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Al Club Privé


di angietrav
21.11.2017    |    13.960    |    13 9.6
"Sopra metterò un soprabito nero: la notte, siamo a fine aprile, è ancora fresco..."
Io e la mia amica trav Claudia ci stiamo preparando: stanotte, sabato, andremo in un Club Privé. Io non vado quasi mai nei Privé, primo perché ho timore di uscire come Angie, per i vicini; poi, qui all’estero dove sono per lavoro, non ho l’automobile e non mi va di avventurarmi sola la notte. Solo una volta ci andai con una sorellina che mi passò a prendere. Mentre Claudia, in Italia, li frequenta spesso e quindi è già eccitata all’idea.
Mi preparo come sempre lavandomi per bene, dentro e fuori, crema dappertutto; unghie di mani e piedi smaltate di rosso corallo, abbondante profumo. Trucco, parrucca a caschetto castano chiaro, autoreggenti nere trasparenti, tubino nero corto che lascia scoperte le spalle. Sotto il tubino metto un reggiseno nero senza spalline che aiuta a tenerlo sù ed un tanga di pizzo nero sgambato che contiene bene il mio "clitoride", così che lo posso far sparire nascondendolo all’indietro tra le gambe. Ai piedi piattaforme a sandalo nere da 12 cm, sono sexy però anche comode. Sopra metterò un soprabito nero: la notte, siamo a fine aprile, è ancora fresco. Porto inoltre una borsetta a sacco, capiente, con il necessario: portafogli e sigarette; fondo tinta e cipria per i ritocchi, rossetto rosso corallo, rimmel; popper e qualche preservativo; lubrificante vaginale alla fragola; spazzola per i capelli, salviette detergenti; il profumo.
Claudia mette un vestitino di pizzo nero trasparente e cortissimo, sotto un mini tanga nero (il suo cazzetto è così piccolo che il mini tanga lo controlla bene) ed autoreggenti nere fumé. Anche lei indossa piattaforme nere da 12 cm. Sopra un impermeabile beige. Fa un figurone, molto femminile ed estremamente sexy, con i suoi capelli biondi lunghi e mossi e ben curata nei dettagli.
Ho noleggiato un’automobile ed è parcheggiata nel seminterrato del condominio. Sono quasi le 10 p.m. quando scendiamo in ascensore, montiamo in macchina e viaggiamo in autostrada per circa 80 km. Mi fermo per stada a far benzina, prima emozione, non ci sono molti clienti però quei pochi guardano incuriositi. Il Club è in una zona boscosa, una bella villa appartata. Arrivate, entriamo, paghiamo alla ricezione; depositiamo le nostre cose negli armadietti: io mi levo le mutandine e resto nuda sotto il tubino nero. Andiamo un attimo nel bagno delle donne a rivedere il trucco, fare pipì e lubrificare la figa-anale. Il Club ha un grande salone a piano terra con bar, palco per pole-dance, intorno divani semicircolari e sedie qua e là. In una stanza attigua c’è un self-service per l’alimentazione. Stasera non è serata per trav, però, essendo sabato, c’è molta gente, soprattutto coppie etero, singoli, ma poche trav: quindi non so come andrà. Dico a Claudia che, se ci perdiamo di vista, verso le 3 a.m. andiamo via e ci troviamo davanti al bar. Infatti, lei si addentra tra la folla e si perde. Io mi guardo intorno e salgo al piano superiore a dare un'occhiata. Ad un lato del salone c’è un’ampia scalinata. Dai divani al piano terra è uno spettacolo vedere il sali-scendi. Mentre in basso c’è musica e vociare dei presenti, qui al primo piano c’è un silenzio carico di sospiri e gemiti, luci soffuse. In cima alla scala, un grande pianerottolo con divani a sinistra, e qui vedo subito donne che spompinano in silenzio i loro partner. Sulla destra c’è un stanza, quasi al buio, divisa a metà da un séparé di carton gesso: da un lato è buio, dall’altro ci sono un paio di sedie, luce rossa molto bassa e due fori nella parete, i “glory holes”! Tornando sul pianerottolo, davanti alla scalinata, c’è un corridoio con 4 ampie stanze, variamente divise da séparé e con grandi lettoni di gomma morbida rosso amaranto o blu. Anche qui le luci sono molto basse, e bisogna fare l’abitudine alla penombra per vedere uomini e donne che guardano arrapati altri che sui letti fanno giochi erotici.
Dopo aver visto l’ambiente torno in basso, mi prendo un drink e siedo su un divano guardandomi attorno. Sembra che nessuno mi presta attenzione. Fumo una sigaretta, osservo i presenti, alcuni uomini sono vestiti, altri mezzi nudi con tanga e canottiere; le donne invece son quasi tutte vestite poco, vestitini o calzamaglie trasparenti o retate, alcune in guêpière. Le poche trav presenti sono tutte ben curate e sexy, più delle donne. Penso siamo solo 3 (io, Claudia ed un’altra). Inoltre c’è una bella trans che è anche la proprietaria del locale e serve dietro il bar.
Incrocio lo sguardo con una bella donna, alta, robusta e matura, dalla pelle bianca come il latte e le labbra rosso scuro. E’ mora con capelli lisci legati indietro; veste una guêpière nera, allacciata sotto l’inguine come un body, con reggicalze che sorreggono le calze nere a rete; scarpe nere décolleté con tacco da 10 cm a spillo, ed un frustino in mano: inequivocabilmente è una dominatrice in cerca di schiavi da sottomettere. Mi guarda, io, un po’ timorosa però tentata, abbasso gli occhi, lei capisce e si avvicina. “Ciao cara, libera?”, "sì, libera". Senza perdere tempo mi dice che le sembro la persona giusta, attraente però sola e bisognosa di una guida. “Vuoi essere la mia cagna in calore per stanotte?”. Fremendo per l'emozione dico di sì, capisco che lei conosce ed è conosciuta nell’ambiente, quindi sarà divertimento sicuro. Però chiarisco: “non voglio violenze fisiche, e soprattutto niente "bondage", e per favore non mi fare gattonare”. Mi guarda con un sorrisetto sarcastico, “se accetti, cosa fare e non fare lo decido io, tu devi solo obbedire e, se ti comporti bene, non ti succederà niente di male, vedrai. D’ora in poi mi chiamerai Mistress e sempre mi ringrazierai o mi chiederai permesso per qualsiasi cosa che non decido io. Ti chiamerò "Chienne". Vieni …”. Così dicendo mi mette un collare nero alto circa 7 cm legato ad un guinzaglio lungo circa 1,5 m: permette i miei movimenti, però non troppo. Mi controlla, mi fa girare, mi alza la gonna, mi guarda il culo, la figa-anale, tira il guinzaglio violenta e avvicinandosi al mio viso mi alita addosso dicendomi: “senza mutandine eh! Chienne, guai a te se mi accorgo che hai il cazzo eretto, fallo sparire e ricordati che ti servirà solo per pisciare, come si dice!”, “sì certo, grazie Mistress”. Di solito sono di indole docile e sottomessa, però con i maschi. Pertanto tremo per l'emozione, mi sento un po’ persa, la mia amica Claudia non la vedo e non so cosa mi succederà.
La Mistress mi passeggia a piano terra, salutando i presenti e mostrando la sua cagnetta. Con il frustino mi dirige: dà gli ordini con colpetti sulle spalle, mi intima di camminare ben eretta, col culo infuori “grazie Mistress, sì certo Mistress”, mi frusta un po’ più decisa sul culo quando vuole che lo mostri a qualche maschio: “Chienne, tira su, fatti vedere", mi palpano, mmm ... che emozione!, “grazie Mistress”. Poi lascia un attimo il guinzaglio legato ad una sedia, ed io resto lì in piedi emozionata per i molti sguardi che sento addosso. La Mistress si è appartata a parlare con dei giovani maschi palestrati e mezzi nudi: mi guardano con sorrisini maliziosi.
Andiamo al primo piano, mi obbliga a salire le scale guardando in avanti e ben eretta, sollecitandomi con i suoi colpettini di frusta come fossi la sua cavalla da circo. Arrivati in cima mi tira decisa per il guinzaglio verso i "glory holes", mi eccito al solo pensiero. Mi fa sedere sulla sedia davanti al foro di sinistra, a destra c’è l’altro foro a circa un metro dal primo. Ci sentono arrivare e subito due cazzi si affacciano. La frusta della Mistress non tarda a mettersi in azione. Con colpetti sulle spalle mi fa prendere in bocca il cazzo che pende dal foro davanti a me, e subito mi spinge la testa fino a toccare con la bocca il foro, cosicché ho il cazzo in fondo alla gola. “Vai, fatti pompare in silenzio e non voglio sentire conati di vomito”, frustata più forte, "ahi!". Pompo in silenzio e con piacere, o meglio, è il maschio dall’altra parte che si muove io resto lì a riceverlo con la bocca appoggiata al foro, la sensazione per lui deve essere proprio quella di scopare una vagina, ed infatti il maschio stantuffa con veemenza, incurante dei miei conati repressi. Una frustatina mi dice di allungare la mano destra per prendere l’altro cazzo in attesa: mentre pompo, masturbo l’altro che mi si indurisce in mano. Il primo viene in bocca, sento il calore della sborra ed il gemito del maschio dall’altra parte. La Mistress, senza parlare, mi dà una frustatina ed indica l’altra sedia, quindi pompo anche il secondo e lo faccio venire, bevendomi tutto, sempre in silenzio. Non faccio in tempo a deglutire e pulirmi che già il guinzaglio mi tira via. “Brava Chienne”, “grazie Mistress”.
Docile la seguo nel corridoio, entriamo in una stanza dove ci sono 4 o 5 maschi e femmine che guardano una coppia etero che scopa sul lettone. Il maschio sopra e la donna sotto, sdraiata sulle spalle con le gambe alzate a V. Decisa la Mistress passa davanti a tutti e mi avvicina al lettone, con la frusta tocca il maschio, il quale, appena vede la Mistress, con un sorrisetto, si alza e si posiziona vicino alla testa della donna mettendole il cazzo in bocca. La Mistress mi tira, indicandomi di leccare la figa. Mi posiziono in ginocchio sul letto a pecorina e comincio ad assaporare la figa bagnata e col clitoride gonfio, godo a leccare e succhiare, però al tempo stesso mi prende la paura che si svegli anche il mio di "clitoride". La Mistress mi ha tirato su la gonna, scoprendo il culo, e subito mi frusta i testicoli "ahi!", nascondo il "clitoride" ed i coglioni in avanti fermandoli chiudendo le cosce. Poi, mentre continuo a leccare la femmina, la Mistress si diverte a darmi frustatine sul culo, passa il frustino tra le natiche, lo sento che si insinua dentro la figa anale, mmm... (non devo eccitarmi!), poi esce e scende giù, mi fa divaricare le gambe e si diverte a darmi colpetti sullo scroto sempre più forti, “ mmm, ahi!”, “silenzio Chienne!” ed arriva una frustata più forte sul culo. I presenti, sussurrano e si eccitano, nessuno osa toccarmi. La signora succhia il maschio e comincia a fremere per l’orgasmo che sta arrivando, eccolo … geme, tira via le gambe e le chiude girandosi di lato in preda a convulsioni. La Mistress mi frusta il culo intimandomi “continua, non ti ho detto di smettere!”, cerco di continuare a leccare la figa insinuandomi dietro il culo della donna girata di fianco, al sentire la mia lingua di nuovo ha come una scossa elettrica e mi caccia via: “basta!” dice, e continua a succhiare il maschio come fosse il suo ciucciotto. Io mi trovo nel mezzo, la Mistress che mi frusta di dietro e la donna che mi caccia davanti. Finalmente sento tirare il collare con decisione, la Mistress, come spazientita, mi intima “Andiamo Chienne!". Devo essere svelta ad alzarmi in piedi, tirare giù la gonna e seguire il passo deciso della mia padrona che se ne va. Appena faccio in tempo ad incrociare gli sguardi dei presenti eccitati. Tremo confusa ed eccitata anch’io.
Scendiamo al piano terra rapidamente, io sempre con portamento da cavallina, la Mistress mi tira nei bagni delle donne. Buona idea penso io, devo fare pipì e sistemare il trucco. La Mistress entra in una toilette, ce ne sono quattro separate da pannelli aperti in alto ed in basso, lo spazio di ogni toilette è di circa 2 metri quadrati. Nella toilette, in mezzo c’è il cesso e di lato un bidè. Mi tira dentro con lei, chiude la porta a chiave, e mi intima di inginocchiarmi, meno male che il pavimento è asciutto e pulito (le donne sporcano meno dei maschi). Si apre il body e si siede, sento la cascata di orina, mi guarda fissa negli occhi, non dice niente, percepisco un sorrisetto sarcastico. Si alza, tira il guinzaglio e ordina “puliscimi, leccami!”. Obbedisco con piacere. Ha una bella vulva, totalmente depilata e gonfia, è gocciolante di orina. Lecco e succhio, lei zitta si sta eccitando, ansima silenziosa, sta per venire, anch'io mi eccito, mi si sveglia il "cazzetto-clitoride". Mentre la Mistress freme per l’orgasmo mi preme la faccia sulla figa muovendosi avanti ed indietro come se mi scopasse, io quasi non respiro e faccio appena in tempo a tirare su la gonna, sto venendo inginocchiata sul pavimento. La Mistress, rilassata e contenta si richiude la guêpière – body. Il sorriso di goduria rapidamente si trasforma in una smorfia di ira quando si accorge del mio sperma sul pavimento. Mi strattona in su col guinzaglio, e mi grida: “ma che hai fatto! Cosa ti avevo detto!” girati e mi frusta, questa volta con forza sul culo, “Ahi!”, “non urlare! Stupida cagna in calore! Mi hai fatto veramente arrabbiare, aspettati una punizione”, “perdono Mistress, grazie”, “grazie un cazzo! Pulisci per terra” (meno male non mi chiede di leccare), “e rassettati, che così non ti posso vedere, hai il trucco sfatto. Quando torni ti voglio con le mutandine, ed il cazzo deve sparire, non voglio più vederlo, senno te lo taglio, e portati del lubrificante!”, mi libera staccando il guinzaglio. “Sì certo, grazie Mistress”, chissà cosa mi aspetta adesso, penso io. Usciamo dalla toilette, la mia padrona se ne va nel salone, io frastornata e tremante resto nel bagno sotto gli sguardi curiosi e sorrisini sarcastici delle donne presenti. Prendo il necessario dal mio armadietto e rassetto il trucco. Vado in una toilette e finalmente orino anch'io, mi lavo, lubrifico bene la figa-anale e porto con me il gel vaginale, nascondendolo nel reggiseno sotto il tubino. Mi infilo il tanga di pizzo nero avendo cura di far sparire il "clitoride" indietro tra le gambe e i coglioni dentro lo scroto; quindi tiro su bene le mutandine davanti e dietro, in mezzo ai glutei. Mi guardo allo specchio, sono arrossata per le emozioni però mi piaccio. Sul culo ho due segni inequivocabili delle frustate. Mi faccio coraggio e torno nel salone, guardo in giro e vedo la Mistress seduta su un divano assieme ad altre cinque persone, tre uomini e due donne. Mi avvicino timorosa, mi vede “eccola la mia Chienne, vieni siediti qui accanto a me”, mi avvicino e faccio per sedermi sul sofà, “ma cosa hai capito” ride forte guardando gli altri, “tu ti metti qui davanti accucciata per terra come la cagna che sei, cosa credi, non mi sono scordata!” e racconta ai presenti quel che ho fatto, io abbasso gli occhi. Riaggancia il guinzaglio, sento che avvampo per la vergogna ed obbedisco. Guardo gli amici della Mistress e, sorpresa, una delle due donne è Claudia che mi guarda con aria sorpresa e preoccupata, accenno un sorrisino imbarazzato. Gli altri sono tre maschi, i due giovani palestrati in tanga e canottiera nera, ed un maschio sui 60, vestito, seduto accanto a Claudia e con una mano sulle sue cosce. L’altra è una donna matura, anche lei in guepière simile alla Mistress. Parlano tra di loro e programmano qualcosa senza guardarmi, non esisto. Arriva il cameriere con i drink per loro, per me solo un bicchiere d’acqua e me lo lascia sul pavimento seguendo le indicazioni della mia padrona. Poi la Mistress mi tira, mi fa alzare e mi mostra ai maschi, facendomi passare davanti a loro nello spazio stretto fra il divano ed il tavolinetto, mi tirano su la gonna, tastano e schiaffettano il culo, ridono dei segni delle frustate, però apprezzano dicendo che si può fare. Claudia solo mi carezza il culo. L’altra "domina" guarda e borbotta “io ti avrei frustata più forte …”. Gli altri se ne vanno di sopra e Claudia, per mano al maschio anziano, alzandosi mi lancia una occhiata come per dire: buona fortuna, poverina te!.
La Mistress mi fa alzare, tiro giù la gonna e, veloce quanto posso, la seguo. Lei avanti con passo rapido ed io dietro trotterello sulle piattaforme, col guinzaglio che mi tira, saliamo le scale ed arriviamo al primo piano. Quindi mi conduce in una stanza dove, su un lettone posto al centro, ci sono i tre maschi e Claudia. Più altre 8-10 persone tra uomini e donne che guardano. Claudia è al centro delle attenzioni, sta spompinando il maschio vestito, mentre uno dei due giovani seminudi la sta scopando, geme in silenzio. La Mistress, come d'abitudine, passa avanti a tutti e mi trascina al letto. Da un colpetto di frusta al giovane maschio che sta scopando Claudia, quello si toglie subito, lasciando la figa-anale della mia amica aperta e vogliosa. Claudia è intenta a spompinare il suo uomo, la Mistress mi fa segno di mettermi a pecorina sul letto e leccarle la figa-anale; Claudia, al sentire la mia lingua, ha un sussulto e spompina con più energia. Mi concentro sulla figa-anale, la Mistress non mi tocca maie, con una frustata più decisa sul culo, "ahi!", richiama la mia attenzione e ordina di tirare su la gonna, “non ti ho detto di parlare! Continua a leccare quella troietta e fai quel che ti dico in silenzio”. Resto a pecorina con le cosce ben unite ed il culo a disposizione della Mistress. La padrona mi lascia leccare e si diverte a darmi il ritmo con frustatine sul culo, sempre più forti aspettando solo che io gema per darmele con più energia, “non scappare, resta ferma e lecca, senno ti frusto davvero, e tu sai com’è!”. L’uomo di Claudia, forse stanco di dare spettacolo, si alza e la prende per mano portandosela via. L'amica mi dà un’occhiata compassionevole. Io provo un po’ di invidia, ha trovato il suo maschio che la tratta da signora, mentre io vengo trattata da cagna, però l’ho voluto io e non mi dispiace per niente la situazione eccitante nella quale mi trovo.
Un colpo di guinzaglio, mi alzo in piedi, la Mistress mi tira vicino al viso e avverte sorridendo “adesso Chienne comincia il bello, sei pronta?”, così dicendo mi slingua sulla bocca, istintivamente la apro per baciarla ma lei subito mi tira via, “ehilà cosa credi, non mi lascio baciare in bocca da una cagna…”, “sì Mistress, grazie Mistress”. Il capannello di circa 5-7 uomini (tra cui i due giovani palestrati amici della Mistress) e tre donne (tra cui l’altra domina) guardano ed aspettano indicazioni. La padrona mi conduce ad un divanetto dall’altra parte della stanza: ha forma di un cubo allungato e, come il lettone, è di gomma amaranto, la larghezza è quella di un letto ad una piazza, sarà lungo 1,5 m ed alto 60 cm. La Mistress mi ordina di levare il tubino, i presenti eccitati sono tutti intorno al divanetto. Sfilo il tubino e resto con il tanga, il reggiseno, le autoreggenti e le piattaforme: inutile dire che mi sento nuda, più per gli occhi addosso che per il fatto di esserlo. “Togliti anche il tanga, ma ricorda che non voglio vedere il tuo cazzetto inutile, senno sai che ti succede”, “sì Mistress”. Tolgo il tanga e nascondo veloce il "clitoride" dietro tra le gambe, attenzione inutile, infatti la padrona mi ordina: “bene, mettiti a gattoni sul letto ed apri le gambe”. Mi viene davanti uno dei due giovani maschi palestrati col cazzone già duro e me lo mette in bocca: succhio contenta, ma per poco. La Mistress si diverte a darmi il ritmo con frustatine sul culo, mi fa divaricare le gambe, cosicchè il clitoride ed i coglioni penzolano nel mezzo e la Mistress si diverte a darmi le sue frustatine proprio lì! “Ahi!” gemo, lei non aspetta altro e mi frusta più forte. Poi intima, girati sdraiata. Obbedisco in silenzio, mi giro e nascondo subito il clitoride tra le gambe. La padrona tiene Il guinzaglio corto e mi strattona dandomi gli ordini. Io faccio quel che posso affinché non mi si scomponga la parrucca. “Lubrificati bene la figa”, “Sì Mistress, grazie Mistress”. Una delle donne, si tira su la gonna, è nuda e mi si siede sul viso: “lecca… e non smettere finché non te lo dirò io” dice la Mistress. La donna è corpulenta, prima si siede con tutto il suo peso e si assesta bene, praticamente ho il naso nella sua figa, non posso respirare. Resta ferma così, aspetta di vedere la mia reazione, io solo batto sul divano per far capire che non respiro. La donna si alza in modo che io posso leccarla: il culo, la figa, il clitoride, si bagnano rapidamente per l'eccitazione. Non posso vedere gli altri presenti e quel che succede. Sento che mi aprono le gambe e le sollevano in alto a V. Mi stanno penetrando, però non è un cazzo. La donna sopra di me si alza un attimo per farmi vedere: la Mistress con un dildo strap-on mi sta scopando, mmm... mi piace! Si accorge che la guardo, una frustata forte mi raggiunge sulle cosce: “troia continua a farti leccare!, la Chienne non deve vedere!”. Dopo la prima donna, viene la seconda ed anche lei si fa leccare il culo e la figa e si diverte a sedersi sul mio viso. Nel frattempo cerco di mantenere la parrucca al suo posto e solo immagino il mio trucco disfatto. Sento adesso che c’è un cazzo vero che mi è dentro, quando posso lubrifico. La donna che si faceva leccare ha smesso, però il guinzaglio e la frusta della Mistress mi indicano di girare la testa a sinistra e subito un cazzo duro mi riempie la bocca, però dura poco, un altro strattone del guinzaglio e dall’altra parte c’è un altro cazzo che vuole il suo pompino. Qualcuno si avvicina con una bottiglia di plastica e mi versa il liquido trasparente in bocca, meno male un pó d'acqua penso io, niente di tutto ció, é vodka!, mi obbligano a bere turandomi il naso, tento di girare il viso, ma mi tengono ferma, e mi tocca berne un bel pó, subito sento il calore dell'alcol che mi stordisce: però, ci voleva. La Mistress mi fa andare avanti così non so per quanto tempo, so solo che è un continuo essere penetrata senza soste: sento la sborra mi cola dalla figa e la schiuma che si forma per lo stantuffare dentro la figa-anale piena di sperma. Ogni tanto sento il fresco del dildo strap-on di qualche donna. Ho la bocca sempre piena di cazzi, mi muovono la testa a piacimento a destra, a sinistra e indietro e mi tengono il viso fermo per penetrarmi come più piace a loro, mi fanno ancora bere vodka che mi rilassa. C'è anche qualche maschio, incitato dalla Mistress, che si mette a cavallo sopra il viso e mi infila il cazzo fino in fondo alla gola, incurante dei miei conati e delle lacrime nere di rimmel. Nessuno sembra prestarmi attenzione, solo mi usano. A fatica riesco a respirare e gemo, “oh, ah, sì, aspetta, ufff …., no no, un momento … “. Frequenti sono le frustate della Mistress sulle cosce della cagna: “zitta e servi!”, “ sì Mistress, graz.. oh..”. Più si eccita e più frusta forte. I presenti, anch’essi in preda all'eccitazione, si stringono sempre più attorno al divano, al mio corpo, e si masturbano, mentre le donne, ma anche qualche maschio, continuano a soffocarmi con le loro fighe e culi sul viso. Ed ecco i maschi che mi sborrano addosso, sperma dappertutto, non so quanto ne avrò bevuto. Sento il profumo dello sperma, non lo posso vedere perché le donne senza ritegno sghignazzano sedendosi sul il mio viso; qualcuna ha anche un orgasmo, e si muovono avanti ed indietro senza la minima attenzione a me che sto sotto. Non so più chi mi sta scopando. Sono stanca, spossata, solo ansimo. Non ho nemmeno più la forza di lubrificare la figa, i maschi la lubrificano sputandoci. Mi arrendo stordita dalla vodka, sono in loro balìa, le mie braccia ormai cadono ai lati del divanetto. A questo punto la Mistress alza la voce: “carissimi, potete andare, la Chienne ha dato quel che poteva, spero avete goduto così come la mia cagna, vero Chienne?” “sì Mistress, grazie” sussurro con un filo di voce, guardando in basso esausta e confusa. Anche tu sei libera tesoro, vai. Mi toglie il collare e mi dà un bacetto, “grazie Mistress”.
Resto sola, seduta sul divanetto. Frastornata riordino le idee. Mi pulisco dallo sperma con della carta, rimetto il tanga ed il tubino nero. Rassetto come posso la parrucca, non c’è specchio. Non ho idea di che ore sono. Con andatura incerta, per la figa-anale gocciolante e la vodka, scendo di sotto agli spogliatoi. L’orologio dice le 3,50. Vedo Claudia, è al bar che mi aspetta. Mi vede, le faccio cenno che arrivo subito.
Al bagno, meno male non c'è nessuna, rinfresco la figa-anale. Finalmente bevo acqua. Mi guardo allo specchio, sono un disastro: il culo e le cosce mostrano i segni delle frustate ed il trucco è sfatto. Procedo quindi, con mani tremanti, a rimettere il fondo tinta, la cipria, il rossetto, il rimmel. Un po’ di profumo. Eccomi, femmina di nuovo, e non ostante tutto mi piaccio. Brava Angie, penso guardandomi, anche questa volta hai fatto godere molti e molte, forse troppi.
Il viaggio di ritorno lo abbiamo fatto quasi tutto in silenzio. "Com’è andata" chiede Claudia; "bene grazie, un po' faticosa, però cercavo un'avventura così. E tu hai fatto conquiste?", "sì Angie, praticamente son restata tutta la sera con Fernando, gli piaccio e domani mi ha invitato a casa sua. Vive solo e quindi resterò da lui qualche giorno in più". "Mi fa piacere" dico io, con invidia. Sarà perché Claudia è più giovane e forse più femminile di me, però un uomo che si innamora di me e mi invita a casa sua un fine settimana non l’ho mai incontrato e a volte, come stasera, mi tocca fare la cagna per divertirmi.
La domenica mattina, Claudia se n’è andata dal suo uomo e non ci siamo più viste, però continuiamo a raccontarci le avventure via chat.
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