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trio

prima da bullo a pollo, poi da pollo a cerbiatto


di DanteBocca
21.03.2013    |    6.397    |    1 9.5
"Guardarli era bellissimo, mi eccitai nuovamente mi avvicinai al taolo, salii sopra e ripresentai il cazzo alla bocca di Lucia, tornatomi ben duro scesi e mi..."
Segue "Bullo o Pollo"
Un anno prima del loro matrimonio, si pose a Stefano e Lucia il problema di rendere nota la loro relazione a tutti e particolarmente a Peppe, chiesero il mio intervento, ma cercai di rifiutare finche, il sabato perecedente la domenica delle Palme, entrando nel mio studio trovai Lucia inginocchiata tra le gambe di Stefano che si gustava il cazzo, dalla faccia dei due si vedeva che lo faceva con passione bravura, iniziai a sbraitare che erano degli stronzi a farlo a casa mia approfittando che non ci fosse nessuno, cercavano di calmarmi, ma ero incazzatissimo.
D'un tratto sentimmo una macchina nel cortile e ci rendemmo conto che era Peppe, non volevo far la parte del ruffiano e dissi -Stefamo, io porto peppe in cantina, Stefano, nasconditi nel capanno degli attrezzi e stai fermo, se ti fai trovare da Peppe ti scasso io-
Dopo qualche minuto con il pretesto di farmi aiutare da Peppe, lo portai in cantina consentendo a Stefano di nascondersi nel capanno attrezzi.
Finito il lavoro e tornati sopra, Peppe mi chiese dlle chiavi a brugola e dei giraviti per sistemare una cosa della macchina, fortunatamente ne avevo alcune a casa e non ebbi bisogno di aprire il capanno, prese le chiavi e i giravite, Peppe iniziò a lavorare a pochi metri dal "Genero" e io tornai nel mio studio dove trovai Lucia.
Era visibilmente preoccupata, passeggiava per la stanza e ogni due minuti sbirciava dalla finestra, io non riuscivo a studiare e la guardavo, ad un tratto mi resi conto che indossava un vestitino leggerissimo, estivo, che contro la luce della finestra la mostrava come se fosse nuda, a guardarla mi resi conto che era più che apprezzabile, decisamente figa, la tensione iniziale era cessata e mi tornò agli occhi l'immagine estasiata del duo volto con in bocca il cazzo di Stefano, mi alzai e la raggiunsi poggiandomi leggermente a lei, -Grazie, se non fosse stato per te avrebbe potuto scoppiare un casino- le risposi -adesso che non ci sono rischi, l'unica cosa che mi dispiace è averti interrotto, avevi un espressione bellissima, sembrava che il lavoretto che stavi facendo a te piacesse più che a Stefano-
e lei -in effetti è una sensazione he mi esalta, anche perchè gli avevo spruzzato un goccio del profumo che hai sulla scrivania e che mi piace tantissimo- si trattava del mio buon vecchio "Azzaro", a quelle parole non resistetti e mi poggiai con maggiore decisione alle sue chiappe, lei mostrò di apprezzare e sporse visibilmente il culo, pogiai le meni ai suoi fianche e iniziai a carezzarla fino a salire ai seni, magnifici e senza ingombri, liberi e sodi.
Si girò e mi baciò, si fu lei ad infilarmi la lingua in bocca, iniziò a succhiarmi le labbra, prendeva la lingua, la tirava fuori dalla mia bocca e iniziava a succhiarla, mi resi conto che aveva voglia di un cazzo in bocca, appena le pogggiai le mani sulla testa si abbassò e tiratomelo fuori riprese da dove aveva lasciato col fidanzato. Pompino incredibile, riuscì a farlo durare un tempo interminabile, quando setii che stavo per venire lo dissi e lei con un movimento immediato si sbottonò il vestitino, aprì la bocca e facendomi venire dentro si fece colare lo sperma sulle tette, appena finii di eiaculare mi fece vedere quello che le era rimasto in bocca e poi lo ingoiò, successivamente portò le tette alla bocca e leccò quanto le era colato sullapelle, fu uno spettacolo stupendo, poi si alzò e mi baciò, non potei e non volli sottrarmi al sentire il mio gusto.
Dopo un quarto d'ora Peppe chiamò ed andò via, ne approfittammo per far uscire Stefano, Lucia gli si butto al collo e lo baciò intrecciandogli la lingua e io -Che vi siete messi in testa di riprendere dove vi ho interrotto?, Se torna tuo padre mi mettete nei casini, Stefano vattene e non tornare, cercati di incontrarvi fuori-.
Da allora, quasi ogni giorno Lucia veniva a trovarmi, veniva a chiedermi di parlare col padre e per convincermi mi dava quache saggio di bravura pompinara.
15 giorni bellissimi.
La domenica succesiva alla pasqua la sua richiesta fu una supplica, -Calogero, ti prego parla con papà-, me lo disse mettendosi sulle mie gambe mentre ero seduto al tavolo, poggiò sapiente mente le chiappe sul mio cazzo, mi resi conto che se fosse rimasta ancora un po' l'avrei scopata anche se nelle altre stanze c'erano i nostri genitori.
Intervenni e furono fissate alcune date, l'ufficializzazione del fidanzamento e successivamente le nozze.
A giugno del 98 le nozze, nel frattempo Stefano era solito venirmi a trovare ed io ero solito incularmelo appena possibile, e quando veniva Lucia non disdegnava di ringraziarmi con qualche bel pompino.
Dopo le nozze andò tutto bene per un paio di anni, poi iniziarono le prime crisi.
UN GIORNO STEFANO VENNE NEL MIO APPARTAMENTINO IN PAESE e inizò a sfogarsi e a lamentarsi dell'andazzo della vita matrimoniale, quasi piangeva, -Lucia è diventata frigida, non vuole che la tocchi, si lamenta che non la desidero, ma appena mi avvicino mi manda- cercai di calmarlo e cercai di farlo parlare dei suoi rapporti sessuali con la moglie e ad un certo punto gli dissi -Ste' devi insistere, altrimenti rischi che ti faccia cornuto col primo che capita- con la coda dell'icchio mi accorsi che si sistemò i pantaloni, cazzo si era eccitato, mi alzai e gli presi la testa avvicinandogliela al mio cazzo, mi abbassai i pantaloncini e glielo ficcai in gola, sembrò protestare, ma prese a pompare e leccare, dopo un po' ci spogliammo e lubrificatoglielo lo impalai, i vetri di un mobile ci rimandavano a specchio qyello che sembrava un pollo da cui entrava ed usciva uno spiedo dal culo.
dopo pochi minuti suonò il citofono, dovetti sospendere, andai a rispondere, -Chi è, si, sali- -Cazzo Ste'. è Lucia- si fece quasi prendere da una crisi isterica, dovetti spingerlo a forza nella dispensa che dava sul soggiorno, gli infilai tutti gli abiti e le scarpe, mi disse, -non farmi scoprire, mi lascerebbe e perderemmo la faccia- gli risposi, -Non fiatare, se ci scopre ti butto dalla finestra- poi presi i viei vestiti da terra, li buttai sul divano e andai di corsa in bagno per ripulirmi il cazzo e feci un velocissimo bide'.
Mentre mi asciugavo suonò il campanello, era giunta al piano.
Misi un accappatoio e mi precipitai alla porta -Lucia sei sola- ricevuto risposta affermativa aprii, -scusami, ma stavo per andare a fare una doccia-, la feci accomodare e misi i pantalocini che indossavo all'arrivo di Stefano -Che fai rinunci alla doccia- risposi -la ritardo di qualche minuto-.
-Lucia, come mai quì-, iniziò a piangere, -Stefano non mi considera, è da sei mesi che non mi tocca, non facciamo l'amore, anche se mi avvicino non allunga neanche le mani- e così per almeno 10 minuti, non mi diede spazio per parlare, appena si fu calmata mi avvicinai alla sedia dove si era seduta e iniziai a carezzarle la testa e a massagiarle il collo, mi accorsi che la porta della dispensa si era leggermente aperta, Stefano voleva sentire, e forse anche guardare, Lucia sembrò rilassarsi e le dissi _Ma tu perchè non gli fai un bel pompino, quando vi ho scoperti sembrava che ti piacesse- e lei -non me lo fa fare, ho provato, ma mi ha allontanato ogni volta -E ti toglie il piacere di fargli un pompino- dissi io -Si sembra quasi che lo schifi- a queste ultime sue parole mi abbassai i pantaloncini e le tirai sopra la testa, fece un po' di resistenza -Calo' sono sposata- ed io -Non ci pensare, goditi il momento-, cominciò un pompino ad arte era evidente che se lo gustava, ma non volli godere in quella bocca, la feci alzare e la feci poggiare al tavolo, ben in vista allo spiraglio dello sgabuzzino, appena le schiaffai il cazzo in figa emese un sospiro e iniziò a mugolare, iper eccitato riusci fortunatamente a trattenermi sino a che' nongodette, poi le inondai la figa.
Senza dire una parola si sistemò poi disse -forse non avremmo dovuto, ero venuta per parlarti, volevo consigli e ho preso un cazzo-, le dissi -Forse, ma solo forse, hai ragione, credo che sia il caso che ci incontriamo tutti e tre, potremo parlarne insieme- si avvicinò a me, mi baciò e fece per andarsene, passando davanti la porta dello sgabuzziono allungo la mano e la chiuse.
La accompagnai all'ascensore e quando tornai nell'appartamento Stefano uscì dallo sgabuzzino dandomi dello stronzo, lo calmai facendogli presente che Lucia avrebbe potuto ancora sentire e andai a prendergli gli indumenti dallo sgabuzzino, aperta la porta mi accorsi che presentava una colatura e capii che si era masturbato a guardare la moglie scopata da me.
Lo chiamai e raccolta la coplatura con un dito glie la ficcai in bocca dicendogli -E sarei io lo stronzo, dovresti dirmi grazie per averti dato modo di eccitarti su tua moglie- cerco di assumere un tono arrogaante ma gli presi la testa e gliela abbassai sul mio cazzo -Lecca i sapori di tua moglie, stronzo, lecca il cazzo che in pochi minuti è stato nella tua bocca, nel tuo culo, nella bocca di tua moglie e ha sborrato nella sua figa- prese a leccarmelo con dovizia, era evidente che volesse leccare tutti i sapori lasciati da Lucia, mi fece venire una seconda volta.
NELLA MIA MENTE SI FECE STRADA UN'IDEA PERVERSA.
Invitai la coppia per il sabato successivo, organizzai una cena leggera, ma ben innaffiata da vino bianco e conclusione con una bottiglia di Ferrrari.
Arrivarono con un certo anticipo, lui con jeans e maglietta, lei con un tubino e dei tacchi che .. era una favola.
Iniziai a parlare con entrambi dicendo chiaramente che si erano sfogati entrambi con me, ma Stefano lo sapeva, e che ritenevo che fossero due cretini perchè potevano benissimo tritrovare l'intesa sessuale che avevano, bastava che volessero farlo, stavano per iniziare a rinfacciarsi le solite menate, ma li interruppi con decisione e li invitai ad iniziare la cena.
Durante la cena riempivo con insistenza il bicchiere id entrambi e particolarmente quello di Lucia, ogni tanto poggiavo le mie mani sulle sue cosce facendo salire il tubino, mi alzavo e tornando al tavolo le passavo dietro carezzandole le spalle ed il collo, a volte lo facevo con Stefano facendo in modo che Lucia ci osservasse. Finita la cenacon i bicchieri pieni di amaro feci la mia proposta -Credo che un tentativo per riaccendere i vostri desideri si posa fare, ma dovete consentirmi di proporvi delle cose e di farle senza remore e senza rimangiarvi la parola- Lucia fece delle obiezioni, mentre Stefano che aveva capito rimase inespressivo, io proseguii -se dovessi farvi le proposte e uno di voi dovesse rimangiarsi l'adesione credo che potreste considerare chiuso il vostor matrimonio, perchè si innescherebbe un mecccanismo che vi porterebbe a rinfacciarvi l'un l'altro anche la semplice adesione all'idea-, Lucia e Stefano si guerdarono per un lungo istante poi Stefano -Ho fiducia in te, aderisco a qualsiasi cosa tu ci chieda di fare- Lucia lo gurdò baita -Anche io, spero di non pentirmente- appena disse quelle parole, presi per mano Stefano e lo trascinai vicino Lucia, feci alzare lei e la baciai intrecciando la mia lingua alla sua, per alcuni secondi non reagì strabuzzando gli occhi e cercando conlo sguardo quello del marito, vedendo la sua complicità iniziò a rilassarsi e a partecipare, dopo qualche istantepresi Stefano per la testa e lo sostituii a me nel bacio alla moglie che si fermò un istante per poi prendere vorticosamente a mulinare la lingua del marito, li lasciai fare qualche minuto poi mi portai alle spalle di Lucia, mi poggiai al suo culo e spinsi a pressarla s sandwich contro il marito, quasi subito, prese a strusciarsi contro tutti e due, iniziai a sollevarle il tubino che dopo qualche minuto volò via.
Rigirai Lucia verso me staccandola dal bacio al marito e la feci chinare in avanti e togliendomi i pantaloni le ficcai il mio cazzo in gola, Stefano dal canto suo, maggiormente eccitato dal vedere la moglie con il mio cazzo in bocca, la prese da dietro e iniziò a stantuffare con voga, tutto durò pochie minuti, Lucia godette quasi subito e Stefano preso dalle convulsioni della figa della moglie la inondò immediatamente dopo, rimasero infilati l'uno nell'altra mentre Lucia continuava a pompare, ma anche io non resistetti molto a lungo, prima di venire le dissi, -trattienilo in bocca, non lo sputare e non lo ingoiare- appena venni presi sia lei che lui per i capelli, li feci avvicinare e li costrinsi a baciarsi, il mio sperma passò di bocca in bocca, era evidente che intrecciavano le lingue e il gradimento si rese evidente dal fatto che a Stefano tornò durissimo, resasi conto Lucia alzo una gamba e si reimpalò sul cazzo del marito, li guidai e feci appoggiare lei al tavolo dove lui prese a stantuffarla.
Guardarli era bellissimo, mi eccitai nuovamente mi avvicinai al taolo, salii sopra e ripresentai il cazzo alla bocca di Lucia, tornatomi ben duro scesi e mi avvicinai al culo di Stefano, bagnai due dita nella figa di Lucia e le piantai in culo a Stefano e dopo averlo dilatato sostutuii le dita col mio cazzo, riuscimmo a prendere un ritmo sincrono, ad un certo punto sentii ansimare Lucia che venne, le palpitazioni della figa fecero nuovamente godere Stefano che ebbe delle contrazioni al culo mentro io stantuffavo, in pochissimi istanti venimmo tutti e tre.
Con le gambe molli ci sistemammo sul divano dove carezzando e baciando Lucia ci addormentammo.


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