Impulsi parte finale

Andrea e Nicoletta sono persone di una caratura differente, si elevano dalla mediocrità con la naturalezza di due sovrani della gentilezza. Quando siamo arrivati ci hanno accolto senza troppe domande e hanno messo a nostra disposizione la loro casa, il loro tempo e soprattutto la loro intimità. Ci siamo messi tutti a ridere quando, al momento delle presentazioni, non ho saputo dire il nome della ragazza.
«Lara» ha detto lei facendo un piccolo inchino e strizzandomi l’occhio per sciogliere il mio imbarazzo.
Ora che Lara ha fatto una doccia calda e che abbiamo cenato, sembriamo amici di vecchia data. Nicoletta tiene il piede di Lara appoggiato alle sue cosce e le massaggia delicatamente la caviglia per farle penetrare il gel anti trauma: in fondo è sempre questione di penetrazione, e a Lara questa cosa piace. Ha gli occhi lucidi di che ha l’impressione di essere caduta nel paese delle meraviglie, e ha chiesto se per favore potesse avere un rum ho qualcosa di forte per potersi rilassare.
«Gustatelo con calma» le dico porgendogli il piccolo bicchiere pieno di liquido dorato. «È un El Dorado invecchiato ventun’anni».
Lei lo butta giù in un sorso, e un po’ le rimane sulle labbra e cola sul mento e poi sulla gola bianca, seguendo la linea blu della vena. Non esito, e mi abbasso velocemente e con la punta della lingua seguo la traccia umida del liquore fino a risalire alla bocca carnosa che si apre dolcemente per accogliermi. Le nostre lingue si intrecciano in un calore che si propaga velocemente tra le gambe. Le inizia a gemere, così sbircio con la coda dell’occhio e vedo che Nicoletta le ha già sfilato gli slip e le sta leccando la figa con un leggero e inconfondibile rumore di risucchio che mi fa impazzire.
Lara è giovane, e si lascia trasportare da quella pura e istintiva voglia di esplorare di chi non vuole abbandonare la propria calda e inconsapevole adolescenza. Non sembra sorpresa nemmeno quando Andrea le mette in mano il suo cazzo smisurato. Se Lara è entrata nel paese delle meraviglie, noi siamo i tre moschettieri al servizio del suo piacere e insieme siamo quatto corpi in uno: a turno Lara e Nicoletta ci succhiano, ci massaggiano le palle, leccano con l’unico intento di darci il massimo del piacere, e noi le attraversiamo, passiamo dal fare l’amore passionale alla doppia penetrazione con una disinvoltura che in alcuni momenti diventa un’intimità difficile da sperimentare.
Alla fine, però, io e Lara ci spostiamo nella camera degli ospiti e iniziamo a esplorarci a vicenda fino a quando, in piena estasi, le infilo delicatamente il cazzo dietro e finiamo con un orgasmo anale che ci lascia stremati.

Epilogo

Guardo Lara illuminata dai riflessi del sole nell’acqua della fontana: sono passati quasi dieci anni e, nonostante la differenza di età, viviamo felicemente in un appartamento in centro, vicino a quello di Andrea e Nicoletta. Ci vogliamo bene come in una grande famiglia, e spesso ci troviamo ancora alla sera per un bicchiere di vino e tanto sesso: abbiamo imparato a vivere l’esperienza del sesso come puro piacere e divertimento, libero da vincoli di coppia e gelosie, e forse proprio per questo sono siamo ancora stanchi gli uni degli altri.
Un ragazzo con la macchina fotografica a tracolla si avvicina a Lara e le chiede se può scattarle qualche foto. Lei mi guarda di sfuggita trattenendo un sorriso e gli dice «Perché no» muovendo leggermente la testa e facendo andare qui e là la sua coda di cavallo.
Così, mentre il ragazzo la inquadra, mi avvicino e dico «Stavamo giusto pensando che sarebbe bello fare qualche foto insieme».
«In realtà non sono un fotografo» dice lui titubante, «ma se volete vi faccio volentieri qualche scatto, almeno provo qualcosa di diverso!»
«Bene! Io sono David» gli tendo la mano sorridendo
«Io sono Lara».
Metto una mano sulla spalla del ragazzo: «Che ne dici di venire a casa nostra?»