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Un trav chiamato Desiderio -parte 3


di passivocaserta
17.07.2014    |    5.991    |    6 9.0
"Nel baciarmi si era fermato un po’ di troppo sulle mie guance , assaporando l’odore del trucco misto a quello del profumo che indossavo quella sera, un..."

Dopo aver bevuto qualcosa assieme ed essere andati a rinfrescarci in bagno, ci risedemmo di nuovo sul divano. Il mio sguardo era perso nel suo.
Mi chiese dove fossi stato in tutto questo tempo, perché non mi avesse conosciuto prima.
Gli risposi che è scritto da qualche parte quando è il tempo che una cosa capiti, nulla è a caso.
Lessi dal suo sguardo che aveva voglia di ricominciare ma che questa volta voleva avere tutto ed entrare dentro me fino a raggiungere la mia parte più profonda, far sentire il suo desiderio dentro me, farlo pulsare nelle mie viscere.
Gli dissi che stava correndo troppo per i miei gusti, non ero il tipo che si concedeva al primo che passava.
Un po’ riluttante ad accettare quanto gli dissi, mi rispose che mi avrebbe aspettato, che capiva le mie remore ma che prima o poi sarei stata completamente sua.
Gli dissi che si era fatto tardi perché all’indomani mattina sarei dovuta andare a lavoro presto e che quindi avevo bisogno di riposare.
Mi chiese se quello era un modo elegante per dirgli che doveva andare via.
Gli risposi che non amavo le vie traverse e che dicevo sempre ciò che pensavo. Doveva andare via perché avevo bisogno di riposo.
Si alzò un po’ irritato, mi baciò le guance senza passione e andò via.
All’indomani nel bel mezzo della mattinata mi arrivò un suo messaggio. Conteneva il seguente testo: “ Mi hai regalato una sera da favola, ma voglio di più, dovrai essere completamente mia, tuo Carmine ”.
Ignorai il suo SMS così come tutti gli altri che da quel giorno e per i giorni successivi iniziarono ad arrivarmi.
Una sera successiva al nostro incontro avevo invitato a casa un ragazzo che avevo conosciuto ad una festa.
Trascorsi con lui una piacevole serata fatta di chiacchiere, risate e tanto buon sesso.
Appena andò via, mi arrivò un messaggio da parte di Carmine : “Guarda che l’ho visto uscire, sono in auto fuori casa tua. Posso salire un attimo? Devo dirti una cosa “.
Risposi con un altro SMS dicendogli che era tardi e che ci saremmo visti appena possibile.
Andai a dormire, stanca della giornata ma felice dell’incontro col ragazzo conosciuto alla festa.
All’indomani mattina un messaggio di Carmine mi informava che ero solo una puttanella da quattro soldi che scopava con chiunque e che non meritavo uomini del suo livello.
Glissai sul messaggio, non avevo voglia di rafforzare il malumore che accompagna ogni mio risveglio.
Verso sera mentre stavo per uscire me lo ritrovai davanti al portone di casa. Mi salutò imbarazzato e mi chiese che progetti avevo per la serata.
Gli dissi che avevo un appuntamento con amici in un pub.
Mi chiese scusa per l’infelice messaggio che mi aveva mandato la mattina e mi informò che voleva riconciliarsi con me nella tranquillità della mia casa.
Gli diedi appuntamento per l’indomani sera chiarendogli che il nostro incontro non era affatto una promessa di una scopata. Ci salutammo, emotivamente distanti.
All’indomani sera Carmine ritrovò Desiderio in un abito lungo e aderente con spacco vertiginoso, perizoma a filo, tacchi alti e autoreggenti.
Appena ci salutammo baciandoci, notai la patta dei suoi pantaloni già gonfia.
Nel baciarmi si era fermato un po’ di troppo sulle mie guance , assaporando l’odore del trucco misto a quello del profumo che indossavo quella sera, un profumo dolce e talcato di John Galliano.
“Mi dici che succede?”, mi chiese di colpo.
“Non succede nulla, solo che io ho bisogno dei miei spazi e dei miei tempi. Tu hai la tua vita, sei un uomo impegnato. Io non devo dar conto a nessuno”, gli risposi prontamente.
“Ma lo sai che da quando ci siamo incontrati io non faccio che pensare che a te. Non desidero che te, per me le altre donne non esistono”, replicò pensando di fare colpo su di me.
“Potranno non esistere le altre donne, ma puoi benissimo scoparti altri trav, io non sono gelosa”, gli spiattellai in faccia.
“Sei solo una stronzetta che non capisce un cazzo. Non cerco nessun altro, io voglio solo te. Sei diventata il mio chiodo fisso”, mi rispose incazzato.
“Cosa gradisci bere?”, gli chiesi per stemperare il momento di tensione.
“Una vodka, se possibile”, mi disse mentre già mi stavo allontanando verso il frigo.
Il tempo di raggiungere il frigo e me lo trovai dietro.
Mi appoggiò con delicatezza al frigorifero e iniziò a strusciare la sua patta contro il mio culo.
Appoggiò le sue mani sul mio petto e iniziò a titillarmi i capezzoli.
Mi alzò il vestito, si abbassò verso le mie natiche lasciate scoperte dal perizoma a filo e iniziò a slinguarmele.
Spostò il filo del perizoma e iniziò a passare la lingua attorno e dentro al buchetto.
Mi sentiva gemere sotto i colpi della sua lingua e delle dita che cercavano di lavorarsi il culo.
Sbottonò i jeans e dagli slip tirò fuori un cazzo di marmo pronto a solcare la strada che già aveva preparato con la lingua e con le dita.
Schiacciata col viso al frigorifero, iniziò a fottermi. Più gemevo sotto i colpi del suo cazzo e più andava a fondo. Mancava poco che facesse entrare anche le sue enormi palle nel mio buchetto.
Mi girò il viso all’improvviso e mi iniziò a baciare appassionatamente. La mia lingua e la sua erano una sola cosa e mentre era tutto dentro me , sentii la sua mano che mi avvinghiava il cazzo e iniziava a segarmi.
Più aumentava il ritmo con cui mi segava più sentivo che il suo cazzo mi penetrava nel profondo.
Sarà stato un caso ma nel momento in cui gli inondavo la mano del mio sperma , sentii inondarmi il culo della sua sborra caldissima e copiosa.
Il nostro amplesso finì in un bacio appassionato che mi consumò tutto il rossetto che avevo pazientemente ripassato poco prima.
Senza tante cerimonie, ci salutammo. Gli dissi che lo avrei ricontattato io perché nei giorni seguenti sarei stata molto impegnata col lavoro.
Non mi misi in contatto con lui per diversi giorni. Mi mandò un SMS : “ Ti desidero, il solo pensarti mi fa bagnare, quando ci rivediamo? Fottere con te mi manda in estasi. Ti voglio!”.
Ignorai il messaggio. Avevo già altri progetti per quella serata e per le serate successive.

….Devo continuare??? Aspetto vostre sollecitazioni nel merito…

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