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Lui & Lei

8 Novembre 2011


di mezzasuora
09.11.2011    |    14.589    |    4 7.1
"Oppure Quattroruote più patatine fritte in sacchetto..."
Avete presente quando una bella serata diventa qualcosa di “cacchio, come poteva andarmi meglio?”?
Ieri sera verso le 19 stavo tornando a casa, felice come pochi perché nel sedile passeggero della mia Serie 1 coupé nera c’era l’ultima copia di Quattroruote (io adoro le Prove su Strada. Leggo perfino il listino dell’usato delle Dacia), mi attendeva una bella ora sulla poltrona spupazzato a leggere e una cenetta coi fiocchi (a base di 4 Salti in Padella, ma chi si accontenta gode. Io come cuoco valgo meno di 0). Oppure Quattroruote più patatine fritte in sacchetto. E tanta tanta coca cola. Ovviamente avrei concluso la serata con gara di rutti e scorregge in bagno davanti allo specchietto mentre mi facevo la doccia. E poi una bella sega davanti alla tv, magari guardando un dvd tutto tette e culi. Insomma, avevo in mente una serata tutta goduria…
Ero fermo a fare gasolio dalla Erg, sotto la tettoia c’era un po’ di quella luce verde-giallo che fa molto Shrek. Aspettai che la pompa avesse erogato l’ultimo atomo di diesel e risalii in macchina. Ero già con la mente altrove, sulla poltrona spaparanzato e al calduccio, quando ho sentito un rumore di lamiere contorte, la mia auto si è spostata di quasi due metri (cacchio, avevo tolto il freno a mano) e, porca vacca, quella terribile sensazione di “mi hanno inculato”. Sono sceso e c’era il muso di una Fiesta agée contro il lato b della mia BMW. Dal catorcio (la Fiesta, embè? Mica la mia!?) è scesa, Dio mio, se ci penso mi viene ancora duro, una ragazza con i capelli rossi, due tette da urlo, le labbra a bocciolo di rosa… Mi si è avvicinata. Aveva gli occhi spalancati e mi ha detto “O cavolo, mi dispiace! Ora come faccio?” Ero sinceramente indeciso se guardare lei o il danno. Indossava un maglioncino di cachemire rosa attillato, una gonna nera o blu lunga fino a metà polpaccio (molto Grease, le mancava il giubbotto!) e delle decolleté scure. I suoi capelli ricci e rossi sembravano gridare di essere toccati, il suo corpo sembrava gridare “scopami”… Ho cercato di concentrarmi, di valutare il danno, ma niente, più cercavo di fissare il cofano della mia auto semidistrutto dalla sua Fiesta, più in me cresceva la voglia di divertirmi con la ragazza.
“Come faccio? Come faccio?”, la tipa continuava a ripetere come un mantra.
Io non ci ho più visto. L’ho messa contro il fianco della mia macchina e le ho sollevato il maglioncino. Sotto indossava solo il reggiseno. Le ho sfilato il maglioncino, tolto il reggiseno e ho iniziato a leccarle l’incavo del collo. Sentivo la ragazza ansimare e il suo profumo di vaniglia mi inebriava. Con le mani le strizzavo i capezzoli e quando ho avvicinato la mia bocca per succhiarglieli, la tipa ha avuto un sussulto. Con la mano destra le ho sollevato la gonna, abbassato i collant e gli slip. Ho iniziato a titillarle il clitoride e ho notato che la ragazza era un laghetto. L’ho penetrata con un dito, poi due, sempre continuando a succhiarle i capezzoli. Poi, preso dalla voglia di scopare, le ho strappato i collant e le ho infilato dentro il mio pisello. Cacchio come ballonzolava contro il fianco della mia auto. Si teneva aggrappata al mio collo, le gambe piegate contro di me e io la penetravo con forza. Che orgasmo! Sono venuto e mi sono allontanato da lei. La tipa si è chinata e ha cominciato a succhiare il mio amico. Con la bocca andava su e giù, palpeggiando con le mani i miei testicoli. Il mio amico era di nuovo in tiro e le ho detto di girarsi. Mi sono sputato sulla mano e le ho lubrificato per benino il culetto. Le ho infilato la mia asta e l’ho sodomizzata, sempre con lei appoggiata contro la mia auto. Le sue tette erano schiacciate contro il finestrino posteriore e l’idea l’indomani di raccontarlo e mostrare il segno agli amici e dipendenti mi faceva ancora più eccitare. La tipa mugugnava di piacere e ho iniziato a strizzarle i seni. Dio mio, quanto ho goduto! Il suo culo sembrava già rodato per accogliere qualcosa in entrata e non solo in uscita. Le sono venuto dentro con la forza di un ciclone. Non avevo mai eiaculato così tanta sborra come ieri! La ragazza si è tirata giù la gonna e mi ha detto: “Ora compiliamo il CID?”
“Il CI che?”, l’ho guardata sgranando gli occhi.
“La Constatazione Amichevole!”, mi ha detto lei come se avesse di fronte un’ameba.
“Ma sparisci”, le ho detto, sono risalito sull’auto e sono ripartito. Meglio non dirle che possiedo una catena di autocarrozzerie…
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