Racconti Erotici > Lui & Lei > Vacanze al mare - Parte 1
Lui & Lei

Vacanze al mare - Parte 1


di DioBacco
06.09.2018    |    24.656    |    3 9.5
"Cena e poi fuori fino a notte tarda..."
Finalmente in vacanza. Terminato il lungo periodo di studio ho potuto concedermi un buon periodo di riposo al mare. Mi aspettavano due settimane di divertimento a Riccione. Inizialmente dovevo partire per i primi di luglio assieme a Michela. Le nostra situazione di coppia non era rosea a causa di qualche disaccordo e questa vacanza era una buona occasione per riavvicinarci. Tuttavia accadde che si ammalò un suo zio a cui era particolarmente legata. Non essendoci nessuno che poteva restare con lui, lei fu costretta a rimanere indietro. Capivo la situazione e non gliene facevo una colpa, ma il problema per me era che avrei dovuto coprire anche la sua quota visto che la camera non era rimborsabile. Fortuna vuole che poco tempo dopo mia cugina Martina seppe della mia situazione e ci accordammo che venisse con me in vacanza.
Così il giorno stabilito partimmo per Riccione. Mia cugina era appena diventata maggiorenne e quindi i suoi genitori mi raccomandarono di tenerla d’occhio e di assicurarmi che tenesse la testa sulle spalle. Martina era bionda, capelli lunghi e lisci, alta con un fisico sodo e muscoloso, ottenuto da innumerevoli allenamenti di pallacanestro e di nuoto. Emanava una certa aurea di forza e vitalità ma il viso dolce e allegro le davano un aspetto più graziato. Non aveva molto seno, una seconda credo, ma in compenso aveva un culo sodo e robusto da fare invidia a chiunque. Io e lei ci conoscevamo da quando eravamo bambini e più che come cugini siamo cresciuti in un rapporto di fratello e sorella. Non potevo certo dirmi dispiaciuto della sua presenza.
Arrivammo all'albergo verso mezzogiorno. Per fortuna la nostra camera era già pronta e così potemmo scaricare subito le valige. La nostra era proprio sull'ultimo piano dell'albergo, sul tetto praticamente. Era una stanza con un letto matrimoniale, una scrivania, due mobiletti, un armadio a muro, un televisore e un bagno abbastanza spazioso. Uscendo dalla camera si accedeva subito al terrazzo in cima dell'hotel e volendo si riusciva anche a scorgere la citta vicina di Rimini tanto eravamo in alto. O anche spiare dentro camera nostra se le finestre erano alzate. Io e mia cugina non avremmo avuto problemi a condividere il letto assieme. Era enorme e ognuno avrebbe occupato un lato.
Dopo un pasto rapido nel ristorante dell'hotel decisi di accompagnarla a fare un rapido giretto nei paraggi per farla orientare, visto che era la prima volta che veniva qui. Tornati indietro decidemmo di andare in spiaggia. Facemmo a turno nel cambiarci il costume in camera d'albergo. Una cosa che rimpiangevo dell'assenza di Michela era il sesso che avremmo potuto fare. Certo ammetto che quando Martina andò in bagno a mettersi il costume ebbi la tentazione di spiarla mentre si cambiava. Però il buon senso prevalse. Usci che indossava un costume a due pezzi; il top sembrava una semplice fascia che racchiudeva il piccolo seno mentre il costume sembrava contenere a fatica il suo sedere; dopotutto non era così necessario spiarla dal bagno per apprezzare le sue forme.
In spiaggia prendemmo un paio di sdraie con un ombrellone e una volta sistemati i teli ci concedemmo un po' di relax. Scambiammo quattro chiacchiere, parlando del più e del meno e arrivammo infine a toccare l'argomento fidanzati. La mia famiglia sapeva che stavo con una ragazza ma non gliel'avevo ancora presentata; Martina mi spinse a parlargliene un po', anche se ovviamente tralasciai le circostanze che ci avevano fatto avvicinare. Dopo aver soddisfatto la sua curiosità mi feci raccontare della sua situazione amorosa; disse che si vedeva con un ragazzo, ma erano più amici che fidanzati veri e propri. Adesso che aveva diciotto anni voleva lasciarsi un po' andare e fare nuove esperienze. Chiuse però il discorso in fretta, non volendo andare avanti. Anche se con me si confidava un po' di più rispetto agli familiari era ancora molto timida e riservata su certi argomenti.
Il resto della giornata passò in fretta tra un bagno in mare, un giro sulla spiaggia, la cena e la prima uscita di sera. Le giornate seguenti proseguirono bene, prendendo un certo ritmo che divenne ben presto abitudine. La mattina andavamo in spiaggia fino all'ora di pranzo, prendendo il sole o facendo un bagno in mare. Poi dopo aver mangiato o ci stendevamo in camera a fare un riposino o uscivamo a fare un giro per le vie di Riccione. Nel pomeriggio un salto nella piscina dell'hotel e poi in spiaggia di nuovo. Cena e poi fuori fino a notte tarda. I primi tre giorni furono tranquilli. Io mi godevo il riposo e la splendida vista del mare o delle belle ragazze in costume da bagno. Martina invece si trovo un piccolo gruppetto di ragazze con cui fece subito amicizia. Passava i pomeriggi con loro e la sera la passava o con me o loro. Credo che avesse anche adocchiato qualche ragazzo che le piaceva.
Il quarto giorno che eravamo lì, decidemmo di andare in una discoteca tutti insieme. Appena entrammo dentro ci perdemmo subito di vista. Dopo aver bevuto una birra attaccai bottone con una giovane ragazza dall'accento romano anche lei in vacanza. Non ricordo il nome, ma aveva un abito nero che metteva in risalto un corpo da modella. Capelli neri a caschetto, occhi color nocciola, un visino da cattiva ragazza, un paio di tette sode con capezzoli turgidi già visibili dal vestito, immagino fosse senza reggiseno, e un culetto da favola (anche se non bello come quello di mia cugina). Dopo aver bevuto un’altra birra e chiacchierato ancora un po' decidemmo di andare in posto più "tranquillo". Le dissi che il mio albergo non era molto lontano e lei mi chiese di farle strada. La presi per mano e la condussi fuori. Mentre stavo uscendo vidi mia cugina che rideva assieme ad un ragazzo della sua età. Mi vide andare via assieme alla mia nuova amica e mi sembrò che mi fece l’occhiolino, anche se non se sono sicuro. Non ci feci molto caso comunque. Dopo neanche cinque minuti eravamo arrivati.
Mentre salivamo con l’ascensore io e la mia nuova amica iniziammo a baciarci. Era molto eccitata e mi succhiava le labbra avidamente mentre con una mano mi tastava la patta dei pantaloni. Io intanto le palpavo il suo bel culetto e le infilavo la lingua in bocca, prontamente ricambiata da lei. Arrivati in camera ci spogliammo in un lampo. Ci sdraiammo sul letto e continuammo a baciarci e a sfregare i nostri corpi nudi uno sopra l'altro. Mi staccai da quella furia e la feci mettere quattro zampe con il culo per aria. Iniziai a leccarle la figa che sbrodolava di umori. Le davo leccate veloci e la penetravo con la lingua mentre con le mani le massaggiavo le natiche. Normalmente sarei stato più metodico e lento ma ora volevo solo avere quel dolcissimo culetto. Le infilai tre dita nella figa e inizia a masturbarla con forza; lei apprezzava e continuava a mugolare di piacere. Mi obbligò a fermarmi e mi allontanò. Voleva scopare. Mentre recuperavo i jeans per prendere un preservativo, lei ne approfitto per attirarmi a lei e farmi un pompino. Si era sdraiata a pancia in giù e mi succhiava il cazzo dal bordo del letto. Solo bocca e lingua, niente supporto di mani. Era bravissima, con un risucchio pauroso. Con i pantaloni in mano ci misi un po’ prima di prendere finalmente il preservativo. Nel mentre mi parve di vedere un movimento rapido dietro una finestra della camera. Non importava comunque.
Mi allontanai da lei anche se un rivolo di saliva univa ancora il mio uccello alla sua bocca. Mi pulii un attimo e mi infilai il preservativo. Lei si era messa sul letto a gambe aperte, invitandomi a prenderla. Fui su di lei in un lampo e la penetrai senza perdere tempo.
Iniziò una scopata selvaggia; tenevamo un ritmo molto veloce, con io che davo colpi di reni con forza e lei che mi veniva incontro col bacino incitandomi ad andare più in fretta. Mi blocca la testa ad un suo seno e io presi a morderlo e a succhiare il capezzolo duro come un chiodo. Lei apprezzava e godeva come una cagnetta in calore.
Mi mise le mani al petto e mi spinse di lato facendomi prima mettere di lato, poi sulla schiena. Il tutto senza mai farmi uscire dalla sua vagina. Prese luogo una cavalcata selvaggia. Si impalava su di me godendo all'impazzata, gemendo sempre più forte fino quasi ad urlare, mentre io affondavo le mani sul suo culo.
Ad un tratto inarco la schiena all'indietro e con un urlo di piacere venne; si contorse per qualche secondo e mi stritolo con le sue pareti interni il cazzo. Ero al limite pure io ormai.
La sollevai di peso e tenendola con un braccio dietro la schiena e con l'altro sotto al culo la spinsi contro il muro. Diedi qualche nuova botta energica e le feci godere ancora per qualche minuto; alla fine non resistetti più e venni nel preservativo, mentre lei mi stringeva a se. Ripresi fiato per qualche secondo restando dentro di lei ancora un po'.
Infine ci staccammo e ci baciammo appassionatamente un'ultima volta. Mi sedetti sul letto e bevetti un sorso d'acqua da una bottiglia mentre lei si rivestiva. Si mise mutandine, vestito, scarpe, si sistemo allo specchio i capelli e il trucco; mi diede un bacio sulle labbra e sorridendomi usci fuori dalla stanza lasciandomi da solo.
Detto in sincerità non seppi se sentirmi felice nel fatto che se ne fosse andata subito dopo averla scopata, o triste visto che se n'era andata dopo avermi scopato e lasciato li come un giocattolo senza più batterie. Poco male. Ormai la serata per me era finita. Volli farmi una doccia prima di mettermi a dormire; tanto mia cugina aveva le sue chiavi per entrare nella camera. Entrai in bagno lasciando solo accesa la luce della camera; prima di entrare in doccia feci per aprire la finestra interna del bagno quando scorsi una figura attraverso il vetro. Per fortuna la luce del bagno era spenta e non si era accorta di me; apri leggermente la finestra e spiai nel buio. Anche se era notte riuscì a riconoscere mia cugina Martina che seduta contro il muretto si stava masturbando soffocando i gemiti. Probabilmente ci aveva spiati mentre stavamo scopando e si era eccitata. Fui tentato di chiamarla per farla spaventare ma preferì non imbarazzarla. Tornai indietro e spensi la luce della camera per poi accendere quella del bagno, facendo un po’ di rumore così che mi sentisse. Ritornato alla finestra lei si era già allontanata, allertata dal rumore. Mi feci una doccia, mi asciugai e mi misi a letto solo con un paio di boxer puliti.
Dopo dieci minuti ritornò mia cugina in camera. La senti togliersi i vestiti e mettersi il pigiamo e infilarsi nel letto.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Vacanze al mare - Parte 1:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni