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Lui & Lei

La cognata pt.9


di tongue81
01.12.2022    |    18.532    |    4 9.7
"Anche Stefy decise di partecipare al gioco e, quella mattina, prese un treno per Teano, dove avrebbe trovato me e mio fratello pronti a continuare il..."
Anche dopo la sveltina in cantina, pur essendo ormai felicemente fidanzata, mia cognata cercò sempre con maggiore frequenza occasioni per farci una salutare e soddisfacente scopata.

Arrivò dicembre e, in concomitanza delle feste natalizie, tornò dalla Spagna anche il mio gemello, Enrico, accompagnato da una splendida fanciulla di nome Ines, una moretta tutta curve e con grandi occhi libidinosi, che però torno a Bilbao dopo solo un paio di giorni.
Come da rituale, il 23 dicembre, andammo assieme a comprare i regali per i bambini e per i nostri genitori, cogliendo anche l'occasione per farci una serena chiacchierata davanti ad un sontuoso calice di rosso.
"Tonì, devo confessarti un segreto...".
"Hai messo incinta Ines?".

"Fammi parlare! E comunque, no: non avrei mai potuto ingravidare una donna senza scoparla. Ines è un'amica e una collega; è venuta qui per conoscere Massimo, il mio collega oncologo per un progetto di ricerca comune.
Ma torniamo alla mia confessione, che ti assicuro non è facile.".

Portai il bicchiere alle labbra e gli feci cenno di continuare.
"Valentina, ieri sera, mi ha chiesto se sapessi di qualche tua tresca extraconiugale ed io ho negato, in buona fede, anche perchè tu non mi hai mai confidato nulla. Però, nei giorni passati, quando sono venuto a studio, per ben due volte ho visto tua cognata Stefania che se ne andava trafelata..."
Deglutii a fatica un ulteriore sorso di vino, cercando di distrarlo goffamente.
"Tonì, ma che cazzo stai combinando? Ti scopi la sorella di tua moglie?".

Crollai come un castello di carte: gli raccontai tutto, dalla prima volta a ciò che era accaduto un paio di giorni prima, senza omettere niente.
"Ahahahah! Ahahahahahahah!".
"Enri, che cazzo ridi! Vedi che sono ancora innamorato di Vale!".
"E lei lo è altrettanto, tanto che non sospetta assolutamente nulla! Ma a me, che questi giochi li faccio da 20 anni, non puoi farmi fesso!".

Tra una risata e l'altra, mi spiegò che la confessione di Vale era stato un trucchetto per cercare di farmi confidare quello che per lui era un sospetto e rimase alquanto stupito dal fatto che il gemello buono, quello con la testa a posto, avesse una tresca laida con la cognata.
"Però, da gemello scapestrato, ti do un consiglio e vorrei che lo accettassi: devi scopare anche con altre donne, altrimenti rischi di arravogliarti mani e piedi! Stammi a sentire, il 28 mattina vieni con me in un posto e, se vuole, viene anche la cognatina, così può essere che si leva lo sfizio di farsi chiavare anche dal gemello cattivo!".

Ascoltai il consiglio di Enrico e il 28 dicembre trascorsi la giornata con lui, dicendo a mia moglie che lo avrei accompagnato a visionare delle case vacanze su cui voleva investire.
Anche Stefy decise di partecipare al gioco e, quella mattina, prese un treno per Teano, dove avrebbe trovato me e mio fratello pronti a continuare il viaggio verso una SPA per scambisti al confine con il Molise.

"Azz... Sei scesa già ben apparecchiata e in tiro! Il tuo fidanzato non ti ha detto nulla?" affermò in modo sfacciato Enrico, porgendole la guancia.
"E' partito per Firenze con la sua famiglia per il compleanno di uno zio centenario e tornerà per il 31, quindi non poteva mai e poi mai commentare il mio abbigliamento!" asserì Stefania ricambiando il bacio sulla guancia a mio fratello e riservandone a me uno caldo e salivoso sulle labbra.
Entrammo in auto e ci dirigemmo verso la destinazione: una volta arrivati, ci separammo in quanto a ciascuno di noi venne consegnata una chiave di una stanza per poterci cambiare e per posare i propri effetti personali.

"Tonì, prendi 10 gocce e mettile sotto la lingua. È tutta roba omeopatica, guaranà, caffeina, selenio... Ma ti assicuro che ti permette di chiavare come un pazzo per 6-8 ore!"
"Ma è legale?"
"Strunz... Ti pare che da medico ti possa mai dare sostanze illegali? Ascoltami e poi mi ringrazierai, anche perchè ti ho organizzato una bella sorpresa. Ci vediamo tra 10 minuti all'ascensore".

"Jamm bell! Ti fai aspettare come una diva?" disse Enrico rimproverandomi mentre saggiava le forme di mia cognata, con le mani peccaminosamente infilate sotto il suo accappatoio.
Risposi stizzito in preda ad un attacco di gelosia ed entrammo assieme in ascensore, dove Stefania allungò immediatamente le mani verso i nostri cazzi già turgidi: "Gemelli sì ma non siete perfettamente uguali. La mazza di Antonio è leggermente più larga!" affermò sorridendo sorniona.

Mio fratello ci guidò verso la piscina coperta, dove si trovavano poche coppie, per poi proseguire verso un'area privata: nella stanza vedemmo una seconda piscina, tonda, dove venimmo accolti da 4 volti conosciuti.
Riconobbi immediatamente la sagoma di Vittorio, stimato dottore commercialista e amico sia dei miei genitori sia di quelli di mia moglie, nonché desiderio sessuale di mia cognata; poi distinsi chiaramente la voce di Susanna, la migliore amica di Stefania e stimatissima docente universitaria, che sapevo essere dichiaratamente lesbica, e infine le sorelle Farina, così apostrofate da mio fratello durante gli anni di liceo considerando il numero di pasticcerie e panetterie gestite dalla loro famiglia.

Dovetti scavare nella memoria per ricordare il loro nomi: Carla, la maggiore, castana e slanciata, era un paio d'anni più giovane di me ed era stata la ragazza di mio fratello in quinto superiore mentre la minore, Cristina, piccola e tutta curve, una pin up in miniatura, si era invaghita di me durante l'unico anno in cui frequentammo la stessa scuola.
Infine, cercai con lo sguardo Susanna e la vidi emergere dall'acqua avvolta da un bikini striminzito che a stento riusciva ad assecondare le forme del suo corpo: salutò tutti i nuovi arrivati strusciandosi senza alcun pudore contro mia cognata, regalando a tutti noi maschietti la visione celestiale di due donne bellissime che iniziavamo ad entrare in intimità.

Il ghiaccio era ormai rotto, grazie all'iniziativa presa dalle due ragazze: VIttorio, dopo essersi versato un bicchiere di succo di frutta, si avvicinò alle due amiche, iniziando a spogliare mia cognata dall'accappatoio cosicché potesse mostrare a tutti i presenti le sue bellezze, mentre Carla, rimasta coperta solo dal perizoma del costume, si diresse a carponi verso mio fratello, puntando con decisione alla sua mazza.

Rimasi con Cristina ad osservare la scena ma iniziando ad esplorare prima il suo culone tonico, per poi dirigere le dita verso la sua fichetta già calda e umida: "Il vecchio ha un cazzo enorme!" disse con tono meravigliato.
In effetti, Vittorio aveva esibito il suo attrezzo di dimensioni elefantiache e aveva fatto un cenno inequivocabile a mia cognata di iniziare a spompinarlo a dovere mentre Susanna, ormai completamente nuda, si accinse a lavorare di bocca la sua figa perfettamente depilata.

Improvvisamente, Cristina si liberò dalla mia mano e, dopo avermi denudato integralmente, si diresse verso la sorella che stava avidamente succhiando il cazzo al mio gemello; la seguii e, non appena raggiunse la meta, mi avventai su di lei come un leone sulla sua preda.

La situazione iniziale era così delineata: mentre sul divanetto laterale, mio fratello ed io alternavamo i nostri cazzi nelle bocche delle due sorelle, a bordo vasca il buon Vittorio stava riempendo con il suo arnese, a turno, la bocca di mia cognata e quella di Susanna che, dinanzi a tanta abbondanza, si convinse a riprovare nuovamente il piacere del bastone.

Effettivamente, pur avendo superato i 60, lo stimato commercialista si presentava ancor in discreta forma fisica e si difendeva ancora benone, riuscendo a reggere i ritmi frenetici dettai da due ragazze che avrebbero potuto essergli figlie ma che, invece, si alternavano a succhiare il suo bastone.
Ovviamente, si capì subito che, pur non disdegnando le attenzioni di Susanna, che per bellezza superava tutte le altre ragazze presenti, la sua preda preferita fosse Stefania: "Mamma mia piccerè! Che belle zizze! E come sei porca! Da quando hai compiuto 18 anni, sei sempre stata il capriccio inconfessabile che mi sarei voluto togliere!" disse senza alcuna remora e, dopo aver infilato un preservativo, la sollevò di peso per metterla a pecora su di un lettino.

"Ti piace il cazzo, eh! Ti piace essere sfondata!" disse iniziando ad appoggiare la cappella violacea all’entrata della fighetta umida ma ancora non tanto dilatata da poter accogliere senza fastidi un pene di quelle dimensioni.
"Mmmmhhhhhh! Sssssssssiiiiiiii.... maaaaa faaaaaai piaaaaaano!" replicò sentendosi violata nelle viscere da cazzo grosso che la stantuffava in modo animalesco.
"Hai un bel cazzo ma non lo sai usare!" disse Susanna che nel mentre era stata messa in disparte ma, anche lei a pecora, si stava dedicando a giocare con i capezzoli dell'amica, anche per affievolirle il leggero fastidio che quella penetrazione furiosa le stava regalando.

"Zittaaaaa, troiaaaaaa! Appena finiscooooo con la tua amicheeeeetta, ti trapaaaaano per beeeeeninooooo!"ringhiò furioso e fuori controllo, insultandole reiteratamente e aumentando ulteriormente il ritmo della scopata e iniziando a sculacciare con forza le due ragazze, nonostante questi comportamenti risultasse alquanto sgraditi a tutti i presenti.

L'atteggiamento di Vittorio fece calare un gelo nella stanza, tanto da immobilizzare le sorelle Farina, spaventate dal comportamento aggressivo dell'uomo. Pertanto, io ed Enrico, dopo un fulmineo uno sguardo d’intesa, decidemmo di intervenire ma fu tutto inutile: dopo pochi secondi, Vittorio fu travolto da un orgasmo violento e repentino, tanto da non riuscire neppure a sfilare il preservativo per riversare la sua sborra calda sui corpi tremanti di Susanna e Stefania.

[Continua]
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