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"Smarrendo" la mia ragazza in discoteca -5


di Roleplay93
05.04.2018    |    26.192    |    4 9.2
"Una volta giunti in albergo, vidi la mia amata spogliarsi di quei pochi abita che indossava, e senza neanche recarsi in bagno si sdraiò sul letto, spense la..."
Continuo: "Smarrendo" la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere le precedenti parti presenti sul mio profilo per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia! Mi scuso ai miei lettori per questa lunga attesa prima di questo continuo.
Mi guardò compiaciuta porgendomi la sua mano per poi aggiungere:” amore ti prego, adesso andiamo in albergo, mi hai stremata!” disse provando a trattenere una risata, forse l’alcol faceva ancora il suo effetto e le impediva di mentire come si deve. Feci un cenno uscendo dal bagno andando in contro la musica assordante per poi dirigerci verso l’uscita e andare il albergo pensando, era ancora il primo di tre giorni di vacanza.
Erano circa le quattro del mattino quando arrivammo in albergo, durante il tragitto percepivo da parte di Silvia una sorte di malessere, la vedeva tesa, rigida, talmente rigida che quasi tremava, talmente rigida da avere in volto la classica espressione di colpevolezza.
Una volta giunti in albergo, vidi la mia amata spogliarsi di quei pochi abita che indossava, e senza neanche recarsi in bagno si sdraiò sul letto, spense la luce e si mise a dormire. Io feci lo stesso, e mi ritrovai accanto alla mia donna che ancora odorava di sesso. Non riuscii a prendere sonno facilmente quella sera, e percepivo che anche Silvia fosse sveglia.
Mille pensieri devastavano la mia testa, troppe emozioni e sensazioni contrastanti in una sola sera, rivivevo la serata appena vista minuto per minuto dentro la mai testa, come se la mia mente mi stesse riproiettando tutto come se fosse un film, e nel meditare su certe scene le sensazioni non erano mutate, eccitazioni e gelosia lottavano fra di loro senza che ci fosse nessun vincitore, l’unica cosa che avanzava in me era la consapevolezza che mi piaceva tutto ciò, ed ero sempre più curioso nel conoscere i limiti della mia nuova e rinata amata.
Immerso fra questi pensieri riuscii a prendere sonno, non ricordo a che ora di preciso, ma ricordo che la mattina seguente sentii un tonfo che mi svegliò di botto. Sentii sussurrare Silvia “ Cazzo!” mentre la vedevo in punta di piedi in modo furtivo mentre si dirigeva verso la porta. Si fermò per un istante, per controllare se mi fossi svegliato, io avevo gli occhi molto socchiusi mentre rimanevo stupito da ciò che indossava, un perizoma bianco molto aderente e trasparente con i laccetti posti in alto, in modo da lasciare scoperto una striscia di pube, e un reggiseno a triangolini bianchi talmente trasparente da far intravedere quasi i suoi capezzoli, e il tutto coperto da un telo prendi sole trasparente rosso, con ciabatte e borsa da spiaggia.
Sentii girare lentamente la maniglia della porta, per poi veder uscire la mia Silvia vestita così alle sette e mezza del mattino dopo una serata del genere alle spalle. Dove stava andando combinata così? Era questa la domanda che mi affliggeva più di tutte.
Subito indossai un paio di mutande e una maglia, misi le ciabatte e mi affacciai al balcone sperando di riuscire a vederla. Eccola! Ad attenderla fuori vidi Giada e Lucia e dopo essersi salutate vidi che si stavano per dirigere nella direzione della spiaggia.
Scesi di fretta in furia, ero troppo curioso di vedere cosa sarebbe successo, di scoprire il perché di questa uscita fugace a quest’ora del mattino!
Iniziai a seguire le tre ragazze, ero abbastanza distante da loro da evitare di essere riconosciuto.
Vidi le tre ragazze leggere messaggi e ridere, ero troppo lontano per sentire ciò che dicevano ma dall’imbarazzo che sprigionavano fra una risata e l’altra si trattava di certo di qualcosa di sessuale.
Erano passati ben 10 minuti, mi resi conto che le ragazze cambiarono strada, non era la direzione della spiaggia di ieri. Arrivammo in una piccola caletta sperduta nell’isola, era desolata e rischiavo di essere scoperto, appena le ragazze stesero sulla sabbia i teli mare e iniziarono a spogliarsi, io mi nascosi dietro ad una barca capovolta sulla spiaggia, ero talmente vicino da riuscire ad ascoltare i loro discorsi senza essere visto.
Nemmeno il tempo di sdraiarsi che vidi Giada togliersi il sopra del costume, lasciando scoperto al vento la sua terza di seno abbondante con dei gran capezzoli molto visibili, dicendo: “ Dai su ragazze! Non mi dite che vi vergognate! Quando ci ricapita di sentirci così libere?” Vidi Silvia senza esitare seguire il suo esempio, lasciando cadere con una smorfia di arroganza il suo reggiseno sulla sabbia, per ultimo Lucia fece lo stesso aggiungendo “ Tu sei pazza! Vuoi farti trovare subito così? Guarda che stanno per arrivare!” disse ridendo.
Le orecchie quasi mi si addrizzarono sentendo quella frase e pensai fra me e me “ Arrivare? Chi deve arrivare!?”
Sommerso dai miei pensieri non smisi di spiare le tre ragazze, iniziarono a scherzare, si sdraiarono tutte e tre vicine a pancia in su, mentre il sole già rovente iniziava a dorare le loro pelli. Vidi Giada avvicinarsi ridendo al capezzolo di Lucia, lo succhiò con forza mentre lei sommersa dal rumore del mare e dal calore del sole, diventando immediatamente turgido, Lucia si alzò velocemente con stupore, urlando imbarazzata “ ma sei pazza? Vuoi farmi eccitare già da ora!?” per poi ammutolirsi, mise la sua mano davanti agli occhi per ripararsi dal sole, e vide qualcuno avvicinarsi in lontananza “ Ragazze! Ragazze su! Stanno arrivando!”
Silvia si girò con eleganza e ridendo aggiunse “ Beh era ora! Dopo mezz’ora di ritardo!” Le tre ragazze si sdraiarono nuovamente facendo finta di non averli visti, io dalla mia posizione non riuscivo ancora a veder chi stesse arrivando, ma avevo il cuore battere all’impazzata preoccupato.
Mi nascosi finchè non sentii la voce dei nuovi arrivati, mi allungai tornando a spiare e vidi cinque ragazzi, sembravano più grandi di me ed essere tutti italiani, all’apparenza potevano avere dai ventisette ai trent’anni, tutti avevano un fisico asciutto ma tre dei cinque ragazzi avevano un fisico evidentemente palestrato.
Un dei ragazzi fra quelli palestrati si tolse gli occhiali da sole, il suo primo sguardo fu di stupore nel vedere le tre belle giovani ragazze già con il seno al vento, sorrise, si tolse i pantaloncini rimanendo con il costume a slippino, mostrando con orgoglio la sua eccitazione. Si inginocchiò verso la mia Silvia, le porse la mano ed esclamo: “ e tu chi sei? Non mi sembrava di averti visto ieri con Giada e Lucia, Io sono Claudio”
La mia ragazza sollevò la schiena da terra, le porse la mano “ Io sono Silvia, già.. sfortunatamente non ho avuto questo piacere..” aggiunse mordendosi il labbro.
Io guardavo stupito la scena, non avrai mai immaginato che la mia ragazza appena diciottenne ci abbia preso gusto a comportarsi da troia! Subito il cazzo mi diventò di marmo non distogliendo lo sguardo dal seno di Silvia.
Fui distratto dalle urla da ochette delle due amiche, uno dei ragazzi afferro con forza Giada afferrandola per il suo culo scoperto dirigendosi verso il mare, il ragazzo scherzosamente ridendo disse: “ Vi vedo fin troppo asciutte! E ora di rinfrescarvi e di riprendervi dal post sbornia di ieri porcelline!”
La ragazza scalciava ridendo senza opporre troppa resistenza, finchè non si gettarono in acqua. Altri due ragazzi copiarono le gesta dell’amico, sollevando Lucia in due facendole fare lo stesso destino.
In spiaggia erano rimaste solo Silvia, Claudio e un altro ragazzo, Claudio si rivolse a Silvia : “ Non hai voglia anche te di un bagnetto rinfrescante?” disse con tono di invidia mentre guardò i suoi amici accerchiare le due ragazze in acqua, osservando palpatine e scherzi sempre più spinti.
Silvia sorrise maliziosamente e con voce sensuale disse:” Io preferisco divertirmi prendendo il sole.. sono arrivata solamente ieri e ho ancora il segno del costume sul seno.. bisogna abbronzarlo…” disse mentre lo massaggiò dolcemente, poi gattonò posizionandosi a pecorina fino a raggiungere la borsa da mare, sbattendo quasi in faccia il suo perfetto culo quasi nudo ai due ragazzi, prendendo un olio abbronzante “ avrei proprio bisogno che qualcuno mi passi dell’olio abbronzante..” rise maliziosamente mente osservava l’erezione di Claudio in attesa di una risposta.
Non riuscivo a credere ciò che avevo appena udito, pensavo che la sua trasgressione dentro i bagni della discoteca fosse un evento unico e raro, non mi sarei mai aspettato di vederla il giorno dopo flirtare così spudoratamente con due ragazzi! Ero incredulo, non la riconoscevo, non pensavo cambiasse così tanto nel giro delle 24 ore.
Claudio sorrise, senza esitare strappò via dalle mani di Silvia l’olio abbronzante, Silvia si distese, allargando le spalle e le gambe, mettendo in risalto il suo seno. Claudio si sedette sopra di lei, sopra il suo bacino, schiacciandola al suolo con il suo fisico massiccio, capovolse l’olio e inizio a gettarlo abbondantemente sul seno della mia ragazza. Sentii un gemito da parte di Silvia, e notai i capezzoli indurirsi subito: “ uuuh, è freddo…” provò a giustificarsi.
Claudio poggiò le sue grandi mani su entrambi i seni, inizio a ruotarli con dolcezza e passione: “ Adesso te li riscaldo io piccola…” I massaggi si fecero sempre più sensuali e intensi. Afferrava…strizzava…ruotava…sempre con più passione e sensualità, e vedendo l’espressione di Silvia di eccitazione, afferrò entrambi i suoi capezzoli con le dita, spremendoli sempre con più forza.
Silvia emanò un gemito che la scosse, vidi le sue gambe stringersi fra di esse, e sollevare il bacino verso Claudio, il suo cazzo era talmente teso che il suo glande fuoriusciva dal suo costume, Silvia se ne accorse, prese l’elastico del costume e lo spostò facendo uscire quel enorme cazzo facendolo aderire sulla sua pelle liscia e oliosa. Sorrise e ridendo aggiunse :” inizio a pensare che solo il cazzo del mio ragazzo sia così piccolo! Questo non ha paragone, è enorme!” afferrò per il culo a Claudio e lo fece scorrere fino al suo petto, in modo che il suo cazzo si posizionasse al centro fra le sue tette, afferrandole e iniziando una spagnola muovendo avanti e indietro il suo piccolo ma sodo seno contro il cazzo di marmo del fortunato.
Claudio iniziò a gemere, e lo feci anche io, poi Silvia si voltò verso l’altro ragazzo sussurrandogli in modo sexy “ E tu? Non vuoi venirmi a dare una mano con il massaggio?” disse ridacchiando
Il ragazzo non se lo fece dire due volte, si posizionò alle spalle di Silvia, tirandole i capezzoli mentre era intenta a fare la spagnola a Claudio, che nel frattempo aveva scavato con le sue dita dentro le mutande della mia Silvia iniziando a masturbarla. I gemiti di Silvia si fecero sempre più intensi e accelerati, da qui non riuscivo a vedere quante dita avesse dentro, ma da come godeva non erano poche. Il suo corpo iniziava a dimenarsi sempre di più, finchè non lasciò il suo seno e in preda all’eccitazione, poggiò la sua testa sulla coscia del ragazzo, liberò anche il suo di cazzo, portandoselo in bocca iniziando così un intenso pompino a quel grosso pene leggermente più piccolo di quello di Claudio
Lo sconosciuto portò le sue mani sui seni oliati di Silvia, massaggiandoli in modo da continuare la spagnola all’amico sempre più in trans per l’eccitazione, fino al vedere il suo cazzo contrarsi e schizzare con violenza un’ondata di sperma contro il mento e il seno della mia ragazza, mentre lei continuava con più velocità il pompino per soddisfare anche l’altro ragazzo, che le afferrò con forza la testa e iniziò a spingere il suo cazzo sempre con più forza in gola, fin quando un forte colpo di tosse fece uscire quel cazzo , si sedette e vidi tantissimo sperma uscire dalla sua bocca. Sorrise soddisfatta, ingoiò tutto guardando negli occhi il ragazzo e aggiunse con una voce da troia “ ora è il mio turno..”
Spostò a Claudio, si spalmò lo sperma restante sul seno come se fosse una crema abbronzante, sorrideva soddisfatta con sguardo eccitato e voglioso, poggiò le sue mani sulla sabbia e si posizionò a pecorina, spingendo il bacino di Claudio contro il suo piccolo e sodo culo perfetto, mentre di fronte aveva il cazzo dell’altro ragazzo puntanto nuovamente in faccia.
Dalla foga dell’eccitazione Claudio si tolse il costume e strappò letteralmente il perizoma della mia troietta, strofinò il cazzo tra le sue natiche, divenne subito duro, o probabilmente non gli si era mai ammosciato, fece un passo indietro e puntò il cazzo sulla sua fradicia figa gocciolante, e con una forte spinta entro tutto quel grosso cazzo nella sua piccola figa.
Lei sobbalzò, gemette così forte da attirare l’attenzione anche dei ragazzi che in quel momento stavano in acqua, dove fino a quel momento non mi ero reso conto che anche loro stessero già scopando. Spalancò gli occhi dal dolore e dall’eccitazione, e mi resi conto che guardava in direzione in cui ero nascosto, sorrise e si morse il labbro, ma subito dopo l’altro ragazzo si posizionò davanti a lei con il cazzo teso, oscurando la sua visuale e lasciandomi il dubbio se mi avesse visto o meno.

Continua




PS: scusate per gli errori, sfortunatamente scrivo di getto e difficilmente riesco a rileggere attentamente prima di pubblicare, (se volete segnalarmeli fatelo via email sia per questo che per altri miei racconti e io provvederò a sistemarli)
Commenti, critiche o consigli sono graditi!
Inoltre volevo proporre alle ragazze, che se qualcuna fosse interessata nel creare un roleplay o solo scoprire come funziona di scrivermi in privato e io sarò lieto di darvi tutte le informazioni possibili!
EMAIL: [email protected]
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