il cazzo che le premeva l'utero, mi rifissò negli occhi “come quella troietta di mia figlia Alice, che te la struscia sempre sotto il naso, me ne sono accorta come la guardi, te la vuoi fare?”
Ci stavamo esplorando l'anima attraverso gli occhi, “Dimmelo, te la vuoi fare, porco?”, facendo un su e giù veloce, “Dimmelooo”, “Si, me la farei più che volentieri, mi intriga quanto te”, “Bene, bravo, almeno sei sincero. Fattela pure e falla godere come sai fare, perchè mi sa che il Mirko non è all'altezza”. Mi si attaccò alla bocca, annodammo le lingue e riprese a fottersi di lena sino a che l'afferrai per le tette e strizzai forte, capì dalle pulsazioni della cappella che ero arrivato, lo capì anche lei, si fermò tutta impalata e le esplosi dentro tutta la carica che avevo.

Restammo li abbracciati stretti, lei si contraeva e mi risucchiava tutto nella figa, sino a che lentamente mi ammosciai e scivolò fuori, lei si alzò da accucciata che era e vedevo il mio nettare che gli colava fuori, mise la mano a coppa, lo raccolse e lo offrì ad Angela che lo leccò avidamente.
“Come eravate belli così abbracciati, bravi, amatevi e godetevi sempre”, “Grazie per avermi reso partecipe”.
Restammo a cena da loro, piatti freddi bordo piscina,
Rientrati a casa, alle 20:00 eravamo sul dondolo a goderci il fresco, io un paio di bermuda (senza slip sotto), Luisa una mini vestaglietta di cotone, anche tette e figa libera, poco dopo arrivò Ali, li Mirko l'aveva riaccompagnata, ci salutò con un bacio ciascuno, “vado a mettermi in libertà”, io e luisa ci guardammo e contemporaneamente: ”praticamente quasi nuda” e ci baciammo ancora a lungo.
Limonammo sino a che le zanzare decisero che dovevamo rientrare e ci buttamo nel divano del salottino davanti la TV.
Arrivò Alice, aprì il frigo, agguantò al solito una banana e si sistemò sulla sedia in cucina, ben visibile dal divano, tirò su i piedi al solito suo poggiò i talloni sulla seduta, mentre cominciava a sbucciare la banana.
Luisa: “Guardala, ha mezza figa fuori dalle mutande, ti sta sfidando”, io: “sei sicura?, vado?”, Luisa: “vai, vai e falla urlare”...
Mi alzai, entrai in cucina, le presi la banana, la posai sul tavolo, le feci mettere giù i piedi, le allargai le gambe e mi misi in mezzo di fronte a lei che mi guardava interrogativamente, le feci l'occhietto, slacciai la cinta e feci scivolare i bermuda ai miei piedi, si trovò la mia cappella ad 1 cm dal naso, non capiva e sbirciava sua madre che si fingeva interessata alla TV, mantre la mettevo una mano sulla nuca: “prova con questo, magari e più gustoso della banana e ti riesce meglio il pompino”, non finii la frase he lo aveva già imboccato sino a metà e se lo stava insalivando mugolando come una gatta in calore, Luisa non perdeva una mossa, Ali mi mise una mano sulla schiena e mi tirò a se: “mhhmm che bello duro, liscio, grosso, gustoso”, con una mano lo teneva, con l'altra mi soppesava lo scroto.
“Questo si che è un signor cazzo, mamma hai dei gusti raffinati, mhhhhh, c'è gusto a slinguarselo questo, il Mirko viene subito e mi lascia sempre la voglia, mà posso profittare?”
Luisa non aprì bocca, si alzò e venne a sedersi in cucina, mentre piegavo Alice a 90° sul tavolo, che si mise in punta di piedi, sporgendo il culo, le alzai la gamba destra poggiandole il ginocchio sul tavolo, le diedi una strusciata con la cappella per lubrificarla negli abbondanti umori “Senti come è fradicia questa vacchetta...” e le sprofondai in un sol colpo nella figa sino sentire che le toccavo l'utero, “hoooooohh mmmmh mmmmioddddio ce l'ho tutto dentro, lo sento che mi arriva nella pancia” , Luisa: “hai voluto la bicicletta? Pedala”, mentre mi ritraevo e le davo un altra botta ancora più forte che spostai anche il tavolo, “siiii, cosiii, spaccami tutta, come una vacca, montami montami, mi sto liquefando, riempimi tutta la figa, fammi sentire quanto sono porca, sto godendo a ripetizione”, intanto mi ero tirato indietro pochi centimetri ed avevo iniziato a darle colpi secchi e frequenti, sentivo i suoi umori bagnarmi le palle, cominciai a stuzzicarle il buchetto del culo, non avendo altro a portata di mano presi un pezzetto di banana e cominciai a lubrificarla infilandole nel culo pezzettini con un dito, “siiiiii, cosììììì, g-o-o-o-d-d-o-ooo, scopami anche il culo come fai con la tua troia, voglio essere anch'io la tua troiaaaaaaaaaiiiiii”, glielo avevo sfilato dalla figa e piantato in culo sino a metà.
Mi fermai e sentivo il suo sfintere morbido, già allargato in mattinata, diedi un altro colpo e sprofondai tutto dentro. Luisa: “Che effetto ti fa sentirti una signora nerchia nel culo?”. “O mà, mi fa s-e-n-t-i-r-e-e-e-e-e va c c cca come teeee. Bellooo è bellissimo, dai dai dai”.
Le misi la mani sulle spalle e cominciai a pistonarla a raffica, “huu, huu, siiiii che bello, dai dai fammelo uscire dalla bocca, inculami, inculami così cosììììì, sborrami dai sborrami adesso, riempimi.” Aveva cominciato a tremare convulsamente, un orgasmo anale incontenibile, mi fermai e cominciai a carezzarla per tutto il corpo sudato.
Incrociai lo sguardo soddisfatto di Luisa che si alzò e venne a baciarmi, mi sussurrò: “Bravo, ti avevo detto scopala e le hai sverginato anche il culo, adesso dovrai continuarle il rodaggio per un po'...”, mi soppesò le palle e: “sei stato così bravo che l'hai fatta impazzire e non hai goduto, adesso andiamo su che anche io voglio la mia seconda razione di cazzo”
Aiutai Ali a rialzarsi, mi si attaccò alla bocca come una sanguisuga, poi mi chiese: “Ma come hai fatto a convincerla?”, “Guarda che è stata lei a convincere me e non mi è sembrato vero quando me lo ha detto.”
La portai su e andammo tutti e tre sul lettone, dove cominciarono uno spompinamento e slinguamento in stereo sino a che me lo intostarono da paura,
Le misi entrambe carponi, affiancate, poi le dissi: “Adesso facciamo un bel gioco, conoscete la roulette russa?, noi giocheremo la roulette italiana, vi spiego, ci sono due buchi ed un proiettile, o se preferite, due vacche ed un toro, in quale buco esploderà il proiettile? O se preferite, in quale vacca si svoterà le palle il toro? Su, cominciamo”
Mi posizionai dietro Luisa e dicendo: “Cominciamo dalla Vacca MADRE”, iniziai ad incularla sino a che non sentii le palle che battevano sulla figa, passai ad Ali che aveva lo sfintere ancora dilatato, “ed ora la vacca EREDITARIA”, e le sprofondai dentro dopo averglielo strusciato negli umori vaginali, “Ohsssiii, mhuu mhuu sono la vacchetta”, passai a Luisa e anche lei stette al gioco, appena la infilzai nel culo, “Mhuuu, mhuuu mhuuuuuu, sono la vaccona” e dimenò il culo, andammo avanti 5/6/7 volte così, non ricordo quanto, sempre più veloci, ricordo solo che esplosi dentro Luisa riempiendole l'intestino e mi accasciai, abbracciandola, sempre dentro di lei che si stese sotto di me con Alice che si stese su di me abbracciandomi a sua volta dicendo: “Vi amooooo”.
La mattina dopo al risveglio, Luisa ronfava nel suo posto, vidi poi Ali sul suo letto e scesi in cucina a prepararmi il caffè.

Luisa era consapevole che ogni tanto mi trombavo la figlia seppur fidanzata, quello che non sapeva era invece che ogni mattina le ripassavo tutti i buchi.
Più lei tutti i pomeriggi e notti. Non sapevo per quanto avrei retto prima di essere completamente spompato e che capisse.
Per fortuna dopo un paio di mesi, Mirko ebbe il posto fisso ed Alice se ne andò a convivere con lui.
Continuando, comunque, ogni tanto a farsi ripassare in tutti i buchi, da me che, ovviamente preavvisavo sempre Luisa. “Amore, oggi pomeriggio sono impegnato ad ingropparmi la vacchetta di tua figlia”. “Tu sei sempre gentile, quella è più scrofa di me ha ha ha”.
continua...
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