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Come tutto ebbe inizio.

22.06.2025 |
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Mugugni un ultima volta, ma senza convinzione e poi ti accasci tra le mie braccia..."
Sei un' amica di amici in comune , ci siamo incrociati di sfuggita altre volte a qualche festa a tema, dove io indossavo sempre i miei immancabili guanti e giacca di pelle e tu quell'intimo e tacchi che hanno fatto si che i nostri sguardi vagassero piú volte sui rispettivi corpi facendo viaggiare la fantasia, ne sono piuttosto certo.Questa sera sei venuta con loro a casa mia. Molto bene.
Appena entri in casa noto subito ti sei vestita per far colpo: tacchi alti, autoreggenti a rete, minigonna di pelle e una pelliccia corta sopra una camicetta aderente. Niente guanti, peccato. Ma ho intenzione di farti rimediare presto a questa tua mancanza.
Siamo in giardino da un po', bevendo e chiacchierando, e tu sei sempre stata vicino a me, parlando e sorridendo ad ogni cosa che ho detto. Sguardi, tocchi e sottintesi ...si é creata quella complicità tra preda e predatore che ogni volta intriga e rende la vita degna di esser vissuta.
Poi mi chiedi, un po' timida, dove sia il bagno, ti alzi, allunghi verso il basso per quel poco che puoi allungare la minigonna a coprire il bordo alto delle tue autoreggenti e mentre tutti gli altri sono in giardino a bere e chiacchierare ti dirigi verso la portafinestra e la attraversi.
Passando nel corridoio, noti sul mobile un paio di miei guanti di pelle. Lucidi e morbidissimi. Non riesci a resistere perché inizi a pensare a certe cose...
Ti guardi intorno. Senti il basso vociare fuori in lontananza e allora li prendi in mano per toccarli, per portarli al naso ed inalarne l'aroma: annusi intensamente.
Sei pervasa da un'improvvisa eccitazione. Desideri indossarne uno e lo fai infilandolo lentamente.
Il rischio di esser sorpresa rende tutto più eccitante.
Sei euforica: immagini la sensazione che proveresti se fosse la mia mano ad esser guantata invece che la tua.
Chiudi gli occhi e ti ci copri la bocca. L' odore della pelle mischiato a quello del mio profumo é intenso. Inizi a fantasticare.
Mi hai già visto guantato diverse volte. Ne eri affascinata in un certo modo inspiegabile e non puoi fare a meno di sognarci sopra adesso. Mugugni nel palmo guantato mentre ti carezzi il corpo pensando a me come se ti stessi facendo queste cose.
Riapri gli occhi per un attimo perché hai un timore improvviso e nello specchio mi vedi, poggiato allo stipite della porta con la spalla e le braccia incrociate al petto che mi godo lo spettacolo con un sorriso divertito sul volto.
Sei ancora al culmine dell'eccitazione e il tuo clito preme contro gli slip. La mano guantata ancora sulla bocca. Smarrita il primo pensiero é: da quanto tempo é lì? Da quanto sto facendo questa cosa?
Richiudi gli occhi imbarazzata cercando una scusa plausibile che non ti viene. Quindi riapri gli occhi per provare ad affrontare la situazione.
E io non ci sono più.
Senti la mia voce venire dal giardino mentre dico qualcosa a qualcuno.
Ti sfili il guanto rapidamente e li rimetti dove erano prima e vai in bagno. Quando torni in giardino tutto é come prima, come se non fosse successo nulla.
il pomeriggio procede liscio per gli altri, fino a sera, come se niente fosse accaduto ma tu sei decisamente imbarazzata.
Decidono tutti di restare per cena e si ordinano delle pizze. Tu avevi provato a dire ai tuoi amici di voler andare a casa ma eri la sola e nessuno ne aveva voglia, ovviamente non possono immaginare il tuo imbarazzo.
Io mi alzo dicendo che é ora, che devo andare a ritirare le pizze, ma gli altri sono indaffarati chi a bere, chi a guardare la tv. Solo tu sei da sola sdraiata in silenzio sull'amaca. Ti guardo e sorrido di nuovo. Entro in casa e mi riaffaccio quasi subito con le chiavi dell'auto in mano. E ti chiamo: hey, Martina! Perché non vieni con me e mi dai una mano?
Tu mi guardi e non rispondi. Sono i tuoi amici che ti dicono di alzarti e farmi compagnia, che tanto sei l'unica a non fare qualcosa.
Ti sto aspettando sulla porta e nel corridoio noti con la coda dell'occhio che i miei guanti non sono più dove li avevi lasciati.
Scendiamo giù in garage. Tu procedi davanti a me e io lentamente mi infilo i guanti sorridendo ancora una volta.
Appena accedi ai garage cerchi a tentoni e accendi la luce quando immediatamente ti tappo la bocca da dietro con la mano guantata e ti stringo contro il mio corpo. Lo stesso odore. Ma la sensazione adesso é amplificata, piú potente.
Provi a dire qualcosa ma emetti solo mugugni resi flebili dal palmo guantato che ti sigilla la bocca.
Ti dico all'orecchio che stiamo giocando al rapimento e che nei film succede sempre alle donne sole che entrano nei garage.
La mia mano preme abbastanza da non farti muovere la testa ma noto che comunque non fai troppa resistenza.
Ti sussurro che so che ti piace questo gioco, che lo sento: sembri imbambolata, inerme, come se te la stia godendo fino in fondo la situazione, e non ho nemmeno dovuto usare un tampone al cloroformio come fanno in certi film aggiungo, perché sei una brava ragazza e ubbidisci. Fai si con la testa, per quel poco di mobilità che ti lascio.
Allora ti sollevo e ti trascino davanti al mio box, sempre tenendoti la mano sulla bocca. Lo apro e ti trascino dentro. Richiudo.
Ti bisbiglio che per le pizze é presto. Ci vorrà un altra mezz'ora almeno.
Devi dirmi solo se vuoi continuare a giocare o smettiamo e andiamo adesso alla pizzeria.
Ora mi sono messo di fronte e mi puoi guardare negli occhi
Con la mano premuta fermamente sulla bocca e il mio pollice sotto al tuo mento, così da tener ferma la testa.
Riesci timidamente ad annuire, comunicandomi che vuoi continuare, e lo dici anche con gli occhi. Con uno sguardo che non ti avevo mai visto prima.
"Ho visto che a casa eri eccitata mentre ti tappavi la bocca da sola con i miei guanti"
Di nuovo fai cenno di sì col capo, non potendo parlare.
"Eccita anche me farlo, sai?"
Prendo la tua mano e la metto sulla mia erezione, come a rafforzare la mia frase.
Porto l'altra mano dietro la tua testa on modo da premere ancora meglio quella sulla bocca.
Guardandoti negli occhi dico che da adesso in poi sarai la mia schiavetta, visto che conosco il tuo segreto.
E dovrai fare tutto quello che ti dico per compiacermi. In cambio ti farò vivere le tue fantasie pienamente.
Lentamente inizi a massaggiare la mia erezione. Sentendo quanto mi eccitata tenerti la bocca tappata con la mano.
Mugugni di piacere.
Ti dico di continuare ma di star zitta. Di nuovo un mugugno prolungato.Ti intimo di fare silenzio. Ma la cosa ti eccita evidentemente e mugugni ancora piú forte.
Allora la mano dietro la testa si poggia sul tavolo da lavoro dietro di te.
Mi stai carezzando con trasporto ora, vuoi compiacermi a tutti i costi, perché hai capito che se lo fai non toglierò la mano guantata dalla tua bocca, che non finirà questa sensazione di rapimento e costrizione.
L' altra mano torna sul tuo viso ed é umida. Pensi che si sarà bagnata sul tavolo...non ti importa o non ci fai caso e continui con il tuo compito mugugnando di piacere.
La mano umida ti copre il naso ora con l'altra sempre a tapparti la bocca.
Ora lo senti che si è fatto più intenso l'odore di pelle...e di qualcos'altro. Prepotentemente ti invade le narici, la gola, e giú nei polmoni.
Aumenti la respirazione. Inali profondamente adesso. Vuoi viverla appieno la tua fantasia.
E così eccitante adesso la situazione leggendo sul mio volto il piacere.
E poi tutto inizia a girare. Le orecchie ti ronzano. dapprima la testa ti diventa leggera, poi le palpebre diventano pesanti. Le braccia difficili da muovere. Mi vedi sfocato.Vedi che sto sorridendo adesso e mi senti dire in lontananza: "brava ... Respira... Ancora uno... Brava ragazza. .. Adesso devi dormire..."
Mugugni un ultima volta, ma senza convinzione e poi ti accasci tra le mie braccia. Buio.
Hai riaperto gli occhi eppure non riesci a vedere nulla. Buio totale.
Senti le braccia legate strette dietro la schiena. Le caviglie, le ginocchia e perfino le cosce sono strette da qualcosa ed hai qualcosa in bocca,(uno straccio? un fazzoletto?) e del nastro a chiudere le labbra: non puoi emettere alcun suono.
Percepisci rumori, movimento, traffico...Possibile che tu sia in auto per strada???
La macchina si ferma. Sembra passi un' eternità. Dovresti essere terrorizzata, e invece continui a sentirti eccitata. Sai che non ti farei del male. Ma non sai cosa pensare su quello che sta succedendo.
L' auto riparte. Oramai sei quasi sicura di essere nel bagagliaio. E senti l'odore familiare delle pizze! Sorridi nel bavaglio. È un folle, pensi. E provi di nuovo a liberarti.
Continui così per 5 minuti almeno ma non sei nemmeno riuscita ad allentare le corde di un po'. Senti l'auto che si ferma. Il motore viene spento. Il bagagliaio aperto. Aria fresca.
Una mano (guantata) ti carezza le gambe. Sei eccitata. Lui lo sa. E poi lo senti dire: questa é la mia schiava e molto presto vi chiederò di usarla sotto la mia guida. Assaggiate pure la mercanzia!! A quest' ordine senti le sue mani che ti prendono le gambe, poi ti prendono anche per le spalle...non possono essere solo le sue mani, sono almeno in due pensi. Ti tirano verso il bordo, ed arriva uno schiaffo ben assestato sulle chiappe... la mano guantata la riconosci anche dal suono attutito... una mano si infila sotto la gonna e lentamente due dita lubrificate si fanno strada sapientemente nel tuo buco del culo muovendosi poi ritmicamente. altre due mani a carezzarti tra le gambe, le cosce, a salire verso le tette, prendendoti e strizzandoti entrambi i capezzoli. E lui, perché sai che è lui dai guanti ti toglie il bavaglio e prima che tu possa dire qualcosa ti infila la sua erezione tra le labbra tenendoti ferma la testa. Ti scopa così fino in gola, con fervore e prepotenza che solo il possesso fa scaturire. poi viene e ti inonda la bocca del suo seme. si ritrae e subito viene premuto sulle labbra del nastro adesivo, lasciandoti il suo sapore da inghiottire. Sei davvero eccitata adesso quando inaspettatamente un fazzoletto umido viene accostato su naso e bocca. Premuto con delicatezza mentre quella mano ti carezza ora la testa ora il volto.
Trattieni il fiato ma poi senti dirgli: "fai la brava, respira profondamente... Shhh... Brava... É stato solo un sogno"
Provi un ultima volta a liberarti le mani... I piedi... Ma senza impegno questa volta. Sai che non puoi liberarti.
Inizi a respirare. Di nuovo quel familiare odore.,Dolce e pungente. Uno... Due... Tre respiri... E dal buio passi dolcemente al nulla.
Apri lentamente gli occhi. Sei nella mia macchina. L' odore é di pizza adesso. Stiamo rientrando a casa ? ... Non capisci... Poi vedi le mie mani guantate sul volante e imbarazzata ricordi.
"Hai fatto un pisolino. Dovevi proprio esser stanca". Ti sei addormentata mentre andavamo in pizzeria.Ti ho lasciato in macchina a riposare ed ho preso io le pizze. Bene. Ora sei sveglia.
Così dicendo mi porti la mano che prima era umida sulla bocca e naso. Timorosa respiri. Ma niente, solo un buonissimo odore di pelle dei tuoi guanti.
Sai mantenere i segreti? Ti dico.
Tu fai di sì con la testa e deglutisci ció che resta del mio sperma. Ti metto il dito guantato sulle labbra e ti dico:"sshhh " Brava la mia schiava. Andiamo a mangiare adesso che ho fame. Prendiamo tutte le pizze e ci incamminiamo sorridendo. Io dietro di te, guantato!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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