Quelle strane occasioni

Si cercavano da tempo, si scrutavano da una scrivania all'altra, mentre i giorni passavano gli uni uguali agli altri. Poi lei si decise... " lo so che mi guardi sempre, questa sera andiamo a cena,". Ma della cena non importava a nessuno dei due. Lei trovò in fretta una scusa, la complicità di un'amica ed una fittizia cena tra colleghe. Lui arrivò sotto casa sua, nemmeno un saluto, il primo contatto è stato il bacio, così naturale che le labbra si sono unite e le lingue si cercavano. È durato tanto da scacciare i pensieri e fermare il tempo..
Mentre il bacio continuava, tutto intorno era scomparso, la strada, gli alberi, le macchine che passavano. L'androne di un palazzo, i corpi che si univano, le mani che cercavano le parti intime per dare piacere al rispettivo compagno/a.
Lei si voltò per essere abbracciata, aveva gli occhi chiusi e le mani che stringevano la testa del suo amico.
Si stava godendo il massaggio che dal seno scendeva alle sue parti intime.
Lui con abile maestria le stava stringendo i seni, i capezzoli, e mentre lo faceva il suo membro si alzava, lei se ne accorse, e con un movimento leggero lo stuzzicava con le sue natiche, come a simulare la penetrazione
Le mani dal seno erano scese alle gambe, lei indossava una gonna corta con delle calze pesanti. In mezzo alle gambe era già bagnata e le dita entrarono una due tre, tutte in un momento...
L'eccitazione era tanta che non era riuscita a contenere i gemiti di piacere

Si abbassò per godersi il membro, per liberarlo da quella prigione e richiuderla nel suo nido. Mentre la penetrava venne una seconda volta. Urlava di piacere, il marito era quattro piani più in su, ma per lei tutto era effimero in quel momento.
I suoi gemiti riempivano l'androne del palazzo, le mie mani strette attorno ai suoi fianchi mentre i miei colpi di bacino affondavano dentro di lei che ora si trovava a quattro zampe davanti a me. Capelli neri corti e fisico pieno, queste erano le fortune che offriva quella donna 40enne.
Non avevo saputo resisterle, d'altronde sapeva come farmi girare la testa.
Quell'aria innocente e quelle gonne sempre troppo corte mi avevano fatto cedere ai suoi voleri.
Un colpo più duro e più profondo dentro di lei fece sbattere la cassetta della posta contro il muro e una marea di lettere e pubblicità si mischiarono

Mi sentii venire e tirai fuori il membro gonfio e pronto ad esplodere. Un primo schizzo la prese in faccia, un secondo sporcò le lettere. Ciò che restava iniziò a colare sul pavimento mentre lei mi guardava con un sorrisetto soddisfatto.

Erano ancora li, ignari di altri movimenti, lo prese ancora tra le sue labbra, non gli importava di nulla, se non di ricevere quel nettare tanto desiderato, lo fece, fu tutto suo. Dopo essersi ricomposta lo baciò ancora piena del succo del suo amante...