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Tutto iniziò quella sera - parte 1


di Membro VIP di Annunci69.it Sweetguy2000
10.05.2025    |    505    |    1 9.7
"“Tranquillo, sono abbastanza provata oramai..."
Sto chattando con Tiziano. E mentre proviamo a conoscerci, mi chiede come è stata la mia prima esperienza da trav. E la mia memoria andò subito a quella sera.
Era una sera calda di fine ottobre e, come ogni anno, la mia azienda aveva deciso di organizzare una festa di Halloween. Sono sempre stata una persona estremamente pigra e perciò quell’anno, come al solito, fu la mia compagna a decidere come vestirci. Decise che lei si sarebbe vestita da medico con un semplice camice bianco e uno stetoscopio (così poteva rimanere vestita in tuta senza perdere troppo tempo) e che io mi sarei dovuta vestire con un completo da infermiera “sexy” con minigonna, calze autoreggenti, body, tacchi e una parrucca rosso fosforescente.
La mia poca pazienza durante la vestizione ci fece subito litigare. Alla fine mi girai sbuffando allo specchio in bagno dopo che ebbe finito di truccarmi e rimasi immobile.
Ero una donna.
Non so quanto tempo passai così, ma improvvisamente mi risvegliai con lo squillo del citofono. I nostri amici, nonché accompagnatori, Luigi e Lisa ci stavano aspettando ed erano pronti per la festa. Lui era un collega ben più anziano di me, nonché mio tutor, dalla solita giacca e cravatta; ora era apparso come un pirata sciatto e mezzo nudo. Non mi ero mai resa conto di quanto villoso fosse il suo petto. Io che sono sempre stata liscia. Con quella sua carnagione scura che aiutava a risaltare il bianco della sua barba appena incolta. Il suo corpo robusto e tonico.
Capii dal suo sguardo “losco” che lo stavo fissando un po’ troppo e così tornai di nuovo in me, distolsi lo sguardo su di lui, feci una battuta con le due donne e ci avviammo alla festa.
Arrivammo in una villa di campagna: era stata riservata solo per noi dipendenti. Una festa elegante ma semplice, organizzata per tutti i colleghi italiani ed europei.
Appena scesi dalla macchina, chiaramente altri colleghi non poterono che ridere e provare a toccare il mio sedere. Stessa sorte mi aspettava ogni volta che andavo in giro da sola, sentivo mani ovunque, dal sedere alle mie gambe velate.
E così, tra un calice di bianco e uno rosso e poi ancora bianco e così via, passò la serata, con me e la mia compagna sempre scocciati; sicché a un certo punto lei decise di tornare a casa perché annoiata.
Ma io non volevo accondiscendere a quel suo modo di fare irritante. In fin dei conti quel buon vino era offerto.
Allora, gentilmente, Luigi e sua moglie si offrirono di accompagnarla a casa.
La serata oramai era quasi finita. I camerieri stavano andando già via e in tanti iniziarono ad avviarsi verso i propri alloggi.
E io rimasi a quel punto sola, vestita come una troia, un po’ troppo brilla da capire cosa a breve avrei combinato…
Decisi di uscire fuori a prendere un po’ d’aria fresca.
Fuori era buio. Rimasi a respirare quell’aria di inizio autunno per molto tempo.
Un collega della sezione tedesca, Thomas, poi si avvicinò a me con due bicchieri. Me ne porse uno e mi disse che non aveva tolto gli occhi da me per tutta la serata.
“Sei bellissima, più bella di qualsiasi donna abbia mai avuto”.
Cavolo, pensai, ne ero lusingata di un compimento così, fatta da un teutonico poi alto 190 cm, con spalle possenti e braccia e gambe che si capivano bene essere molto muscolose.
“Posso annusare il tuo collo?” Mi chiese e io, inebetita, acconsentii. Il suo respiro mi eccitò con sorpresa. Respiravo velocemente. Lui lo capì quasi telepaticamente, mi prese per una mano e mi portò al piano di sotto. In basso c’era una vecchia rimessa con trattore e una dozzina di balle di fieno.
Si fermò e mi buttò sul fieno.
Si sbottonò i pantaloni e tirò fuori il suo membro turgido. “Datti da fare. Fammi vedere quanto sei donna”, mi disse e io, eccitata, iniziai a leccarglielo. A prenderlo in bocca e con la lingua a palpare tutta la sua cappella. Lo prendevo fino in gola e mi eccitavo ad avere quel potere su di lui nelle mie mani. Ansimava tanto quanto pulsava il suo membro.
“Lo sapevo! Sei proprio una vera donna che sai come far godere un uomo. Ora girati, voglio farti diventare una donna completa”.
Mentre era totalmente nudo nella parte inferiore. Aprì il suo borsello tirando fuori un preservativo e una boccetta di lubrificante. Iniziò a lubrificarmi per bene prima con la lingua facendomi sentire completamente bagnata, poi con le dita piene di lubrificante iniziò ad allargarmi il buchino per bene. Il suo membro non era grosso ma lungo. Mi distese a pancia in giù. Entrò e ricordo ancora il dolore che provai all’inizio. Gli dissi subito: “Mi fai male, per favore non mi va più”, lui capì ma non uscì “Aspetta, rilassati”, rimase fermo dentro di me e intanto mi baciò collo, testa e tutto quello che poté del mio corpo senza dover togliere il suo pisello da dentro di me.
Poi il dolore effettivamente sparì e iniziai a godere e non so come, ma lui lo capì e iniziò a scoparmi per bene “Sei mia! Sei mia, caxxo! Sei solo mia!” E mentre lo ripeteva, venne quasi subito. Si accasciò sopra di me con il pisello ancora duro dentro. Divenuto molle, ci separammo, lui si rivestì.
Ma io ero distrutta e rimasi lì nel fieno. “La prossima volta che torno ci vediamo da me in albergo, come ti chiami da donna?” Da donna?!? Ma non lo sono. Ma oramai era tardi. La mia anima da femmina era uscita fuori e non riuscirò mai più a farla tornare dentro.
“Sara, voglio che mi chiami Sara”.
“Sara, che bel nome. Vuoi che ti riaccompagni a casa? Non voglio che rimani così poi rischi che qualcun altro ci provi e ti voglio solo mia”.
Mi misi a ridere.
“Tranquillo, sono abbastanza provata oramai. Ho bisogno di stare tranquilla prima di tornare a casa. Non ti preoccupare, appena mi riprendo, chiamerò un taxi.”
Ci baciammo come fossimo due fidanzatini e se ne andò lasciandomi mezza nuda e stremata. Distesa, provai a riprendermi. Guardavo in alto, le travi erano vecchie e avevano l’odore di quando ero piccola e andavo dai miei nonni.
Iniziai a mettermi seduta e improvvisamente mi resi conto che lui era lì e forse aveva visto tutto!
Luigi era tornato per riaccompagnarmi a casa. Ma da quanto tempo era lì?!? Mi avrà vista?!? Cosa starà pensando?!?
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