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Lui & Lei

AL MARE (2° PARTE)


di Sabrinazeta
25.07.2013    |    16.379    |    14 9.6
"Ma la realtà è un altra e devo rientrare..."
A pranzo mi siedo davanti a Giulio nella tavolata e tra l'allegria dei ragazzi e le chiacchiere inutili di quel fallito di marito di mia sorella, comincio a flirtare con il ragazzo.
Cerco il suo sguardo e quando lo incrocio, gli sorrido, lui è imbarazzato, sembra non capire. Gli chiedo di passarmi l'acqua con un gesto del bicchiere e lui quasi trema e
ne versa un po' fuori "Che fai… mi vuoi far bagnare…" dico piena di malizia, lui arrossisce. Sfilo il piede dall'infradito e accavallo le gambe, cercando di allungarmi verso di lui
"Scusa ti ho toccato…pardon…" dice il ragazzo ma io lascio il mio piede sulla sua gamba e lo guardo. Lo guardo e aspetto una sua reazione mentre mi muovo appena per
stuzzicarlo. Mi lascia fare e poi allunga una mano e mi accarezza il piede, la sua mano è gentile, mi piace. Mi ritiro lentamente e finiamo di pranzare tra una mano sfiorata nel passarci
le vivande e gli sguardi pieni di promesse. Arriviamo al gelato e ho voglia di esagerare un po', ordino un cono all'amarena e dando leggermente le spalle agli altri, comincio a
leccarlo provocatoriamente, voglio mandare in tilt Giulio, allungo la lingua sulla carta per recuperare un po' di gelato e mi lascio guardare. Piego da un lato il cono e lo prendo tra lingua
le labbra e cerco il suo sguardo "Uhm che buono questo gelato…" dico candida e lui annuisce sorridendo. Lascio che il bianco della crema mi rimanga su gli angoli della bocca, allungo
la lingua per pulirmi e lui non stacca lo sguarda da me, gli sorrido e riprendo il gelato in bocca chiudendo gli occhi. Gli altri sono distratti dai loro inutili discorsi e mi basta un cenno di approvazione per
fingere di ascoltare e continuo. Allungo più che posso la lingua per mostrargliela in tutta la sua estensione e disegno un taglio sul gelato, affondando morbidamente la punta
nella crema, ne stacco un boccone e me lo porto lentamente in bocca. Il gelato si scioglie sulla mano e recupero una goccia, risalendo il dorso della mano con un movimento lentissimo,
voglio farlo impazzire. Il cono è più piccolo ora e riesco a prenderlo in bocca quasi completamente, lascio che le labbra si allarghino e che si sporchino, mentre affondo i miei
occhi nei suoi. Allungo di nuovo il piede su di lui e il ragazzo comincia a sembrare un po' teso.
Finito il gelato, finito il pranzo, ognuno si ritira in camera propria a riposare ed io ho bisogno di una doccia.
A metà pomeriggio si torna in spiaggia e non appena esco dall'albergo, casualmente incrocio Giulio che si offre di accompagnarmi giù per le scale.
Ha un bel sorriso e mi piace trovarlo più sicuro di prima, forse ha capito che voglio giocare con lui, ma chissà cosa pensa un uomo quando una donna lo stuzzica.
Ho l'impressione che ci sia poca poesia nei pensieri di un ragazzo così giovane quando il sangue gli va alla testa, salvo forse quella forma di idealismo tipico degli adolescenti
che magari cerca di trasfigurare la tempesta ormonale in qualcosa di romantico, giusto così per non sembrare delle bestie.
Mi lascia al mio lettino e sembra incerto se restare o andarsene "Grazie caro, ti posso chiamare se ho bisogno di te?" gli dico congedandolo "Si ,certo…sì….io sono là"
tolgo il pareo e lascio che abbia il tempo di guardarmi bene, prima di andarsene, il mio bikini nero con il tanga è forse un azzardo, ma voglio che veda che ho voglia di farmi
guardare e sento il suo sguardo su di me come una mano leggera, mi percorre tutta intera ed io ho un brivido. Improvvisamente la voglia.
Arriva la sera e ho fatto una overdose di sguardi da parte dei ragazzi che supera le mie aspettative. Mi ritiro in camera e cerco di calmarmi sotto una doccia gelata, ma
non basta, ho voglia. Mi stendo nuda sul letto e ho bisogno di sfiorarmi, ho bisogno di sentire una mano che mi accarezza. Chiudo gli occhi e mi abbandono alla fantasia e alla mia
mano che mima quella di un uomo, anzi di un ragazzo. Di Giulio.
La cena, il pesce, il vino, tutto perfetto, la compagnia è allegra e lui è bello stasera e i suoi capelli bagnati e spettinati, hanno qualcosa che mi attira, come se un attimo prima quella testa
fosse stata tra le cosce di una donna e glieli avesse spettinati mentre lui le dava piacere. Che follia Sabrina! mi dico per ritornare alla realtà. Che ti prende!? mi dico. Ma ho voglia.
La serata si avvia alla conclusione e sulla spiaggia si sono formati i gruppetti che conversano tra gli aperitivi e le sigarette. Ne prendo una e fingo di non trovare l'accendino, Giulio
che sembrava non aspettasse altro, mi accende la sigaretta. Lo guardo mentre copre la fiamma con una mano. La mano di un ragazzo. "Mi fai compagnia?" gli dico a voce
bassa come se fosse un segreto e indico la riva che scompare nell'oscurità. Lui sorride. Lo adoro quando mi sorride così. "Sì, volentieri…" e ci avviamo verso il rumore delle onde senza dire una parola.
Camminiamo verso l'angolo dove la spiaggia finisce e c'è un sentiero di rocce che sale e porta in cima al monte. Siamo nella semi oscurità e la luce della falce della luna non basta a distinguere le forme,
ma sento che lui cammina vicino a me e la punta della sua sigaretta diventa incandescente quando aspira con tutta la sua forza, la forza di un ragazzo.
"Era buono il pesce stasera?" dico a mezza voce come se la cosa non avesse importanza. "Sì, molto…. " fa una pausa e continua "Anche il gelato oggi a pranzo" con il tono di un ragazzo che sa di dire
una cosa spiritosa e sorride. Vedo la sua bocca nell'oscurità. Ho voglia di baciarlo. "Ah sì?…. " e mi fermo ai piedi della scala, appoggiando le spalle alla roccia e tiro una grossa boccata di fumo.
Siamo soli, lui è davanti a me. "Vieni qui…" gli dico con tutta la dolcezza che di una donna che ha voglia di essere presa. Lui butta a terra la sigaretta e fa un passo, allungo la mano per cercare la sua e lui
si lascia prendere. lo tiro a me e lo sento appoggiarsi con tutta la sua figura su di me. Ho voglia di baciarlo. Sento il calore del suo volto vicino al mio e i suoi occhi che mi desiderano.
Lo abbraccio. Mi bacia. Mi abbraccia anche lui con gentilezza. Un bacio lunghissimo e la mia lingua incrocia la sua ed io sono già partita. Ho voglia di baciarlo tutta la notte.
Lui si appoggia poco di più e sento la sua voglia sul mio ventre. "Piano…" gli dico. Lui arretra e mi ruba un altro bacio. Voglio farlo impazzire con la mia lingua e sento che a lui piace. Ha voglia e si abbandona
ai miei giochi, lascia che gli prenda le labbra e che le torturi, lascia che la mia lingua violenti la sua bocca e quando si stacca un attimo, sorride. Che meraviglia.
Squilla un cellulare. E' il suo, i ragazzi lo cercano. Lui si agita, ma io lo tranquillizzo. Salirò verso l'albergo da un altra parte così che non ci vedano tornare insieme. Lui mi ruba ancora un bacio e se ne va.
Avrei voluto restare su quella spiaggia, appoggiata a quella roccia fino al mattino. Ma la realtà è un altra e devo rientrare.
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