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Un pomeriggio di "ormonati" 1 parte


di Membro VIP di Annunci69.it evapetra
17.12.2016    |    10.976    |    2 9.1
"Dopo un’ora mi ha scritto che era sotto casa..."
Quel pomeriggio in tanti, evidentemente, avevano voglia. Un pomeriggio da “via uno, avanti un altro”. La cosa non mi dispiaceva affatto, anzi... Ma andiamo con ordine.

Ore 14,30: “Ho il mattarello duro e bello carico”, il messaggio non lasciava spazio a dubbi, aveva voglia di divertirsi ed io ero pronta a soddisfare le sue voglie. Ci eravamo conosciuti qualche giorno prima su una chat, lui 22 anni militare, era nella mia città per corsi. La chattata è stata piacevole, lui non aveva mai avuto esperienze “diverse” ma ne era attratto. Gli ho proposto un massaggio relax con olio che ha accettato.

Ritorniamo allora a quel pomeriggio e al suo messaggio. Gli ho detto che ero a casa e lui mi ha risposto che sarebbe arrivato entro un’ora. Intanto mi sono preparata e ho preparato il necessario per il massaggio.
Dopo un’ora mi ha scritto che era sotto casa.
“Sali”, gli scrissi.

Devo dire che le foto non gli rendevano giustizia, era decisamente meglio dal vivo; alto 188 e, anche se vestito, si intuiva che aveva un bel corpo.
“Allora mi massaggi?”, “bene, andiamo subito al sodo”, pensai.
Si spogliò ed ebbi la conferma all’intuizione, un bel corpo atletico, con una peluria decisamente sexy. Si sdraiò a pancia sotto, tenendo gli slip che evidenziavano un culo di tutto rispetto.
Iniziai il massaggio, le gambe erano pelose al punto giusto, belle sode.

Mi dedicai ai piedi, bei fettoni che avevano bisogno di essere massaggiati dopo tutte quelle ore trascorse con gli anfibi! Passai poi alla schiena e alle spalle, lui era tranquillo, rilassato.
Cominciai poi a massaggiare l’intersezione tra gli adduttori e le natiche, in modo soft e discreto, volevo capire se la cosa gli stesse piacendo.
“Se vuoi le tolgo”, “bene” pensai “gli piace”. Gli tolsi gli slip e mi si parò davanti un culo stupendo, alto, sodo con glutei sviluppati e allenati da sport. Glieli massaggiai, in modo lento prima e più energico poi. Lui apri un po' le gambe e mi mostrò il suo perineo.
Capii che era giunto il momento.
Iniziai a massaggiargli il perineo, sfiorando le sue palle e sfiorando il suo buchetto. Sollevò un po' il bacino, come se mi volesse dire “c’è altro lì, vedi cosa puoi fare”. Infilai la mano e trovai il mattarello che era duro e grosso. Doveva essere un bel cazzo. La forma, al tatto, era perfetta e con le misure eravamo decisamente sopra la media. Misi un po' di olio e lo massaggiai.

Era il momento di far aumentare la sua eccitazione.

Tornai a massaggiare i piedi. Ma aggiunsi un elemento, la mia lingua. Iniziai a leccarglieli e a succhiare le sue dita.
La cosa gli piaceva perché mi spingeva i piedi in faccia e iniziò a muovere il piede, mente io avevo il suo alluce in bocca, come se volesse scoparmi la bocca con il dito.
Tornai allora al perineo, glielo leccai.
Si mise a novanta e mi mise davanti al viso quel culo da urlo che chiedeva di essere leccato. Passai la lingua sul buchino, ansimò.

Gli piaceva.

Iniziai allora a leccargli il buco, passavo la lingua su e giù, dal buco al perineo. Spingevo la lingua nel buchetto, gli leccavo le natiche.
Andammo avanti così per dieci minuti abbondanti.
Ogni tanto gli tastavo il mattarello che era sempre duro, anzi sempre più duro.
Si girò, si sdraiò sulla schiena e finalmente mi mostrò il mattarello.
Ebbi la conferma visiva di ciò che le mani avevano già capito.
Decisamente un bel cazzo, grosso, con una bella cappella e duro come un vero mattarello.

Era giunto il momento, lo presi tutto in bocca. Lui gemette, evidentemente era al culmine dell’eccitazione.
Lo spompinai alternando la lingua alle mani, roteavo la lingua sulla cappella e sull’asta, lui mi spinse la testa e me lo trovai in gola, il mio naso era contro i suoi peli pubici che emanavano l’odore di maschio voglioso.
Mi scopò la bocca, voleva che mi arrivasse in gola, voleva sentire la mia gola e sentirlo avvolto dalla mia bocca. Muoveva il bacino con colpi regolari che lo affondavano sempre di più nella mia gola, io cercavo di non soffocare ma la sua mano mi bloccava la testa, potevo respirare poco ma la sensazione era bellissima e l’eccitazione a mille.

Dopo un numero considerevole di colpi, e quando io ero quasi in apnea perché respiravo poco avendo il naso contro il suo pube e la bocca piena di cazzo, mi alzò la testa e mi riversò il suo caldo succo in faccia con alcuni getti potenti che mi lavarono completamente il viso.
L’odore della sua sborra mi arrivava al cervello eccitandomi ancora di più e rendendomi soddisfatta del mio operato.

Lo avevo fatto godere. Il soldatino aveva avuto la sua prima esperienza “diversa”, se questa è stata la prima non oso immaginare come saranno quelle che verranno. Continua......
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