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Ricordi - gita a Roma 3


di mcrisone
06.12.2016    |    10.885    |    0 9.4
"Ritorno in sala per gustarmi i secondi piatti e così via fino alla torta ed al brindisi di auguri agli sposi, varie foto di rito e poi Mirella si avvicina per..."
Ricordi – gita a Roma 3

Finiti gli esami di maturità ed usciti con un buon punteggio, sia mio che Mirella, mi sono dedicato alle tanto sospirate vacanze estive senza più pensate o vedere la mia dolce compagna di scuola, fino a quando mi arriva l’invito al matrimonio, che avevo in parte dimenticato.
Attiva il giorno tanto atteso, non sicuramente da me, e tutto vestito bene passo a prendere un paio di compagni di scuola anche loro invitati e ci dirigiamo alla casa della sposa; arrivati ci buttiamo sul rinfresco offerto e non vedendo facce conosciute ci mettiamo in disparte a fare quattro chiacchiere tra di noi quando all’improvviso si avvicina la mamma della sposa e mi dice sottovoce: ”ciao caro, visto che sei arrivato Mirella vorrebbe salutarti, vai da lei, conosci la camera”.
“Buongiorno signora, vado subito” rispondo inebetito dalla richiesta.
Busso alla porta della camera ed apro piano, entro e mi trovo davanti una principessa di bianco vestita con una coroncina in testa a trattenere l’acconciatura tutta fasciata in un corpetto ricamato che ne esalta il seno, merito anche di un push up, e rimango incantato da questa visione a bocca aperta e con lo sguardo da pesce lesso.
Lei mi sorride euforica “ciao, come sto?”
“Un angelo caduto dal cielo, sei meravigliosa” ribatto senza sapere quello che dico e piano piano mi avvicino.
“Ti ho fatto cercare perché volevo essere sicura che ci fossi” mi dice avvicinandosi a sua volta.
“Non sarei mancato per nulla al mondo, lo sai che ti voglio troppo bene” continuo a dirle.
Lei si avvicina e mi abbraccia, ed in quel momento non proprio cosciente la bacio, un bacio casto ma poi più intenso ed appassionato, fino a limonarla con impeto e decisione; poi mi stacco e lei “proprio di questo avevo bisogno, ti voglio bene anch’io ma ti volevo parlare di noi” inizia a dire spegnendo il suo sorriso “oggi mi sposo e sai quanto amo Maurizio, amo anche te ma in maniera diversa” continua e poi “non possiamo più vederci, vorrei tanto che oggi fosse un addio anche se ti porterò per sempre nel mio cuore”.
Colpito ed affondato, non so come esprimere il mio pensiero in quel momento!!!
riesco a malapena a rispondere “ti ricorderò anch’io per sempre, sei una ragazza speciale” e mi dirigo verso la porta quando mi richiama, mi da un bacio sulle labbra sospirando e poi mi dice “faresti meglio a darti una ripulita alla faccia, hai il mio rossetto addosso”.
Sferrando il mio miglior sorriso “certo, altrimenti qualcuno potrebbe pensare male”.
Poi tutto come sempre, cerimonia, lancio del riso e poi tutti in direzione ristorante sulle colline poco fuori dalla città; naturale attesa degli sposi che sono andati a fare le foto ed incolonnamento al buffet fino a prendere il posto assegnato per la cena in loro onore.
Durante gli antipasti ed i primi continuo a guardare in direzione della sposa e spesso i nostri sguardi si incrociano; poi il sorbetto e pausa dove io ne approfitto per andare in bagno; sono tranquillamente posizionato per fare i miei bisogni che sento bussare alla porta “occupato” rispondo e sento bussare nuovamente “occupato” grido infastidito e poi “sono io, apri” la voce di Mirella.
Apro e si infila nel bagno chiudendo la porta alle sue spalle ed io con tutto il sarcasmo di cui sono capace “ciao, che ci fai qui? Era occupato quello delle donne?”
“Scemo, volevo solo salutarti...e...magari…...baciarti per l’ultima volta”.
“Cristo santo Mirella siamo nel bagno degli uomini, con il vestito che sborda dalla porta e può entrare chiunque, vuoi far scoppiare un casino?”
“Che scemo che sei, ho bloccato la porta di ingresso” e si avvicina per baciarmi.
“ok l’hai voluto tu!!”
La prendo e la bacio, infilando la mano sotto alla gonna e trovandola senza slip e già bagnata; non perdo tempo ed infilo due dita dentro di lei sentendola gemere, poi la faccio piegare in avanti, alzo la gonna e trovo il mio paradiso, per il matrimonio si è depilata totalmente e solo vedendola perdo la cognizione del tempo, mi abbasso a leccare le sue dolci labbra e vengo inondato dal suo godimento, poi mi alzo e la infilo con un colpo solo a fondo fino a sbattere le palle.
“Siiiii, tutto dentro” riesce a gridare, e mi metto a pompare come un forsennato affondando i colpi il più possibile, colpi forti e decisi; mentre proseguo nel movimento infilo il pollice nel buchetto magico, lei si inarca sbraitando e colando il suo piacere; sono senza ritegno, offuscato dal piacere e continuo a pompare fino a sentirla gridare ed ululare di gioia.
La sento gemere e godere quando mi sfilo e punto il mio cazzo sul suo culo e le dico “oggi servizio completo”, al che mi ribatte “ci speravo proprio”.
Con una spinta in dietro me la ritrovo impalata sul mio uccello che mi dice “aprimi tutta, lo voglio sentire fino in fondo”. Queste frasi mi danno un ulteriore carica fendendo il suo buchetto ed affondando tutto dentro di lei in un andirivieni esaltante; stiamo godendo entrambi di questa situazione ed io ormai sono al limite, esco dal suo culetto un’ultima volta e poi lo infilo di nuovo spruzzando tutto dentro di lei sette o otto scariche elettriche di piacere e la sento venire anche lei allagandosi le cosce fino alle ginocchia, esco e mi abbasso a baciare le sue labbra imperlate dal suo piacere, assaporo il suo liquido, il nettare degli dei.
Cerco di ricompormi quando lei si gira, mi da un caldissimo bacio sulla punta del cazzo e sorridente mi dice “questo lo considero un addio, ne avevo proprio voglia, grazie di tutto”.
E con queste parole mi regala i suoi slip bianchi un po umidi del suo desiderio ed aggiunge “questi sono per te, spero che ti ricorderai di me e di noi”.
“Ti avrei ricordata comunque, ma questo pensiero mi rende tutto più facile” rispondo rimettendomi in sesto ed uscendo dal bagno; arrivo alla porta, la apro e non trovo nessuno, strano penso e poi mi giro e vedo il cartello “FUORI SERVIZIO” e ripenso a Mirella, un demonio dentro il corpo di un angelo.
Ritorno in sala per gustarmi i secondi piatti e così via fino alla torta ed al brindisi di auguri agli sposi, varie foto di rito e poi Mirella si avvicina per la consegna della bomboniera assieme a suo marito e se ne esce con “ti presento Marco, sai quel mio compagno che mi ha aiutato a studiare per la maturità?” e lui porgendomi la mano “piacere e grazie per aver aiutato Mirella”.
“credimi sulla parola se ti dico che il piacere è stato anche mio” rispondo sorridendo in direzione di lei.
Iniziano le danze e dopo aver lasciato il primo ballo al marito, mi avvicino a lei chiedendo “posso avere l’onore di un ballo?”, arrivati al centro della sala inizia la musica, che non sento, e sottovoce le dico “ricorda che se ti serve un ripasso di matematica puoi contare su di me” e lei “non credo di averne bisogno ma non si sa mai” risponde sorridendo.
Sono passati venticinque anni da quel ballo ed ancora ogni tanto ci penso, il ricordo è tutt’ora impresso nella mia mente, anche ora che mi sto segando con i suoi slip bianchi .

FINE.


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