Racconti Erotici > incesto > Dammi il culo, piccola (ossia come ho inculato mio zio)
incesto

Dammi il culo, piccola (ossia come ho inculato mio zio)


di mezzasuora
24.11.2011    |    69.375    |    8 4.6
"Ho cosparso bene il mio culetto e poi ho incitato mio zio a incularmi..."
L’impasto della torta è pronto. Non ho messo la scorza di limone perché non riesco a trovare quelli biologici, per cui ho ripiegato sulle fialette di aromi. Vabbè… tanto l’ingrediente clou è la crema (la ricetta è segreta). Infilo la teglia nel forno a 180°C per 30 minuti. Solo a cottura ultimata, taglierò la torta in orizzontale per farcirla con la mia crema. Poi la affetterò e la servirò ai clienti della mia pasticceria. Mi chino per controllare che la torta stia cuocendo.
Guardo l’ora. La crema è a riposare da ieri sera. Bene. Sono le 6 del mattino e tra un’ora apro.

Ieri pomeriggio è passato mio zio Carmine in pasticceria per salutarmi. Con lui non sono mai andata d’accordo e rivederlo lì mi ha fatto affiorare in mente tanti brutti ricordi. Quando avevo 11 anni, mi ricordo, lui mi obbligava a succhiargli il cazzo. All’epoca aveva circa 40 anni, era sposato con mia zia, la sorella di mia mamma. Zio mi diceva:
“Suca, dai, così fai felice tua mamma…”.
Poi un giorno mi ha messa contro il tavolo della cucina, ha sparso bene il suo pisello di olio Johnson’s e mi ha inculata di brutto. Un dolore lancinante che mia ha lasciato come ricordo le ragadi anali. Mi sentivo lacerare e, quando ha sborrato, mi sono sentita una creatura schifosa. Brutto porco disgraziato!
Sono passati più di 30 anni e ancora covo rancore nei suoi confronti. Medito vendetta e ogni anno il mio risentimento si acuisce. Non posso negarlo: ciò che lui mi ha fatto è stato riveduto e rivisitato nei miei sogni erotici, al punto da condizionarmi nella scelta del coniuge: mio marito ha 10 anni meno di me. Durante l’adolescenza mi sono sempre scopata uomini più vecchi di me, il più giovane aveva 30 anni. Se poi erano sposati, mi divertivo un mondo. Mentre io mi facevo impalare dal maritino frustrato, pensavo alla moglie a casa tutta impegnata tra figli e pulizie. Doppia goduria! Torniamo a noi… a ieri…
“Ciao bellezza! Cos’hai di buono? “, mi ha chiesto lui.
E’ vecchio, cammina reggendosi su un bastone.
“Io ho tutto buono”, gli ho detto io. Stronzo, cosa pensa che produca? Merda di cane?
“Mmmh, adocchiavo quelle pastarelle laggiù…”, ha sussurrato lui puntando il suo bastone contro il lato destro del bancone e, per una frazione di secondo, ha perso l’equilibrio. Ma si è ripreso.
“Oh, si, zio… Sono fresche, ma in cucina ne ho di più deliziose. Non c’è nessuno in negozio. Puoi chiudere la porta? Così ti faccio visitare la mia cucina…”, gli ho detto.
Lo zio mi ha seguita. Appena entrato
“Amanda mi fai vedere le tue belle poppe?”, mi ha chiesto lui.
Il mio seno, una sesta rifatta, è bello sodo. Il miei capezzoli sono enormi e, quando mi eccito, diventano belli lunghi.
Mi sono slacciata il grembiule, sfilata il camice e ho mostrato a mio zio le mie tette nascoste dal reggiseno.
“Dai, su… mostra al tuo vecchio zio qualcosa di più…”, mi ha chiesto lui. Brutto porco.
Mi sono slacciata il reggiseno e mi sono avvicinata a lui. Lo zio ha allungato il suo bastone e mi ha palpeggiato con la punta di quello le tette.
Si è avvicinato di più e ha portato la sua bocca vicino al mio capezzolone destro. Ha iniziato a succhiarlo. Io ho sentito una sensazione di calore tra le gambe… La mia fighetta reclamava un po’ di attenzione. Ho allontanato leggermente il busto di mio zio dal mio corpo. Mi sono abbassata i pantaloni e gli slip.
“Zio, ti ricordi di lei?”, gli ho chiesto io.
“Oh, si… benedetta figa”, mi ha risposto lui. Ha avvicinato la sua mano al mio inguine, sfiorandolo. Con decisione ha aperto le grandi labbra…
“Ma quant’è bagnata?!”, ha esclamato mio zio.
“Vuole giocare anche lei…” gli ho sussurrato nell’orecchio.
Lo zio ha afferrato il suo bastone e mi ha infilato nella vagina il manico, che è sormontato da un bellissimo pomolo d’ottone, di circa 6 cm di diametro.
“Io tengo fermo il bastone, tu vai su e giù”, mi ha detto lui.
Ho iniziato a muovermi e, cazzo, era favoloso. Mi muovevo su, giù, poi risalivo. Mi sentivo una troia consumata.
“Zio, toccami il culo…”, gli ho detto e lui ha avvicinato le sue mani schifose al mio culo.
“Mmh, com’è delizioso l’odore della figa eccitata”, ha detto lui chinandosi. Ha avvicinato la sua bocca al mio monte di venere e, tra un “Mmmh, che bel grillettone… reclama ciucciate!” e un “Voglio succhiartelo fino allo sfinimento!”, ha iniziato a succhiarmi il clitoride. Posso descrivere un piacere così intenso? Lo zio, come un neonato attaccato al seno della mamma, succhiava il mio grilletto con avidità. Ho messo le mani tra i suoi capelli benedicendo il mio clitoride sovradimensionato. Oramai non mi muovevo più lungo l’asta del bastone. Ho sentito l’orgasmo arrivare ed esplodere: la mia vagina ha iniziato a contrarsi, a stringere il pomolo con ferocia, l’ondata di caldo è sopraggiunta e ho raggiunto il culmine del piacere. Ho inondato il volto dello zio con i miei umori…
“Santo Dio… che meraviglia…”, ha esclamato lui. “Ora tu fai godere me… Dammi il culo, piccola”
Lo zio si è calato i pantaloni e le mutande. Il colore di queste ultime era pressoché indecifrabile.
“Aspetta, zio, che voglio prendere qualcosa per divertirci…”, ho detto e ho preso dal mobile dell’olio. Ho cosparso bene il mio culetto e poi ho incitato mio zio a incularmi.
“Oh, si…” ha detto lui, infilando la sua cappella nel mio culo… “Mi piace questo calduccio…”
“Zio, spingi, sennò non godo”, ho detto io. Lui ha iniziato a stantuffare con tutta la foga che può avere un anziano di 70 e oltre anni.
“Godo come un porco!”, ha detto lui.
“Ma va?”, gli ho chiesto io.
“Mi sento come uno dei cinghiali che alleva tuo marito… Godo… Sono un porco felice… Senti come ti spacco il culo a metà… Lo senti fino in fondo?”, ha continuato lui.
Mi ha afferrato le tette, strizzando tra le dita i miei capezzoli.
“Zio fai piano: sono fatti di carne viva”, gli ho detto: stringeva talmente forte che mi faceva male.
“Godi, troia, godi del mio cazzone”, mi ha urlato lui.
Cazzone? Ma dove?
L’ho sentito sborrare nel mio culo e sfilare quella cosa ammosciata.
“Ora leccamelo: non posso tornare da tua zia con il puzzolente di merda. Fai come mi facevi quando erii una piccola troietta… adesso sei una gran troiona lussuriosa, ma se me lo suchi io non dico nulla a nessuno e nessuno saprà di cosa c’è stato tra noi”, mi ha detto lui.
No, caro zio, no…
Bastardo pedofilo ricattatore… Ho sentito montare la rabbia. L’ho afferrato per le spalle e l’ho sbattuto contro il frigorifero. Contro lo spigolo in acciaio. La sua testa ha fatto un rumore agghiacciante. Mi ero dimenticata che ho la forza di un uomo… 100 kg di muscoli per 180 cm di altezza… Fisicamente sono quasi un maschio.
Cazzo, ho ucciso mio zio prima ancora di torturarlo psicologicamente… Volevo vendicarmi …
Ma chi l’ha detto che non ci si può vendicare dopo la sua morte?
Ho adagiato il suo cadavere sul pavimento, ho afferrato lo spazzolino da denti elettrico e l’ho puntato al clitoride. Mi sono accovacciata puntando la mia figa contro il volto dello zio. Ho acceso lo spazzolino elettrico e ho lasciato che mi aiutasse a raggiungere l’orgasmo. Ho squirtato contro il viso di mio zio.
Mi sono rivestita e ripulita. Sapevo che potevo tranquillamente dare in pasto ai cinghiali di mio marito il cadavere del porco pedofilo… ma volevo ancora vendicarmi per il sopruso…
Gli ho infilato nel culo il pomolo del bastone, spingendo bene, affinchè non si sfilasse mentre i ragazzi (i cinghiali) lo mangiavano.
Poi mi è balenata un’idea.

“Amanda, hai per caso visto zio Carmine?”, chiede entrando in negozio mia zia.
“No, zia, ma lo conosci anche tu… Zio va al bar a bere con gli amici e poi finisce la serata a casa di uno o dell’altro a giocare a poker… Sarà da qualcuno a dormire…”, dico spalmando la mia crema sopra la metà bassa della torta. Afferro la calotta e chiudo. Non ho voglia di assaggiare la crema… devo tenermi un po’, stare a dieta… Cospargo con abbondante zucchero a velo vanigliato.
“Zia, per calmarti un po’, vuoi assaggiare la mia torta con la crema speciale? E’ appena fatta!”, dico io. “Ti faccio anche un po’ di the o un cappuccino…”
“Oh si, grazie… Un the va benissimo…”, risponde.
Le porgo una bella fetta che lei addenta con voracità.
“Mmmh, buonissima, la crema è deliziosa… Che crema è?”, mi chiede sbranando la fetta.
“Ricetta della casa. Ti posso dire che c’è molto … cervello nell’idearla!”, le rispondo e intanto penso “Cannibale!”.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 4.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Dammi il culo, piccola (ossia come ho inculato mio zio) :

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni