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Lui & Lei

Casualità?


di tongue81
21.03.2023    |    1.378    |    0 9.7
"Nel solito, immancabile traffico, esco dagli schemi e mi viene l'impulso di rispondere alla sconosciuta..."
La routine mattutina è sempre la stessa: sveglia, caffè sul fuoco, doccia, colazione, barba. Proprio durante questo passaggio, generalmente controllo il telefono: elimino le mail pubblicitarie, controllo le notifiche dei social e gli eventuali messaggi. Ebbene, stamane l'icona di WhatsApp indica un numero alquanto anomalo: 8 messaggi ricevuti in una notte sono spesso un cattivo presagio. La cosa strana è che quattro sono stati inviati da un numero che non ho in rubrica. Il rasoio scorre sul viso da solo, non ha bisogno della mia massima attenzione e decido, incuriosito, di leggerli.

Nel primo, una sconosciuta di nome Laura mi saluta, augurandomi una serena nottata in attesa di una giornata in cui potremmo abbandonarci al piacere della carne e correda il testo con ben due foto: nella prima un giovane ragazza si fotografa allo specchio, provando a nascondere il seno con il braccio che sostiene lo smartphone mentre nella seconda, la stessa giovane figura, in ginocchio sul letto, mostra il suo lato b strepitoso. La ciliegina sulla torta è l'ultimo contenuto, un video in penombra dove sempre la stessa ragazza si spoglia dai suoi abiti eleganti, tipici della donna in carriera, in modo provocante, restando con indosso solo un microscopico perizoma prima di salutare il destinatario del video in modo molto sensuale.

Ecco: ho il cazzo di marmo e mi danno l'anima per non essere il Giovanni per cui questa meraviglia della natura aveva messo in piedi lo spettacolino appena visto. Terminata la rasatura, torno alla routine: sveglio mia moglie con un bacio, scelgo abito, camicia e cravatta e prima di annodarla vado a dare un bacio a mio figlio che dorme ancora. Mentalmente, faccio tabula rasa: formatto il cervello da quanto appena accaduto e vado avanti, come tutte le mattine.

Nel solito, immancabile traffico, esco dagli schemi e mi viene l'impulso di rispondere alla sconosciuta. Come? Con una semplice e asettica frase dove le manifesto il mio gradimento per le foto e il video? Oppure sarebbe meglio un messaggio vocale? Oppure, dovrei alzare il tiro e inviarle un video?
Desisto, tanto il traffico si sta diradando e sono anche in ritardo ma un cantiere mobile torna a tentarmi. "Ciao, credo che tu mi abbia inviato per errore questi file, dato che non sono Fabrizio ma sappi che lo invidio da morire!"
Le invio il vocale e maledico i lavori straordinari al manto stradale, sono in ritardo e tra meno di un’ora ho una call. Riguardo il video, blocco lo schermo e vado oltre: sullo schermo dell'auto appare una notifica, una risposta della spogliarellista anonima.

Mi dice che è imbarazzata dall'errore, che spera che sia lontano da lei ma la lusinga il mio commento; sorrido e inizio a ragionare sulla possibilità di risponderle, analizzo tutti i possibili scenari, calcolo possibilità, pro e contro.
Decine di pensieri inutili: mi manda la sua posizione e aggiunge solo poche righe con le quali mi invita a raggiungerla in quel posto alle 19:00.

Assurdo, non è possibile che il luogo sia un parcheggio a poche decine metri da dove lavoro, è una possibilità che avevo scartato con un banale calcolo probabilistico.

La giornata di lavoro prosegue senza che ci sia alcun ulteriore scambio di messaggi, come se tutto fosse un sogno, una piacevole illusione a cui, tuttavia, voglio dare un seguito. Meccanicamente arrivo nel luogo da lei individuato, un ampio parcheggio con poche auto in sosta e un solo punto di accesso. Mi parcheggio in modo tale da essere ben visibile, occupando anche più di una piazzola, proprio per voler dare nell'occhio. Arriva una coppia, uomo e donna, si salutano affabilmente e ognuno si dirige alla propria vettura. Guardo l'orologio e mi rendo conto che sono le 19:02 e della misteriosa ragazza ancora non c'è traccia.
Attendo, inquieto, impaziente ma eccitato come non mai: guardo di nuovo l'orologio della vettura e inizio a dubitare che possa mai arrivare nessuna.

Eppure, vedo una ragazza, vestita in modo elegante, tacco alto, gonna al ginocchio, camicetta bianca i cui bottoni stanno a fatica trattenendo un seno pieno e sodo: si guarda intorno alla ricerca di qualcosa, di qualcuno che non conosce. Audace mi allungo e apro la portiera del passeggero, lei osserva, temporeggia poi a passo deciso entra in auto.

"Ciao, piacere...." esordisco conteso tra l'imbarazzo e voglia di saltarle addosso.
"Zitto!" mi interrompe bruscamente, lanciandosi direttamente verso la patta del pantalone.
Giusto il tempo di armeggiare e il mio cazzo è nella sua bocca, lo spompina famelica, affamata e fuori da ogni controllo.
Metto in moto, guadagno l'angolo più buio ed isolato del parcheggio, spengo la vettura e le alzo la gonna, scoprendo il culo tonico.

Ciuccia e lecca, vuole il cazzo e vuole solo quello: perché non la dovrei accontentare?
Sento un motore accendersi e affondo un dito nella fica fradicia di un umori. Raddoppio il carico mentre lei continua a fare magie, facendo sparire tutto il mio bastone nella sua gola.
Nonostante la posizione innaturale, cerco di martellarla con tutta la forza che ho nelle braccia, nonostante il dolore per la sindrome del tunnel carpale, nonostante il gomito del tennista. Avverto le contrazioni della vagina che aumentano e che le rendono sempre più difficoltoso pompare il mio cazzo.
"Scopami" urla furiosa. Si risiede al mio fianco, con gesti sicuri ed esperti sfila la brasiliana bianca mentre io metto il preservativo, poi infila un braccio tra le mie gambe e aziona la leva per far scorrere il mio sedile all'indietro.

Con un gesto secco, si impala sulla mia verga e inizia a cavalcarmi come posseduta da un demone impazzito: sbottono la camicia per liberarle le tette, lei allenta il nodo della cravatta, lecca il mio collo, affonda le mani tra i miei capelli. Inarca la schiena azionando il clacson ma tanto, chi se ne frega di ciò che accade fuori dalla macchina. Galoppa e cerco di darle tutto il cazzo che vuole, muovendo il bacino all'unisono con il suo. Ha un paio di tette fantastiche che sfidano tutte le leggi della gravità: tra un morso e una strizzata a ciascun capezzolo le confesso che vorrei vedere il mio cazzo tra quelle tettone. Lei mi sorride e mi bacia, anzi mi scopa la bocca con la sua lingua, la esplora e si intreccia alla mia, cercando di dissimulare i gemiti sempre più profondi che anticipano il suo orgasmo.

Nel momento del finale travolgente, si pietrifica, resta immobile come i ragazzini che aspettano a riva di venire travolti da un cavallone, irradiando la scossa ormonale a tutto il suo corpo. Mi bacia, quasi come se volesse ringraziarmi, rimuove il cappuccio di lattice e si lancia nuovamente sul mio cazzo, accogliendolo tra le labbra posizionate a cuore, succhiando e insalivandolo finchè la sua bocca non accoglie il primo getto di sborra e il successivo. Il terzo arriva in ritardo, quando ormai sicura di aver ingoiato tutto sta iniziando a ricomporsi e a riprendersi dalla intensa chiavata.
Immobile, vedo il fiotto di sperma colpire il suo collo e cadere nel solco delle tette, in silenzio la vedo risistemarsi come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Hai uno sperma ottimo" afferma aprendo la portiera dell'auto: "Mi sa che ho fatto bene a salvare il tuo numero!".


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