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Sono come tu mi vuoi -Cap 1 di 2


di Zindo
24.05.2024    |    5.896    |    14 9.3
"Contestualmente, mi apro i calzoni e li abbasso insieme agli slip sfoderando la mia intimità..."
Questo racconto lo dedico a tutte le non belle, a tutti i NON super dotati. Mi sono deciso a farlo dopo aver letto troppi racconti che hanno per protagonisti maschi super dotati e femmine super bone.
Strano che certi cazzi lunghi oltre un quarto di metro vivano solo negli annunci e certe fighe mozzafiato girano solo nei racconti di questo sito. A me, bisessuale che vive nel mondo reale e non virtuale, sono capitate sempre persone d'altro stampo.
Le donne per esempio: nessuna di quelle che ho incontrate io era perfetta; quasi tutte avevano qualche ruga, un filo di cellulite, il seno che non stava proprio su come quelli delle adolescenti, e magari anche qualche difetto. Non so, tanto per dire: un neo non lontano da un capezzolo o un dente incapsulato o altro ma mai, sottolineo mai, ho incontrato la super bonazza perfettissima, alla Belen che scende le scale a San Remo mostrando la farfallina , tanto per capirci.
E gli uomini? Ma quali palestrati! Se la pancia fosse un muscolo potrei dire d'aver visto molti uomini muscolosi nonostante le gambe secche e storte. Poi anche gli uomini che ho incontrato io avevano dei difetti. Il più caratteristico? I brufoletti sulle natiche!
E poi ho visto qualche cazzo piccolo rispetto alla media, ma di mega cazzi...neanche uno. Se qualcuno era più lungo o più grosso della media non valeva un cazzo, perché aveva problemi a diventare duro o per resistere più di qualche attimo in stato di vera erezione.
Sono stato sfigato io? Forse, ma credo molto meno di quelli che cazzi e fighe lo hanno visto su you-porn o sulle foto di annunci di A 69 e non, come me, dal vero.
Con tutto il rispetto che meritano le esibizioniste del sito, a loro ho sempre preferito le più ipocrite femmine del mio paese, che non la danno a vedere, ma la danno, oh se la danno. Qualcuna anche a pagamento. Altre gratis, ma ovviamente negano: l'onore innanzi tutto! Ormai la regola generalizzata è “si fa ma non si dice” aggiornato a “te la do se non lo racconti in giro”.
E che dire degli uomini che mi evitano (loro direbbero che mi schifano) perché mi dichiaro bisessuale? Sono quelli che in pubblico mi deridono e mi invitano a dire esplicitamente che sono frocio ma appena restiamo soli ( e fanno di tutto per restarci) mi soffocano di domande che ormai conosco a memoria, tanto fanno tutte le stesse:
“Ma tu davvero vai sia con le donne che con gli uomini?”
“Ma tu gli uomini te li scopi o ti fai scopare?”
“Tu che dici di andare con entrambi, dimmi: i pompini li fanno meglio le donne o gli uomini?”
“Tu che dici di andare con entrambi, è meglio la figa o il culo?”
Prima che arrivano a fare la loro considerazione finale che di solito è “ Sai che a volte penso che tanto per curiosità, se mi capitasse l'occasione forse vorrei provare, senza impegno, tanto per curiosità” ho imparato ad anticiparli facendo io una proposta. Dico più o meno così:-“Mica il piacere è una cosa che si può raccontare, meglio una esperienza concreta. Per esempio portami a casa tua e vedi tu se è meglio quando sto con tua moglie o con te”. Se il tipo non è sposato propongo la sorella al posto della moglie , se non ha sorelle...beh... non ho mai osato dire “tua madre” anche se certe mamme meriterebbero e come.
Le risposte sono diverse, quasi tutte rinunciatarie anche se non tutte espresse con garbo. La più ricorrente è “Ma vaffanculo”, seguita dal “sorrisetto” che nasconde il non confessabile “magari mia moglie accettasse” e solo al terzo posto “Mia moglie lasciala stare, caso mai io tu e un altra donna, una puttana magari”.
Poi arriva Luigi, il tipo che fa vacillare tutto quello che ho enunciato fin qui in base alla mia non scarsa esperienza.
Luigi non ha mai cercato di restare da solo con me, non mi ha mai fatto domande particolari, non mi ha mai dato troppa importanza, non mi ha mai evitato con ribrezzo per la mia dichiarata bisessualità.
Luigi è il tipo al quale, sembra, che di me e di come vivo la mia sessualità non glie ne frega un tubo. Tra l'altro neanche io per lui ho particolari attrazioni o motivi di repulsione, E' il classico “signor qualunque” di media altezza, media corporatura, media cultura, media età, media tutto...cioè insignificante, banale, comune. Che non significa brutto o bello, attraente o ripugnante ma esattamente “uno qualunque”. Di lui non è che so molto, non so neanche che lavoro fa esattamente eppure il quartiere nel quale viviamo è come un piccolo paese: tutti sanno tutto degli altri.
Di me certamente; sono un tipo molto chiacchierato a causa delle mie abitudini.
Di lui invece io sapevo solo che viene a prendere le sigarette a giorni alterni nel bar tabaccheria dove di solito mi fermo per bere una birra con gli amici.
Amici?
Si fa per dire, perché se lo fossero davvero non starebbero sempre a prendermi in giro per le mie abitudine di libertino- vizioso- sporcaccione (come loro mi definiscono).
Oltre al fatto che compra le sigarette so che ha una moglie che se la tira. Lei non è nata nella nostra zona, si considera forestiera per essere nata dalla parte opposta della cittadina e ci guarda tutti con commiserazione come se fossimo noi tutti poveracci e lei una gran signora. In realtà è una gran donna! Nel senso fisico però! Alta, formosa e prosperosa. Non grassa, ma ben tornita, con un seno prorompente e un sedere ragguardevole e una faccia da...
Stavo per dire da zoccola ma solo perché ha labbra molto carnose che al solo vederle fanno venire voglia di metterle il cazzo in bocca per farsi fare un pompino.
Bella no di certo; le belle donne sono fatte in tutt'altro modo, ma sensuale sì, senza dubbio. Credo che tutti quelli che hanno modo di vedere il suo seno sobbalzare quando cammina o i suoi glutei danzare sotto le strette gonne che ama indossare immaginano e o desiderano scoparla. Io pure. Il marito è insignificante, ma lei si nota, si fa notare, le piace farsi notare.
Un giorno al bar mi dicono che Luigi ha chiesto a qualcuno che lavoro faccio io.
Il giorno dopo mi dicono che Luigi ha chiesto il mio numero di telefono perché ha bisogno di contattarmi per questioni di lavoro.
La sera di quello stesso giorno Luigi mi chiama al telefono, dice che ha bisogno di parlarmi e chiede se sono disposto a fare un giro in macchina con lui così possiamo parlare senza che i curiosi del bar sentano. Essendo già stato informato da quelli del bar del suo interessarsi a me penso a qualche incarico di lavoro e, di questi tempi, non mi lascio sfuggire nessuna opportunità. Accetto subito. Lui però non vuole passare dal bar, mi chiede di raggiungerlo dietro il palazzo comunale che è a qualche decina di metri. Lo raggiungo, salgo nella sua macchina, lui parte. E' agitato, agitatissimo.
Chiedo se ha qualche problema. Sorride in maniera molto forzata e mi dice di no. La sua fronte è imperlata di sudore, il suo colorito è pallidissimo, chiedo se per caso si senta poco bene. Con voce tremolante mi dice “No, tutt'alt...” la voce però gli si strozza in gola, deve tossire, raschiare la gola, poi riprende: “No, non ho alcun problema, Devo solo farti una domanda: è vero quello che si dice in giro di te?”
Io, stupido, penso ancora ad un incarico di lavoro e dico “Sì, se ti riferisci al fatto che in questo periodo sono un poco a corto di lavoro, è vero...”
Vorrei aggiungere “perciò se hai un lavoro per me sono disposto a farlo” ma lui mi interrompe dicendo “ Mi riferisco a quello che si dice di te per altre prestazioni non proprio lavorative”. Dal titubante, con un passaggio fulmineo, la sua voce diventa sicura e decisa. Chiede: “E' vero che fai sesso con uomini e con donne?”
Non mi sorprendo della sua domanda ma della mia ingenuità. Dovevo aspettarmi una domanda del genere; mi viene rivolta spesso, da molti. Mi sorprendo di me che mi ero illuso di stare per ricevere una commessa di lavoro. Sulla base delle esperienze accumulate negli anni credo di aver capito a volo e, abituato a non cercare il “Chissà- che- gran- figo”, dopo uno sguardo fugace per rassicurarmi che “l'insignificante” non sia “proprio un cesso”, allungo la mano sulla sua coscia e scorro verso il suo inguine dicendogli “Certo che è vero! Se ti va di verificare fai inversione di marcia, puoi venire a casa mia che sta sulla direzione opposta”
Distoglie per un attimo lo sguardo dalla strada per osservare la mia mano e, continuando a guidare, mi dice: “La mia casa invece è più avanti e c'è anche mia moglie. Ti va di venire da noi?”
“Adesso?” Chiedo stupito.
Lui mette la freccia, accosta a bordo strada, si ferma, spegne anche il motore e si gira verso me mettendo anche lui una sua mano su una mia coscia, come io continuo a tenere la mia sulla sua. Mi dice: “E' da diverso tempo che io e Giada, mia moglie, ne parliamo. Parliamo di provare a..., come si dice? Allargare la nostra coppia ad una terza persona? Prima scherzando poi facendo sul serio finché lei pochi giorni fa mi ha detto “Perché no? Ma con chi?”Allora, -continua a dirmi Luigi- mi sei venuto in mente tu. In giro si parla di te, mi è venuto spontaneo..”
“E lei?” chiedo facendo scorrere carezzevolmente la mia mano su e giù per la sua coscia mentre con la coda dell'occhio noto la stoffa dei suoi calzoni muoversi all'altezza della patta: si sta eccitando.
“Lei mi ha detto “se glie lo dici tu” e, ecco, io te lo sto dicendo: "Vuoi venire a casa mia? Telefono a mia moglie, l'avverto e andiamo. Ci stai?”
Se fossi un pivello direi subito di si, ma le conosco bene le donne e la loro volubilità. Perciò gli do un consiglio sincero: “Non siamo precipitosi. Facciamo le cose con calma ma per benino. Io vado a casa mia, posso anche tornare in dietro a piedi, non abbiamo fatto molta strada. Tu invece va da lei, dille che mi hai parlato e che io non vedo l'ora, Se non cambierà idea chiamami, verrò con la mia macchina, se mi spieghi bene dove abiti, verrò i sicuro”
Luigi velocemente mi dice il nome della via e del numero civico dove abita aggiungendo anche il nome che è scritto sul campanello da suonare, poi mi pone una domanda “E se dovesse ripensarci?”
Ecco, lo sapevo! Non era ancora sicuro neppure lui della vera disponibilità di sua moglie, voleva forzare un poco i tempi aggrappandosi ad una mezza parola di assenso da parte della consorte: un classico per i mariti principianti pervasi da fregole. Il germogliare di un seme a lungo covato in un tempo non ancora idoneo, il semino della trasgressione a lungo covato sotto pluriennali esercizi di fantasie erotiche e seghe.
Gli dico facendo strisciare la mia mano fino alla sua patta e palpeggiando il sostanzioso contenuto “Se ci ripensa, faremo senza di lei” Poi propongo “Vuoi provarci adesso?”
Quasi trema nel dirmi: “Devo dirti una cosa”
Io gli apro i calzoni e aspetto che dica. Quando infilo la mano e lo tocco, finalmente parla e dice: “Abbiamo preso questa decisione perché io da un po' di tempo non riesco più a farmelo venire duro ..duro quanto basta per penetrarla...”
Glielo stringo e non mento nel dirgli “Adesso però è ben duro”
“Adesso sì, sapessi da quanto tempo non ci riuscivo...”
Mi chino. Voglio stupirlo. Gli regalo un colpo di lingua a spatola. Lui geme e come se fosse scandalizzato, chiede.”Che fai? Mica vorrai prenderlo in bocca?”
“Perché ti dispiacerebbe?” gli chiedo guardandolo negli occhi dal basso dove mi trovo con la testa menando nel contempo la mano per elargirgli una specie di sega.
Lui, agitatissimo: “No, no, anzi! Ma qui? Sul ciglio della strada? Se ci vedono?”
“Se vuoi possiamo andare a casa mia. Lì magari ti senti più libero e puoi lasciarti andare del tutto. Scommetto che piacerebbe provare anche a te cosa si prova a fare un pompino. Vuoi provarci? Senti?Anche il mio è ben duro. Lo vuoi?”
“Non mi tentare”
“Invece ti tento, Prova!” gli dico riportando su con il busto che avevo abbassato verso di lui e. contestualmente, mi apro i calzoni e li abbasso insieme agli slip sfoderando la mia intimità. Luigi guarda con espressione tra lo stupito e l'estasiato ed esclama: “Che bel cazzo!”
“Pensi che piacerà a tua moglie?”
Lo afferra veloce con la sua mano, si abbassa dicendo “Piace anche a me” e mi sorprende con il darsi subito da fare con la bocca, da pompinaro esperto altro che principiante.
Glielo dico come un complimento che succhia bene. Continua la sua succhiata per alcuni attimi e poi mi dice “ Dai, vieni che mia moglie i pompini sa farli meglio di me. Caso mai mentre lei ti svuota le palle io ti riempio il culo...lo prendi o sei solo attivo?”
“Sono come tu mi vuoi”
Posso dirlo: ha una dotazione mediocre, direi scarsetta, diciamo “ricevibile”.
Andiamo a casa sua senza neanche preavvertire telefonicamente la moglie
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