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serata tango argentino 3° parte


di abranot
05.04.2012    |    2.656    |    0 8.7
"La situazione era questa: eravamo nell'angolo della terrazza, a pochi metri da noi c'erano i tavoli con la gente a sedere però rivolta verso la pista da..."
Rimasi sorpreso da quella mossa ma insistetti riportai la mano sul suo seno morbido le strinsi tra le dita il capezzolo la accarezzai, avvicinai le mie labbra al collo e la sfiorai alitando calorosamente,mossi i fianchi leggermente per fargli sentire il mio cazzo e lei casa strana mi premette contro il culetto per aumentare il contatto. La situazione era questa: eravamo nell'angolo della terrazza, a pochi metri da noi c'erano i tavoli con la gente a sedere però rivolta verso la pista da ballo, lei sembrava totalmente dispota a tutto ma al momento di farsi accarezzare dove voleva ma mi fermava. Le chiesi una spiegazione, non riuscivo a capire e lei mi spiegò: "sciocchino non è che non voglio ma non posso sono talmente bagnata la sotto che se tu mi tocchi da sopra il vestito questo si bagnerebbe irrimediabilmente ". Sorrisi con sollievo non avevo considerato il problema che lei però aggirò subito: mi fece appoggiare alla balustra e mi si mise davanti con una gamba tra le mie prese un lembo del vestito e se lo tirò sù fino all'nguine; questo lo potevo vedere soltanto io perchè da dietro il vestito sembrava normale dato che la gonna era larga a pieghe,era vicino a me on potevo vedere le sue cosce ma allungai la mano per toccarle: erano di seta morbide paffutelle molto calde, risalii verso l'attaccatura e lì toccai il paradiso.Già in prossimità della sua vulva cominciava ad essere bagnata non vi dico le mutandine e, erano allagate; risalii al clitoride e comincia a massaggiarlo in movimenti circolare prima sfiorandolo dolcemente poi aumentai la pressione delle dita che ora adovano dal clitoride verso il basso sopra quei minislip che indossava; li scostai e ricominciai la manovra da capo, questa volta le presi il clitoride tra le dita e lo accarezzai con movomento vertical , era bello ritto sembrava un cazzetto tanto era grosso, poi scesi a carazzarle le grandi labbra fradice di umori, belle aperte, le mie dita scivolarono dentro la sua vulva senza resistenza fino alle nocche. Lei aveva il respiro affannato, le labbra socchiuse e gli occhi chiusi per gustarsi a pieno quel momento io ne approfittai per posarle le mie labbra sulle sue e poi con una leggera pressione la mia ligua si ritrovò dentro quella bocca a contatto con la sua lingua tutta insalivata dall'eciatzione come la mia. Fu un bacio meraviglioso interminabile di lì a poco sotto l'andirivieni dolce e delicato delle mie dita arrivò dolcemente all'orgasmo che inondò copiosamente la mia mano. Restammo fermi per un pò così poi lei mi disse:"non crederai mica di cavartela così a buon mercato trova un modo per misurare la mia profondità." Io le sussurrai nell'orecchio con voce calda:"sei tu che non devi pensare di cavartela così, hai fatto inferocire la bestia ora devi domarla, la tua amica si insospettirà se andiamo a fare un giro in spiagga?" Lei sorrise e mi spiegò che la sua amica era al corrente di quello che stava succedendo in quanto a Roma loro conducono un vita sobria e indegerrim, ma quando vengono in vacanza si levano tutti gli sfizzi che a casa non possono togliersi specialmente quando sono da sole quindi via libera alla fantasia. Bene pensai quindi entrai subito in azione, le proposi di girarsi e di mettersi accanto a me vicino alla balaustra, le infilai la mano dietro allo scollo e la feci scivolare dentro il solco meraviglioso delle sue natiche fino ad arrivare al buchetto in mezzo a quelle: lo trovai un pò secco quindi prosegui con le dita fino ad arrivare alla vulva, le infilai dentro e le ritrassi belle bagnate spalmai quel meraviglioso succo sul buchetto e dopo lo forzai con il medio. Questo si aprì subito a conferma dei miei sospetti: non era la prima volta che veniva penetrato anzi dalla resistenza che aveva opposto doveva essere abituato a trattamenti peggiori e molto più consistenti di un dito, infatti ne infilai subito un altro e poi un altro ancora e la sditalinai per un pò mentre lei mi tormentava il cazzo con la chiappa appoggiata su quella punta infocata. "Vedo che hai scoperto un altro mio punto debole alla mia amica gli piace sfondarmelo quando siamo da sole e devo dire che aa me piace particolarmente." (continua )
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