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Il triangolo non lo avevo considerato


di Zindo
25.12.2023    |    7.905    |    3 9.7
"La quinta era quella che lo identificava anche sul suo profilo ed era una foto “decapitata” di un tipo in doppio petto: quanto di meno eccitante possibile si..."
Non vorrei essere linciato dagli esperti di incontri tramite la rete informatica se dichiaro che credevo poco a questo genere di aggancio.
Anticipo solo che mi sono ricreduto.
Prendiamo questo sito per esempio.
L'ho scoperto cercando racconti da leggere,
Ci sono tornato spesso. Ho letto vari racconti, ho letto alcuni annunci, ho seguito da lettore il forum, ammirato qualche esibizionista, fino a quando mi sono deciso ad iscrivermi anch'io.
Non l'ho fatto illudendomi di racimolare qualche incontro, ma solo per il gusto di divertirmi con interventi sul forum e inserendo qualche mio racconto.
Credevo davvero in qualche incontro reale?
Devo essere sincero?
No,
No, perché forse neanche li cercavo, non sulla rete informatica almeno. No, perché mi ero convinto che qui tutti scherzassero
Beh! Come si dice? Chi va al mulino prima o poi si infarina.
A forza di navigare in questo sito di incontri erotici mi sono infarinato anch'io nel senso che sono arrivato a concordare davvero un incontro reale.
Ora posso dire “più di uno” , ma fermiamoci al primo, a quello che non mi aspettavo che potesse succedere, a quello che mi ha fatto ricredere.
Ad un primo contatto che io ho ritenuto scherzoso ho risposto con ironia. Da li è iniziato lo scambio di messaggi. Inizialmente scambi di battute da giocherelloni, poi mi giunse il messaggio con la domanda secca, precisa: “Giochiamo a carte scoperte. Tu sei uno che cazzeggia con messaggi o se c'è da battere un chiodo lo batti?”
Capii che eravamo sulla linea di confine tra lo scherzare ed il fare sul serio. Neanche allora mi resi subito conto d'essere io quello che non aveva capito che sul sito ci sono persone che fanno sul serio. Risposi come se stessi ancora scherzando. “Su questo sito non si batte un chiodo e poi... il chiodo potrei metterlo io, tu hai qualcosa dove posso conficcarlo?”
La risposta mi fece sospettare che non avevo capito un tubo di come funzionano davvero le cose. “Ho mia moglie” mi scrisse. Laconico ma non enigmatico,
Andai a rivedere la pagina del soggetto con il quale stavo messaggiando. Trovai conferma a quello che mi sembrava di ricordare. Il mio interlocutore era un single che si dichiarava etero. Nel suo annuncio dichiarava di cercare singole o coppie e, quasi come notizia marginale, dopo avere invitato gay e trans a tenersi alla larga, dichiarava di NON essere singolo anche nella vita reale ma che sua moglie era al corrente delle sue “distrazioni” ma non ancora pronta a mettersi anche lei in gioco.
Tra le sue cinque foto ce ne era una sulla quale appariva anche una donna, bella per quel poco che si poteva vedere e si vedeva ben poco. Altre tre erano foto di particolari anatomici suoi, due del cazzo, uno del culo. La quinta era quella che lo identificava anche sul suo profilo ed era una foto “decapitata” di un tipo in doppio petto: quanto di meno eccitante possibile si possa immaginare.
Gli scrissi : “Sull'annuncio dici che tua moglie non è disposta a giocare”
Mi arrivò come risposta un messaggio lunghissimo che io sintetizzo al massimo “E' un' escamotage per evitare molestie da rompiballe di professione. Lo abbiamo adottato quando ci siamo cancellati come coppia perché stufi di troppi contatti stupidi di persone strane. Mi sono iscritto da singolo ma contatto per incontri con noi come coppia sia con singoli che con singole. Al momento siamo interessati ai triangoli e non ai quadrilateri, perciò non siamo interessati temporaneamente a coppie. Tu potresti piacerci ma, se ti, va non tirarla per le lunghe, non ci piacciono i rapporti verbali troppo prolungati, siamo qui per andare al sodo”
Finalmente mi ero ricreduto. Ho fatto però l'errore di passare da un estremo all'altro. Le ultime parole mi avevano fatto dare per scontato che ormai avevo raggiunto l'insperata ma assolutamente gradita meta. Non solo ho subito detto il mio “sì” senza riserva alcuna, ma subito ho inviato anche il mio numero di telefono ed il mio indirizzo di posta elettronica chiedendo di usare uno di quei due mezzi per concordare il dove e quando vederci.
Mi chiamò Sergio, che sul sito ovviamente è presente con altro nome. Non mi sembrò euforico come lo ero io. Neanche diffidente però, semplicemente fu di una naturalezza sconcertante come se stessimo concordando tra vecchi amici l'ora di partenza per una gita organizzata insieme e non un appuntamento erotico. Ovvio che si parlò anche, anzi soprattutto di scopate, ma non con parole esplicite, ma con allusioni, sottintesi , risatine più significative di mille parole.
Sergio condizionò l'incontrarci ad una certa ora ed in un certo luogo ad un precedente scambio di foto a viso scoperto. Disse “Almeno per riconoscerci, tanto la piacevolezza fisica e l'eventuale simpatia lo verificheremo incontrandoci senza alcun impegno. Se saremo di reciproco gradimento poi ci organizzeremo”
Era un ottimo parlatore Sergio, di quelli che, si dice dalle mie parti, potrebbero vendere frigoriferi al polo nord tanto riescono ad essere convincenti con le loro .parole. Tanto che dopo la conversazione mi venne il dubbio di non avere a che fare con una coppia ma, probabilmente con un singolo, magari pure gay se non un eventuale male intenzionato con fini di eventuali ricatti più che fini erotici.
Mi bastò ricevere sulla posta elettronica le foto per ricredermi. Se avesse avuto cattive intenzioni non mi avrebbe inviato le foto di Barbara (la sua donna) in pose così maliziose. nelle quali era riconoscibilissima.
Le tre foto di Barbara erano erotiche non pornografiche, sprigionavano eros per le pose, la lingua tra le labbra, la mano a penzoloni tra le cosce, un seno semi sporgente da una camicetta scollata; quelle di Sergio, anzi quella perché una sola me ne mandò, era una specie di foto tessera, solo un primo piano del volto.
Io avevo già inviato due foto mie, in una ero vestito piuttosto elegantemente, l'altra in costume da bagno, entrambi a volto scoperto. Non mi ero fidato ad inviare foto più spinte. Del resto quella di Sergio era ancora meno compromettente.
Sergio mi richiamò per confermare il quando e dove trovarci per un “primo incontro conoscitivo e senza impegni di ulteriori sviluppi successivi”
Quando fu il momento concordato io mi trovai nel posto convenuto. Non feci fatica a riconoscere Sergio, identico a quello della foto che mi aveva inviato. Non fui del tutto certo che la donna che stava con lui fosse la stessa delle foto.
Lo ammetto, per un attimo ho ancora nutrito dei sospetti ipotizzando che Sergio fosse un furbastro che mi aveva mandato foto di chissà chi, che si era presentato all'appuntamento con un altra, che forse non cercava davvero un incontro erotico ma probabilmente un pollo da compromettere in qualche modo per eventuali secondi fini successivi. Ricatti per essere chiaro.
Quante fisime, dirà qualcuno. Ebbene sì! Non ero esperto di incontri tramite internet, speravo in chissà che, temevo chissà cosa.
Però almeno ci ho provato fino in fondo ( e ne sono contento) non come molti che al momento di concretizzare svaniscono nel nulla (dopo questa prima esperienza che sto raccontando mi sono capitati infatti anche effetti magici di sparizioni immediate, ma queste sarebbero altre storie). Torniamo a quella ce vi sto raccontando.
Stavo dicendo che la lei che venne all'appuntamento sembrava diversa da quella vista sulle foto. Non meglio o peggio, semplicemente diversa. Forse perché io ero condizionato dai miei sospetti e dai miei timori. Comunque si presentò come Barbara e almeno il nome coincideva con quello che già sapevo.
Ora che ci ripenso mi sento tanto stupido che ho vergogna ad ammettere che Barbara delle foto e quella che venne all'appuntamento erano la stessa persona. La differenza poteva essere un poco nel look, le donne amano cambiare spesso taglio e colore dei capelli, avrei dovuto tenerlo presente, ma quello che mi trasse in errore fu l'eleganza, la classe e la signorilità della Barbara che incontrai. Vedendo le foto con lei in pose più o meno lascive forse mi aspettavo una donna sboccata nel parlare, villana nei modi di gesticolare, insomma ero stato così pieno di pregiudizi e preconcetti che la donna diversa da quella che avevo innanzi non era la Barbara delle foto che avevo viste ma la Barbara che io avevo immaginato. Avevo immaginato male, molto male. Quella che venne con Sergio era una persona favolosa, bellissima, ma apparentemente pudica, quasi come se avesse pudore della sua avvenenza. Quel finto pudore che invece avrebbe dovuto farmi capire sia che Barbara era così consapevole del suo gran fascino che poteva fingere di esserne imbarazzata.
Se io fossi stato un pochettino più sveglio, forse avrei capito da subito che Barbara era una vera donna oltre che una gran femmina. Queste ultime hanno il corpo, le donne hanno la mente, Barbara le aveva entrambe, Aveva capito con quale atteggiamenti mi avrebbe confuso e, di fatti ci riuscì facilmente e rapidamente.
Ah già, avrei dovuto dirvi che ci presentammo, che andammo a consumare un “apericena” al tavolo sulla terrazza di un noto locale, che parlammo di non si quante cose assurde prima di arrivare al nocciolo che ci interessava, ma feci tutte queste cose come un automa e neanche mi resi conto esattamente di ciò che feci e ciò che dissi. Una cosa sola sapevo: Barbara mi aveva stregato e la mia unica preoccupazione era superare l'esame di quell'incontro conoscitivo. Ero arrivato all'appuntamento con più paure che desideri. Nel giro di pochi minuti ero passato alla paura di me stesso, di sfigurare, di non piacere, perché ormai, ne ero certo, quella Barbara mi piaceva troppo, volevo fare sesso con lei. Mi piaceva tutto di lei, il portamento elegante, il seno piuttosto vistoso, le rotondità dei fianchi, la sottigliezza delle sue caviglie, le labbra, gli occhi, i lobi delle orecchie, la piega ed il colore dei suoi capelli, tutto insomma, proprio tutto, persino che avesse un compagno come Sergio.
Di costui fisicamente non notai né pregi, né difetti, tutto di lui mi era indifferente dal punto di vista fisico. Mi piacque invece quel suo saper far sentire sia me che Barbara a nostro agio, quel suo intuire che noi due ci piacevamo e lasciar trapelare la sua soddisfazione, quel suo saper riportare verso il tema della sessualità e sensualità i discorsi che andavamo facendo, ogni volta che o io o Barbara ci allontanavamo un poco dallo sopo principale per il quale ci eravamo incontrati.
All'improvviso fu lui ad afferrarmi un polso con la sua mano e dirmi “Ti sei accorto che piaci a Barbara?” Io guardai lei che sorrise abbassando lo sguardo. Risposi parlando a lei “Spero tu ti sia accorta di piacere molto a me”
Sergio come nel suo stile fu sbrigativo e risolutivo: “Allora? Vogliamo restare qui a dirci che ci piaciamo reciprocamente o vogliamo fare qualcosa di concreto?”
Barbara chiarì ancora meglio il concetto “Noi abbiamo fissato una camera in albergo per la notte e chiesto se c'era la possibilità di avere anche una singola nell'eventualità fosse arrivato un nostro amico”
Sergio concluse chiedendomi “Quando l'abbiamo chiesto la singola era disponibile, vuoi confermarla come l'amico che aspettavamo o preferisci salutarci qui?” Parlando mi porse il suo telefonino e aggiunse “Ho fatto il numero dell'albergo, parlaci tu adesso che risponderanno”.
Ovvio che confermai la stanza singola.
Appena sentì la mia conferma Barbara si trasformò, lasciando chissà dove quella sua eccessiva signorilità, per diventare finalmente sorridente e disinvolta- Non mi ero accorto che anche lei era stata sotto tensione come me. Dopo che il nodo del “Chissà come finirà quest'incontro?” si era sciolto tutto fu più facile, semplice, piacevole. Decidemmo anche di cenare prima di darci alle follie. Lo facemmo nel ristorante annesso all'albergo. Io che non avevo previsto il pernottamento scesi in sala ristorante dopo una semplice rinfrescata, anche Sergio non credo che fece di più, Barbara invece si era sciolta i capelli ed aveva indossato un vestito mozzafiato che le lasciava tutta la schiena scoperta e la gonna era di molti pezzi di stoffa leggera sovrapposti ma non cuciti tra loro, perciò con innumerevoli spacchi che si notavano quando camminava. Ancor più si notarono quando si sedette e i lembi di stoffa caddero in parte tra le sue cosce, in parte lateralmente, scoprendo le due gambe nude, senza calze. Lo avevo già notato ma Sergio lo sottolineò chiedendole: “Non ti sei messa neanche le calze?” Barbara sorridendo in maniera furbesca ci informò “Veramente oltre il vestito non ho messo altro”
“Neanche le mutande?”
“Certo che no, vuoi verificare?”
Sergio con uno spostamento molto teatrale che non poteva non essere notato da molti si spostò verso Barbara, allungò la mano tra le sue cosce, guardò me.
Allungai anche io la mia mano tra le sue cosce. Risalii verso l'alto. Sergio mi stava precedendo sull'altro binario (se binari potevano essere quelle cosce). Sentii sul palmo la morbidezza della carne di Barbara, sul dorso la ruvidità della mano di Sergio con la quale inevitabilmente entrai in contatto.
Io finsi di ignorare Sergio, lui ignorò me, di certo mi spostai più rapidamente per arrivare prima di lui con la mia mano sulla figa di Barbara. Lei chiuse gli occhi, reclinò leggermente il capo all'indietro, si morsicò il labbro inferiore, Io tastai un poco di pelo, non era totalmente depilata, aveva lasciato una piccola striscia appena sopra la figa, quel tanto per farmi elettrizzare. Le “labbra” ed i dintorni erano invece ben rasate, Il mio medio si fece impertinente e danzò sulla fessura martellandoci sopra pochissimi colpi. Subito giunse la mano di Sergio sulla mia mano a spingere e il mio dito scivolò dentro. Sentii il bagnato di Barbara che sussultò. Forse le avevamo fatto male? No, per fortuna. Come destatasi da un torpore ci richiamò: “Ragazzacci, ci stanno guardando, fate i bravi.”
In effetti alcuni dei pochi altri avventori presento agli altri tavoli ci stavano guardando: una coppia di anziani non saprei dire se fosse scandalizzata o in imbarazzo per conto nostro, di certo avevano gli occhi sbarrati e le espressioni impietrite. Una coppia più giovane ci guardava di sottocchio e sorrideva, si stavano probabilmente eccitando anche loro. Il cameriere, con finta noncuranza si chinò appena passandoci accanto e bisbigliò “Un poco di contegno per favore”. Obbedienti io e Sergio riprendemmo una posizione più consona al momento. Il cameriere ripassò, di nuovo si abbassò leggermente e aggiunse: “Tra un paio d'ore finisco il mio turno, nel caso cercate un ulteriore membro per la compagnia sono disponibile”. Questo gli valse la presa per i fondelli da parte di Barbara per tuta la durata della cena (non molto lunga a dire il vero) perché spesso gli si rivolse chiamandolo “Scusa, Membro..mi porteresti ...” e ordinava ogni volta qualcosa fino a che il poveretto, fatto anche lui di carne ed istinti, le rispose “ Io per lei faccio tutto, persino portarmela a letto senza questi due”, rivolto a noi “Scusatemi ma ….se vengo provocato”.
Sergio, con molta disinvoltura gli disse “Peccato , perché la signora preferisce portare a letto noi due, senza te. Sai, usi troppo la lingua per parlare, e a lei la lingua piace in altra maniera. Andiamo cari?”
Stavo per chiedere scusa io al cameriere con l'intenzione di chiarire che stavano scherzando, quando vidi Sergio mettergli una banconota di valore non proprio trascurabile nella mano e sentii che gli diceva “Caso mai con te ci torniamo un'altra volta, questa sera abbiamo un ospite, ciao Carlo”.
Il cameriere strizzò l'occhio a mo' di intesa e ringraziò per la regalia. Sergio poi, mentre lasciavamo la sala mi disse “E' un amico ormai, veniamo spesso qui e un paio di volte siamo stati con lui. E' ben dotato ma soffre di eiaculazione precoce e poi gli si affloscia”.
Avrebbe fatto meglio a non dirmelo . Immaginare quel cameriere a cazzo moscio di fronte a Barbara nuda mi diede fastidio in qualche modo.
Salimmo al piano delle camere, ovviamente recandoci tutti e tre nella loro stanza, quella con il letto grande. Il cameriere e gli altri avventori vennero presto scordati. Come avvoltoi famelici sia io che Sergio piombammo su Barbara, davvero totalmente nuda sotto il leggero vestito che si lasciò sfilare facilmente. Ce la contendemmo a suon di baci e carezze, non molto romantiche a dire il vero perché eravamo già tutti abbastanza eccitati. Sergio si era disteso trasversalmente sul letto e Barbara s'era portata ai bordi, dalla parte della testa del suo compagno, lasciando un piede a terra e l'altro sul letto, così da consentire al suo uomo di leccarle la figa. In quella posizione fu agevole anche per me leccarle tra le natiche, sul buchetto e nel breve tratto tra l'orifizio anale e la figa, con qualche difficoltà per la presenza anche della testa di Sergio in quella zona. Barbara non nascose il suo gradire la prestazione con sospiri e lamenti erotici. Poi si chinò molto, sottraendo la sua patata alla bocca del marito per lanciarsi lei sulla banana di lui. Così piegandosi me la trovai a novanta gradi e... ne approfittai per appagarmi ed appagarla, alla pecorina. Mentre la pompavo, Sergio, rimasto nella stessa posizione, mi palpeggiò le palle e accarezzò a volte, con il suo dito impertinente anche il mio buchetto posteriore. La cosa non mi dispiacque affatto, anzi, a mio modo gli manifestai di gradire, staccando una mano dai fianchi di Barbara alla quale mi tenevo aggrappato, per regalare una carezza anche al suo petto.
Questo fu il nostro primo rapporto quella notte. Ne avremmo anche altri. Anzi no, diciamo che non ci fu mai una vera interruzione ma soli minuti di rilassamento per riprendere vigore ed energie e quello che ho chiamato il primo rapporto forse fu l'inizio di un lungo rapporto durato ore, dandoci il cambio io e Sergio sull'instancabile, insaziabile, fantastica Barbara. Nelle fasi in cui uno si prodigava l'altro recuperava vigore ed energie. Io trovai un valido contributo alle rapide “riprese” nella visione e partecipazione a latere delle davvero ragguardevoli prestazioni corpo a corpo dei due e trovai capacità di resistenza (quando io ero impegnato in prima linea) dalle coccole che ricevevo da Sergio, abbastanza interessato a toccarmi culo e palle, ma in maniera soft.
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