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Lui & Lei

AL MARE (1°PARTE)


di Sabrinazeta
19.07.2013    |    26.040    |    21 9.6
"I ragazzi finirono il bagno e vennero a scaldarsi sulla spiaggia, intorno all'ombrellone dove c'era mia sorella e quel verme di suo marito..."
A 47 anni finalmente mi sono decisa a divorziare da mio marito.
Ci sono mille motivi per divorziare dopo 23 anni di matrimonio, ho scelto un motivo, il sesso, ed ho divorziato.
Una bolognese come me, una donna emiliana alla mia età è ancora in piena attività sessuale, un uomo no e mio marito meno degli altri.
E' la mia prima estate da sola e sono andata in vacanza con mia sorella e la sua famiglia, al mare nelle Marche.
Con lei, c'erano i suoi figli e un paio di loro amici poco più che ventenni.
Avevamo prenotato in albergo ed io avevo una bella camera tutta per me con il terrazzo sul mare.
I primi giorni furono di completo relax , preoccupati solo a prendere il sole e a mangiare bene.
A parte i complimenti unti del marito di mia sorella, con il quale scoperei solo da morta, avevo notato gli sguardi
dei due amici di mio nipote Federico. Sapete gli sguardi dei segaioli? Quel tipo di sguardo di chi ti fissa immaginandoti
nuda a fare le peggio cose? Loro mi guardavano così, ma non sapevano che stavano scherzando col fuoco.
Decisi allora di cominciare a fare la troia.
Mi alzai prima del solito per farmi una bella doccia calda e depilarmi completamente per poter indossare meglio il bikini bianco,
che fino al giorno prima non avevo il coraggio di mettere, una generosa quantità di crema per ammorbidire la pelle,
unghie rosse mani e piedi, niente trucco salvo la mia cremina magica antietà sul viso, un pareo e via a far colazione di sguardi.
In sala c'erano già i ragazzi e li salutai col mio sorriso migliore e di rimando i loro occhi caddero a terra, non si aspettavano di
vedermi così, tanto più che in ascensore i capezzoli mi si erano drizzati per l'eccitazione e sotto il bianco si vedevano eccome!
Trovai posto vicino a Federico e ordinai un caffè e due cornetti caldi alla crema, salutai mia sorella e suo marito che si avviavano
già in spiaggia e cominciai a gustare il cornetto davanti agli amici di mio nipote, ma senza esagerare, volevo solo suggerire qualcosa,
senza mimarla. Feci cadere un po' di crema sul dorso della mano e la raccolsi al volo con la punta della lingua. I ragazzi mi guardavano in silenzio.
Se c'era una cosa che piaceva a mio marito era la mia bocca. E la mia lingua che è più lunga della norma, è vero, ma non avevo mai pensato che potesse essere
così eccitante per un uomo. Lo imparai col tempo. Gli piaceva quando glielo leccavo con la lingua a pala su e giù per l'asta del cazzo, gli piaceva quando
gli stuzzicavo il filetto con la punta fino a farlo venire e gli piaceva guardarmi quando mi spalmavo la sua crema sulle labbra sempre con la lingua.
Quando lo baciavo diceva che con la mia lingua sembrava gli scopassi la bocca, per me esagerava un po' ma facevo lo stesso effetto anche
agli altri uomini. Imparai che con un semplice bocchino e la mia lingua potevo chiedergli quello che volevo e andai avanti così per un po'.
Dopo tanti anni di matrimonio si arriva anche a questo compromesso. Ma a me il cazzo piace e non potevo certo vivere di soli bocchini e
devo confessare che qualche volta ho tradito mio marito e sinceramente non mi sento in colpa.
Finita la colazione andai in spiaggia e presi sottobraccio Giulio, il più alto e carino dei due e mi feci accompagnare al mio ombrellone. Per raggiungere
la spiaggia c'erano diverse rampe di scale, da fare in mezzo al pineto e così di proposito e con la scusa di perdere l'equilibrio, mi
appoggiavo al ragazzo. A lui non dispiaceva questo gioco, buon segno. Arrivata al mio sdraio, lo congedo accarezzandogli l'avambraccio con un lunghissimo
e malizioso grazie. I ragazzi andarono in acqua subito ed io cominciai a spalmare la protezione. Lentamente. Sentivo i loro sguardi su di me, sentivo le loro voci,
i loro scherzi, tutto questo era incoraggiante e cominciavo a sentirmi a mio agio. Mi distesi e mi tolsi il costume liberando il seno. Loro di lontano smisero di parlare.
Non erano sicuri di quello che stavano vedendo e così uno di loro, uscì dall'acqua e venne verso di me per guardarmi meglio, con una scusa qualunque.
Allora mi girai, dandogli le spalle, così che potesse vedere che ero a seno nudo, senza mostrarglielo. "Mi scusi signora Sabrina, sa dirmi che ore sono?" disse con tono
incerto. "E' tardi…" dissi io con un sorriso. Lui diventò rosso, aveva capito e tornò in acqua. Allora mi girai mostrandomi di nuovo e loro rimasero a distanza,
ma sentivo i loro occhi su di me, come una carezza poi d'improvviso mi arrivò una vampata, una voglia, un desiderio che mi percorse come un brivido tutta intera.
I ragazzi finirono il bagno e vennero a scaldarsi sulla spiaggia, intorno all'ombrellone dove c'era mia sorella e quel verme di suo marito. Allora tornai a dar loro le spalle,
ma questa volta, inarcandomi un poco e facendo scivolare il costume nella riga del fondo schiena così che da poco distante poteva sembrare che fossi nuda e gli sguardi dei ragazzi
li sentivo anche da dietro i loro occhiali scuri. Sentii mia sorella obbligare Giulio a portarmi una fetta di cocco fresco e lui imbarazzato si avvicinò con far timoroso.
"Signora Sabrina, gradisce il cocco?" lo guardai sorridente da sopra gli occhiali "Sì, Bello…grazie... posalo dove vuoi…" dissi mordendomi il labbro, lui lo posò all'ombra
facendolo quasi cadere e sembrava impietrito senza sapere che fare. "Posso approfittare che sei qui…Giulio…mi prenderesti la crema solare nella borsa?" di colpo
diventò rosso fuoco e si volse ai suoi amici che ridacchiarono tra loro. Imbranato come pochi, cominciò a frugare nella mia borsa quasi che la crema gli fosse sparita
da sotto gli occhi come un folletto delle fiabe. "Eccola, Signora…" disse con un leggero affanno, tolse il tappo, ne mise una quantità industriale sulla mano e cominciò a
spalmarmela sulla schiena senza nessuna grazia. "Ma ragazzo..." dissi maliziosamente "non ti avevo detto di spalmarmela…." lui fece un balzo, sorpreso e imbarazzatissimo.
Si alzò in piedi. "Scusi signora Sabrina…avevo capito che….mi perdoni " gli sorridevo complice "Avevi capito che…mi sarebbe piaciuto…continua…" dissi, lui incerto più che mai,
riprese a spalmarmi tutta la schiena e mi sorrise, era iniziato il gioco.
La sua mano ora è più lieve e delicata ma incerta, va guidata. "Scendi anche sui lati….Piccolo…" allunga la mano sui fianchi e a movimenti circolari fa per salire e mi sfiora un seno.
"Piano…ragazzo…piano…" lui si ferma, si allontana e torna sui fianchi "Piano ho detto…ma dovevi continuare...sciocco…" gli faccio, allora torna sul seno, dolcemente ed io ho un brivido
i capezzoli si fanno sentire, hanno voglia di essere sfiorati dalla mano di un uomo, ma è ancora presto.
La mano ora sembra cercare altrove e scende sul fondo schiena, rasenta gli slip e un dito si infila appena sotto, seguendo l'elastico, torna indietro e indugia un attimo sulla riga della schiena.
"Basta così Giulio….non voglio approfittare di te, sei stato gentile. Torna dai tuoi amici" dico un un briciolo di perentorietà. Lui obbedisce senza fiatare e balbetta un saluto.
Finisce così la mattinata….
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