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...ed io tra di voi...


di Zindo
02.10.2023    |    9.616    |    7 7.3
"” Lascia le mani che aveva afferrato, riprende a mangiare e con fare sornione ci chiede: “Siete proprio così sicuri che quando mi avete parlato delle vostre..."
Siamo seduti ad un tavolo della trattoria sul mare nella quale io l'estate scorsa li ho presentati, li ho fatti conoscere.
I pannelli vetrati quest'estate erano aperti e sulla terrazza soffiava la brezza che saliva dalla spiaggia sottostante. Era calmo, piatto come una tavola il maremì, quest'estate.
Ora i pannelli sono ben chiusi, l'aria fredda rimane all'esterno, il locale è riscaldato, la spiaggia è spoglia e deserta, il mare ulula e biancheggia per le impetuose onde che a ripetizione si infrangono a riva.
Come quelle onde si agitano i pensieri, i sentimenti e le sensazioni, dentro di me. Come quelle onde che sembrano minacciose ma si disfano contro il nulla appena arrivano alla riva, così tutte le mille parole di rabbia e di gelosia che vorrei dire, anzi gridare, si accavallano nella mia mente ma si perdono prima di giungere alle labbra, si disfano senza essere pronunciate.
Il cameriere ci ha già dato i menù che stiamo fingendo di leggere per poter scegliere cosa ordinare. In realtà nessuno di noi tre è interessato al menù che ha tra le mani.
Ognuno di noi avrebbe qualcosa da dire, nessuno osa parlare.
Ci sono pochissimi altri avventori nel locale molto ampio: una coppia di anziani ed un gruppetto familiare (genitori e due bambini) occupano due distinti tavoli nella parte opposta della sala, mentre noi abbiamo chiesto di poterci mettere dove siamo, “un tavolo con vista mare” abbiamo chiesto.
Se non ci fosse una radio accesa regnerebbe un pesante silenzio
I due anziani forse neanche parlano tra loro, i bambini del gruppetto familiare devono essere molto educati perché non li sento fare capricci. Tutto tace o forse sono io che non sono attento a quel che accade intorno. Sono preso dai miei sentimenti, dai miei pensieri.
La radio però c'è, ed è in funzione. Sta trasmettendo un programma di canzoni. Non so chi abbia scelto di sintonizzarsi sulla stazione odiosa che diffonde canzoni antichissime, anni sessanta o forse anche più remote. Però canzoni piacevoli a sentirsi, certo datate e non al passo con i tempi, ma non brutte, anzi.
A volte il caso è proprio curioso. Solo il caso infatti può aver fatto capitare che proprio ora, in questo posto, mentre io non riesco ad esprimere la rabbia che covo dentro, da quel programma radiofonico escono le parole che io penso e non dico.
Le sta cantando Charles Aznavour. Dice, anzi canta:
“Lui di nascosto osserva te;
tu sei nervosa vicino a me;
lui accarezza lo sguardo tuo;
tu ti abbandoni al gioco suo
ed io, tra di voi,
anche se non parlo mai
ho visto già tutto quanto...”
Non sono solo io a prestare attenzione a quelle note, anzi a quelle parole. Pure Giulia solleva lo sguardo dal menù, guarda alternativamente me e Roberto. I suoi lineamenti sono totalmente inespressivi. Potrebbe sembrare che abbia letto il nome di una pietanza e che stia pensando se ordinare quel piatto o altro. Potrebbe sembrare, ma io so che non è questo che sta pensando, anche lei sta facendo sue le parole di quella canzone.
Roberto, come se avesse “udito i nostri pensieri”, non alza il capo, solleva solo lo sguardo, restando a testa bassa e guarda, impassibile, prima Giulia dopo me. Anche lui potrebbe dire quelle stesse parole? Forse.
Il cameriere arriva per prendere le prenotazioni. Nessuno di noi tre ha già scelto. La circostanza ci obbliga a distogliere l'attenzione dal brano cantato alla radio, bisognerebbe dare una risposta al cameriere, invece Giulia gli pone una domanda “Lei cosa ci consiglia?”
Il cameriere suggerisce qualcosa, non so cosa ma dico “Per me va bene”. Giulia e Roberto mi imitano nella stessa risposta. Potremmo tornare ad ascoltare il canto di Aznavour ma il brano è già finito, ora alla radio c'è un messaggio pubblicitario.
L'atmosfera non è quella che ci si aspetterebbe tra tre amici che vanno a pranzo insieme, anzi una coppia (io e Giulia) ed un loro amico di famiglia (Roberto).
Il fatto è che io da molti indizi ho elementi sufficienti per nutrire il sospetto che tra Roberto e Giulia ci sia molto di più di una semplice amicizia. Non ho proprio certezze assolute, ma elementi concreti.
Giulia ha organizzato questa uscita a tre per festeggiare, ha detto, un suo non meglio specificato successo sul lavoro. Non sarebbe strano, spesso inventiamo scuse per pranzare fuori casa la domenica ma solo noi due. Questa volta due sono gli elementi anomali: il fatto che si sia preoccupata di Roberto che sarebbe rimasto da solo e l'aver prenotato il tavolo proprio in questo locale, a diverse decine di chilometri dalla nostra città di residenza. Roberto sta spesso con noi ma non sempre, quindi preoccuparsi del suo restare da solo è molto strano. In questa località ci veniamo al mare nei week end d'estate, come turisti pendolari e spesso veniamo a pranzo in questo locale. Strano è che abbia voluto tornarci d'inverno. Penso che voglia ( o vogliono?) comunicarmi qualcosa che ho già intuito. In fondo è qui che io li ho fatti incontrare, questo solo può spiegare la scelta di questo ristorante.
Ora li osservo, attendo qualcosa, forse spero di ricevere smentite, però temo di ricevere delle conferme ai miei sospetti.
Non riescono ad essere naturali e questo incrementa la mia idea. Non riesco ad essere disinvolto neanche io. A mia moglie voglio un bene profondo. Potrei elencare miriadi di cose che mi piacciono di lei ma preferisco dire che mi piace lei così com'è, nel suo insieme, nel suo essere lei e non per questo o quel dettaglio. Non posso però tacere che uno dei pregi che le riconoscevo fino a poco tempo fa era la sua schiettezza, il dire le cose con chiarezza, a volte anche con brutale sincerità.
Eppure sono certo che da qualche tempo mi sta nascondendo qualcosa sul conto suo e di Roberto. Non dico che mente, dico che tace alcune verità. C'è un po di differenza tra il mentire e il non dire tutto. Lei mi nasconde qualcosa, non mi ha raccontato bugie.
Roberto è per me molto ma molto di più di un amico fraterno. Lui sa di me cose che nessun altro sa. A lui ho confidato anche i miei sentimenti più intimi, persino quello che provo davvero per Giulia e cioè che mi sento come se lei mi imprigionasse privandomi della mia libertà e, contemporaneamente di voler essere suo prigioniero, di non saper stare senza di lei, nonostante io non mi senta veramente appagato dalla vita matrimoniale e lui, lui solo, sa il perché il matrimonio mi pesa.
Io sono convinto che ci sia stato già qualcosa tra loro due, quindi penso che neanche lui sia leale con me. Non è facile accettare d'essere stato tradito dalla propria moglie, non lo è neanche l'accettare la slealtà di un amico. E' impossibile accettare le due cose insieme. Sto male. Non ce la faccio più.
Non parlano loro? Parlo io!
-La conoscevate la canzone di Aznavour?
-La che?
-Il brano che hanno appena trasmesso alla radio!
-Non mi pare nuova, penso che sia molto vecchia.
-Molto vecchia – dico io- e...molto vera! Ve la dedico.
Poi alzando le palpebre come se volessi guardare il soffitto mi metto a canticchiare sottovoce “ ...ed io tra di voi, anche se non parlo mai, ho già capito tutto, lalalà, lalalà...” Abbasso le palpebre e li guardo, prima Giulia poi Roberto, li fisso entrambi negli occhi.
Giulia ha una strana espressione, simile a quella che le ho visto le rare volte che si è arrabbiata davvero e subito dice: “Credo che dovrei essere io allora a dedicarla a voi due. Suvvia non facciamo sceneggiate, sta anche arrivando il cameriere. Comportiamoci civilmente...”
In effetti il cameriere è arrivato col carrello e ci sta approntando i piatti. Si aspetta che gli diciamo cosa e quanto di ciascuna cosa vogliamo che metta nei piatti. L'operazione dura abbastanza, alcuni minuti. Una pausa opportuna per non far divampare la fiamma che ho acceso. Non sono pentito però: meglio chiarirle le cose.
Quando il cameriere si allontana, lascia la sala anche la coppia degli anziani. Loro hanno già finito di pranzare.
Roberto torna sull'argomento. Chiede a Giulia: “Temo di non aver capito, perché dici di comportarci civilmente? Mi è forse sfuggito qualcosa? Ti ha solo dedicato una canzone”
“Appunto. Io ho detto che non era necessario. Credete che io sia scema? Sono io quella che anche se non parlo mai ho capito tutto di voi due, da parecchio tempo. So abbozzare ma non sono né cieca, né stupida. Per favore mangiamo e facciamo finta di niente come abbiamo fatto fino ad oggi. Adesso mi è più facile se volete saperlo, perché non sono più relegata nel ruolo della cretina che si può ingannare, ora sapete che ho capito tutto e che anche se mi costa, fingo di non sapere”
No, non le lascerò rigirare la frittata. Non ho ben capito cosa intende dire ma mi pare che voglia sottintendere cose piuttosto pesanti, allora meglio andare al nocciolo subito, parlar chiaro. Per questo subito reagisco con tono piuttosto deciso: “Hai capito tutto di cosa? Non parlare tra le righe, di esattamente quello che vuoi dire!”
Sento la mano di Roberto che afferra il mio polso e lo blocca dicendomi: “Sta calmo. Le donne come sempre hanno un sesto in più con il quale capiscono molto più di noi”
Io ora certamente non capisco le sue parole. Né capisco perché guarda Giulia con occhi da pesce lesso e le dice “Prima o poi doveva succedere. Sapevo che ve ne sareste accorti. Non è colpa mia se con voi due ci sto divinamente bene, né se sono fatto così come sono fatto, ma state tranquilli non sono uno sfascia famiglie. Credo di avervi dato prova di saper stare al mio posto e dovete ammettere di avermene date molte di occasioni per farmi avanti, chiamiamole provocazioni involontarie se volete, ma mi avete provocato tante volte, entrambi, anche se separatamente...”
Io guardo Giulia, lei guarda me, non capiamo.
Roberto lascia le posate e con l'altra mano prende anche un polso di Giulia e continua:”Sapessi che fatica trattenermi dal coccolarti quando tu Giulia ti lamenti di tuo marito che pensa troppo al lavoro ed alla carriera tornando a casa tardi la sera, tardi e stanco. Anche perché io so qual'è il motivo per il quale ti trascura, non è il suo lavoro.”
Passa a guardare me che sono terrorizzato. Un vero amico non dovrebbe mai tradire le confidenze che riceve, invece sento che Roberto sta per tradire il segreto che gli ho confidato. Solo a lui questa estate ho detto di essermi preso una sbandata, platonica è vero ma anche anomala. A lui ho confidato che mi eccitavo al solo guardare il bagnino con la nomea di gay che si occupava della nostra spiaggia, e che se mi avesse stuzzicato io col bagnino sarei stato disposto anche ad avere rapporti intimi. Questo insano desiderio all'epoca in cui l'avevo provato mi aveva fatto diminuire abbastanza il desiderio di Giulia. Credo che Roberto stia per dire questo a Giulia.
Lo anticipo io, sento che è un mio dovere farlo io. Cerco però di minimizzare la cosa usando un tono di voce scherzoso nel dire “.. e dai, ancora mi prendi in giro per quella storia?! Sai a cosa si riferisce? Al bagnino di questa estate! Te lo ricordi, quello gay? Beh..così parlando... ho detto che non era poi tanto male e che se avessi avuto certe tendenze forse con uno come quello li quasi quasi ci avrei pensato un attimo prima di dirgli di no!”
Mia moglie mi spiazza. Dice “Tu certe tendenze ce le hai e ne sei consapevole e lo sa benissimo pure Roberto. Mi sbaglio?” Ucciderei Roberto che non smentisce ma sorride, quasi a confermare. Però poi motiva quel sorriso dicendo a Giulia: “Credo che tu abbia preso una grossa cantonata. Io non ho paura a parlare chiaro. Tu pensi che ci sia del tenero tra me e tuo marito? Sei assolutamente fuori strada, non c'è stato mai neanche l'idea di quello che tu sospetti, non in me almeno. Io desidero ben altro, io desidero molto di più” e sorride ancora più maliziosamente.
“Ehi, ehi!- reagisco io- stai facendo la corte o proposte oscene a mia moglie o sbaglio?”
Roberto con molta tranquillità risponde: “Proposte oscene sì, e non a tua moglie, non solo a lei almeno. La corte? No! Non amo le implicazione sentimentali, le sdolcinatezze. Sono piaceri effimeri che durano finché durano, poi si pagano quando svaporano. Meglio essere pratici. Io cerco il piacere fisico non quello dell'animo. A me piace scopare per essere espliciti e mi piace molto farlo a più persone, con una coppia in modo particolare e voi due mi fate impazzire. Se volete tutta la verità vi dico che sono certo che anche voi lo volete”
Giulia esclama prima di me che vorrei chiedere come lei: “Ma come ti permetti?” Io aggiungo “C'è un limite anche nello scherzare “.
Imperterrito Roberto replica: “Ma io non sto scherzando.”
Lascia le mani che aveva afferrato, riprende a mangiare e con fare sornione ci chiede: “Siete proprio così sicuri che quando mi avete parlato delle vostre insoddisfazioni, sotto sotto, forse anche inconsciamente, non mi stavate proponendo di essere io a consolarvi? Pensateci bene! Si da il caso però che io preferisco l'insieme e non i pezzi singoli. Ora mi sto proponendo io, esplicitamente, perché ....com'è che cantava quello lì? Ah già ...ed io tra di voi, anche se non parlo mai...ho capito tutto ormai.... “
Guardo Giulia e le chiedo. “Tu lo sapevi?”
-Io penso, anzi pensavo, che tra voi due ci fosse qualcosa. Andate ben oltre la normale amicizia quando vi trovate insieme, e vi trovate insieme troppo spesso.. si ho pensato male di voi due.”
Confesso ad alta voce:-”Ed io invece ho pensato male di voi due”
Roberto, serenamente commenta: “Vi ricordate quel qualcuno cosa diceva? Che a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina. Io invece penso intanto che il peccato sta nel non aver ancora peccato insieme noi tre e che...sarebbe un gran peccato non peccare adesso che abbiamo scoperto le nostre carte.”

E' vero. Le donne hanno qualcosa in più che consente loro anche di abbreviare i tempi. Giulia infatti chiama il cameriere e gli chiede: “Questa estate avevate anche delle camere per chi stava a pensione da voi. Sono disponibili anche d'inverno? Sa, stavamo pensando di rientrare domani in città e fermarci qui questa notte..”

Le camere disponibili ci sono. Ne chiediamo due, ne useremo una.

Se il racconto non fosse già troppo lungo racconterei anche come abbiamo usato quella stanza, ma tanto è facile immaginarlo. e poi, come ho già detto, considero la riservatezza una qualità molto importante negli altri. Forse sarà apprezzato se anche io mi lascio andare a raccontare le mie cose intime, ma uso la riservatezza su fatti che riguardano (anche) moglie ed amici. Ah ah ah.
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