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Ricordi - gita a Roma 2


di mcrisone
30.11.2016    |    10.460    |    0 9.4
"In pullman Mirella mi si siede vicino ed iniziamo a parlare di quello che è successo, ricordando i momenti migliori del viaggio ed anche delle nostre notti..."
Ricordi – gita a Roma 2

Questi ultimi giorni sono stati particolarmente intensi e faticosi, ma decisamente piacevoli, sopra tutto le serate e le notti; purtroppo arriva il giorno della partenza per il ritorno alle nostre giornate scolastiche.
In pullman Mirella mi si siede vicino ed iniziamo a parlare di quello che è successo, ricordando i momenti migliori del viaggio ed anche delle nostre notti fino a quando, improvvisamente, si mette a piangere; io la abbraccio chiedendo il motivo di questo cambio di umore e lei “è finita, ritorniamo alla nostra vita di sempre, è stato bello, anzi meraviglioso, ma dobbiamo finirla qui”.
Allibito da queste parole rimango di sasso e riesco solamente a rispondere “hai ragione, è stata una follia, splendida, ma pur sempre una follia” ed aggiungo poi “tra l’altro a settembre ti sposi!” e mi rintano in un silenzio assoluto sperando in qualche cenno da parte sua.
Si addormenta addosso a me ed io continuo a tenerla abbracciata per tanto tempo; arriviamo alla sosta in autogrill dove io scendo a prendere qualcosa e lei rimane seduta sul sedile del pullman fino al mio ritorno e dopo essere ripartiti mi chiede di tenerla ancora abbracciata; rimaniamo in silenzio e ci godiamo del calore dell’altro fino a quando mi chiede “secondo te dovrei dirlo a Maurizio?”.
Colto di sorpresa ci penso e le dico “ma sei matta? Vuoi rovinare tutto, il matrimonio, la vostra storia e tutto quanto per una sbandata? Io se fossi in te mi terrei il segreto e lo considererei come la festa di addio al nubilato in anticipo; non rovinare la tua vita Mirella, non farlo”.
Arrivati a casa tutti ci salutiamo e ci diamo appuntamento a lunedì per la ripresa della scuola; ormai siamo prossimi agli esami di maturità e dobbiamo anche terminare questo quadrimestre in cui si decidono i voti di presentazione agli esami; la scuola riprende normale, continuano le occhiate che ci scambiamo ed ogni tanto ricordiamo questa splendida gita a Roma.
Verso fine aprile Mirella mi chiede “mi potresti aiutare con matematica? io proprio non ci capisco niente ed ho paura di non farcela” ed io rispondo immediatamente “certo, cosa vorresti fare?.
“qualche pomeriggio possiamo fare i compiti assieme e mi aiuti nel ripasso del programma di quest’anno” mi dice aggiungendo “se vuoi potresti venire a casa mia, oppure vengo io da te, dimmi tu”.
Pensando a come organizzare la cosa le rispondo “martedì e giovedì ho calcio e non ce la farei, ma se vuoi lunedì e mercoledì posso venire da te e se vediamo che non riusciamo abbiamo anche il venerdì, solo che dovresti venire a casa mia” e lei immediatamente “va benissimo, cominciamo oggi?”
“Oggi non posso, ma se ti va cominciamo mercoledì, vengo io da te” le rispondo.
Mercoledì pomeriggio mi presento a casa sua dove mi accoglie la madre ringraziandomi, e durante lo studio non ci fa mancare lo spuntino, poi da bere ed infine mi chiede se voglio cenare da loro; e così per qualche tempo, fino a quando in un compito in classe riesce a prendere addirittura un bel sette e mezzo e tutta contenta mi viene vicino sventolando il foglio e baciandomi sulla guancia mi dice “è tutto merito tuo, sono in debito” ed io aggiungo “figurati, è stato un piacere, anche se sono aumentato di due chili con le merende di tua mamma”.
Il giorno dopo mi presento a casa sua e quando mi apre sua madre mi ringrazia tutta contenta per il risultato ottenuto e mi dice “oggi niente merenda, così tieni la linea, devo accompagnare l’altra figlia dal dentista, voi state pure comodi”.
Mi dirigo verso la sua camera e mentre apro la porta me la ritrovo davanti vestita solamente con un reggiseno a balconcino verde acqua marina e con uno slip abbinato con un bellissimo ricamo proprio sulla sua micetta e tutta sensuale mi dice “oggi voglio saldare il mio debito” e mi bacia appassionatamente, spingendomi sul letto e salendo sopra mi sbottona la camicia e la toglie; la attiro a me baciandola e sussurrandole all’orecchio “non sai quanto ti desidero” ed infilando le mie mani sul suo bel sedere.
Sentiamo l’auto di sua madre uscire dal garage, le sfilo il reggiseno e comincio a giocare con i capezzoli ormai diventati due chiodi, durissimi; li accarezzo e li strizzo, per poi baciarli, leccarli e succhiarli fino a sentirla gemere di piacere, mi alzo e mi spoglio, le sfilo le mutandine e mi tuffo nella sua fichetta già umida e profumata, con due dita apro le sue labbra ed inizio a titillare il punto di piacere, leccando e infilando la lingua avanti ed indietro e la sento nuovamente gemere di piacere; infilo anche due dita dentro di lei muovendole su e giù fino a farla godere assaporando il suo piacere.
“Ora tocca a me farti godere” mi dice facendomi stendere sul letto ed iniziano un pompino fantastico, leccando tutta la cappella ed infilandoselo in bocca piano piano continuando a succhiare e con le mani andando ad accarezzare i testicoli gonfi di nettare; sono quasi al culmine del piacere e non riesco più a trattenermi ed inizio a schizzare setto otto getti violenti nella sua bocca che non smette di succhiare e leccare per raccogliere tutto il mio seme.
Poi si scosta e si metta al mio fianco, la abbraccio e la bacio e le dico “è da quando siamo tornati da Roma che ti desidero e non sai che supplizio averti qui vicino e non fare niente per rispettare la tua scelta”, e lei mi risponde “anch’io avevo voglia di te, ma avevo preso una decisione, e tranne oggi intendo portarla a termine” aggiungendo “oggi pago il mio debito e poi basta”.
Sorrido e la bacio nuovamente, mi alzo e vado verso il bagno e quando esco la trovo ancora distesa sul letto completamente nuda e mi dice “quello di prima era l’acconto, ora facciamo il saldo” attirandomi nuovamente sul letto, saltandomi addosso mi lo prende in mano iniziando una sega lentissima per far riprendere vigore; in cinque secondi sono nuovamente in tiro e me la ritrovo sopra di me che si impala da sola e sento tutta la fica bagnata che avvolge il mio cazzo, mi sento in paradiso.
Lei saltella sopra di me gemendo e godendo di questo movimento ed io riprendo a giocare con le sue tette, strizzandole fino a farla urlare di piacere, poi mi inonda di umori; la giro e la prendo da dietro infilando il cazzo con un colpo solo e deciso per poi muovermi avanti ed indietro piano e poi forte, di nuovo piano e poi di nuovo forte fino a quando sentendola godere amento il ritmo e mi inonda di nuovo; non resisto più, esco e la sdraio venendo copiosamente sulla sua pancia e sulle tette, spruzzando il mio seme dalla fica fino alla faccia urlando il mio godimento; lei si alza e lo prende in bocca per pulirlo bene, sorridendo mi dice “merenda e poi matematica?”
Ci ricomponiamo, ci mettiamo a studiare e quando rientra la mamma con la sorellina piccola ci dice “ma non avete mangiato niente? Non vorrei che vi stancaste troppo, vi preparo qualcosa!”.
Finito merenda e studio saluto tutti e torno a casa, mi devo anche preparare per gli esami di maturità ma non posso non pensare a Mirella, il mio sogno che si è avverato; tutto prosegue bene fino agli esami, senza distrazioni, dove veniamo promossi con buoni voti ed iniziano le vacanze estive in cui non la sento più e me la immagino intenta ai preparativi delle nozze.
Il 12 settembre, giorno del mio compleanno, mi telefona per farmi gli auguri e mi chiede se mi va di andare al suo matrimonio e che le farebbe piacere avermi tra gli invitati e poi aggiunge “avrei anche un regalino da darti per il tuo compleanno, perché non passi da me?”.
Alquanto sorpreso le rispondo di si e che sarei passato l’indomani per il pensierino; ormai mancano pochi giorni alle nozze e mi fa piacere che abbia pensato a me ed al mio compleanno.
Il giorno dopo vado da lei all’orario concordato, mi fa entrare in casa e mi dice “il tuo regalo è in camera mia, ma aspetta due minuti prima di entrare” e la vedo sparire; attendo impaziente qualche minuto e poi busso alla sua camera e mi dice “avanti”, entro e non credo ai miei occhi, me la ritrovo completamente nuda sdraiata sul letto che mi fa cenno di avvicinarmi “vieni a prendere il tuo regalo” non sento neanche la fine della frase sconvolto dall’emozione, mi riprendo e mi tuffo direttamente sul letto per abbracciarla e baciarla, le nostre lingue si rincorrono alla ricerca del piacere, mi spoglio, la bacio, la accarezzo, le faccio un po il solletico, la bacio; mi avvicino alla sua patatina e la sento già fradicia di piacere, infilo la lingua e poi due dita, vado a stimolare il clitoride e la sento ansimare “riempimi, ti voglio dentro di me”.
Mi sposto e mi posizioni sopra di lei infilando il mio uccello in un colpo solo fino in fondo, il piacere è alle stelle e lei geme sotto i miei colpi, in cinque minuti siamo all’apice del piacere e quando la avverto di questo mi risponde “vienimi dentro, voglio sentire tutto il tuo godimento”. Eccitato da queste parole scarico dentro di lei tutto il mio seme in setto otto getti roventi, tremendo dal piacere e sentendo i suoi mugolii.
Dopo qualche minuto mi riprendo e le dico “questo è stato il più bel regalo di compleanno che potevi farmi, grazie”; e lei alzandosi dal letto per andare in bagno mi risponde “questo era il mio regalo per l’addio al nubilato, il tuo regalo è questo” indicando il suo sederino e si rintana in bagno, dove la raggiungo e ci infiliamo in doccia abbracciati.
“Davvero?” riesco a dire “mi vuoi regalare il tuo splendido culetto!”
“Si, però devi fare piano, ho paura” mi risponde iniziando ad insaponare proprio il mio cazzo, che al contatto con le sue mani si è già indurito ed ora svetta tra noi due; prendo anch’io il sapone e la accarezzo, allungandomi verso il basso per massaggiare il culo, mi abbasso, la faccio girare e con le mani insaponate vado proprio a titillare il buchetto che si stringe, “rilassati, ti faccio un massaggino” le dico e sento che i muscoli piano piano si rilassano e mi permettono di infilare un dito, mentre con l’altra mano accarezzo la sua micina che si allaga all’istante.
Lavorando con le due mani le dico di piegarsi un po e di spingere in fuori il sedere, ora riesco a vedere bene il buchetto e sentendolo allentato provo ad infilare il secondo dito, tutto bene e sento il suoi gemiti di piacere, mi alzo e provo ad appoggiare la mia cappella al suo buchetto, e forzo un po fino a quando lei da una piccola spinta in dietro e mi ritrovo con tutta la cappella dentro; “ahi, fai piano mi fa un po male” mi dice ed io per rassicurarla “non ti preoccupare, mi muovo appena”, le mie mani afferrano i seni e con un colpo deciso mi infilo tutto dentro di lei.
“ahiaaaa” grida ed aggiunge “sei scemo? Mi fa un male cane, ora stai fermo”, io cerco di baciarla, ma lei si divincola, allora provo a muovermi piano piano e sento che si rilassa nuovamente; riprendo a muovermi un po più forte e lei inizia a gemere, con una mano torno alla sua fica, massaggiando il clitoride ed infilandole due dita per masturbarla, con l’altra mano prendo un seno e lo accarezzo titillando il capezzolo diventato durissimo e riprovo a baciarla, e questa volta risponde miagolando di piacere.
“Mi sento piena e sto godendo di nuovo” mi dice tra una carezza ed un bacio; io esco da lei e mi dice “mi sento vuota ora, rimettilo dentro” naturalmente era il mio intento, mi appoggio e lei da un colpo deciso e se lo infila tutto di nuovo ed aggiunge “fammi godere ancora, dai riempimi tutta”, riprendo il ritmo e mi muovo pompando sempre più forte fino a raggiungere l’orgasmo e veniamo assieme gridando tutto il nostro piacere.
Attendo un po e quando il mio cazzo si sgonfia esco da lei, la giro e la bacio appassionatamente mulinando la mia lingua dentro alla sua bocca e dicendole “è stato una cosa fantastica, sconvolgente” e lei “si, anche per me, avevo paura ma è stato meraviglioso, non pensavo di godere così”.
Finiamo la doccia e ci sistemiamo, usciamo dalla camera e mi avvio verso l’uscita e quando la sto salutando per andarmene lei mi bacia e mi dice “ti aspetto al mio matrimonio, non mancare”.
Continua...

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