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Lui & Lei

Con Michela, Weekend da coppia


di DioBacco
27.04.2018    |    4.553    |    1 9.6
"Appoggio la punta sull’entrata e con un colpo solo le solo dentro fino alle palle..."
Dopo l’ultima avventura con Michela, abbiamo iniziato a frequentarci. Ormai siamo insieme da un paio di mesi e le cose tutto sommato vanno bene. Tra università e un piccolo lavoro da commesso mi destreggio bene con il mio tempo a disposizione. Non ci vediamo assiduamente, ma restiamo in contatto con messaggi e chiamate. Ovviamente ci incontriamo qualche volta la sera per un’uscita assieme; una birretta al bar, una passeggiata in riva al lago, una cena al ristorante e alle volte nei weekend, complice l’assenza del mio coinquilino, ci troviamo nel mio appartamento per fare una sana scopata. Abbiamo preso un bel ritmo e anche se non possiamo sempre vederci stiamo tirando avanti bene.
L’avvenimento di svolta è accaduto all’incirca una settimana fa. I suoi genitori sono partiti per una breve vacanza al mare e lei, dopo un tira e molla con i suoi e una lunga lista di raccomandazioni, è restata a casa. Mi manda un messaggio e mi chiede se voglio rimanere con lei a passare il fine settimana assieme. Accetto con piacere l’invito. I genitori partono venerdì mattina e io mi faccio trovare davanti a casa sua appena stacco dal lavoro. Abita in un piccolo condominio; mi apre e dopo un bacio sulla guancia mi fa accomodare in casa. Si tratta di piccolo locale con soggiorno, area cucina, un bagno e due camere da letto.
Lei è vestita con una semplice tuta da ginnastica; da come le sobbalza il seno credo che non porti il reggiseno. Con me ho solo uno zaino con un cambio di vestiti, pigiama, spazzolino da denti e preservativi. Mi dice che stava preparando un piatto di pasta e mi dice di aspettare un secondo sul divano mentre apparecchia la tavola. Lascio il mio zaino sulla poltrona li vicino e osservo un po’ la casa. Nulla di particolare a parte un sacco di immagini di santi che costellano una parete; a quanto mi aveva raccontato la madre è parecchio religiosa e puritana. Mi chiedo cosa penserebbe della lussuria della figlia se sapesse. La sento intanto smuovere qualche stoviglia e spostare una sedia. Mi chiama ad alta voce e mi dice se posso darle una mano.
Appeno entro in cucina vedo che non stava preparando nulla per la cena. La trovo appoggiata gomiti sul tavolo, a 90 gradi e senza nulla dalla vita in giù con il culo che sporge verso di me. Dice se posso assaggiare la prima porzione della cena e dire che ne penso. Pregustandomi già il piatto che mi aspetta, mi abbasso su di lei e inizio a lappare la sua figa. Lecco, succhio e la penetro con le dita; i suoi succhi escono copiosi e io mi disseto. La sento fremere e gemere dall’eccitazione. Le prendo le natiche e le massaggio aprendole e mordendole; ansima forte e con una mana si massaggia una tetta stringendola. Dopo essermi servito mi alzo e mi sfilo i pantaloni. Tiro fuori un preservativo e dopo averlo messo la stuzzico strusciando il mio cazzo sul suo clitoride. Le tremano le gambe; è ansiosa. Si appoggia completamente al tavolo e con le mani si apre la figa; i suoi umori sgorgano come un piccolo fiume. Non abbiamo bisogno di aspettare altro. Appoggio la punta sull’entrata e con un colpo solo le solo dentro fino alle palle. Apre la bocca in un urlo silenzioso. Aspetto che si riprenda e comincio a muovermi. Con ogni spinta il tavolo sobbalza in avanti. Do colpi secchi e decisi, imponendomi di andare piano ma con forza. Quando lei sente il mio cazzo che le rientra dentro, le sfugge un gemito di piacere; non si sta trattenendo e vuole godere. La tiro sul tavolo e le cingo appena sotto il seno. Non me l’ero immaginato prima; non indossa il reggiseno e sento le tette che sobbalzano ai miei colpi. Stacco le mani dai fianchi e le afferro le tette, stringendo con forza. Ho imparato durante i nostri rapporti che lo adora e la manda su di giri. Difatti gode e il primo orgasmo la fa urlare di piacere. Mi stringe a se e la accompagno mentre si stende nuovamente sul tavolo. Riprende fiato e io esco da lei. Appena si è ripresa, si volta e mi stampa un lungo bacio in bocca. Mentre limoniamo lei mi sfila il preservativo e mi masturba; io le infilo una mano sotto la felpa della tuta e le massaggio il seno. Si stacca da me e mi chiede di fare piano. Le ho fatto un po’ male prima anche se ha goduto. Dice che ora devo pagare per questo. Mi conduce su una sedia senza mollarmi il cazzo; mi fa sedere e continua masturbarmi. Dopo un po’ di lavoro di mano, posa la bocca sulla mia cappella e inizia a succhiarmi. Nel frattempo si spoglia della felpa e resta nuda. Si attacca alle mie gambe e inizia il pompino. Mi succhia per bene l’asta, su e giù lasciando tracce di saliva che colona sulla base. Si stacca e si fa passare prima uno poi l’altro testicolo in bocca; succhia con forza e mi fa un po’ male. Si sta vendicando per prima. Mi prende il pene con una mano e mi stringe con forza mentre mi lecca sotto le palle. OK, ora sono sicuro che me la sta facendo pagare per prima. Difatti sento l’orgasmo avvicinarsi. La prendo per la testa e la guido sulla mia cappella. Inizia a succhiare forte e io non resisto più. Mi lascio andare e le vengo in bocca. Resta ferma aspettando che il mio orgasmo si arresti, mentre la sua bocca si riempie del mio sperma. Mi masturba ancora un po’ per farmi durare l'orgasmo.
Una volta finito del tutto, si alza e va sputare nel lavello. So che non le piace ingoiare; non me ne faccio un problema. Dopo essersi sciacquata la bocca torna da me e ci scambiamo un bacio. Ci rivestiamo e ci mettiamo a cucinare assieme. Facciamo un semplice piatto di spaghetti in bianco e per secondo insalata di pollo. Passiamo una cena tranquilla a parlare del più e del meno, mangiamo con una certa fame e stappiamo un paio di birre che teneva in frigo. Sparecchiamo, laviamo i piatti e infine ci sdraiamo sul divano a vedere la tv.
Io sono dietro di lei sul divano, la sua schiena appoggiata al mio petto, le gambe incrociate. Mentre guardiamo un film, sento che il mio amichetto di sotto si sta riprendendo dal suo sonno. Odio me stesso per il fatto che sia sufficiente un minimo contatto per farmi eccitare; tuttavia a Michela non dispiace. Si sistema con il bacino in modo che lo possa sentire con le natiche. Mi dice che le ricorda il nostro primo incontro all’università. Si gira e mi sorride; un sorriso malizioso e tenero. Ci baciamo e con le mani iniziamo a toccarci. Lei si sposta sotto di me mentre io da sopra inizio a sfilarle la felpa. In un attimo ci ritroviamo di nuovo nudi a baciarci e strofinare le nostre intimità. Si stacca dal bacio e mi sussurra che si è fatta fare la pillola; vuole farlo senza preservativo. Io non sono sicuro ma i suoi baci e l’eccitazione del momento mi fanno dimenticare ogni problema o eventuale conseguenza. Mi posiziono e la penetro. Sento il calore di un vulcano e la sua bollente figa mi accolgono. Inizio a spingere lentamente, lei mi stringe e mi passa le mani sulla schiena e sui fianchi ansimando di andare più veloce. Accelero il ritmo e ricominciamo a baciarci; chiudo gli occhi e l’unica cosa che mi guida è l’istinto primordiale di svuotarmi dentro di lei. La sua figa è molto bagnata e il suono dei colpi che do sono accompagnati dai nostri gemiti di piacere. Mi cinge con un braccio e mi ansima nell’orecchio mentre io le afferro un seno. Siamo vicini entrambi a godere. Difatti giusto qualche altro affondo e veniamo entrambi. Mi spingo più che posso dentro di lei e le inondo la figa mentre lei, scossa dal piacere, trema e mi stringe il membro con le sue pareti interni, ricevendo il mio sperma. E’ un orgasmo intenso e duraturo. Non riesco a capire per quanto tempo sia durato per entrambi; sappiamo però che è stato bellissimo. Il tempo passa e io scivolo fuori da lei, mentre qualche rivolo fuoriesce. Siamo esausti e appagati. Lei mi stringe a se e io mi abbandono sul suo seno morbido come un cuscino. Ci coccoliamo e lentamente ci addormentiamo l’una nelle braccia dell’altro.
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