Racconti Erotici > Gay & Bisex > Trasformato in troia - Il gusto degli uomini
Gay & Bisex

Trasformato in troia - Il gusto degli uomini


di shinigami83ge
26.10.2013    |    23.872    |    5 9.6
"Passiamo diverse porte ed alcuni corridoi, infine ci fermiamo in una stanza piccola e vuota..."
(graditi commenti e/o suggerimenti su elementi da aggiungere al prossimo capitolo)
Eccomi qui, sdraiato per terra, affianco ad un omone, grosso come un armadio a 4 ante, di cui ancora non so il nome, con il culo dolorante sfondato dal suo enorme cazzo, pronto a fare il resoconto delle mie emozioni.
Ho finalmente dichiarato a me stesso di essere una troia, e per l’ennesima volta in solo due giorni mi sono sentito usato e trattato come una donna con tanto di sborrata direttamente dentro il culo, eppure a differenza delle altre volte non mi sento turbato. Per la prima volta in vita mia ho baciato un uomo, l’ho abbracciato e ne ho potuto apprezzare il contatto pelle contro pelle, la muscolatura e la possenza con occhi diversi, e sebbene dopo sia stato montato selvaggiamente e senza alcun riguardo, alla fine mi sono sentito protetto, e avergli potuto donare piacere con il mio corpo mi sembra ora il giusto prezzo per le sensazioni che mi ha fatto vivere e per potermi sentire suo.
Lo sento russare pesantemente affianco a me, gli ho dato un orgasmo così intenso da averlo spompato. Sorrido soddisfatto e senza riflettere, cerco la sua mano, così grossa rispetto alla mia, ed intreccio le mie dita con le sue.
In un gesto involontario lui ricambia la mia stretta, ed in quel momento mi sento felice, e dimenticando i motivi che mi hanno portato lì, appoggio la testa sulla sua spalla e mi addormento anche io.
Non so per quanto ho dormito, ma senz’altro sono stato svegliato nel peggiore dei modi, con una stivalata in pieno petto che mi ha tolto il fiato.
Apro gli occhi e di fronte a me, nella sua divisa da carabiniere c’è l’uomo con il pizzetto:
“ma bene… vedo che la Troia si è divertita così tanto da potersi persino concedere un pisolino” mi dice con tono crudele e di scherno.
In quel momento si sveglia anche l’omone che senza rifletterci nemmeno un po’ si libera della stretta della mia mano e si alza. Deluso dall’essermi illuso di sentimenti che non ci sono mi faccio forza e domando:
“avete finito con me adesso? Posso andarmene?”
“ahahahahahahah” la risposta dell’uomo con il pizzetto è una grossa risata
“certo che hai davvero uno spiccato senso dell’umorismo, ti ho detto che devi diventare una troia, e una troia diventerai, che tu lo voglia o no. Finora il compito è stato facile perché hai scoperto che il cazzo ti piace molto di più della fica, ma la strada da fare è ancora tanta”
Buttandomi addosso i miei vestiti mi dice
“avanti vestiti, che dobbiamo andare in un posto”.
Controvoglia, ma sapendo di avere ben poche alternative mi vesto e li seguo.
Viaggiamo in macchina fino alla meta, entrando in un parcheggio sotterraneo, il posto mi è famigliare, ma non riesco a mettere a fuoco il motivo, poi superato il primo ingresso capisco, siamo alle carceri.
“perché mi avete portato qui? Io non ho fatto nulla di male”
“lo sappiamo benissimo che tu non hai fatto nulla di male” mi risponde l’uomo con il pizzetto “ma qui è pieno di gente che deve svuotarsi le palle e tu devi diventare una troia succhia cazzi”
Come un flash mi si focalizza nella mente quello che mi sta per succedere ed istintivamente mi fermo, ma l’omone praticamente mi spinge avanti di peso costringendomi a proseguire. Passiamo diverse porte ed alcuni corridoi, infine ci fermiamo in una stanza piccola e vuota.
L’uomo con il pizzetto si mette a parlare con una guardia del carcere fuori dalla porta, mentre l’omone resta nella stanza affianco a me. Lo osservo in tutta la sua possenza e mi accorgo che mi piace e il ripensare al suo corpo nudo, al suo bacio e al suo cazzo mi eccitano e mi danno uno strano batticuore.
L’uomo con il pizzetto finisce di parlare e fa all’omone un cenno con la testa, che ricambia e dopodiché con voce calma e profonda, ma che non ammette repliche mi dice
“avanti, spogliati”
Ricevo quell’ordine un po’ inebetito, mi sento in imbarazzo, in fondo adesso sono in una sorta di luogo pubblico. Vedendo la mia titubanza e preferendo i fatti alle parole l’omone decide di infrangere la mia stasi con la forza. Mi prende la maglietta e con irruenza me la sfila dalla testa lasciandomi a torso nudo, poi quasi fossi una bambola inizia a togliermi i pantaloni, provo a oppormi, ma la sua forza fisica è troppo superiore alla mia. Nel mio dimenarmi mi ritrovo per terra e a quel punto, ulteriormente in svantaggio mi vengono sfilate scarpe pantaloni e mutande. Una volta nudo l’omone mi lascia libero, e sentendomi privo di qualsiasi tipo di protezione mi alzo e provo a coprirmi le parti intime con le mani chiedendomi cosa sta per succedere.
“trovo un po’ ridicolo che tu ti senta in imbarazzo dopo il modo in cui ti sei fatto scopare oggi” mi dice l’omone, “forse ti senti più a tuo agio se c’è un altro cazzo all’aria nella stanza” e così dicendo tira fuori dai pantaloni il suo bestione. Si avvicina a me sovrastandomi con la sua stazza e con una tranquillità disarmante, la stessa con cui alla fine mi ha tirato fuori la frase”sono la tua troia” mi dice
“avanti succhia”
A quella richiesta mi batte di nuovo forte il cuore e osservando il suo cazzo enorme e perfetto e mi sento eccitato, e le positive sensazioni della giornata hanno come l’effetto di un’ipnosi e ubbidendo a quelle parole mi inginocchio e lo prendo in bocca.
Sentirmi la bocca piena di quel cazzo mi appaga in un modo indescrivibile e a questo giro le mie mani si sentono libere di poter esplorare il suo corpo. Sto godendo dei piacevoli mugolii di piacere dell’omone quando vengo interrotto da delle risate.
Mi interrompo e vedo che nella stanza entrano altri 5 uomini: uno pelato, uno super palestrato, uno con i baffi, uno che ricorda lo stereotipo del camionista, uno muscoloso e tatuato seguiti dalla guardia, un uomo maturo sulla sessantina e l’uomo con il pizzetto.
Istintivamente mi alzo e mi rintano nell’angolo della stanza a me più vicino.
“ecco la vostra troia ragazzi” dice l’uomo con il pizzetto
“per questo primo giro siamo d’accordo, solo pompini, deve ancora imparare a conoscere il gusto degli uomini e voglio che prima che la scopiate abbia il culo largo a sufficienza per farci entrare due cazzi”
“certo che ci hai portato proprio un bel bocconcino” continua l’uomo tatuato “e a giudicare da come stava facendo miagolare il tuo amico direi che ci sa fare con quella bocca” così dicendo posa una mano sulla spalla dell’omone e aggiunge “spero non ti dispiaccia se prendo un attimo il tuo posto”
L’omone gli fa cenno di servirsi e mi ritrovo questo nuovo uomo, dalla corporatura massiccia e piena di tatuaggi di fronte a me desideroso di scoparsi la mia bocca.
Poggiando una mano sulla mia spalla mi fa capire che devo mettermi in ginocchio. Frastornato e privato di ogni forza di volontà eseguo senza opporre resistenza. È un istante, un attimo, e il sapore di un nuovo cazzo, a me sconosciuto invade la mia bocca e questa nuova esperienza mi fa sentire ancora un po’ più troia.
“cazzo, ma hai una bocca da favola” dice l’uomo tatuato
Incitato da quelle parole decide di prendere l’iniziativa anche la guardia “avanti pezzo di merda, lascia un po’ di spazio anche a me” e in un attimo mi viene tolto un cazzo dalla bocca per essere subito rimpiazzato con un altro a questo giro, inoltre, sto succhiando il cazzo di un uomo molto più anziano di me e un nuovo sapore invade il mio palato.
Nel mentre che succhio il cazzo della guardia l’uomo muscoloso mi prende la mano e la porta di nuovo al suo cazzo costringendomi a segarlo.
Si avvicina poi l’uomo con i baffi che tira fuori un cazzo piuttosto grosso ma questa volta leggermente ricurvo verso il basso e quindi non solo un nuovo sapore, ma anche una nuova forma entra nella mia bocca.
“hey se state lì nell’angolo come faccio io” dice il panzone del camionista.
Ridendo a quell’osservazione, gli uomini mi spingono al centro della stanza e in ginocchio davanti al camionista. Il suo cazzo non molto grande, ma proprio per questo mi infila completamente in gola quasi insieme alle palle coprendomi il volto con la sua pancia.
Quando finalmente il camionista decide di farmi respirare mi ritraggo, ma vengo subito raggiunto dal tipo pelato, che mi infila in gola il suo cazzo, non molto spesso, ma lungo e drittissimo.
“Hey, ora è il mio turno cazzo” fa il super palestrato e mi avvicina alla bocca il suo cazzo, a forma di cuneo, molto largo sulla base e con la cappella non molto grande.
Cinque ulteriori sconosciuti stanno abusando di me, ma quella che inizialmente era paura piano piano si sta trasformando in eccitazione e sentire mischiarsi nella mia bocca il sapore di tanti uomini mi sta facendo salire l’erezione.
Ad un certo punto si fa pure largo l’uomo con il pizzetto e tenendomi il suo lungo cazzo in gola decide di completare il gioco bendandomi gli occhi.
“questo gioco serve a farti assaporare il gusto del cazzo, farti capire quanto ti piaccia essere schiavo del cazzo, per fare questo non ti serve vedere, qualunque cazzo deve andarti bene, basta che tu abbia qualcosa da succhiare. È questo il genere di troia che devi diventare”
Mi ritrovo quindi cieco e nudo in una stanza, con la mia bocca alla mercé di 8 uomini.
Senza tregua vengo sballottato da un cazzo all’altro, costretto ad averne sempre due in mano da segare.
A volte mi ritrovo due cazzi in bocca contemporaneamente e mi accorgo che dopo un po’ sono in grado di capire a chi appartiene l’uno o l’altro cazzo solo dal gusto o dal modo in cui mi scopa la bocca.
Quella nuova esperienza sta tirando ulteriormente fuori la troia che è in me, vorrei reprimerla, nasconderla, ma il sapore di quei cazzi, l’eccitazione di quegli uomini è per me come una droga e la mia bocca e la mia lingua finiscono per fare l’esatto opposto di quello che dice il cervello, cercando l’orgasmo di ognuno di quei cazzi, in particolar modo di quelli che dopo un po’ ritengo i miei preferiti, l’omone, la guardia e l’uomo con il pizzetto.
Succhio quei cazzi per un tempo che mi sembra infinito poi finalmente sento il palestrato che dice di essere vicino all’orgasmo.
Mi tiene la testa indietro ed inizia a segarsi selvaggiamente, d’istinto apro la bocca e aspetto la sua sborrata, ma anche che un nuovo gioco sta per iniziare
“brava troia, ora dovrai prendere tutta la mia sborra, ma non solo la mia, potrai ingoiare solo dopo che tutti saranno venuti e ti avranno riempito la bocca di sborra” ed eccitato dalla sua stessa proposta il palestrato mi riversa in bocca e in faccia 4 violenti schizzi di caldo e denso sperma.
Nella stanza riecheggia un grido di approvazione e subito il palestrato viene sostituito da un’altra persona, anche in questo caso mi tiene la testa e si sega vicino alla mia bocca. Non potendo succhiare il suo cazzo non so chi sia, ma in breve, nuova sborra mi si posa sulla lingua e sulla faccia.
Cerco di tenere tutto in bocca, ma inevitabilmente la sborra inizia a colarmi in gola, ma nel mentre nuovi schizzi arrivano e dopo un po’ almeno 6 di loro mi hanno riempito la bocca.
Arriva poi il turno della guardia, riconosco il suo ansimare, e con sorpresa e la sborrata più intensa.
La mia bocca e la mia faccia sono pieni di sborra e quando penso di aver finito la mia bocca viene nuovamente riempita dall’inconfondibile grossezza del cazzo dell’omone, che mi costringe a ingoiare tutta quella sborra.
Ingoiare tutta quella sborra, sentire che parte dell’eccitazione di tutti quegli uomini sta in qualche modo diventando parte di me accentua la mia sensazione di sentirmi troia, sensazione che arriva al culmine con la sborrata dell’omone. Sentire la sua sborra calda in bocca, poter assaporare il gusto del suo piacere, sapere di avergli fatto nuovamente raggiungere l’orgasmo e quindi di avere altre occasioni per stare con lui portano la mia eccitazione alle stelle e segandomi forsennatamente raggiungo un orgasmo così intenso da arrivare a schizzarmi in faccia da solo.
A quel punto l’omone mi libera della benda, e raccogliendo la sborra sulla mia faccia con il suo grosso pollice me la porta in bocca facendomi bere anche quella. Infine sorridendo soddisfatto mi da un bacio a fior di labbra e poi si allontana.
A quel punto mi accorgo di essere nudo in mezzo ad una stanza e che sono appena stato la troia di un gruppo di uomini e tornando in me, mi sento in colpa per quelle pulsioni, ma pensando anche che quella non è la sede adatta per certi pensieri mi alzo e cerco i miei vestiti, ma in quel momento si avvicina a me l’uomo con il pizzetto e strappandomeli di mano mi dice:
“aspetta a vestirti, abbiamo ancora un problema e il tuo lavoro non è finito”
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Trasformato in troia - Il gusto degli uomini:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni