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Lui & Lei

Cronache di amanti


di Membro VIP di Annunci69.it casualmente69
12.04.2021    |    616    |    5 9.5
"Mi sento raggiungere, poi superare..."
L'amore è passione dei sensi in delirio,
sangue caldo nelle parole dei poeti,
altalena​ nelle instabili
certezze degli amanti,
e fiato che manca nella gola.
Mentre nel profondo del cuore
il vento traccia ribelle quella vita​
che altrove
indifferente scorre.



Il corridoio del sottopasso si presenta grigio e deserto davanti​ a me. Lo​ percorro con un sottile senso di ansia mentre cerco nella borsa il biglietto per la metropolitana. Improvviso irrompe uno​ scalpiccio di passi. Mi sento raggiungere, poi superare. E' una donna che sbuca alla mia destra e mi sorpassa quasi correndo verso l'ingresso della metro. Strano,​ penso sorridendo con malizia. Strano davvero che abbia più fretta di me. Che avrà mai da correre?
Chi la starà aspettando? Dovrà andare al lavoro o forse sbrigare qualche noiosa commissione:​ perché​ mai quello sguardo fisso e concentrato?​
Dentro di me rido. Mi appare tutto molto buffo. Io, che ho davanti a me ben altra prospettiva, invece procedo con calma. Mi sento languida e rilassata, penso già a te e cerco di indovinare dove sei. Fermo a qualche incrocio ? O magari hai appena chiuso il computer e lasciato l'ufficio proprio adesso. Deve essere così perché mi hai scritto "Avvertimi quando esci di casa"​
Questa mattina appena aperti gli occhi ho avuto la tua immagine davanti. E la sensazione delle tue braccia a circondarmi. Era così dolce e pervasiva questa tua presenza che ho pigramente indugiato tra le lenzuola immaginando che fossi accanto a me. Buffe evoluzioni della fantasia....manco fossi una liceale!​ ​
Lo schermo del cellulare si accende. Leggo "Sto parcheggiando ora"
A me invece mancano diverse fermate. Ho voluto prepararmi con calma. Ho indugiato sotto lo scroscio dell'acqua bollente e fatto un massaggio con olio e sale, messo smalto trasparente sulle unghie ed un velo di trucco sugli occhi. Ad un uomo tanti particolari sfuggono ma per una donna è importante sentirsi a posto. E' una specie di piccolo rituale che placa l'ansia che precede l'incontro. Così come è un rituale andarsi a leggere qualche frase nelle nostre chat prima di addormentarmi. Un rituale ed un piccolo lusso. Io non le devo cancellare come fai tu. Le posso tenere in serbo come un piccolo segreto nascosto al mondo.
Il vagone si è fermato alla mia fermata e finalmente posso uscire fuori da questo luogo buio e vagamente inquietante (non è una cosa innaturale scendere sotto il livello del suolo, anche se alla stregua dei fatti tanto pratico?).
L'aria è tiepida, la luce vivida e cade dall'alto con dolce prepotenza. Mi sento avvolta da un senso di tepore procurato dai primi raggi di sole primaverile.
Appena fuori la stazione ferve​ un caos di persone vocianti e distratte che mi rimbomba addosso. "Ho già preso la stanza" mi scrivi.
Ti vedo nella penombra della nostra stanza d'hotel. Tolte le scarpe e sdraiato sul letto a dissipare i fastidi della giornata di lavoro. A pregustare il nostro tempo insieme.
Sto arrivando amore. Percorro le due traverse di strade che conducono all'hotel, attraverso l'atrio di questo palazzo un po' decadente di inizio secolo ed entro in ascensore. E' circondato da grate in ferro che rendono visibile il suo procedere attraverso i piani. Mentre con piccole scosse va in salita​ mi vengono alla mente alcuni fotogrammi di "Ultimo tango a Parigi". Film magistrale. Anche lì c'era un' ascensore​ che saliva con Maria dentro e Marlon che la rincorreva frenetico tra un piano e l'altro. Che sia una metafora? Una immagine a significare​ che il destino degli amanti è di cercarsi sempre?
Con un sobbalzo l'ascensore ha raggiunto il quinto piano e le porte si aprono. Arrivo alla stanza 522 e busso con discrezione, talmente piano che penso che non mi hai sentito.
Invece la porta si socchiude e mi lascia passare, Ecco! mi sembra di attraversare un gate magico: fuori il mondo con tutte le sue seccature e dentro il nostro angolo di libertà.​
L'oscurità morbida della stanza finemente arredata mi accoglie. Mi siedo sull'angolo del letto quasi timida mentre tu mi guardi sorridendo appoggiato alla sponda, nudo avvolto da un candido telo.
"Fatto la doccia?"​ ​ "Sì, sono arrivato da un po'" Non mi vuoi rimproverare, anzi mi guardi con tenerezza. C'è sempre un po' di riserbo appena ci vediamo. Poi mi avvicino e mi dai un bacio molto leggero sulle labbra. Mi distendo accanto a te.​ Con un sospiro ti avvicini e mi circondi con un braccio. Siamo stesi accanto uno all'altro senza parlare.​
Mi sfiori con delicatezza. Sento la tua mano lungo la schiena quasi impercettibile, poi mi sposti i capelli e mi baci sul collo. Ho un piccolo fremito ed aspetto docile. Poi un altro bacio ed un altro ancora. Incomincio​ a riconoscerti in questi baci, li riconoscerei tra mille i tuoi baci. Poi ancora abbracci ed inizio ad abbandonarmi. La camicetta viene presto sbottonata, gettata sul comodino come il resto dei vestiti. A me piace che mi spogli tu. Che giochi con l'orlo della mia camicetta a stropicciarlo e sentire le tue dita che si insinuano tra i bottoni e la tua mano a contatto della mia pelle. Cosa c'è di più' erotico di due amanti che si spogliano l'un l'altro?
Ora ho solo gli slip e il tuo dito accarezza l'orlo delle mutandine e scivola dentro, Sfiora appena le labbra e si affaccia​ all'ingresso della vulva umida. Il mio sguardo si fa vacuo e il respiro si affretta mentre tu continui. Mi spogli​ completamente e mi fai segno di venire sopra il tuo viso. Aderisci con le tue labbra sulla mia​ fica liscia e profumata. Oddio come sento la tua lingua, gioca con me con sicurezza,​ sto impazzendo. Sono scossa da brividi mentre le mie mani ti cercano e ti sfiorano il cazzo già gonfio. Mi piace vederlo gonfio in attesa di me, mi fa sentire così tanto desiderata.​
Vorrei dirti che ho aspettato questi momenti tutta la settimana, vorrei dirti quanto ti desidero. Ed invece non parlo. Tu sai già tutto. Tu che mi baci e mi assapori sei padrone dei miei fremiti come io dei tuoi.
Vengo sul tuo viso gemendo. Mi osservi in silenzio. Ti piace farmi godere ancora ed​ infili un dito spiando sul mio viso le espressioni di piacere di cui sei artefice.​ Godo e mugolo,ancora ed ancora. Poi​ mi chino in avanti piegata in due quasi spossata.​
Tu ti sfili da sotto e mi scivoli dietro, spingendomi con decisione sulla schiena. Mi hai messo​ in questa posa innaturale, con il petto a contatto del materasso ed il sedere​ all'insù, tutta protesa ad offrirmi come un dono magnifico. Lo so che mi stai guardando, che ti stai beando​ di questa posa eroticamente potente. Quante immagini abbiamo generato oggi? Te le ripasserai​ nella testa, forse​ prima di andare a dormire o chissà quando ancora. In una riunione di lavoro domani? Mentre fai un sonnellino dopo il pranzo della domenica?
Una volta concesse non mi appartengono più. Sono tue e vanno a comporre il tuo personale caleidoscopio, fantasioso e perverso.​
Adesso hai deciso di penetrarmi, dapprima piano, poi sempre più veloce. TI muovi avanti ed indietro dentro di me mentre assecondo il tuo ritmo. Sei in ascolto attento di​ ogni sussulto che mi procuri con la testa piegata di lato e quella espressione che conosco bene. Dove mi stai portando amore?​
Sto scivolando sempre più giù dove esiste solo piacere e bellezza.
Il nostro desiderio si​ scontra, si sovrappone, si fonde.
Giro, giro a vuoto sull'orlo dei sensi, poi sprofondo nel gorgo....



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